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  • g90 22/2 pp. 8-11
  • Una buona relazione tra suocera e nuora è possibile

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  • Una buona relazione tra suocera e nuora è possibile
  • Svegliatevi! 1990
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  • “La donna veramente saggia”
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Svegliatevi! 1990
g90 22/2 pp. 8-11

Una buona relazione tra suocera e nuora è possibile

FUJIKO, la nuora tanto angustiata menzionata nel primo articolo, persuase infine il marito a trasferirsi dall’appartamento dei genitori in uno accanto. Ma le cose non migliorarono gran che. I parenti del marito continuarono a immischiarsi, e la tristezza di Fujiko rimase. Poi un giorno uno sconosciuto bussò alla sua porta.

In seguito a quella visita Fujiko si incamminò su una strada che la portò a trasformare la sua personalità, e come risultato i suoi rapporti con altri migliorarono. Cominciò a studiare la Bibbia con i testimoni di Geova. Col tempo il suo atteggiamento cambiò a tal punto che il suocero volle assistere allo studio per vedere di persona ‘che tipo di religione era quello che aveva operato una tale trasformazione in lei’.

Riconoscere il nuovo legame

La Bibbia fornisce un chiaro quadro dell’istituzione scritturale del matrimonio. Dopo avere creato la prima coppia umana e averla unita, Dio stabilì il seguente principio: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si dovrà tenere stretto a sua moglie e dovranno divenire una sola carne”. (Genesi 2:24) Così la nuova coppia deve riconoscere il nuovo legame che li unisce. I due devono ora tenersi stretti l’uno all’altro, poiché formano un nucleo indipendente anche se vivono con i parenti acquisiti.

Lasciare padre e madre, però, non significa che i figli una volta sposati possano girare le spalle ai genitori e che non debbano più rispettarli e onorarli. “Non disprezzare tua madre solo perché è invecchiata”, ammonisce la Bibbia. (Proverbi 23:22) Tuttavia, con il matrimonio ci sono dei cambiamenti nelle relazioni. Finché ciascun componente della famiglia lo tiene ben presente, la giovane coppia può trarre beneficio dall’esperienza e dalla saggezza dei genitori.

Timoteo, il giovane rispettabile che l’apostolo Paolo condusse con sé nei suoi viaggi missionari, era stato allevato dalla madre ebrea Eunice. Tuttavia anche la nonna Loide aveva evidentemente partecipato alla sua educazione. (2 Timoteo 1:5; 3:15) Questo non significa che le nonne abbiano il diritto di immischiarsi nell’educazione dei figli e di stabilire norme diverse da quelle dei genitori. C’è un modo appropriato in cui la vecchia generazione può aiutare quella giovane a educare i figli. — Tito 2:3-5.

“La donna veramente saggia”

Se due generazioni devono collaborare in una questione così delicata come l’educazione dei figli, devono agire entrambe con saggezza. “La donna veramente saggia ha edificato la sua casa”, dice un proverbio biblico, “ma la stolta la demolisce con le sue proprie mani”. (Proverbi 14:1) Come può una donna edificare la sua casa? Tomiko dice che fu comunicando che riuscì a migliorare la relazione con la nuora Fujiko. “I piani sono frustrati dove non si parla in maniera confidenziale”, consiglia la Bibbia. — Proverbi 15:22.

Comunicare non significa lasciarsi sfuggire di bocca tutto quello che si ha nella mente senza tener conto dei sentimenti altrui. È qui che bisogna usare saggezza. “Il saggio ascolterà” ciò che altri hanno da dire. A volte la suocera o la nuora hanno qualcosa da dire, ma esitano a esprimersi. Usate discernimento e ‘attingete i pensieri’ dell’altra persona. Quindi ‘meditate’ prima di parlare. — Proverbi 1:5; 15:28; 20:5.

È molto importante scegliere il momento opportuno. “Come mele d’oro in cesellature d’argento è una parola pronunciata al tempo giusto”, dice un proverbio biblico. (Proverbi 25:11) Tokiko e sua nuora dicono che aspettano il tempo giusto per esprimere opinioni che potrebbero infastidire l’altra parte. “Cerco di pensare prima di parlare quando desidero far notare qualcosa a mia nuora”, dice Tokiko. “Tengo presenti i punti e parlo quando lei è di buon umore e non ha fame. Vedete, è facile irritarsi quando si ha fame”.

La donna saggia si asterrà dal parlar male dei parenti del marito. “Che siamo suocere o nuore, dovremmo renderci conto che qualsiasi cosa cattiva diciamo dell’altra persona, alla fine lei verrà a saperlo”, dice Sumie Tanaka, una scrittrice giapponese vissuta insieme alla suocera per 30 anni. Piuttosto essa incoraggia a parlare bene dei parenti del marito, direttamente e indirettamente.

Che dire però se l’altra parte non collabora?

Siate indulgenti

Problemi seri tra parenti acquisiti sorgono a volte per cose che non causerebbero nessun problema se fossero fatte o dette da qualcun altro. Giacché siamo tutti imperfetti e ‘inciampiamo in parola’, a volte ci capita di parlare ‘sconsideratamente come con i colpi di una spada’. (Giacomo 3:2; Proverbi 12:18) Tuttavia è saggio non inquietarsi per ogni parola sconsiderata.

Quelli che hanno superato i problemi con i parenti acquisiti hanno prestato ascolto al consiglio della Bibbia: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro”. (Colossesi 3:13) È vero che può non essere facile sopportare i parenti del proprio coniuge e perdonarli, specie quando c’è motivo di lamentarsi. Ma un forte incentivo a farlo è la promessa che otterremo il perdono di Dio per i nostri peccati. — Matteo 6:14, 15.

Anche nei paesi orientali, dove per tradizione si seguono buddismo, taoismo, confucianesimo e scintoismo, ci sono molti che hanno studiato la Bibbia e hanno apprezzato la verità relativa al benevolo Creatore. Tale apprezzamento li ha aiutati a vincere sentimenti di amarezza apparentemente insormontabili.

“L’amore non viene mai meno”

Perché la relazione tra parenti acquisiti sia felice ha bisogno di un fondamento sicuro. Aiutare una persona anziana o malata per un senso di dovere non sempre promuove la migliore delle relazioni. Haruko lo scoprì quando la suocera stava morendo di cancro. Passava la maggior parte della giornata all’ospedale per prendersi cura della suocera, e inoltre doveva badare alla propria famiglia. Era così stressata che alla fine perse quasi tutti i capelli.

Un giorno mentre tagliava le unghie alla suocera, involontariamente le tagliò la carne viva. “Non te ne importa proprio di me!”, sbottò la suocera.

Sconvolta da queste parole prive di apprezzamento, Haruko non riuscì a trattenere le lacrime. Poi si rese conto che quelle parole l’avevano ferita tanto perché tutto quello che aveva fatto per la suocera l’aveva fatto per dovere. Decise che il motivo per cui avrebbe assistito la suocera sarebbe stato l’amore. (Efesini 5:1, 2) Questo le permise di superare i suoi sentimenti feriti e di essere in migliori rapporti con la suocera fino alla sua morte.

Effettivamente un amore come quello descritto nella Bibbia è la chiave per appianare i contrasti familiari. Leggete ciò che disse in merito l’apostolo Paolo e sarete senz’altro d’accordo. “L’amore è longanime e benigno”, scrisse. “L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto del male. Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa”. Non è strano se Paolo aggiunse: “L’amore non viene mai meno”. (1 Corinti 13:4-8) Come si può coltivare un amore del genere?

La Bibbia include l’“amore” nel “frutto” dello spirito di Dio. (Galati 5:22, 23) Perciò, oltre ai propri sforzi, è essenziale avere lo spirito di Dio se si vuole coltivare questo tipo di amore. Inoltre possiamo chiedere a Geova, l’Iddio della Bibbia, di aiutarci a sviluppare un amore come il suo. (1 Giovanni 4:8) Tutto questo, naturalmente, richiede che si impari a conoscerlo mediante lo studio della sua Parola, la Bibbia. I testimoni di Geova saranno felicissimi di aiutarvi, come hanno aiutato Fujiko e molti altri.

Man mano che applicherete quello che imparate dalla Bibbia, vedrete migliorare non solo la vostra relazione con Dio ma anche la vostra relazione con tutti quelli che vi sono vicini, inclusi i parenti acquisiti. Otterrete ciò che la Bibbia promette, cioè “la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero”. — Filippesi 4:6, 7.

Fujiko e altre menzionate in questi articoli hanno trovato questa pace, e anche voi potete trovarla. Sì, confidando in Geova Dio e seguendo i consigli della sua Parola, la Bibbia, anche voi potete costruire e mantenere una buona relazione con i vostri parenti acquisiti.

[Riquadro alle pagine 8 e 9]

Il marito promuove od ostacola la pace?

Quando due o tre generazioni vivono sotto lo stesso tetto, il marito può far molto per mantenere la pace in famiglia. Del marito tipico che si sottrae alle sue responsabilità, il prof. Tohru Arichi dell’Università del Kyūshū, specialista in sociologia della famiglia, scrive:

“Quando la coppia vive con [la madre del marito], la madre avverte i bisogni del figlio e involontariamente si prende cura di lui quando si accorge di tali bisogni. Il figlio accetta tali attenzioni senza esitare. Se il figlio pensasse un po’ di più alla situazione della moglie e quando la madre interviene le ricordasse il suo posto, il problema sarebbe risolto. Purtroppo e troppo spesso, il figlio non se ne rende conto”.

Come può dunque un marito contribuire attivamente alla pace familiare? Mitsuharu dice di avere aiutato la sua famiglia applicando i princìpi biblici. “Il legame tra madre e figlio è molto forte anche se lui è diventato adulto”, ammette, “quindi il figlio deve fare uno sforzo cosciente per ‘lasciare suo padre e sua madre e tenersi stretto a sua moglie’”. Ha applicato il principio discutendo il soggetto della cura e dell’educazione dei figli solo con sua moglie, e non ha fatto paragoni tra sua moglie e sua madre in quanto alle faccende di casa. “Ora”, continua, “noi e i miei genitori ci rispettiamo a vicenda. Ognuno di noi sa quando un’intromissione non sarà gradita e quando l’aiuto e la cooperazione saranno apprezzati”.

Oltre a ‘tenersi stretto a sua moglie’, il marito deve fare da mediatore tra la madre e la moglie. (Genesi 2:24) Deve saper ascoltare e deve lasciare che dicano tutto quello che hanno nel cuore. (Proverbi 20:5) Un marito, che ha imparato a risolvere con tatto le situazioni, sente prima come la pensa la moglie. Poi, in presenza della moglie, parla a sua madre delle varie questioni. Facendo quindi la sua parte a favore della pace, un figlio può operare affinché si stabiliscano relazioni piacevoli nella casa tra le due donne che ama.

[Immagine a pagina 9]

Ascoltate bene e comunicate

[Immagine a pagina 10]

È l’amore, non il senso del dovere, che permette di costruire buone relazioni

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