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Palo, Mettere alPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Nel I secolo, ammesso che gli ebrei avessero il diritto di mettere qualcuno al palo per motivi religiosi (cosa alquanto dubbia), è certo che non lo potevano fare per reati contro l’autorità civile: solo un funzionario romano come Ponzio Pilato aveva questa autorità. (Gv 18:31; 19:10) Tuttavia gli ebrei, e in particolare i capi sacerdoti e i governanti, furono i principali responsabili della morte di Cristo sul palo. — Mr 15:1-15; At 2:36; 4:10; 5:30; 1Co 2:8.
A volte i romani legavano la vittima al palo, nel qual caso essa poteva sopravvivere per diversi giorni prima che la sua resistenza fisica fosse fiaccata dalle sofferenze, dalla sete, dalla fame e dall’esposizione al sole. Come avvenne nel caso di Gesù, era comune presso i romani inchiodare al palo le mani (e probabilmente anche i piedi) del condannato. (Gv 20:25, 27; Lu 24:39; Sl 22:16, nt.; Col 2:14) Dato che il polso è sempre stato considerato dagli anatomisti parte della mano, alcuni medici ritengono che i chiodi venissero conficcati tra gli ossicini del polso per evitare la lacerazione che avrebbe potuto verificarsi se fossero stati conficcati nella palma. (Vedi The Journal of the American Medical Association, 21 marzo 1986, p. 1460). Questo concorderebbe col fatto che nella Bibbia a volte il termine “mano” include il polso, come in Genesi 24:47, dove si parla di braccialetti portati alle “mani”, e in Giudici 15:14, dove si parla di ceppi che stringevano le “mani” di Sansone.
Non è specificato se i malfattori messi al palo accanto a Gesù furono inchiodati o semplicemente legati. Se furono solo legati, questo potrebbe spiegare perché, quando si trovò che Gesù era morto, essi erano ancora in vita e fu necessario spezzare loro le gambe. (Gv 19:32, 33) Dopo la frattura delle gambe subentrò quasi subito la morte per soffocamento dato che, come ritengono alcuni, non potevano sollevarsi per alleviare la tensione dei muscoli del torace. Naturalmente, questo non è un argomento determinante sul perché i malfattori sopravvissero a Gesù, in quanto non avevano subìto le torture mentali e fisiche a lui inflitte. Gesù aveva già subìto per tutta la notte una prova durissima per mano dei suoi nemici, oltre a essere stato flagellato dai soldati romani, forse al punto di non essere in grado di portare il suo stesso palo di tortura, come era consuetudine. — Mr 14:32–15:21; Lu 22:39–23:26.
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Palo di torturaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Il libro The Non-Christian Cross aggiunge: “In nessuno dei numerosi scritti che formano il Nuovo Testamento esiste una sola frase che, nel greco originale, costituisca anche una prova indiretta che lo stauros usato nel caso di Gesù fosse altro che un ordinario stauros; tanto meno che consistesse non di un solo pezzo di legno, ma di due inchiodati insieme a forma di croce. . . . Non poco capzioso da parte dei nostri insegnanti è il tradurre il termine stauros ‘croce’ per rendere nella nostra lingua i documenti greci della Chiesa, e il sostenere tale azione inserendo ‘croce’ nei nostri dizionari quale significato di stauros senza spiegare bene che tale non era affatto il significato principale del termine all’epoca degli Apostoli, non diventò il significato principale che molto tempo dopo, e diventò tale, se mai, solo perché, nonostante l’assenza di ulteriori prove, per una ragione o per l’altra si presumeva che il particolare stauros su cui fu messo a morte Gesù avesse quella particolare forma”. — J. D. Parsons, Londra, 1896, pp. 23, 24; vedi anche The Companion Bible, 1974, Appendice n. 162.
Perché Gesù doveva morire su un palo. Quando Geova Dio diede la sua legge agli israeliti, essi si impegnarono a osservarla. (Eso 24:3) Tuttavia, essendo discendenti del peccatore Adamo, non erano in grado di osservarla alla perfezione. Per questa ragione vennero a trovarsi sotto la maledizione della Legge. Per allontanare da loro quella particolare maledizione, Gesù doveva essere appeso a un palo come un criminale maledetto. A questo proposito l’apostolo Paolo scrisse: “Tutti quelli che dipendono dalle opere della legge sono sotto la maledizione; poiché è scritto: ‘Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel rotolo della Legge per metterle in pratica’. . . . Cristo ci liberò mediante acquisto dalla maledizione della Legge, divenendo una maledizione invece di noi, perché è scritto: ‘Maledetto ogni uomo appeso al palo’”. — Gal 3:10-13.
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