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Imitiamo oggi la misericordia di DioLa Torre di Guardia 1991 | 15 aprile
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2. Cosa bisogna fare, in base a quanto disse Gesù in Matteo 18:15-17, quando è stato commesso un peccato grave?
2 La Bibbia ci aiuta a capire il modo di pensare di Dio, anche su questioni come il modo in cui dovremmo comportarci se qualcuno pecca contro di noi. Ai suoi apostoli, che in seguito sarebbero diventati sorveglianti cristiani, Gesù disse: “Se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato il tuo fratello”. La colpa qui menzionata non è una semplice offesa personale, bensì un peccato grave, come la frode o la calunnia. Gesù disse che, se così facendo non si risolve la questione e se ci sono testimoni, chi ha subìto il torto dovrebbe portarli con sé per dimostrare che c’è stato un torto. Questo passo è forse l’ultima risorsa? No. “Se [il peccatore] non li ascolta, parla alla congregazione. Se egli non ascolta neanche la congregazione, ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. — Matteo 18:15-17.
3. Cosa volle dire Gesù dicendo che un trasgressore impenitente doveva essere “come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”?
3 Essendo ebrei, gli apostoli capivano bene cosa significava trattare un peccatore “come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ebrei evitavano la compagnia di persone delle nazioni, e disprezzavano gli ebrei che raccoglievano le tasse per Roma.a (Giovanni 4:9; Atti 10:28) Gesù stava quindi raccomandando ai discepoli di smettere di frequentare un peccatore che fosse stato rigettato dalla congregazione. Ma come si concilia questo con il fatto che Gesù a volte stava in compagnia di esattori di tasse?
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a “Gli esattori di tasse erano specialmente disprezzati dalla popolazione ebraica della Palestina per diversi motivi: (1) raccoglievano denaro per la potenza straniera che occupava il territorio di Israele, per cui indirettamente sostenevano tale oltraggio; (2) era risaputo che erano privi di scrupoli e si arricchivano alle spalle dei loro connazionali; e (3) a motivo del loro lavoro erano costantemente in contatto con i gentili, il che li rendeva cerimonialmente impuri. Il disprezzo per gli esattori di tasse si ritrova tanto nel NT [Nuovo Testamento] che negli scritti rabbinici . . . Secondo questi ultimi l’odio si doveva estendere anche alla famiglia dell’esattore di tasse”. — The International Standard Bible Encyclopedia.
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