BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Felici che Geova ci mostri la sua via
    La Torre di Guardia 1999 | 15 maggio
    • Felici che Geova ci mostri la sua via

      “In quanto al vero Dio, la sua via è perfetta; il detto di Geova è raffinato”. — 2 SAMUELE 22:31.

      1, 2. (a) Quale fondamentale bisogno hanno tutti gli esseri umani? (b) L’esempio di chi facciamo bene a imitare?

      TUTTI gli esseri umani hanno un fondamentale bisogno di guida. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a dirigere i nostri passi nella vita. È vero che Geova ci ha dotati di un certo grado di intelligenza e di una coscienza che ci aiutano a distinguere il bene dal male. Ma per essere una guida attendibile la nostra coscienza dev’essere addestrata. (Ebrei 5:14) E per prendere decisioni giuste la nostra mente deve ricevere informazioni esatte, oltre a essere addestrata a valutarle. (Proverbi 2:1-5) Anche in questo caso, a motivo delle incertezze della vita, le nostre decisioni possono non dare i risultati sperati. (Ecclesiaste 9:11) Non abbiamo nessun modo sicuro per conoscere da noi stessi cosa ha in serbo il futuro.

      2 Per queste e molte altre ragioni il profeta Geremia scrisse: “So bene, o Geova, che non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) Gesù Cristo, il più grande uomo che sia mai esistito, accettò di farsi guidare. Disse: “Il Figlio non può fare una sola cosa di propria iniziativa, ma solo ciò che vede fare dal Padre. Poiché qualunque cosa Egli faccia, questa fa pure il Figlio in modo simile”. (Giovanni 5:19) Com’è saggio, dunque, imitare Gesù e confidare in Geova perché ci aiuti a indirizzare i nostri passi! Il re Davide cantò: “In quanto al vero Dio, la sua via è perfetta; il detto di Geova è raffinato. Egli è uno scudo per tutti quelli che si rifugiano in lui”. (2 Samuele 22:31) Se ci sforziamo di camminare nella via di Geova anziché basarci sulla nostra sapienza, avremo una guida perfetta. Rifiutare la via di Dio porta alla rovina.

      Geova ci indica la via

      3. In che modo Geova guidò Adamo ed Eva, offrendo loro quali prospettive?

      3 Prendete il caso di Adamo ed Eva. Nonostante fossero perfetti, avevano bisogno di guida. Geova non lasciò che Adamo pensasse a tutto da solo nello splendido giardino di Eden. Gli diede un lavoro da compiere. Per prima cosa Adamo dovette dare il nome agli animali. Poi Geova pose dinanzi ad Adamo ed Eva degli obiettivi a lungo termine: dovevano soggiogare la terra, popolarla della loro progenie e aver cura degli animali terrestri. (Genesi 1:28) Era un compito immenso, ma alla fine la terra sarebbe stata un paradiso mondiale popolato da una razza umana perfetta che sarebbe vissuta in armonia con la creazione animale. Che meravigliosa prospettiva! Camminando fedelmente nella via di Geova, Adamo ed Eva sarebbero inoltre stati in comunicazione con lui. (Confronta Genesi 3:8). Davvero un meraviglioso privilegio: avere una continua relazione personale col Creatore!

      4. Che mancanza di fiducia e di lealtà dimostrarono Adamo ed Eva, e con quali disastrosi risultati?

      4 Geova vietò alla prima coppia umana di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male che c’era nell’Eden e questo diede loro l’opportunità di dimostrare subito la loro ubbidienza, il loro desiderio di camminare nella via di Geova. (Genesi 2:17) Ben presto, però, quell’ubbidienza fu messa alla prova. Quando Satana pronunciò le sue ingannevoli parole, Adamo ed Eva, per rimanere ubbidienti, avrebbero dovuto dimostrarsi leali a Geova e confidare nelle Sue promesse. Purtroppo non dimostrarono né lealtà né fiducia. Quando Satana le offrì l’indipendenza e accusò falsamente Geova di mentire, Eva fu ingannata e disubbidì a Dio. Adamo la seguì nel peccato. (Genesi 3:1-6; 1 Timoteo 2:14) La perdita per loro fu immensa. Camminando nella via di Geova e facendo la sua volontà, avrebbero provato sempre più gioia. Invece la loro vita fu piena di delusioni e di dolore finché non morirono. — Genesi 3:16-19; 5:1-5.

      5. Qual è il proposito di Geova a lungo termine, e in che modo egli aiuta gli esseri umani fedeli a vederne l’adempimento?

      5 Comunque, Geova non cambiò il suo proposito secondo cui un giorno la terra sarebbe stata una dimora paradisiaca abitata da esseri umani perfetti, senza peccato. (Salmo 37:11, 29) E ha sempre provveduto la sua perfetta guida a coloro che camminano nella sua via e sperano di vedere l’adempimento di quella promessa. Per quelli che hanno orecchi per udire, la voce di Geova dietro di noi dice: “Questa è la via. Camminate in essa”. — Isaia 30:21.

      Alcuni camminarono nella via di Geova

      6. Quali sono due uomini dei tempi antichi che camminarono nella via di Geova, e con quali risultati?

      6 Secondo la Bibbia, solo una minoranza dei discendenti di Adamo ed Eva camminarono nella via di Geova. Abele fu il primo di questi. Benché andasse incontro a una morte prematura, morì nel favore di Geova e quindi con la sicura prospettiva di beneficiare della ‘risurrezione dei giusti’ al tempo stabilito da Dio. (Atti 24:15) Abele vedrà l’adempimento finale del grandioso proposito di Geova per la terra e il genere umano. (Ebrei 11:4) Un altro che camminò nella via di Geova fu Enoc, la cui profezia sulla fine completa di questo sistema di cose è contenuta nel libro di Giuda. (Giuda 14, 15) Anche Enoc morì prematuramente. (Genesi 5:21-24) Comunque, “ebbe la testimonianza d’essere stato accetto a Dio”. (Ebrei 11:5) Quando scomparve, anche lui, come Abele, aveva la certezza di essere risuscitato, e sarà fra quelli che vedranno l’adempimento del proposito di Geova.

      7. In che modo Noè e la sua famiglia dimostrarono lealtà e fiducia in Geova?

      7 Mentre il mondo antidiluviano continuava a sprofondare nella malvagità, ubbidire a Geova divenne sempre più una prova di lealtà. All’approssimarsi della fine di quel mondo, solo un gruppetto di persone camminavano nella via di Geova. Noè e la sua famiglia ascoltarono Dio e riposero fiducia nelle sue parole. Portarono fedelmente a termine i compiti loro affidati e rifiutarono di lasciarsi risucchiare dalle empie pratiche del mondo di quel tempo. (Genesi 6:5-7, 13-16; Ebrei 11:7; 2 Pietro 2:5) Possiamo essere grati che rimasero leali e mostrarono fiduciosa ubbidienza. Per questo sopravvissero al Diluvio e divennero nostri antenati. — Genesi 6:22; 1 Pietro 3:20.

      8. Per la nazione di Israele, cosa comportava il camminare nella via di Dio?

      8 Col tempo Geova fece un patto con i discendenti del fedele Giacobbe, i quali divennero la sua speciale nazione. (Esodo 19:5, 6) Geova provvide istruzioni al popolo del patto mediante una Legge scritta, un sacerdozio e una costante guida profetica. Ma spettava poi agli israeliti seguire quelle istruzioni. Geova fece dire loro dal suo profeta: “Vedi, pongo oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione, purché ubbidiate ai comandamenti di Geova vostro Dio che oggi vi comando; e la maledizione, se non ubbidirete ai comandamenti di Geova vostro Dio e in effetti devierete dalla strada circa la quale oggi vi comando, in modo da camminare dietro ad altri dèi che non avete conosciuto”. — Deuteronomio 11:26-28.

      Perché alcuni abbandonarono la via di Geova

      9, 10. Quale situazione richiedeva che gli israeliti avessero fiducia in Geova e gli fossero leali?

      9 Come nel caso di Adamo ed Eva, per continuare ad essere ubbidienti gli israeliti dovevano confidare in Geova ed essergli leali. Israele era una piccola nazione circondata da vicini attaccabrighe. A sud-ovest c’erano l’Egitto e l’Etiopia. A nord-est c’erano la Siria e l’Assiria. Nelle immediate vicinanze c’erano la Filistea, Ammon, Moab ed Edom. Prima o poi tutti questi popoli si dimostrarono nemici di Israele. Per di più praticavano tutti la falsa religione, caratterizzata dall’adorazione di dèi idolatrici, dall’astrologia e a volte anche da depravati riti sessuali e crudeli sacrifici di bambini. I vicini di Israele confidavano nei loro dèi per avere famiglie numerose, raccolti abbondanti e la vittoria in guerra.

      10 Soltanto gli israeliti adoravano un Dio unico, Geova. Egli promise loro di benedirli concedendo loro famiglie numerose, raccolti abbondanti e protezione dai nemici, purché ubbidissero alle sue leggi. (Deuteronomio 28:1-14) Purtroppo tanti israeliti non lo fecero. E molti di quelli che in effetti camminarono nella via di Geova soffrirono per la loro lealtà. Alcuni furono perfino torturati, scherniti, flagellati, imprigionati, lapidati e uccisi dai loro connazionali. (Atti 7:51, 52; Ebrei 11:35-38) Che prova dovette essere quella per gli israeliti fedeli! Ma perché così tanti si allontanarono dalla via di Geova? Due esempi tratti dalla storia di Israele ci aiutano a capire il modo errato in cui ragionavano.

      Il cattivo esempio di Acaz

      11, 12. (a) Quando Acaz era minacciato dalla Siria, cosa rifiutò di fare? (b) A quali due fonti si rivolse Acaz per avere sicurezza?

      11 Acaz regnò sul regno meridionale di Giuda nell’VIII secolo a.E.V. Il suo regno non fu pacifico. Una volta la Siria e il regno settentrionale di Israele si allearono per fargli guerra e “il suo cuore e il cuore del suo popolo tremavano”. (Isaia 7:1, 2) Quando però Geova gli offrì aiuto e lo invitò a metterlo alla prova, Acaz rifiutò categoricamente! (Isaia 7:10-12) Di conseguenza Giuda perse la guerra e subì molte perdite. — 2 Cronache 28:1-8.

      12 Benché rifiutasse di mettere Geova alla prova, Acaz non esitò a chiedere aiuto al re d’Assiria. Ciò nonostante, Giuda continuò a soffrire per mano dei popoli vicini. Quando anche l’Assiria si volse contro Acaz e “gli causò angustia”, egli “sacrificava agli dèi di Damasco che lo colpivano, e diceva: ‘Siccome gli dèi dei re di Siria li aiutano, sacrificherò a loro, affinché mi aiutino’”. — 2 Cronache 28:20, 23.

      13. Cosa dimostrò Acaz rivolgendosi agli dèi della Siria?

      13 Più tardi Geova avrebbe detto a Israele: “Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare”. (Isaia 48:17, 18) Rivolgendosi agli dèi della Siria, Acaz dimostrò quanto era lontano dal ‘calcare la via per la quale avrebbe dovuto camminare’. Fu completamente sviato dal modo di pensare delle nazioni, confidando nelle loro false fonti di sicurezza anziché in Geova.

      14. Perché Acaz non aveva scusanti quando si rivolse ai falsi dèi?

      14 Da tempo era stato dimostrato che gli dèi delle nazioni, inclusi quelli della Siria, erano “dèi senza valore”. (Isaia 2:8) In precedenza, durante il regno di Davide, la superiorità di Geova sugli dèi della Siria era stata evidente quando i siri erano divenuti servitori di Davide. (1 Cronache 18:5, 6) Soltanto Geova, “l’Iddio degli dèi e il Signore dei signori, l’Iddio grande, potente e tremendo”, può dare vera sicurezza. (Deuteronomio 10:17) Ma per avere sicurezza Acaz voltò le spalle a Geova e confidò negli dèi delle nazioni. Il risultato per Giuda fu disastroso. — 2 Cronache 28:24, 25.

      Gli ebrei con Geremia in Egitto

      15. Quale peccato commisero gli ebrei in Egitto al tempo di Geremia?

      15 A causa della profonda slealtà del suo popolo, nel 607 a.E.V. Geova lasciò che i babilonesi distruggessero Gerusalemme e il suo tempio. Quasi tutta la nazione fu portata in esilio a Babilonia. Alcuni però, fra cui il profeta Geremia, furono lasciati rimanere. Quando il governatore Ghedalia fu assassinato, questo gruppo fuggì in Egitto portando con sé Geremia. (2 Re 25:22-26; Geremia 43:5-7) Lì cominciarono a offrire sacrifici ai falsi dèi. Geremia protestò, ma gli ebrei si dimostrarono ostinati. Rifiutarono di tornare a Geova e dissero che avrebbero continuato a offrire fumo di sacrificio alla “regina dei cieli”. Perché? Perché era quello che loro e i loro antenati avevano fatto ‘nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, quando erano sazi di pane e stavano bene, e non vedevano nessuna calamità’. (Geremia 44:16, 17) Gli ebrei dissero pure: “Dal tempo che cessammo di fare fumo di sacrificio alla ‘regina dei cieli’ e di versarle libazioni ci è mancato tutto, e siamo giunti alla nostra fine mediante la spada e mediante la carestia”. — Geremia 44:18.

      16. Perché il modo di ragionare degli ebrei in Egitto era completamente sbagliato?

      16 Che scherzi può fare la memoria! Quali erano i fatti? È vero che gli ebrei avevano offerto sacrifici ai falsi dèi nel paese che Geova aveva dato loro. A volte, come al tempo di Acaz, avevano sofferto a causa dell’apostasia. Ma Geova era stato “lento all’ira” con il popolo del patto. (Esodo 34:6; Salmo 86:15) Aveva mandato i suoi profeti per esortarli al pentimento. A volte, quando il re era fedele, Geova lo aveva benedetto, e il popolo, anche se in gran parte era infedele, aveva beneficiato di quelle benedizioni. (2 Cronache 20:29-33; 27:1-6) Come si sbagliavano quegli ebrei in Egitto nel dire che la prosperità che avevano avuto in patria era da attribuirsi ai loro falsi dèi!

      17. Perché Giuda perse il paese e il tempio?

      17 Prima del 607 a.E.V. Geova aveva esortato il popolo di Giuda: “Ubbidite alla mia voce, e certamente diverrò il vostro Dio, e voi stessi diverrete il mio popolo; e dovete camminare in tutta la via che io vi comando, affinché vi vada bene”. (Geremia 7:23) Gli ebrei persero il tempio e il paese proprio perché si erano rifiutati di camminare ‘in tutta la via che Geova aveva comandato loro’. Badiamo di non commettere lo stesso errore fatale.

      Geova benedice quelli che camminano nella sua via

      18. Cosa devono fare quelli che camminano nella via di Geova?

      18 Oggi, come nel passato, per camminare nella via di Geova bisogna essere leali, determinati a servire soltanto lui. Ci vuole fiducia, assoluta fede che le promesse di Geova si avvereranno e che si può fare affidamento su di esse. Per camminare nella via di Geova bisogna essere ubbidienti, seguire le sue leggi senza deviare e osservare le sue alte norme. “Geova è giusto; realmente ama gli atti giusti”. — Salmo 11:7.

      19. Quali dèi adorano molti oggi, e con quali risultati?

      19 Acaz confidò negli dèi della Siria per avere sicurezza. Gli israeliti in Egitto speravano che la “regina dei cieli”, una dea adorata in molte località dell’antico Medio Oriente, recasse loro prosperità materiale. Molti dèi odierni non sono idoli letterali. Gesù mise in guardia dal servire la “Ricchezza” anziché Geova. (Matteo 6:24) L’apostolo Paolo parlò della “concupiscenza, che è idolatria”. (Colossesi 3:5) Menzionò anche quelli il cui “dio è il loro ventre”. (Filippesi 3:19) Denaro e cose materiali sono dunque fra gli dèi principali adorati oggi. In realtà la maggioranza delle persone — incluse molte che si dicono religiose — ‘ripongono la loro speranza nelle ricchezze incerte’. (1 Timoteo 6:17) Molti lavorano duramente per servire questi dèi e alcuni ne traggono dei vantaggi: abitano nelle case più belle, comprano gli oggetti più costosi, fanno pranzi luculliani. Non tutti però se la passano così bene. E anche quelli che fanno la bella vita si accorgono infine che queste cose non danno vera soddisfazione. Sono incerte, temporanee, e non appagano i bisogni spirituali. — Matteo 5:3.

      20. Che equilibrio dobbiamo mantenere?

      20 È vero che dobbiamo essere pratici mentre viviamo negli ultimi giorni di questo sistema di cose. Dobbiamo compiere passi ragionevoli per mantenere la famiglia. Ma se attribuiamo più importanza a un alto tenore di vita, al far soldi e a cose del genere, che al servire Dio, vuol dire che siamo caduti in una forma di idolatria e non camminiamo più nella via di Geova. (1 Timoteo 6:9, 10) Che fare però quando dobbiamo affrontare problemi di salute, economici o d’altro genere? Cerchiamo di non fare come quegli ebrei in Egitto che attribuivano i loro problemi al fatto di servire Dio. Facciamo piuttosto quello che non fece Acaz: mettiamo Geova alla prova. Rivolgiamoci lealmente a Geova Dio perché ci guidi. Seguiamo con fiducia la sua guida e preghiamo che ci dia la forza e la sapienza necessarie per affrontare ogni situazione. Poi attendiamo fiduciosi la sua benedizione.

      21. Quali benedizioni ricevono coloro che camminano nella via di Geova?

      21 Nel corso della storia di Israele, Geova benedisse riccamente quelli che camminarono nella sua via. Il re Davide disse: “O Geova, guidami nella tua giustizia a causa dei miei nemici”. (Salmo 5:8) Geova gli diede vittorie militari contro le nazioni vicine che poi angariarono Acaz. Sotto Salomone, Israele fu benedetto con la pace e la prosperità che in seguito gli ebrei in Egitto desiderarono tanto. A Ezechia, figlio di Acaz, Geova diede addirittura la vittoria sulla potente Assiria. (Isaia 59:1) Sì, la mano di Geova non fu corta verso i suoi leali, che non camminarono “nella via dei peccatori”, ma provarono diletto nella legge di Dio. (Salmo 1:1, 2) Lo stesso vale oggi. Come possiamo però essere sicuri che stiamo camminando nella via di Geova? Questo è quanto verrà trattato nel prossimo articolo.

  • Continuate a camminare nella via di Geova
    La Torre di Guardia 1999 | 15 maggio
    • Continuate a camminare nella via di Geova

      “Spera in Geova e osserva la sua via, ed egli ti esalterà per prendere possesso della terra”. — SALMO 37:34.

      1, 2. Cosa comportava per Davide camminare nella via di Geova, e cosa comporta per noi oggi?

      “FAMMI conoscere la via per la quale devo camminare, poiché a te ho innalzato la mia anima”. (Salmo 143:8) I cristiani odierni fanno proprie con tutto il cuore queste parole del re Davide. Desiderano sinceramente piacere a Geova e camminare nella sua via. Cosa implica questo? Per Davide significava osservare la legge di Dio. Implicava confidare in Geova anziché in alleanze con le nazioni e servire lealmente lui, non gli dèi dei popoli vicini. Per i cristiani camminare nella via di Geova implica dell’altro.

      2 Innanzi tutto camminare oggi nella via di Dio significa esercitare fede nel sacrificio di riscatto di Gesù Cristo, riconoscendo che è lui “la via e la verità e la vita”. (Giovanni 3:16; 14:6; Ebrei 5:9) Significa pure adempiere “la legge del Cristo”, che include il mostrare amore gli uni agli altri, e specialmente agli unti fratelli di Gesù. (Galati 6:2; Matteo 25:34-40) Quelli che camminano nella via di Geova amano i suoi princìpi e i suoi comandi. (Salmo 119:97; Proverbi 4:5, 6) Stimano altamente il prezioso privilegio di svolgere il ministero cristiano. (Colossesi 4:17; 2 Timoteo 4:5) La preghiera è una costante della loro vita. (Romani 12:12) E ‘guardano accortamente che il modo in cui camminano non sia da insensati, ma da saggi’. (Efesini 5:15) Di certo non sacrificano le ricchezze spirituali per avere temporanei vantaggi materiali o illeciti piaceri carnali. (Matteo 6:19, 20; 1 Giovanni 2:15-17) Inoltre, la lealtà a Geova e la fiducia in lui sono essenziali. (2 Corinti 1:9; 10:5; Efesini 4:24) Perché? Perché la nostra situazione è molto simile a quella dell’antico Israele.

      Sono necessarie fiducia e lealtà

      3. Perché lealtà, fede e fiducia ci aiutano a continuare a camminare nella via di Geova?

      3 Israele era una piccola nazione circondata da vicini ostili che praticavano riti licenziosi adorando dèi idolatrici. (1 Cronache 16:26) Solo Israele serviva l’unico e invisibile vero Dio, Geova, il quale richiedeva che i suoi servitori seguissero alte norme morali. (Deuteronomio 6:4) Similmente oggi solo pochi milioni di persone adorano Geova, in un mondo con quasi sei miliardi di abitanti, le cui norme e la cui mentalità religiosa sono molto diverse dalle loro. Se siamo fra quei pochi milioni, dobbiamo stare in guardia per non essere influenzati negativamente. Come? La lealtà a Geova Dio, la fede in lui e la ferma fiducia che adempirà le sue promesse ci aiuteranno. (Ebrei 11:6) Questo ci impedirà di riporre la nostra fiducia nelle cose in cui spera il mondo. — Proverbi 20:22; 1 Timoteo 6:17.

      4. Perché le nazioni sono “mentalmente nelle tenebre”?

      4 L’apostolo Paolo spiegò in che senso i cristiani devono essere diversi dal mondo, quando scrisse: “Questo, perciò, dico e testimonio nel Signore, che voi non continuiate più a camminare come camminano anche le nazioni nella futilità della loro mente, mentre sono mentalmente nelle tenebre, ed esclusi dalla vita che appartiene a Dio, a causa dell’ignoranza che è in loro, a causa dell’insensibilità del loro cuore”. (Efesini 4:17, 18) Gesù è “la vera luce”. (Giovanni 1:9) Chiunque lo respinga o, pur asserendo di credere in lui, non ubbidisca alla “legge del Cristo” è “mentalmente nelle tenebre”. Invece di camminare nella via di Dio, ‘è escluso dalla vita che appartiene a Dio’. Per quanto possa considerarsi saggio dal punto di vista mondano, è nell’“ignoranza” riguardo all’unica conoscenza che conduce alla vita, quella di Geova Dio e di Gesù Cristo. — Giovanni 17:3; 1 Corinti 3:19.

      5. Benché nel mondo la luce della verità in effetti risplenda, perché ci sono molti cuori insensibili?

      5 Eppure nel mondo la luce della verità risplende! (Salmo 43:3; Filippesi 2:15) “La vera sapienza stessa continua a gridare forte nella medesima strada”. (Proverbi 1:20) Lo scorso anno i testimoni di Geova hanno dedicato oltre un miliardo di ore a parlare al prossimo di Geova Dio e di Gesù Cristo. Centinaia di migliaia di persone hanno accettato il messaggio. Ma dovremmo stupirci che molti altri l’abbiano rifiutato? No. Paolo parlò dell’“insensibilità del loro cuore”. Alcuni hanno il cuore insensibile perché sono egoisti o amanti del denaro. Altri sono influenzati dalla falsa religione o dalla mentalità laica così diffusa oggi. Molti hanno avuto esperienze difficili nella vita e questo li ha spinti a voltare le spalle a Dio. Altri non intendono rispettare le alte norme morali di Geova. (Giovanni 3:20) Può il cuore di una persona che cammina nella via di Geova diventare insensibile sotto questi aspetti?

      6, 7. Nonostante fossero adoratori di Geova Dio, in quali occasioni gli israeliti vennero meno e perché?

      6 Questo è quanto accadde all’antico Israele, come spiega Paolo: “Queste cose divennero nostri esempi, affinché non siamo desiderosi di cose dannose, proprio come essi le desiderarono. Né divenite idolatri, come alcuni di loro; come è scritto: ‘Il popolo si mise a sedere per mangiare e bere, e si alzarono per divertirsi’. Né pratichiamo la fornicazione, come alcuni di essi commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila d’essi in un giorno”. — 1 Corinti 10:6-8.

      7 Paolo accenna prima alla circostanza in cui Israele adorò il vitello d’oro ai piedi del monte Sinai. (Esodo 32:5, 6) Quello fu un aperto atto di disubbidienza a un comando divino che avevano accettato di rispettare solo poche settimane prima. (Esodo 20:4-6; 24:3) Poi Paolo accenna a quando gli Israeliti si inchinarono davanti a Baal insieme alle figlie di Moab. (Numeri 25:1-9) Il culto dei vitelli era caratterizzato dalla sfrenatezza, dal “divertirsi”.a L’adorazione di Baal era accompagnata da depravata immoralità sessuale. (Rivelazione [Apocalisse] 2:14) Perché gli israeliti commisero quei peccati? Perché lasciarono che il loro cuore divenisse ‘desideroso di cose dannose’, sia che si trattasse di idolatria o delle pratiche licenziose che l’accompagnavano.

      8. Cosa possiamo imparare dalle esperienze di Israele?

      8 Paolo indica che dovremmo trarre una lezione da questi fatti. Quale? È impensabile che un cristiano si inchini davanti a un vitello d’oro o a un’antica divinità moabita. Ma che dire dell’immoralità o dello smodato amore dei piaceri? Queste cose oggi sono diffuse e, se cominciamo a desiderarle nel nostro cuore, si interporranno fra noi e Geova. Il risultato sarà lo stesso che se avessimo commesso idolatria: l’allontanamento da Dio. (Confronta Colossesi 3:5; Filippesi 3:19). Non per nulla Paolo conclude la trattazione di quegli avvenimenti rivolgendo ai suoi conservi l’esortazione: “Fuggite l’idolatria”. — 1 Corinti 10:14.

      Aiuto per camminare nella via di Dio

      9. (a) Che aiuto riceviamo per rimanere nella via di Geova? (b) Qual è un modo in cui udiamo la ‘parola dietro di noi’?

      9 Se siamo decisi a continuare a camminare nella via di Geova, non siamo lasciati senza aiuto. Isaia profetizzò: “I tuoi propri orecchi udranno dietro a te una parola dire: ‘Questa è la via. Camminate in essa’, nel caso che andiate a destra o nel caso che andiate a sinistra”. (Isaia 30:21) In che modo ‘i nostri propri orecchi’ odono la ‘parola dietro di noi’? Nessuno oggi ode letteralmente una voce o riceve un messaggio personale da Dio. La “parola” che udiamo giunge a tutti noi nello stesso modo. Innanzi tutto e soprattutto ci perviene tramite le Scritture ispirate, la Bibbia, che contiene i pensieri di Dio e la storia dei suoi rapporti con l’umanità. Dato che ogni giorno siamo esposti alla propaganda di fonti ‘escluse dalla vita che appartiene a Dio’, per la nostra salute spirituale abbiamo bisogno di leggere regolarmente la Bibbia e di meditarvi sopra. Questo ci aiuterà a evitare le “cose vane” e a essere ‘pienamente competenti, del tutto preparati per ogni opera buona’. (Atti 14:14, 15; 2 Timoteo 3:16, 17) Ci rafforzerà e ci aiuterà ad ‘avere successo nella nostra via’. (Giosuè 1:7, 8) Per questo la Parola di Geova esorta: “Ora, o figli, ascoltatemi; sì, felici sono quelli che osservano le mie medesime vie. Ascoltate la disciplina e divenite saggi, e non mostrate alcuna negligenza”. — Proverbi 8:32, 33.

      10. Qual è un secondo modo in cui udiamo la ‘parola dietro di noi’?

      10 La ‘parola dietro di noi’ ci perviene pure tramite “lo schiavo fedele e discreto”, che provvede “cibo a suo tempo”. (Matteo 24:45-47) Un modo in cui viene provveduto questo cibo è mediante pubblicazioni basate sulla Bibbia, e negli ultimi anni questa provvista di cibo è stata abbondante. Per esempio, tramite La Torre di Guardia il nostro intendimento delle profezie è stato perfezionato. In questa rivista siamo stati incoraggiati a perseverare nell’opera di predicare e fare discepoli nonostante la crescente apatia, siamo stati aiutati a evitare varie trappole e siamo stati esortati a coltivare ottime qualità cristiane. Quanto apprezziamo questo cibo a suo tempo!

      11. Spiegate qual è un terzo modo in cui possiamo udire la ‘parola dietro di noi’.

      11 Lo schiavo fedele e discreto provvede cibo anche mediante le regolari adunanze. Queste comprendono le adunanze della congregazione locale, le riunioni che si tengono due volte l’anno a livello di circoscrizione e le assemblee di distretto annuali. Quale cristiano fedele non le apprezza? Sono essenziali per sostenerci mentre camminiamo nella via di Geova. Dato che sul lavoro o a scuola molti devono trascorrere tanto tempo in compagnia di persone che non condividono la loro fede, la regolare compagnia cristiana è veramente salvifica. Le adunanze sono un’ottima occasione per ‘incitarci a vicenda all’amore e alle opere eccellenti’. (Ebrei 10:24) Amiamo i fratelli e ci piace stare in loro compagnia. — Salmo 133:1.

      12. Cosa sono decisi a fare i testimoni di Geova, e come l’hanno manifestato di recente?

      12 Rafforzate da questo cibo spirituale, quasi sei milioni di persone oggi camminano nella via di Geova, e milioni di altre stanno studiando la Bibbia per imparare a farlo. Sono forse scoraggiate o indebolite dal fatto di essere poche in paragone con i miliardi di abitanti della terra? Assolutamente no! Sono decise a continuare ad ascoltare la ‘parola dietro di loro’, facendo lealmente la volontà di Geova. Quale pubblica manifestazione di questa volontà, alle assemblee internazionali e di distretto “Il modo di vivere che piace a Dio” tenute nel 1998/99 i delegati hanno adottato una risoluzione che esprimeva la loro ferma convinzione. Riportiamo di seguito il testo della risoluzione.

      Risoluzione

      13, 14. Quale veduta realistica della situazione mondiale hanno i testimoni di Geova?

      13 “Noi testimoni di Geova radunati all’assemblea ‘Il modo di vivere che piace a Dio’ siamo pienamente d’accordo che il miglior modo di vivere è quello che piace a Dio. Riconosciamo, però, che oggi la maggioranza la pensa diversamente. La società umana ha sperimentato molti concetti, filosofie e idee religiose su ciò che costituisce il modo di vivere migliore. Un onesto sguardo alla storia umana e alle odierne condizioni del mondo conferma la veracità della dichiarazione divina riportata in Geremia 10:23: ‘Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo’.

      14 “Vediamo ogni giorno altre prove della veracità di queste parole. Gran parte della società umana non apprezza il modo di vivere che piace a Dio. Le persone fanno quello che pare giusto a loro. I risultati sono tragici: disgregamento della famiglia; figli lasciati senza guida; materialismo sfrenato, che porta alla futilità e alla frustrazione; criminalità e violenza assurda, che fa innumerevoli vittime; lotte e conflitti etnici, in cui perdono la vita un numero spaventoso di persone; immoralità dilagante, che alimenta un’epidemia di malattie trasmesse per via sessuale. Questi sono soltanto alcuni dei numerosi e complessi problemi che ostacolano la ricerca della felicità, della pace e della sicurezza.

      15, 16. Riguardo al modo di vivere che piace a Dio, quale determinazione è stata espressa nella risoluzione?

      15 “Data la triste sorte dell’umanità e l’imminenza della ‘guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente’, chiamata Armaghedon (Rivelazione 16:14, 16), noi testimoni di Geova prendiamo la seguente risoluzione:

      16 “Primo: Ci consideriamo appartenenti a Geova Dio, essendoci individualmente dedicati a lui senza riserve, e continueremo ad avere incrollabile fede nel provvedimento del riscatto che Geova ha preso mediante suo Figlio, Gesù Cristo. Siamo decisi a camminare nella via divina della vita, servendo quali suoi Testimoni e sottomettendoci alla sua sovranità espressa attraverso il dominio di Gesù Cristo.

      17, 18. Che posizione continueranno ad avere i testimoni di Geova in quanto alle norme morali e alla fratellanza cristiana?

      17 “Secondo: Continueremo ad attenerci alle alte norme morali e spirituali della Bibbia. Siamo decisi a non camminare come camminano le nazioni nella futilità delle loro menti. (Efesini 4:17-19) Risolviamo di mantenerci puri dinanzi a Geova e senza macchia da questo mondo. — Giacomo 1:27.

      18 “Terzo: Ci atterremo alla nostra posizione indicata nelle Scritture quale fratellanza cristiana mondiale. Manterremo la neutralità cristiana fra le nazioni, non facendoci prendere dallo spirito divisivo o dall’odio razziale, nazionale o etnico.

      19, 20. (a) Cosa faranno i genitori cristiani? (b) In che modo tutti i veri cristiani continueranno a identificarsi come discepoli di Cristo?

      19 “Quarto: Noi che siamo genitori inculcheremo nei nostri figli la via di Dio. Daremo un esempio di vita cristiana, il che significa leggere regolarmente la Bibbia, fare lo studio familiare e partecipare con tutto il cuore alle attività della congregazione cristiana e al ministero di campo.

      20 “Quinto: Tutti noi ci sforzeremo di coltivare le sante qualità di cui il nostro Creatore ci dà l’esempio, e cercheremo di imitare la sua personalità e le sue vie, come fece Gesù. (Efesini 5:1) Vorremo che tutte le nostre cose si facciano con amore, per identificarci come discepoli di Cristo. — Giovanni 13:35.

      21-23. Cosa continueranno a fare i testimoni di Geova, e di cosa sono convinti?

      21 “Sesto: Continueremo senza sosta a predicare la buona notizia del Regno di Dio, facendo discepoli, insegneremo loro il modo di vivere che piace a Dio e li incoraggeremo a ricevere ulteriore ammaestramento alle adunanze di congregazione. — Matteo 24:14; 28:19, 20; Ebrei 10:24, 25.

      22 “Settimo: Individualmente e come organizzazione religiosa, continueremo a mettere la volontà di Dio al primo posto nella nostra vita. Seguendo la guida della sua Parola, la Bibbia, non devieremo né a destra né a sinistra, confermando così che la via di Dio è di gran lunga superiore alle vie del mondo. Siamo decisi a vivere nel modo che piace a Dio, con fermezza e lealtà, ora e per sempre!

      23 “Prendiamo questa risoluzione perché riponiamo completa fiducia nell’amorevole promessa di Geova che chi fa la sua volontà rimane per sempre. Prendiamo questa risoluzione perché siamo convinti che vivere secondo i princìpi, i consigli e le esortazioni scritturali è il miglior modo di vivere che ci sia oggi e pone un eccellente fondamento per il futuro, affinché afferriamo fermamente la vera vita. (1 Timoteo 6:19; 2 Timoteo 4:7b, 8) Soprattutto, prendiamo questa risoluzione perché amiamo Geova Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza!

      24, 25. Com’è stata accolta la risoluzione, e cosa sono determinati a fare quelli che camminano nella via di Geova?

      24 “Tutti i presenti a questa assemblea che desiderano adottare questa Risoluzione dicano SÌ!”

      25 Un possente “SÌ” è riecheggiato in centinaia di stadi e arene di tutto il mondo. I testimoni di Geova non hanno dubbi: continueranno a camminare nella via di Dio! Hanno piena fiducia in Geova e nutrono fede che adempirà le sue promesse. Rimangono leali a lui, qualunque cosa accada. E sono determinati a fare la sua volontà.

      “Dio è per noi”

      26. Qual è la felice condizione di quelli che camminano nella via di Geova?

      26 I testimoni di Geova ricordano l’esortazione del salmista: “Spera in Geova e osserva la sua via, ed egli ti esalterà per prendere possesso della terra”. (Salmo 37:34) Non dimenticano le incoraggianti parole di Paolo: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Colui che non risparmiò nemmeno il proprio Figlio, ma lo consegnò per tutti noi, perché non ci darà con lui benignamente anche tutte le altre cose?” (Romani 8:31, 32) Sì, se continuiamo a camminare nella via di Geova, egli ci fornirà “riccamente ogni cosa per nostro godimento”. (1 Timoteo 6:17) Quale posto migliore potrebbe esserci di quello in cui siamo: nella via di Geova, dove camminiamo insieme ai nostri cari fratelli e sorelle! Avendo Geova al nostro fianco, siamo determinati a rimanere in questa via e a perseverare sino alla fine, pienamente fiduciosi che a tempo debito vedremo l’adempimento di ogni sua promessa. — Tito 1:2.

Pubblicazioni in italiano (1950-2026)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi