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Un figlio perduto torna a casaGesù: la via, la verità, la vita
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Nel frattempo il figlio maggiore è nei campi. Parlando di lui, Gesù dice: “Al suo ritorno, quando fu vicino a casa, sentì musiche e danze. Allora chiamò un servitore e gli domandò cosa stesse succedendo. Quello rispose: ‘È venuto tuo fratello, e tuo padre ha scannato il vitello ingrassato, perché è tornato sano e salvo’. Ma lui si arrabbiò e non voleva entrare, perciò suo padre uscì a supplicarlo. In risposta lui gli disse: ‘Ecco, sono tanti anni che ti faccio da schiavo e non ho mai disubbidito a un tuo ordine, eppure a me non hai mai dato un capretto per festeggiare con i miei amici. Ma non appena è arrivato questo tuo figlio, che ha dilapidato i tuoi beni con le prostitute, per lui hai scannato il vitello ingrassato!’” (Luca 15:25-30).
Al pari del figlio maggiore, gli scribi e i farisei hanno disprezzato la misericordia e le attenzioni che Gesù ha riservato alla gente comune e ai peccatori. È proprio il loro atteggiamento critico ad aver spinto Gesù a narrare questa parabola. Ovviamente, chiunque trovi da ridire sul fatto che Dio mostri misericordia dovrebbe far tesoro dell’insegnamento contenuto in questo racconto.
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Un figlio perduto torna a casaGesù: la via, la verità, la vita
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Come reagì il figlio maggiore? Il racconto non lo rivela. Sappiamo però che dopo la morte e la risurrezione di Gesù “un gran numero di sacerdoti [accettò] la fede” (Atti 6:7). Forse tra questi ci furono alcuni che avevano sentito Gesù narrare la significativa parabola del figlio perduto. Anche loro ebbero la possibilità di ravvedersi, pentirsi e tornare da Dio.
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