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  • State imparando dal vostro grande Insegnante?

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  • State imparando dal vostro grande Insegnante?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
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  • Saggezza impartita da Geova
  • Geova si serve di illustrazioni
  • Domande scrutatrici
  • Accrescere la fiducia
  • Una lezione pratica
  • Istruire con pazienza
  • Continuate a imparare da Geova
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2009
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
w94 15/9 pp. 27-30

State imparando dal vostro grande Insegnante?

“HO STUDIATO legge per cinque anni in una delle migliori università della Spagna”, spiega Julio. “Ma ciò che appresi quando cominciai a studiare la Bibbia era di gran lunga migliore. L’università mi ha insegnato a studiare; la Bibbia mi ha insegnato a vivere”.

Grazie alla Bibbia abbiamo accesso ai pensieri di Dio, ai suoi princìpi, ai suoi comandi. Le Scritture descrivono Geova come “grande Insegnante”, perché è il miglior insegnante di tutto l’universo. (Isaia 30:20) Alla lettera il testo ebraico Lo definisce “insegnanti”, che è un plurale di eccellenza. Questo dovrebbe rammentarci che essere ammaestrati da Geova è un privilegio molto più alto dello studiare sotto la guida di qualunque altro insegnante.

Saggezza impartita da Geova

Perché l’insegnamento divino è così utile? Innanzi tutto per il valore inestimabile del suo contenuto. L’insegnamento di Geova ci impartisce “saggezza”. Inoltre la sapienza che Dio dà “conserva in vita” coloro che la mettono in pratica. — Proverbi 3:21, 22; Ecclesiaste 7:12.

Il compositore del Salmo 119 si rendeva conto che la sapienza di Geova lo aveva salvaguardato in tutta la sua vita. Per esempio cantò: “La legge della tua bocca è buona per me, più di migliaia di pezzi d’oro e d’argento. Se la tua legge non fosse stata la mia delizia, sarei quindi perito nella mia afflizione. Il tuo comandamento mi rende più saggio dei miei nemici, perché è mio a tempo indefinito. Ho più perspicacia di tutti i miei insegnanti, perché i tuoi rammemoratori sono la mia sollecitudine”. — Salmo 119:72, 92, 98, 99.

Il salmista non è l’unico che, se non fosse stato per la legge di Geova, sarebbe ‘perito nella sua afflizione’. Rosa, una giovane spagnola, è convinta che se è ancora in vita lo deve all’applicazione dei princìpi biblici. “A 26 anni avevo già tentato due volte il suicidio”, ricorda.

Rosa si prostituiva, beveva e si drogava. “Un giorno”, spiega, “mentre ero nel baratro della disperazione, una coppia di Testimoni mi parlò di come la Bibbia può aiutarci a risolvere i problemi. Cominciai a studiare la Parola di Dio, e la trovai affascinante. In meno di un mese ebbi la forza di iniziare una vita completamente nuova, pura. Ora che la mia esistenza aveva uno scopo non avevo più bisogno di cercare rifugio nell’alcool o nella droga. E poiché ci tenevo molto a essere amica di Geova, ero decisa a vivere in armonia con le sue norme. Sono sicura che se non fosse stato per la saggezza racchiusa nella Parola di Dio avrei finito per togliermi la vita”.

La sapienza che viene da Geova è davvero salvifica. Perciò possiamo trarre beneficio non solo dall’impareggiabile contenuto dell’insegnamento divino, ma anche dai modi che Geova impiega per istruire i suoi servitori. Dato che il Figlio di Dio, Gesù Cristo, ci comandò di insegnare e fare discepoli, vogliamo imparare i metodi più efficaci per impartire istruzione. — Matteo 28:19, 20.

Geova si serve di illustrazioni

Il Vangelo di Marco dice che “senza illustrazioni [Gesù] non parlava loro”. (Marco 4:34) Questa caratteristica dell’insegnamento di Gesù non sorprende. Egli imitava semplicemente uno dei modi in cui i messaggi profetici di Geova venivano trasmessi alla nazione di Israele. In questi messaggi troviamo numerose vivide illustrazioni. — Isaia 5:1-7; Geremia 18:1-11; Ezechiele 15:2-7; Osea 11:1-4.

Si noti, ad esempio, la vigorosa illustrazione che Geova usa per insegnarci che gli idoli sono vani. Isaia 44:14-17 afferma: “C’è uno la cui occupazione è di tagliare cedri; ed egli prende una certa specie d’albero, sì, un albero massiccio . . . Piantò il lauro, . . . ed è divenuto qualcosa perché l’uomo faccia ardere il fuoco. Ne prende dunque una parte per riscaldarsi. Infatti accende il fuoco ed effettivamente cuoce il pane. Lavora anche a un dio davanti a cui possa inchinarsi. Ne ha fatto un’immagine scolpita, e le si prostra davanti. Ne brucia in effetti una metà nel fuoco. Su metà d’esso arrostisce bene la carne che mangia, e si sazia. . . . Ma di ciò che rimane fa realmente un dio stesso, la sua immagine scolpita. Si prostra davanti a essa e si inchina e la prega e dice: ‘Liberami, poiché tu sei il mio dio’”. Illustrazioni come queste sono strumenti molto efficaci per aiutare le persone sincere a rigettare l’idolatria e le false dottrine.

Domande scrutatrici

Nella Bibbia troviamo anche esempi che fanno vedere come Geova corresse il modo di pensare di alcuni suoi servitori servendosi di domande che facevano riflettere. Uno di loro fu il patriarca Giobbe. Con pazienza Geova lo aiutò a capire la sua piccolezza in confronto a Lui. A questo scopo si servì di una serie di domande alle quali Giobbe non fu assolutamente in grado di rispondere.

“Dov’eri tu quando io fondai la terra?”, chiese Geova a Giobbe. “Chi barricò con porte il mare? . . . Puoi tu allacciare i legami della costellazione di Chima, o puoi sciogliere le medesime corde della costellazione di Chesil? . . . Hai un braccio come quello del vero Dio?” L’umiliante serie di domande da parte di Geova incluse anche questa domanda fondamentale: “Mi dichiarerai malvagio affinché tu sia nel giusto?” — Giobbe 38:4, 8, 31; 40:8, 9.

Queste domande scrutatrici fecero capire a Giobbe che aveva parlato senza intendimento. Pertanto si ritrattò e si pentì. (Giobbe 42:6) Come nel suo caso, domande ben scelte possono aiutarci a correggere modi di pensare errati dei nostri figli o di persone che studiano la Bibbia con noi.

Accrescere la fiducia

Che dire se dobbiamo aiutare qualcuno che si sente indegno o incapace? A questo riguardo è utile ricordare una conversazione avvenuta fra Geova e il profeta Mosè. Quando Dio lo incaricò di fargli da portavoce presso il faraone e gli israeliti, il profeta Mosè pensò di non essere all’altezza del compito. “Sono lento di bocca e lento di lingua”, disse. Ma Dio gli rispose: “Chi ha costituito la bocca per l’uomo? . . . Non sono io, Geova? Or dunque va, e io stesso mostrerò d’essere con la tua bocca e certamente ti insegnerò ciò che devi dire”. — Esodo 4:10-12.

Geova assegnò a Mosè suo fratello Aaronne come portavoce, e i due portarono a termine la loro missione in Egitto. (Esodo 4:14-16) Non pochi testimoni di Geova, quando hanno iniziato a svolgere il ministero di casa in casa o per le strade, provavano gli stessi sentimenti di inadeguatezza di Mosè. Come nel suo caso, sapere che abbiamo il sostegno di Geova e che saremo accompagnati da un ministro esperto può aiutarci a vincere l’esitazione. Come Mosè fu in grado di accrescere la sua fiducia fino al punto di pronunciare i poderosi discorsi che troviamo in tutto il libro biblico di Deuteronomio, con l’aiuto di Geova anche noi possiamo acquistare la capacità di parlare.

Una lezione pratica

È anche indispensabile avere il sincero desiderio di aiutare altri. Il profeta Giona non brillava per questa qualità. Geova gli diede l’incarico di avvertire gli abitanti di Ninive dell’imminente distruzione della città. Inaspettatamente, i niniviti si pentirono. (Giona 3:5) Perciò Geova rinviò la calamità. Invece di provare grande gioia per il successo della sua predicazione, Giona si adirò perché la sua predizione non si sarebbe avverata. In che modo Geova lo aiutò a vedere le cose nella giusta luce?

Geova si servì di una zucca da fiaschi per insegnare a Giona l’importanza di interessarsi degli altri. Miracolosamente, in una notte, la pianta crebbe e provvide una gradita ombra a Giona, che aveva eretto una capanna alla periferia di Ninive. Giona “si rallegrava grandemente” per quell’umile pianta. A quel punto Geova fece in modo che la pianta venisse colpita da un verme e si seccasse. Esposto al sole e a un vento bruciante, Giona si crucciò e disse: “Morire è per me meglio che vivere”. (Giona 4:5-8) Qual era la lezione?

Geova parlò a Giona e disse: “Tu, da parte tua, hai provato commiserazione per la zucca da fiaschi, per la quale non avevi faticato e che non avevi fatto divenire grande, che era la semplice crescita di una notte ed è perita come la semplice crescita di una notte. E io, da parte mia, non dovrei provare commiserazione per Ninive la gran città, in cui esistono più di centoventimila uomini che non conoscono affatto la differenza fra la destra e la sinistra, oltre a molti animali domestici?” — Giona 4:9-11.

Che efficace lezione pratica! Giona si preoccupava più di una zucca da fiaschi che di migliaia di persone. Anche se è lodevole avere riguardo per tutta la creazione di Dio, aiutare a salvare vite umane è il nostro compito principale.

Istruire con pazienza

Come scoprì Giona, non sempre è facile compiere il nostro ministero. (2 Timoteo 4:5) Tuttavia ci sarà utile avere uno spirito paziente nei confronti degli altri.

Come reagite quando una persona che studia la Bibbia con voi è lenta o poco ragionevole? Il nostro grande Insegnante ci insegna come affrontare questo problema. Egli mostrò straordinaria pazienza quando Abraamo continuava a fargli domande circa l’imminente giudizio di Sodoma e Gomorra. “Realmente spazzerai via il giusto col malvagio?”, chiese Abraamo. “Supponiamo che ci siano cinquanta giusti in mezzo alla città”, supplicò Abraamo. “Li spazzerai dunque via e non perdonerai al luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono dentro?” La risposta di Geova incoraggiò Abraamo a continuare a supplicarlo finché il numero non fu ridotto a dieci. Geova sapeva che solo la famiglia di Lot meritava di essere risparmiata, e aveva già preso provvedimenti in tal senso. Ma permise pazientemente ad Abraamo di continuare a fargli domande finché questi non comprese la portata della misericordia di Geova. — Genesi 18:20-32.

Geova tenne conto della limitata comprensione di Abraamo e della sua preoccupazione per gli altri. Anche noi, se comprendiamo i limiti della persona che studia con noi, mostreremo pazienza quando fa fatica a capire una particolare dottrina o a liberarsi di un’abitudine radicata.

Continuate a imparare da Geova

Geova Dio è senza dubbio il più grande Insegnante. Mediante illustrazioni, domande e lezioni pratiche impartisce con pazienza intendimento. Nella misura in cui imiteremo i suoi metodi di insegnamento noi stessi diverremo insegnanti migliori.

Dato che chi insegna ad altri non deve dimenticarsi di insegnare a se stesso, dobbiamo continuare a essere ‘ammaestrati da Geova’. (Isaia 54:13) Isaia scrisse: “I tuoi occhi dovranno divenire occhi che vedono il tuo grande Insegnante. E i tuoi propri orecchi udranno dietro a te una parola dire: ‘Questa è la via. Camminate in essa’, nel caso che andiate a destra o nel caso che andiate a sinistra”. (Isaia 30:20, 21) Continuando a camminare nella via di Geova e aiutando altri a fare altrettanto potremo avere per sempre lo straordinario privilegio di imparare dal nostro grande Insegnante.

[Immagine a pagina 28]

Geova chiese a Giobbe: “È per tuo ordine che l’aquila vola verso l’alto e costruisce in alto il suo nido?”

[Immagine a pagina 28]

Servendosi di una zucca da fiaschi, Geova insegnò a Giona a interessarsi maggiormente degli altri

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