6. (a) Perché Gesù definì la trasfigurazione una visione? (b) Di che cosa fu un’anteprima la trasfigurazione?

⁶ Questo straordinario avvenimento ebbe luogo probabilmente su una delle cime del monte Ermon, dove Gesù e i tre apostoli trascorsero la notte. Evidentemente la trasfigurazione si verificò di notte, il che la rese ancora più vivida. Una ragione per cui Gesù la definì una visione fu che Mosè ed Elia non erano letteralmente presenti, essendo morti da molto tempo. Solo Cristo era realmente lì. (Matteo 17:8, 9) Quella sfolgorante visione fu per Pietro, Giacomo e Giovanni una spettacolare anteprima della gloriosa presenza di Gesù nel potere del Regno. Mosè ed Elia corrispondono agli unti coeredi di Gesù, e la visione avvalorò in modo potente la testimonianza di Gesù in merito al suo Regno e alla sua futura regalità.

8. (a) Su cosa richiamava l’attenzione la solenne dichiarazione di Dio riguardo a suo Figlio? (b) Cosa indicava la nube che si vide nella trasfigurazione?

⁸ Della massima importanza era stata la dichiarazione di Dio: “Questo è mio figlio, il mio diletto, che io ho approvato”. Tale solenne dichiarazione richiama l’attenzione su Gesù come Re intronizzato da Dio, a cui tutta la creazione deve ubbidienza. La nube che li coprì con la sua ombra indicava che l’adempimento della visione sarebbe stato invisibile. Sarebbe stato percepibile solo con gli occhi dell’intendimento da coloro che avrebbero riconosciuto “il segno” dell’invisibile presenza di Gesù nel potere del Regno. (Matteo 24:3) Infatti, che Gesù li avvertisse di non narrare la visione a nessuno finché il Figlio dell’uomo non fosse stato destato dai morti indica che sarebbe stato esaltato e glorificato dopo la risurrezione.