BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g90 8/6 pp. 17-19
  • Perché dovrei darmi da fare per gli altri?

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Perché dovrei darmi da fare per gli altri?
  • Svegliatevi! 1990
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Dove ha origine l’egoismo
  • Cosa ci vuole per aiutare gli altri
  • Darsi da fare per la famiglia
  • Essere soccorrevoli con i compagni di fede
  • Aiutare “quelli di fuori”
  • Nel dare si guadagna
  • La famiglia cristiana aiuta le persone anziane
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
  • Essere generosi rende felici
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2018
  • Soddisfare i bisogni di quelli più anziani fra noi: una sfida cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
  • Prendersi cura delle persone anziane è una responsabilità cristiana
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2004
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 8/6 pp. 17-19

I giovani chiedono...

Perché dovrei darmi da fare per gli altri?

“QUALI interessi hanno la precedenza nella tua vita?” Un corrispondente di Svegliatevi! ha rivolto questa domanda a un gruppo di giovani in una strada affollata. “I miei”, ha risposto Michele. “Mi preoccupo prima, dopo e sempre di me stesso”. La diciassettenne Susanna ha detto: “Se dovessi scegliere tra il bene della mia famiglia e il mio, darei la precedenza al mio”.

Purtroppo questi sono modi di pensare comuni. Un libro (The Postponed Generation) parla di uno studio condotto tra 1.125 studenti in cui due sociologi hanno cercato di appurare se i giovani si interessavano primariamente di se stessi o della società. I risultati? Circa l’80 per cento ha indicato di “pensare a sé, senza sentirsi minimamente in obbligo verso la società”.

Non è dunque strano se pochi sono disposti a darsi da fare per gli altri, a scomodarsi o a farsi in quattro per qualcuno all’infuori di se stessi. Libri come The Art of Selfishness (L’arte dell’egoismo) e Looking Out for Number One (Pensare a se stessi) diventano dei best seller, poco più che dei manuali per vivere una vita egocentrica. Come profetizzava la Bibbia, oggi gli uomini sono “amanti di se stessi”. — 2 Timoteo 3:1, 2.

Ma tu come ti comporti quando gli altri hanno bisogno del tuo aiuto? Se ad esempio ti accingi a vedere il tuo programma televisivo preferito e mamma o papà ti chiede di andare a comprare qualcosa, ti arrabbi o te la prendi? Ti ribelli all’idea di fare le faccende domestiche, di dividere la stanza con un fratello o una sorella o di fargli indossare i tuoi capi di vestiario, o semplicemente di fare un favore a qualcuno quando ‘ti reca disturbo’? Allora è tempo di fare qualche cambiamento. Ma perché? E soprattutto, come?

Dove ha origine l’egoismo

La legge che Dio ha dato al suo popolo dice: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. (Matteo 22:39) Questo significa che abbiamo l’obbligo d’essere premurosi, altruisti e sensibili ai bisogni altrui. Tuttavia non raggiungiamo sempre questo fulgido ideale, e la Bibbia ci aiuta a capire il perché. In Genesi 8:21 si legge: “L’inclinazione del cuore dell’uomo è cattiva fin dalla sua giovinezza”.

Il nostro progenitore Adamo si preoccupò ben poco dell’effetto che il suo gesto ribelle avrebbe avuto sugli altri. Non dovremmo quindi meravigliarci se noi, sua progenie, siamo egoisti sin dalla nascita. (Confronta Salmo 51:5). Lo si vede straordinariamente presto nella vita. La rivista Parents osserva: “I bambini piccoli sono tutti egocentrici. . . . Si interessano di voi, ma solo quando fate qualcosa per loro”. Se l’egoismo non viene frenato, può diventare una caratteristica permanente della personalità.

Un’altra caratteristica che impedisce di darsi da fare per gli altri è la pigrizia. (Proverbi 21:25) In realtà, il pigro troverà le scuse più strampalate per non fare le cose. Proverbi 22:13 dice: “Il pigro ha detto: ‘Fuori c’è un leone! Sarò assassinato in mezzo alle pubbliche piazze!’”

Cosa ci vuole per aiutare gli altri

La parabola del buon samaritano narrata in Luca 10:29-37 mostra che per aiutare gli altri può volerci vero spirito di sacrificio. Rispondendo alla domanda: “Chi è realmente il mio prossimo?”, Gesù parlò di un ebreo che era stato picchiato dai ladroni e lasciato per morto. Malgrado le tensioni razziali esistenti fra ebrei e samaritani, un samaritano fu spinto a darsi da fare per la vittima dei ladroni. Curò le sue ferite, versandovi sopra il suo vino e il suo olio. Poi con delicatezza mise l’uomo sulla propria bestia da soma e lo condusse a una locanda. Diede al locandiere una somma di denaro pari al salario di due giornate e promise di rimborsargli altre eventuali spese.

Questa commovente illustrazione indica in sostanza cosa significa darsi da fare per gli altri: prendere l’iniziativa, essere soccorrevoli. Vuol dire essere disposti a sacrificare tempo, energie e denaro. Consideriamo alcuni modi in cui possiamo farlo.

Darsi da fare per la famiglia

I tuoi vicini più prossimi sono i tuoi familiari: genitori, fratelli, sorelle. Tuttavia puoi pensare che quelli che ti sono più vicini dovrebbero capire che sei molto occupato e non chiederti troppo. Ciò nondimeno la Bibbia esorta: “Siate ospitali gli uni verso gli altri senza brontolii”. (1 Pietro 4:9) Cerca di considerare gli apparenti disagi che possono derivarne non come seccature, ma come un’occasione per rinsaldare il vincolo familiare.

Edoardo rammenta: “La mamma aveva un programma così intenso che spesso era esausta. Ma non dimenticherò mai l’espressione del suo viso quando aprì la porta e trovò i piatti lavati, i pavimenti puliti e la tavola apparecchiata. Devo ammettere che in quelle occasioni avrei tanto desiderato andare a giocare a pallone, ma le mie premure servirono a unire maggiormente la famiglia”. Ci sono alcuni modi in cui puoi darti da fare per i tuoi familiari?

Essere soccorrevoli con i compagni di fede

L’apostolo Paolo disse: “Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. (Galati 6:10) Quando ci si spende a favore dei compagni di fede ne risulta grande felicità. — Atti 20:35.

Prendiamo ad esempio il caso di Cristiano, un sedicenne che è testimone di Geova. Questo ragazzo fa volentieri commissioni per una donna anziana della congregazione locale. In un’occasione lei gli telefonò chiedendogli aiuto. L’ascensore del suo stabile era fuori servizio, e non potendo fare a piedi le cinque rampe di scale, era in difficoltà. Quando arrivò, Cristiano disse: “Se per te va bene, ti porterò sulla schiena”. E la portò al quinto piano! Stancante? Senz’altro. Ma la gratitudine della sua anziana amica nonché il fatto di sapere che Dio approvava le sue azioni compensarono Cristiano della fatica!

Non devi comunque aspettare situazioni così drammatiche per mostrare ad altri la tua sollecitudine. Ad esempio, prima e dopo le adunanze cristiane alcuni giovani tendono a stare insieme, escludendo i più anziani. Questo è contrario al consiglio biblico di “mostrare considerazione” alle persone anziane. (Levitico 19:32) A volte un amichevole ciao o una breve conversazione è tutto quel che occorre per tirar su il morale a una persona anziana. ‘Ma mi è difficile parlare con persone anziane’, potresti obiettare. ‘Abbiamo poco in comune’.

Doug, che ora serve come anziano nella congregazione cristiana, ricorda con piacere quando era ragazzo: “A 19 anni i miei migliori amici erano abbastanza grandi da essere miei genitori o miei nonni. Essi hanno contribuito molto alla mia crescita spirituale!” Perché non ti dai un po’ da fare e non ti prefiggi di mostrare amicizia a qualche persona anziana, magari alla prossima adunanza cristiana? Riscontrerai di solito che avete molte più cose in comune di quanto non immaginassi! E come Doug, riscontrerai che la loro preziosa esperienza nella vita può insegnarti qualcosa.

Aiutare “quelli di fuori”

In Colossesi 4:5 l’apostolo Paolo disse: “Continuate a camminare con sapienza verso quelli di fuori, riscattando per voi stessi il tempo opportuno”. I testimoni di Geova mostrano interesse per gli altri predicando il messaggio della Bibbia. (Matteo 24:14) I giovani che prendono sul serio l’obbligo che hanno davanti a Dio sono spronati a partecipare il più possibile a quest’opera.

“Mi spendo nell’opera di predicazione perché amo Geova”, dice Tamitha. Benché abbia solo 11 anni, dedica ogni mese molte ore all’opera di evangelizzazione. “La predicazione mi dà anche l’occasione di mostrare amore al mio prossimo”. Invece di cercare impieghi redditizi, migliaia di giovani cristiani si sono messi al servizio dei loro simili intraprendendo la carriera di evangelizzatori a tempo pieno, lavorando spesso a mezza giornata per mantenersi. Altri si sono offerti di fare i missionari o di lavorare presso varie filiali della Società (Watch Tower).

Nel dare si guadagna

“Abbiamo bisogno degli altri per stare bene”, diceva la rivista American Health. I ricercatori affermano persino che prodigarsi per gli altri fa bene alla salute. Gesù Cristo, comunque, fece notare un ulteriore vantaggio, dicendo: “Praticate il dare, e vi sarà dato”. (Luca 6:38) Chi è generoso si conquista l’affetto altrui; diviene invariabilmente oggetto di generosità! — Confronta Proverbi 11:25.

Pratica dunque il dare, facendoti in quattro per gli altri. Allorché il tuo egoismo affiora, ricorda che la Parola di Dio dice: “Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui”. (1 Corinti 10:24) In tal modo, non solo ti farai degli amici ma otterrai anche l’approvazione dell’Altissimo Dio.

[Immagine a pagina 18]

Se ci diamo da fare per gli altri saremo molto felici

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi