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Contribuiamo a rendere più bello il nostro paradiso spiritualeLa Torre di Guardia 2015 | 15 luglio
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1, 2. Nelle Scritture Ebraiche, a cosa si può riferire l’espressione “sgabello dei piedi”?
GEOVA DIO ha appropriatamente proclamato: “I cieli sono il mio trono, e la terra è lo sgabello dei miei piedi” (Isa. 66:1). E riguardo a quest’ultimo, Geova ha anche affermato: “Glorificherò il medesimo luogo dei miei piedi” (Isa. 60:13). Come lo sta facendo? E in che modo questo ci riguarda, dal momento che viviamo sullo sgabello dei piedi di Dio?
2 Oltre a riferirsi alla terra, l’espressione “sgabello dei piedi” nelle Scritture Ebraiche è usata in senso figurato per descrivere l’antico tempio degli israeliti (1 Cron. 28:2; Sal. 132:7). Il tempio, situato sulla terra, era il centro della vera adorazione e per questo motivo era particolarmente bello agli occhi di Geova. La sua stessa esistenza ‘glorificava il medesimo luogo dei piedi’ di Geova.
3. Cos’è il grande tempio spirituale di Geova, e quando venne all’esistenza?
3 Oggi il centro della vera adorazione non è più un tempio letterale sulla terra. Esiste comunque un tempio spirituale, che dà gloria a Geova molto più di quanto non lo faccia un edificio. Si tratta di una disposizione che permette di riconciliarsi con Dio tramite il sacerdozio e il sacrificio di Gesù Cristo. Venne all’esistenza nel 29 quando Gesù si battezzò e fu unto quale Sommo Sacerdote del grande tempio spirituale di Geova (Ebr. 9:11, 12).
4, 5. (a) In che modo il Salmo 99 descrive quello che desiderano di cuore i veri adoratori di Geova? (b) Cosa faremmo bene a chiederci?
4 Spinti dalla gratitudine per la disposizione del tempio spirituale, lodiamo Geova esaltandolo per il misericordioso dono del riscatto e facendo conoscere il suo nome. È emozionante sapere che oltre otto milioni di veri cristiani sono attivi nel glorificare Geova! Alcune persone religiose credono erroneamente che potranno lodare Dio solo quando saranno andate in cielo; tutti i testimoni di Geova invece si rendono conto della necessità di dargli lode ora sulla terra.
5 In questo modo, quindi, seguiamo l’esempio dei fedeli servitori di Geova descritto nel Salmo 99:1-3, 5-7. (Leggi.) Come indica questo salmo, Mosè, Aaronne e Samuele sostennero pienamente le disposizioni prese nei loro giorni a favore della vera adorazione. Oggi, prima di andare in cielo per servire come sacerdoti con Gesù, i fratelli unti ancora in vita sulla terra prestano servizio nel cortile terreno del tempio spirituale. Milioni di “altre pecore” li sostengono lealmente (Giov. 10:16). Nonostante abbiano speranze diverse, entrambi i gruppi adorano unitamente Geova sulla terra, lo sgabello dei suoi piedi. A livello individuale, però, facciamo bene a chiederci: “Sto sostenendo pienamente la disposizione di Geova per la vera adorazione?”
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7 Nel 1919, coloro che Geova approvava per servire nel suo tempio spirituale furono chiaramente identificati. Erano stati raffinati spiritualmente, in modo che il loro servizio a Dio fosse ancora più gradito (Isa. 4:2, 3; Mal. 3:1-4). In una certa misura, stava iniziando ad adempiersi quello che l’apostolo Paolo aveva visto in una visione secoli prima.
8, 9. Spiegate cos’è il “paradiso” della visione di Paolo.
8 La visione dell’apostolo viene descritta in 2 Corinti 12:1-4. (Leggi.) Ciò che Paolo vide in quella visione soprannaturale era una rivelazione. Riguardava un evento futuro, e non qualcosa di esistente a quei giorni. Cos’era il “paradiso” che Paolo vide quando “fu rapito [...] fino al terzo cielo”? Il paradiso di cui parlò avrebbe avuto tre adempimenti, che coesisteranno nel futuro: uno fisico, uno spirituale e uno celeste. Innanzitutto può riferirsi al futuro paradiso fisico sulla terra (Luca 23:43). Può anche riferirsi al paradiso spirituale di cui il popolo di Dio godrà appieno nel nuovo mondo. Inoltre, può riferirsi alle benedette condizioni esistenti in cielo, il “paradiso di Dio” (Riv. 2:7).
9 Ma perché Paolo disse che “udì parole inesprimibili che all’uomo non è lecito dire”? Perché quello non era il momento di spiegare nei dettagli le cose meravigliose che aveva visto in quella visione. Oggi però “è lecito” parlare delle benedizioni di cui gode il popolo di Dio.
10. Le espressioni “tempio spirituale” e “paradiso spirituale” si riferiscono alla stessa cosa?
10 L’espressione “paradiso spirituale” è diventata parte della nostra terminologia teocratica. Descrive l’atmosfera, o condizione, unica e spiritualmente ricca che ci permette di assaporare la pace con Dio e con i nostri fratelli. È ovvio che non dovremmo concludere che il tempio spirituale e il paradiso spirituale siano la stessa cosa. Il primo è la disposizione di Dio per la vera adorazione; il secondo serve a identificare nettamente coloro che sono approvati da Dio e lo stanno adorando presso il suo tempio spirituale (Mal. 3:18).
11. Quale privilegio abbiamo oggi in relazione al paradiso spirituale?
11 È davvero entusiasmante sapere che dal 1919 Geova permette a esseri umani imperfetti di collaborare con lui nel coltivare, rafforzare ed espandere il paradiso spirituale sulla terra! Sentiamo di avere una parte in questa meravigliosa opera? Ci sentiamo spinti a continuare a operare al fianco di Geova per rendere più bello ‘il medesimo luogo dei suoi piedi’?
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