Domande dai lettori
◼ Salmo 37:29, che è stato tradotto: “I giusti possederanno il paese e staranno tranquilli in esso per sempre”, si riferisce semplicemente al fatto che Israele avrebbe occupato in modo permanente la Terra Promessa?
No, questa interpretazione rappresenterebbe una ingiustificata limitazione di questa promessa ispirata. Il Salmo 37 offre ai giusti la prospettiva di vivere per sempre sulla nostra terra.
La succitata traduzione di Salmo 37:29 è quella della Bibbia rabbinica (ediz. Marietti, 1967). Come fanno anche altre versioni, essa rende l’ebraico ’èrets con “paese”. ’Èrets può riferirsi a una regione precisa o al territorio di una nazione, come il “paese di Sinar” o al “paese d’Egitto”. — Genesi 10:10, 11; 21:21; Salmo 78:12; Geremia 25:20.
Perciò Salmo 37:11, 29 potrebbe indicare che gli israeliti avrebbero potuto e dovuto essere gli abitanti permanenti della Terra Promessa. In armonia col patto che Dio aveva concluso con Abraamo, avrebbero potuto risiedere nel territorio che Dio aveva dato loro e lì godere delle sue benedizioni di generazione in generazione. Ma non fu così, perché gli israeliti non rimasero fedeli a Dio. — Genesi 15:18-21; 17:8; Deuteronomio 7:12-16, 22; 28:7-14; 31:7; Giosuè 21:43-45.
Tuttavia non esistono ragioni scritturali per limitare, in Salmo 37:11, 29, il significato di ’èrets al paese dato agli israeliti.
Secondo A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament (di Gesenius, Brown, Driver e Briggs; 1951) ’èrets significa: “1. a. terra, l’intera terra ([in contrapposizione] a una parte) . . . b. terra, [in contrapposizione] a cielo . . . c. terra–gli abitanti della terra . . . 2. paese–a. nazione, territorio . . . b. distretto, regione . . . 3. a. suolo, superficie del suolo . . . b. suolo, in quanto produttivo”. William Wilson, nei suoi Old Testament Word Studies, dice di ’èrets: “La terra nel senso più ampio, sia le parti abitabili che quelle inabitabili; se accompagnato da qualche parola che lo precisa, il termine viene impiegato in riferimento a una parte della superficie della terra: un paese o una nazione”. Perciò nel suo primo e principale significato il termine ebraico denota il nostro pianeta, o globo, la terra.
È significativo il fatto che, quando Salmo 37:11, 29 fu tradotto nella Settanta greca, il termine ebraico ’èrets fu reso con quello greco gè, che “si riferisce alla terra come suolo o terreno coltivato”. Gè è il termine usato nella significativa profezia di Gesù riportata in Matteo 5:5: “Felici quelli che sono d’indole mite, poiché erediteranno la terra”.
Senz’altro Gesù, citando la promessa di Salmo 37:11, non stava semplicemente parlando della Terra Promessa. I suoi seguaci unti sarebbero divenuti re e sacerdoti celesti per governare assieme a lui l’intero globo terrestre. (Rivelazione 5:10) Analogamente, le persone d’indole mite che otterranno la vita eterna come esseri umani contribuiranno a ristabilire condizioni paradisiache su tutta la terra. (Rivelazione 21:4; Genesi 1:28) Tutti noi, perciò, possiamo attendere il meraviglioso adempimento della promessa: “I giusti possederanno la terra e vi abiteranno per sempre”. — Salmo 37:29, Parola del Signore.