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Schiavo fedele e discretoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Nell’illustrazione analoga riportata in Luca 12:42-48, lo schiavo viene chiamato economo, cioè amministratore o direttore della casa, capo della servitù, benché servitore lui stesso. Tale era spesso nell’antichità la posizione di uno schiavo fedele. (Cfr. Ge 24:2; anche il caso di Giuseppe in Ge 39:1-6). Nell’illustrazione di Gesù, dapprima all’economo viene affidata la sorveglianza e la tempestiva distribuzione dei viveri a tutti i servitori del signore, e in seguito, a motivo della fedeltà e della discrezione manifestate nell’assolvere questo incarico, la sua responsabilità viene allargata fino a includere la sorveglianza di tutti i beni del signore. Circa l’identificazione del “signore” (gr. kỳrios, reso anche “padrone”), Gesù aveva già dimostrato di occupare quella posizione nei confronti dei discepoli, e a volte essi si rivolgevano a lui chiamandolo “Signore”. (Mt 10:24, 25; 18:21; 24:42; Gv 13:6, 13) Rimane da chiarire cosa rappresentano la figura dell’economo, o schiavo fedele e discreto, e il fatto che distribuisce cibo ai domestici.
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Schiavo fedele e discretoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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I domestici sono tutti coloro che fanno parte della congregazione cristiana, sia gli unti che le “altre pecore”, i quali ricevono il cibo spirituale. (Gv 10:16) Includono i singoli componenti dello “schiavo fedele e discreto”, dato che anch’essi ricevono il cibo distribuito. Se saranno trovati fedeli alla promessa venuta del signore, i componenti dello schiavo fedele riceveranno maggiori responsabilità. Saranno costituiti da lui “sopra tutti i suoi averi” quando otterranno la ricompensa celeste e regneranno con Cristo. Insieme al resto dei 144.000 condivideranno la grande autorità di Cristo in cielo. — Mt 24:46, 47; Lu 12:43, 44.
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