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    Svegliatevi! 1989 | 8 gennaio
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      Perché la religione ha così spesso creato divisioni, fomentato odio e dato il suo appoggio a guerre settarie? Perché la religione è un soggetto così controverso? Sarà sempre così? A partire da questo numero, “Svegliatevi!” ha il piacere di fare uno studio approfondito della religione e del suo futuro, un futuro che influirà su ogni persona ora vivente, voi compresi. Lo studio sarà pubblicato in questo e nei prossimi 23 numeri di “Svegliatevi!”

  • Uno sguardo attento alla religione
    Svegliatevi! 1989 | 8 gennaio
    • Uno sguardo attento alla religione

      INTERROGATI in merito alla religione, potreste essere d’accordo con Voltaire che la definì “la madre del fanatismo e delle discordie civili, . . . la peste del genere umano”.a O con uno spirito indifferente potreste dire come Robert Burton, ecclesiastico anglicano del XVII secolo: “Una religione vale l’altra”.

      Forse ammettete d’essere come la persona che, secondo la descrizione fattane dal saggista francese del XVIII secolo Joseph Joubert, “trova in essa la sua gioia e il suo dovere”.

      Una religione superficiale

      Oggigiorno chi veramente “trova [nella religione] la sua gioia e il suo dovere” ha dei buoni motivi per essere turbato. Anche nei paesi religiosi molti hanno solo una vaga idea di ciò che dovrebbero effettivamente credere; la religione esercita poca influenza nella loro vita quotidiana. Le statistiche mostrano che in alcuni luoghi i seguaci delle chiese sono diminuiti. In Germania, per esempio, recenti statistiche hanno rivelato che su un totale di 26.300.000 cattolici solo 6.800.000 andavano a messa. Non c’è da meravigliarsi se gli ecclesiastici cattolici dicono di non considerare la Repubblica Federale “un paese cristiano salvo nella più superficiale interpretazione del termine”.

      Secondo la World Christian Encyclopedia, pubblicata nel 1982, “non è solo il cristianesimo a essere in declino; è l’intero fenomeno della religione”.

      Perché esaminare la storia della religione?

      Alla luce di quanto sopra, qual è il futuro della religione? La serie di 24 articoli che Svegliatevi! pubblicherà nel 1989 è stata preparata per rispondere a questa domanda. Prendendo in esame il passato della religione, dai suoi primi anni fino ai tempi moderni, questi articoli presenteranno una storia concisa, eppure completa, della religione mondiale. Un’occhiata allo specchietto retrovisore della storia ci permetterà di guardare al futuro della religione in base a questo ben noto principio: Si raccoglie ciò che si semina.

      Non dite frettolosamente: ‘La storia della religione non mi interessa!’ Il presente si basa sul passato, e, credenti o non credenti, la storia della religione ha influito su tutti, direttamente o indirettamente.

      Chi nega l’esistenza di Dio, in realtà, è ugualmente religioso. In che modo? Sostituendo qualcos’altro a Dio come oggetto della sua devozione. J. M. Barrie, romanziere scozzese del primo Novecento, espresse il punto in questi termini: “La religione di un individuo è quello di cui egli si interessa maggiormente, qualunque cosa sia”.

      In questa rivista, col termine religione si intende una forma di adorazione, comprendente un insieme di atteggiamenti, credenze e pratiche religiose, seguita da una persona o promossa da un’organizzazione. Di solito essa comporta il credere in Dio o in un certo numero di dèi, o considera esseri umani, oggetti, desideri o forze come oggetti di adorazione.

      Speriamo che leggerete con piacere la serie “Il futuro della religione alla luce del suo passato”. Visto che la religione è da molto tempo causa di conflitti, è più che appropriato cominciare col soggetto “Divisioni religiose: Come sono sorte”.

      [Nota in calce]

      a Dizionario Filosofico di Voltaire, Mondadori, 1965, pagina 545.

  • Parte I: 4026-2370 a.E.V. Divisioni religiose: Come sono sorte
    Svegliatevi! 1989 | 8 gennaio
    • Il futuro della religione alla luce del suo passato

      Parte I: 4026-2370 a.E.V.

      Divisioni religiose: Come sono sorte

      “L’uomo è per natura un animale religioso”. Edmund Burke, statista irlandese del XVIII secolo

      GLI uomini hanno l’istintivo bisogno di adorare. La New Encyclopædia Britannica dice che “per quel che hanno scoperto gli studiosi, non è mai esistito un popolo, in nessun luogo, in nessun tempo, che non fosse in qualche modo religioso”. Sin dagli albori dell’umanità, l’uomo e la donna si volsero logicamente con venerazione al loro Creatore. Lo consideravano l’Autorità che li avrebbe guidati e consigliati. Perciò, a tutti gli effetti, la nascita della religione sulla terra coincise con la creazione di Adamo. Secondo la cronologia biblica, questo avvenne nel 4026 a.E.V.

      Alcuni faranno obiezione all’uso dell’espressione “creazione di Adamo”. Ma l’indimostrata teoria dell’evoluzione ha subìto recentemente alcune gravi battute d’arresto, anche da parte dei suoi stessi sostenitori. Per ulteriori informazioni, si può vedere il libro Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione? pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.

      Oggi non si può sostenere coi fatti che il racconto biblico riguardante una comune origine dell’umanità non sia scientifico. Un articolo pubblicato da Newsweek nel 1988 diceva che i genetisti tendono ora ad ammettere che l’uomo moderno proviene da un’unica madre. È citato il paleontologo S. J. Gould della Harvard University il quale avrebbe detto che “tutti gli esseri umani, malgrado le differenze nell’aspetto esteriore, sono in effetti membri di una singola entità che ha avuto un’origine molto recente in un solo luogo”. Egli aggiunge: “C’è una specie di fratellanza biologica molto più profonda di quanto non ci fossimo mai resi conto”.

      Questi fatti parlano a favore dell’accuratezza della Bibbia. Ciò indica che non c’è nessuna ragione per dubitare della sua spiegazione su come ebbero inizio i contrasti religiosi.

      Come da una religione ne sorsero due

      L’Encyclopedia of Religion dice che quasi tutte le religioni conosciute hanno certe credenze che, pur differendo nei dettagli, sono sorprendentemente simili. Credono ad esempio che l’umanità abbia perduto il favore divino di cui godeva all’inizio, che la morte sia innaturale e che sia necessario un sacrificio per riguadagnare il favore divino. Questa è una valida prova indiziaria del fatto che tutte le religioni d’oggi ebbero un’origine comune.

      La Bibbia spiega come avvenne. Ci dice che il primo uomo e la prima donna respinsero le istruzioni di Dio e si rivolsero a un’altra fonte per essere guidati e consigliati. Benché non sapessero evidentemente di Satana e della sua ribellione contro Dio, intrapresero una condotta di indipendenza e seguirono il consiglio di una creatura, rappresentata dal serpente, anziché il Creatore. La Bibbia rivelò in seguito che in effetti a parlare non era stato il serpente ingannatore ma Satana. — Genesi 2:16–3:24; Rivelazione 12:9.

      L’uomo si sottrasse così al dominio teocratico e stabilì le proprie norme del bene e del male. Con le loro azioni indipendenti, Adamo ed Eva avviarono l’umanità su una strada che avrebbe portato al sorgere di molte diverse religioni, le quali avrebbero tutte costituito la falsa adorazione in contrasto con la vera adorazione praticata dai fedeli testimoni di Geova nel corso della storia. Direttamente o indirettamente, la falsa adorazione è stata rivolta al grande Avversario, Satana. Pertanto l’apostolo Paolo poté scrivere: “Le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio; e io non voglio che diveniate partecipi con i demoni”. Egli mostrò poi che ci sono soltanto due forme di adorazione, dicendo: “Voi non potete bere il calice di Geova e il calice dei demoni; non potete partecipare alla ‘tavola di Geova’ e alla tavola dei demoni”. — 1 Corinti 10:20, 21.

      Pertanto, la ribellione di Adamo diede inizio a una seconda forma di adorazione, che metteva la creatura prima del Creatore. E il vero promotore di quella nuova religione fu il nuovo autonominatosi “dio”, Satana il Diavolo. — 2 Corinti 4:4; 1 Giovanni 5:19.

      Caino e Abele, i primi due figli di Adamo ed Eva, offrirono sacrifici al Creatore, segno che entrambi avevano un’inclinazione religiosa. Il successivo corso degli avvenimenti, tuttavia, mostra che non erano uniti, religiosamente parlando. Lo si vide quando non erano ancora passati 130 anni di storia dell’umanità, allorché un sacrificio offerto da Abele fu accettato dal Creatore, mentre quello di Caino fu respinto. Ovviamente, Dio non era disposto ad accettare qualsiasi religione personale. Questo fece infuriare Caino e lo spinse ad assassinare suo fratello. — Genesi 4:1-12; 1 Giovanni 3:12.

      Per la prima volta nella storia umana, l’odio religioso macchiò la terra di sangue innocente. Non sarebbe stata l’ultima volta. “Probabilmente metà o più delle guerre combattute ora nel mondo sono di natura apertamente religiosa o legate a dispute religiose”, ha scritto un giornalista del nostro tempo.

      Ai giorni di Enos, un nipote di Caino e Abele, “si cominciò a invocare il nome di Geova”. (Genesi 4:26) Dal momento che Abele aveva precedentemente cominciato a invocare il nome di Dio con fede, questo “invocare il nome di Geova” in tempi posteriori deve voler dire che alcuni cominciarono a usare il nome in modo profano o irriverente. Si trattava chiaramente di ipocrisia religiosa.

      Il Targum Gerosolimitano, una parafrasi ebraica, osserva: “Quella fu la generazione ai cui giorni cominciarono a errare, e a farsi idoli, e chiamarono i loro idoli col nome della Parola del Signore”. Da allora l’idolatria, insieme alla pretesa di adorare Dio, è sempre stata presente nella falsa religione.

      In Giuda 14, 15 leggiamo della profezia del fedele Enoc riguardo all’idolatra umanità di quel primo millennio. Egli disse: “Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatto e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori hanno detto contro di lui”. Questa profezia si adempì nel secondo millennio della storia umana, quando la falsa religione prevaleva. Una delle opere empie può anche essere stata il fare idoli di angeli che, disubbidendo a Dio, si erano materializzati sulla terra e avevano sposato “le figlie degli uomini”, producendo una razza ibrida: “i potenti dell’antichità, gli uomini famosi”. — Genesi 6:4.

      Noè, tuttavia, “trovò favore agli occhi di Geova” perché “camminò con il vero Dio”. (Genesi 6:8, 9) Lui e la sua famiglia, otto in tutto, seguirono la vera religione, ma i malvagi erano molto più numerosi. Dal momento che la falsa religione e quelli che la praticavano erano la maggioranza, “la cattiveria dell’uomo era abbondante sulla terra” e “la terra si riempì di violenza”. (Genesi 6:5, 11) Dio decise di portare un diluvio per distruggere coloro che praticavano la falsa religione. Solo Noè e la sua famiglia sopravvissero sotto la protezione di Dio, ragione sufficiente perché in seguito ‘edificassero un altare a Geova’ come atto di vera adorazione. (Genesi 8:20) Il Diluvio aveva chiaramente identificato quale dei due sistemi religiosi esistenti ai giorni di Noè era vero e quale falso.

      Quanto detto sopra si basa sulla premessa che il racconto biblico sia verace. Ma oltre alle prove menzionate all’inizio del nostro articolo, date uno sguardo a quelle presentate nel riquadro “C’è stato veramente un Diluvio universale?”

      Il futuro della religione, il vostro futuro

      È indispensabile conoscere il passato della religione perché ci sono sostanzialmente solo due tipi di religione: uno che il Creatore dell’umanità accetta e l’altro che gli è chiaramente inaccettabile. Quindi è logico che, se si vuole l’approvazione del Creatore, bisogna pensarla come Lui in fatto di religione. Non dimenticate che la cosa riguarda tutti noi, perché “l’uomo è per natura un animale religioso”.

      Osservando il passato della religione, vorremo essere di mente aperta e, ciò che più conta, vorremo avere un cuore sensibile. Ogni volta che viene presa in esame una particolare religione, soffermiamoci abbastanza a lungo per chiederci se i suoi insegnamenti sono comprensibili, chiari e logici. E che dire del suo operato? Ha avvicinato maggiormente i suoi seguaci al Creatore, facendo capire loro l’importanza di ubbidire ai suoi comandi, o ha invece permesso loro di stabilire le proprie norme di condotta? Ha insegnato alle persone a confidare in Dio per la soluzione dei problemi del mondo? O le ha invece sviate inducendole a confidare in mezzi politici? Ha promosso l’unità e la pace tra gli abitanti della terra, o ha invece fomentato le discordie e istigato alla guerra?

      Queste domande e altre simili ci aiuteranno a distinguere fra la sola religione originale a cui diede inizio il Creatore dell’uomo e le molte religioni contraffatte a cui diede inizio il suo avversario.

      La religione ha contribuito all’attuale declino morale e al capovolgimento dei valori? L’articolo che segue risponderà in breve a questa domanda.

      [Riquadro a pagina 7]

      C’è stato veramente un Diluvio universale?

      “Anziché essere un evento improbabile in recenti epoche geologiche, il Diluvio di Genesi si colloca in modo del tutto naturale in tale periodo . . . Infatti fu il periodo più probabile per uno sconvolgimento così rapido e violento”. — The Flood Reconsidered.

      “L’archeologia ha portato alla luce altre versioni della storia del Diluvio [di Genesi] . . . Le somiglianze sono più sorprendenti delle differenze”. — Digging Up the Bible Lands.

      “Un cataclisma mondiale durante il quale la terra fu inondata o sommersa dall’acqua [è] un concetto presente in quasi tutte le mitologie del mondo. . . . Nella mitologia inca fu provocato dal dio supremo, Viracocha, che era insoddisfatto dei primi uomini e decise di distruggerli”. — Funk and Wagnalls Standard Dictionary of Folklore, Mythology and Legend.

      “Ancor più grandi sono le somiglianze fra il racconto di Genesi e un’altra epopea babilonese il cui eroe si chiama Gilgamesh. . . . Con tutta probabilità risale all’inizio del secondo millennio. . . . [L’XI tavoletta d’argilla] è praticamente intatta, fornendo così la versione più completa della storia del diluvio in scrittura cuneiforme”. — Encyclopædia Judaica.

      “Molte tribù indiane dell’America Settentrionale e Meridionale, in maniera simile a ebrei, babilonesi greci, norvegesi e altri popoli del Vecchio Mondo, avevano tradizioni del Diluvio. . . . ‘Quando arrivarono i primi missionari’ . . . , riferì il reverendo Myron Eells nel 1878, ‘scoprirono che quegli indiani avevano le loro tradizioni di un diluvio, secondo le quali un uomo e sua moglie si salvarono su una zattera’”. — Indian Legends of the Pacific Northwest.

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