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ImparzialitàPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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L’espressione ebraica nasàʼ panìm, resa ‘trattare con parzialità’, significa letteralmente “alzare la faccia”. (Le 19:15) Fra gli orientali un comune modo di salutare era quello di inchinarsi umilmente e rivolgere la faccia a terra. In segno di riconoscimento e benevolenza, la persona salutata sollevava la faccia di chi si era inchinato. (Cfr. Ge 32:20, dove la frase “farà una benevola accoglienza” traduce un’espressione ebraica che letteralmente significa “alzare la faccia”). Col tempo l’espressione assunse un significato spregiativo quando si riferiva a un illecito trattamento di favore. Significato simile aveva anche l’espressione ebraica nakhàr panìm (tradotta “essere parziale”, ma alla lettera “riconoscere la faccia”). (De 1:17; 16:19) L’espressione greca lambànein pròsopon (“mostrare parzialità”; lett. “prendere o accettare la faccia”) ricalca quella ebraica. (Lu 20:21; cfr. Int). Forme composte di queste due parole sono rese “parzialità; favoritismo” (Ro 2:11; Gc 2:1), “mostrare favoritismo” (Gc 2:9), e “parziale” (At 10:34). — Cfr. Int.
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ImparzialitàPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Consigli ai giudici. Geova diede ai giudici di Israele il vigoroso consiglio di essere imparziali. I giudici ricevettero l’ordine tassativo: “Non dovete essere parziali nel giudizio”. (De 1:17; 16:19; Pr 18:5; 24:23) Non dovevano mostrare parzialità al povero solo per la sua povertà, per sentimentalismo o per pregiudizio contro i ricchi. E non dovevano favorire il ricco per la sua ricchezza, per accattivarsene le simpatie, per ricevere un regalo, o per timore del suo potere o della sua influenza. (Le 19:15) Dio alla fine condannò l’infedele sacerdozio levitico di Israele perché aveva violato la Sua legge e, come mise particolarmente in risalto, perché aveva mostrato parzialità, dato che i sacerdoti fungevano da giudici nel paese. — Mal 2:8, 9.
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