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  • Il Regno di Dio è una condizione di cuore?
    La Torre di Guardia 2011 | 1° marzo
    • Il Regno di Dio è una condizione di cuore?

      “Il regno di Dio viene attraverso il cuore docile”, dice papa Benedetto XVI nel suo libro Gesù di Nazaret.a Per qualcuno il Regno di Dio è proprio questo: un cambiamento che avviene nell’intimo della persona quando accetta Gesù Cristo e comincia ad avere fede. Il Regno di Dio è semplicemente una trasformazione interiore, un regno che è ‘solo nel nostro cuore’?

      IL REGNO era senz’altro qualcosa che stava molto a cuore a Gesù. L’annuncio del Regno era “il centro della parola e dell’attività di Gesù”, riconosce Benedetto XVI.b Durante la maggior parte del suo ministero relativamente breve, Gesù percorse il paese in lungo e in largo “predicando la buona notizia del regno”. (Matteo 4:23) Con il suo insegnamento e i suoi miracoli, fece capire chiaramente che il Regno comporta più che accettare Dio a livello personale e ubbidirgli. Il Regno ha la funzione di governare e giudicare, inoltre recherà benedizioni eterne.

      Governare e giudicare

      Durante gli ultimi giorni del ministero di Gesù, in un’occasione la madre di Giacomo e Giovanni, suoi intimi discepoli, gli si avvicinò e gli disse: “Di’ che questi miei due figli siedano, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra, nel tuo regno”. (Matteo 20:21) È chiaro che non stava parlando di qualcosa che era nel cuore dei suoi figli. Capiva che far parte del Regno implicava governare con Gesù e voleva che i suoi figli avessero un ruolo in questo governo. Infatti, agli undici apostoli fedeli Gesù promise che sarebbero stati nel suo Regno, si sarebbero ‘seduti su troni’ e avrebbero ‘giudicato’ insieme a lui. (Luca 22:30) Quindi, per i seguaci di Gesù, il suo Regno sarebbe stato un vero e proprio governo.

      Che dire delle persone in generale ai giorni di Gesù? Credevano che il Regno fosse solo una trasformazione interiore o si aspettavano qualcosa di più? Poco prima della Pasqua del 33 E.V., quando Gesù entrò a Gerusalemme su un puledro, la folla lo accolse e alcuni gridarono: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!” (Matteo 21:9) Perché gridarono quelle parole? Dovevano aver riconosciuto che Gesù era il Messia promesso e che Dio gli avrebbe dato un Regno eterno, “il trono di Davide suo padre”. Desideravano ardentemente la salvezza, la pace e la giustizia che il Regno avrebbe portato. — Luca 1:32; Zaccaria 9:9.

      Benedizioni eterne

      Anche persone che sembravano non essere molto interessate al ministero di Gesù avevano una certa conoscenza di uno dei suoi insegnamenti. Quando Gesù fu messo a morte, un criminale al palo accanto a lui lo supplicò: “Ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”. Come rispose Gesù a quell’uomo che stava per morire? “Tu sarai con me in Paradiso”, gli assicurò. — Luca 23:42, 43.

      Evidentemente quel ladro credeva che Gesù, una volta destato dai morti, avrebbe ricevuto un Regno o sarebbe entrato a farne parte. Gesù avrebbe avuto non solo l’autorità ma anche il desiderio di risuscitare quell’uomo e di aiutarlo a cambiare, cosa che avrebbe fatto anche per milioni di altri. Insediato quale Governante in cielo, avrebbe recato a tutta l’umanità benedizioni eterne mediante il Regno. — Giovanni 5:28, 29.

      Un regno in mezzo a loro

      Non disse Gesù: “Il regno di Dio è in mezzo a voi”? Sì, lo disse, e possiamo leggerlo in Luca 17:21. Alcune versioni della Bibbia traducono: “Il regno di Dio è dentro di voi”, mentre in altre si legge: “È tra voi”. (Vedi, ad esempio, La Nuova Diodati e Garofalo). Cosa intendeva Gesù con quelle parole?

      Il contesto mostra che Gesù rivolse queste parole ai farisei, un gruppo religioso ebreo a lui ostile. Riguardo al Messia e al suo Regno, essi avevano le proprie aspettative. Secondo loro, il Messia sarebbe venuto “con le nubi dei cieli” come un Re glorioso per liberare gli ebrei dai romani e ristabilire il regno di Israele. (Daniele 7:13, 14) Gesù, comunque, indicò che si sbagliavano dicendo loro: “Il regno di Dio non viene in maniera appariscente”. Fu allora che affermò: “Ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi”. — Luca 17:20, 21.

      Mentre Gesù insegnava e faceva miracoli che lo identificavano chiaramente quale promesso Re di quel Regno, i farisei, non avendo un cuore puro e una fede sincera, gli facevano sempre più opposizione. Dubitavano che fosse il Messia. Così Gesù li mise davanti ai fatti: il Regno, rappresentato dal Re designato, era ‘in mezzo a loro’. Non chiese loro di guardare dentro se stessi.c Gesù e i suoi discepoli erano lì davanti a loro. “Il regno di Dio è qui con voi”, disse. — Luca 17:21, Contemporary English Version.

  • Il Regno di Dio è una condizione di cuore?
    La Torre di Guardia 2011 | 1° marzo
    • a Trad. di C. Galli e R. Zuppet, Rizzoli, Milano, 2007, p. 177.

      b Ibid., p. 70.

      c Il pronome “voi” si riferisce ai farisei, a cui si stava rivolgendo Gesù. Certo Gesù non stava parlando della trasformazione interiore dei farisei né della sensibilità del loro cuore.

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