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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1992 | 1° febbraio
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I principi egiziani, però, non intavolarono trattative con Abraamo per accordarsi su un eventuale matrimonio fra Sara e il faraone. Semplicemente portarono la bella Sara in casa del faraone, e il sovrano egiziano fece dei doni al presunto fratello di lei, Abraamo. Ma dopo ciò Geova toccò la casa del faraone con delle piaghe. Quando in qualche modo fu informato dell’effettiva situazione, il faraone disse ad Abraamo: “Perché hai detto: ‘È mia sorella’, così che io stavo per prenderla in moglie? E ora ecco tua moglie. Prendila e vattene!” — Genesi 12:14-19.
La Sacra Bibbia a cura della CEI e altre traduzioni bibliche rendono la suddetta parte del versetto evidenziata in corsivo “così che io me la sono presa in moglie”. Pur non essendo necessariamente una traduzione errata, essa potrebbe dare l’impressione che il faraone avesse veramente sposato Sara, cioè che il matrimonio fosse ormai un fatto compiuto. È il caso di notare che in Genesi 12:19 il verbo ebraico reso ‘prendere’ è all’imperfetto, il che indica un’azione non ancora completata. La Traduzione del Nuovo Mondo rende questo verbo ebraico in armonia col contesto e in modo tale da evidenziare l’aspetto verbale: “così che io stavo per prenderla in moglie”.a Il faraone ‘stava per prendere’ in moglie Sara, ma non aveva ancora portato a termine la procedura o la cerimonia richiesta.
Benché sia stato spesso criticato per il modo in cui affrontò la questione, ciò nondimeno Abraamo agì negli interessi del Seme promesso e quindi dell’intera umanità. — Genesi 3:15; 22:17, 18; Galati 3:16.
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a La traduzione di J. B. Rotherham dice: “Perché hai detto: È mia sorella; e quindi stavo per prendermela in moglie?”
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