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  • L’importanza della preghiera e dell’umiltà

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  • L’importanza della preghiera e dell’umiltà
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
w89 1/7 pp. 8-9

La vita e il ministero di Gesù

L’importanza della preghiera e dell’umiltà

IN PRECEDENZA, quando era in Giudea, Gesù narrò un’illustrazione che mostrava l’importanza di perseverare nella preghiera. Ora, nel suo ultimo viaggio a Gerusalemme, richiama di nuovo l’attenzione sul bisogno di non smettere di pregare. Gesù è probabilmente ancora in Samaria o in Galilea quando fa ai suoi discepoli questa ulteriore illustrazione:

“In una città c’era un giudice che non aveva timore di Dio e non nutriva rispetto per l’uomo. Ma in quella città c’era una vedova, che continuava ad andare da lui, dicendo: ‘Fa che io ottenga giustizia dal mio avversario in giudizio’. E per un certo tempo egli non volle, ma poi disse fra sé: ‘Benché io non abbia timore di Dio e non nutra rispetto per l’uomo, tuttavia, siccome questa vedova continua a darmi fastidio farò in modo che ottenga giustizia, affinché non continui a venire a molestarmi sino alla fine’”.

Gesù spiega quindi questa illustrazione dicendo: “Udite ciò che disse il giudice, benché ingiusto! Certamente, dunque, non farà Dio giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro?”

Gesù non intende dire che Geova Dio sia in alcun modo simile a quel giudice ingiusto. Piuttosto, se persino un giudice ingiusto agisce dopo essere stato supplicato con insistenza, non ci dovrebbe essere nessun dubbio che Dio, il quale è del tutto giusto e buono, risponda ai suoi servitori se questi non cessano di pregare. Perciò Gesù aggiunge: “Vi dico: Rapidamente [Dio] farà loro giustizia”.

Spesso accade che la giustizia venga negata a chi è misero e povero, mentre chi è ricco e potente spesso viene favorito. Dio, comunque, non solo farà sì che i malvagi vengano giustamente puniti, ma assicura anche che i suoi servitori saranno trattati con giustizia e che sarà data loro la vita eterna. Ma quanti sono fermamente convinti che Dio farà rapidamente giustizia?

Riferendosi in special modo alla fede nel potere della preghiera, Gesù chiede: “Quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà veramente la fede sulla terra?” Anche se la domanda è lasciata senza risposta, Gesù può voler suggerire che tale fede non sarebbe stata comune quando sarebbe arrivato nel potere del Regno. Tuttavia non possiamo concludere che non sarebbe esistita affatto. State esercitando tale fede?

Tra gli ascoltatori di Gesù ci sono alcuni che si sentono molto sicuri della loro fede. Si considerano giusti, e disprezzano gli altri. Tra questi ci possono essere anche certi discepoli di Gesù. Perciò a costoro egli rivolge la seguente illustrazione:

“Due uomini salirono nel tempio per pregare, l’uno fariseo e l’altro esattore di tasse. Il fariseo stando in piedi pregava fra sé in questo modo: ‘O Dio, ti ringrazio che non sono come il resto degli uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neanche come questo esattore di tasse. Io digiuno due volte la settimana, do la decima di ogni cosa che guadagno’”.

I farisei sono famosi per le loro pubbliche dimostrazioni di giustizia fatte per far colpo sugli altri. Si autoimpongono dei digiuni, tradizionalmente il lunedì e il giovedì, e pagano con scrupolo la decima persino delle piccole erbe del campo. Pochi mesi prima, durante la festa dei tabernacoli, avevano mostrato il loro disprezzo per la gente comune dicendo: “Questa folla che non conosce la Legge [ovvero l’interpretazione farisaica data ad essa] è gente maledetta”.

Continuando l’illustrazione Gesù dice di una tale persona “maledetta”: “Ma l’esattore di tasse stando a distanza non voleva neanche alzare gli occhi al cielo, anzi si batteva il petto, dicendo: ‘O Dio, sii misericordioso verso di me peccatore’”. Dato che l’esattore di tasse ha riconosciuto umilmente le sue mancanze, Gesù dice: “Io vi dico: Quest’uomo scese a casa sua più giustificato di quell’altro; perché chiunque si esalta sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato”.

In questo modo Gesù dà di nuovo risalto al bisogno di essere umili. Essendo cresciuti in una società in cui gli ipocriti farisei hanno tanta influenza e in cui si dà sempre importanza alla posizione e al ceto sociale, non sorprende che persino i discepoli di Gesù risentano di tale spirito. Tuttavia, quali eccellenti lezioni di umiltà insegna Gesù! Luca 18:1-14; Giovanni 7:49.

◆ Perché il giudice ingiusto soddisfa la richiesta della vedova, e quale lezione impariamo dall’illustrazione di Gesù?

◆ Quale fede Gesù cercherà al suo arrivo?

◆ A chi rivolge Gesù l’illustrazione riguardante il fariseo e l’esattore di tasse?

◆ Quale atteggiamento dei farisei bisogna evitare?

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