BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • jy cap. 108 p. 250-p. 251 par. 6
  • Affronta magistralmente tre questioni insidiose

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Affronta magistralmente tre questioni insidiose
  • Gesù: la via, la verità, la vita
  • Vedi anche
  • Non si fa intrappolare
    Il più grande uomo che sia mai esistito
  • Non riescono a prendere in trappola Gesù
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • Rendete a Dio le cose di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1951
  • I Sadducei del giorno di Gesù
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
Altro
Gesù: la via, la verità, la vita
jy cap. 108 p. 250-p. 251 par. 6
Gesù mostra una moneta del tributo e risponde alla domanda insidiosa dei farisei

CAPITOLO 108

Affronta magistralmente tre questioni insidiose

MATTEO 22:15-40 MARCO 12:13-34 LUCA 20:20-40

  • RENDERE A CESARE CIÒ CHE È DI CESARE

  • CHI VERRÀ RISUSCITATO SI SPOSERÀ?

  • I PIÙ GRANDI COMANDAMENTI

Le parabole appena narrate da Gesù hanno smascherato la malvagità dei suoi nemici. Infuriati, i farisei ora cospirano per coglierlo in fallo. Tentano di fargli dire qualcosa che li autorizzi a consegnarlo al governatore romano e pagano alcuni dei loro discepoli per metterlo in difficoltà (Luca 6:7).

“Maestro”, dicono questi ultimi, “sappiamo che quello che dici e insegni è corretto e che non fai parzialità, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito che paghiamo il tributo a Cesare o no?” (Luca 20:21, 22). Gesù non si lascia ingannare dalle loro lusinghe perché nascondono ipocrisia e astuzia. Se rispondesse che non è giusto pagare questo tributo, potrebbe essere accusato di sedizione contro Roma. Se invece rispondesse che è giusto pagare, le persone, insofferenti del dominio di Roma, potrebbero fraintendere le sue parole e rivoltarsi contro di lui. Quindi come risponderà?

“Perché mi mettete alla prova, ipocriti?”, chiede Gesù. “Mostratemi la moneta del tributo”. Non appena gli viene portato un denaro, domanda: “Di chi sono questa immagine e questa iscrizione?” Gli uomini rispondono: “Di Cesare”. A questo punto Gesù rivolge loro questa magistrale esortazione: “Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare, ma a Dio ciò che è di Dio” (Matteo 22:18-21).

I suoi interlocutori rimangono meravigliati da queste parole. Dopo una simile risposta, non sanno cosa dire e se ne vanno. Ma la giornata non è ancora conclusa e altri cercano di cogliere in fallo Gesù. Infatti, dopo il tentativo fallito dei farisei, si fanno avanti alcuni capi di un’altra setta religiosa.

Si tratta dei sadducei. Questi uomini non credono nella risurrezione e coinvolgono Gesù in una discussione proprio in merito a questo argomento e al dovere di cognato. Gli rivolgono il seguente quesito: “Maestro, Mosè disse: ‘Se un uomo muore senza figli, suo fratello deve sposarne la moglie e dargli una discendenza’. Ora, c’erano fra noi sette fratelli. Il primo si sposò e poi morì. Non avendo discendenti, lasciò la moglie a suo fratello. La stessa cosa accadde al secondo e al terzo, e così via fino al settimo. Per ultima morì la donna. Dal momento che è stata sposata con tutti e sette, di chi sarà dunque moglie alla risurrezione?” (Matteo 22:24-28).

Facendo riferimento agli scritti di Mosè, accettati dai sadducei, Gesù risponde: “Non è forse per questo che sbagliate, perché non conoscete né le Scritture né la potenza di Dio? Infatti, quando risorgono dai morti, gli uomini non si sposano né le donne sono date in moglie, ma sono come angeli nei cieli. Ma riguardo al fatto che i morti vengono risuscitati, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, che Dio gli disse: ‘Io sono l’Iddio di Abraamo, l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe’? Egli non è Dio dei morti, ma dei vivi. Voi vi sbagliate di grosso” (Marco 12:24-27; Esodo 3:1-6). Questo ragionamento di Gesù stupisce la folla.

Gesù ha messo a tacere sia i farisei che i sadducei, ma i suoi nemici non si arrendono. Uno scriba gli domanda: “Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge?” (Matteo 22:36).

Gesù replica: “Il primo è: ‘Ascolta, o Israele: Geova è il nostro Dio; c’è un solo Geova. E tu devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza’. Il secondo è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’. Non c’è altro comandamento più grande di questi” (Marco 12:29-31).

Dopo aver sentito questa risposta, lo scriba afferma: “Maestro, hai parlato bene, secondo verità: ‘Egli è uno solo, e non c’è nessun altro all’infuori di lui’; amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stessi vale molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici”. Vedendo che lo scriba ha risposto in modo intelligente, Gesù gli dice: “Non sei lontano dal Regno di Dio” (Marco 12:32-34).

Sono ormai tre giorni, dal 9 all’11 nisan, che Gesù insegna nel tempio. Alcune persone, come questo scriba, lo hanno ascoltato con piacere. Lo stesso non si può dire dei capi religiosi, che ora però non hanno “più il coraggio di interrogarlo”.

  • Cosa chiedono i farisei per mettere in difficoltà Gesù, ma lui come risponde?

  • In che modo Gesù vanifica il tentativo dei sadducei di coglierlo in fallo?

  • Cosa mette in risalto Gesù quando risponde allo scriba?

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi