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  • g93 22/3 pp. 5-8
  • Un segno composito

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  • Un segno composito
  • Svegliatevi! 1993
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Svegliatevi! 1993
g93 22/3 pp. 5-8

Un segno composito

La fine del mondo: Quanto è vicina?

UNA storiella indiana narra di sei ciechi dell’Indostan che andarono a vedere un elefante. Il primo toccò il fianco dell’animale e disse: “Toh! Un elefante è fatto come un muro!” Il secondo toccò una zanna e disse: “Un elefante è fatto come una lancia!” Il terzo toccò la proboscide e disse: “Un elefante è fatto come un serpente!” Il quarto allungò le mani, toccò un ginocchio e disse: “È evidente che questo elefante è fatto come un albero!” Il quinto toccò l’orecchio e disse: “Questo straordinario elefante è fatto come un ventaglio!” Il sesto afferrò la coda e disse: “Secondo me l’elefante è fatto come una fune!” I sei ciechi discussero a lungo e con foga su com’era fatto l’elefante, ma nessuno ne fece una descrizione corretta. Le informazioni parziali che possedevano non permettevano loro di avere un quadro completo.

Un problema analogo si presenta quando si tratta di identificare il segno del ritorno di Cristo. Quando i discepoli gli chiesero: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?”, Gesù rispose: “Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno; e ci saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo l’altro pestilenze e penuria di viveri”. (Matteo 24:3; Luca 21:10, 11) Quando si menzionano solo queste cose come prova che Cristo è tornato nel 1914, però, la gente obietta: “Ma guerre, carestie, pestilenze e terremoti ci sono sempre stati!” Ed è vero.

Molti ritengono che questi pochi elementi, pur avendo creato fino ad ora sofferenze senza precedenti, non siano sufficienti a contrassegnare il ritorno di Cristo; per rendere il segno completo, inconfondibile, ci vuole dell’altro. Quando si proclama che la fine del mondo è vicina in base a prove insufficienti, perché si vedono solo una o alcune parti del segno, ne risultano falsi allarmi. Sono necessari tutti gli aspetti che Gesù diede in relazione al suo ritorno, non solo uno o alcuni. Per contrassegnare la sua presenza Gesù diede un segno composito, costituito da un tale numero di aspetti diversi che, combinati insieme, lo rendono sicuro, inconfondibile.

Come esempio di segno composito, considerate quello che la Bibbia forniva per identificare Gesù come Messia al tempo della sua prima venuta. Questo segno includeva molti avvenimenti relativi al Messia che erano predetti nelle Scritture Ebraiche. Gesù aveva parlato ai suoi discepoli di alcuni di questi brani, ma loro non ne avevano compreso la portata. I discepoli, come la maggior parte dei giudei, volevano un Messia che rovesciasse la dominazione romana e governasse il mondo insieme a loro. Perciò, quando Gesù morì, furono confusi e desolati. Dopo essere stato risuscitato, Gesù si incontrò con loro e disse: “‘Queste sono le parole che vi dissi quando ero ancora con voi, che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè e nei Profeti e nei Salmi dovevano adempiersi’. Allora aprì pienamente la loro mente perché afferrassero il significato delle Scritture”. — Luca 24:44, 45.

Secondo la traduzione del versetto 45 che fa l’Interlineare del Regno (inglese), Gesù fece questo “mettendo insieme le Scritture” della parte ebraica della Bibbia che predicevano gli avvenimenti e gli aspetti della vita del promesso Messia, e affiancandole agli avvenimenti della propria vita che le avevano adempiute. In seguito l’apostolo Paolo usò questo stesso metodo quando ‘spiegò e provò con riferimenti’ che Gesù era il Messia. (Atti 17:3) Anche in questo caso, l’Interlineare del Regno chiarisce la cosa in quanto dice che fece questo “aprendo completamente e affiancando” le profezie messianiche delle Scritture Ebraiche agli avvenimenti della vita di Gesù che le avevano adempiute. L’accluso riquadro contiene la sostanza di molte di queste profezie ebraiche che furono adempiute dagli avvenimenti della vita di Gesù e dimostravano che egli era il predetto Messia. Questo illustra cosa costituisce un segno composito.

Il segno composito della presenza di Cristo

È proprio un simile segno composito che contrassegna la seconda venuta di Cristo, o per essere più precisi, la sua presenza. Il termine greco parousìa che compare in Matteo 24:3 e che molte traduzioni rendono “venuta” non indica il momento in cui egli viene o arriva, bensì un tempo in cui egli è già arrivato ed è presente. Nel caso di Gesù significa che egli è invisibilmente presente quale Re intronizzato da Geova e regna dal cielo. Questo è in armonia con ciò che Gesù disse in Giovanni 14:19: “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più”. Dato che non sarebbe stato visibile fisicamente, Gesù diede un segno che avrebbe indicato il suo ritorno e la sua invisibile presenza quale Re intronizzato da Geova.

Il segno che diede non consisteva di un solo aspetto o di pochi aspetti. Era composto da molti avvenimenti che dovevano essere considerati nell’insieme, proprio come il segno composito relativo alla sua prima venuta come Messia. Perciò, mediante un gran numero di aspetti o avvenimenti, Gesù fa capire in maniera inconfondibile che ora è invisibilmente presente quale Re intronizzato da Geova in cielo, ma il cui potere e la cui influenza si estendono agli affari della terra. Ci possono essere dei falsi allarmi quando si dà importanza solo a uno o due di questi aspetti anziché a tutti quelli che formano il segno composito. È come nel caso dei sei ciechi indostani che giunsero tutti a una conclusione sbagliata perché ognuno di loro aveva toccato una sola parte dell’elefante.

Questo segno composito dato da Gesù, più alcuni altri particolari forniti da tre apostoli, cominciarono ad adempiersi in maniera notevole a partire dal 1914. Ecco un compendio di questi vari aspetti e del loro adempimento.

“Sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno”. (Matteo 24:7) La prima guerra mondiale scoppiò nel 1914, interessò 28 nazioni e fece 14 milioni di morti. Seguì la seconda guerra mondiale, con 59 nazioni coinvolte e 50 milioni di morti.

“In un luogo dopo l’altro pestilenze”. (Luca 21:11) Appena finita la prima guerra mondiale, l’influenza spagnola stroncò circa 21 milioni di persone. Da allora centinaia di milioni di persone sono morte di malattie cardiache, cancro, AIDS e altre pestilenze.

“Penuria di viveri”. (Matteo 24:7) La più grande carestia della storia si abbatté dopo la prima guerra mondiale. Un’altra terribile carestia fece seguito alla seconda guerra mondiale, e ora un quinto della popolazione del mondo soffre di malnutrizione. Ogni anno la malnutrizione uccide circa 14 milioni di bambini.

“Ci saranno grandi terremoti”. (Luca 21:11) Notate alcuni grandi terremoti verificatisi dopo il 1914. Nel 1915 in Italia, con 32.610 vittime; nel 1920 in Cina, con 200.000 morti; nel 1923 in Giappone, con 143.000 morti; nel 1939 in Turchia, con 32.700 morti; nel 1970 in Perú, con 66.800 morti; nel 1976 in Cina, con 240.000 morti (secondo alcuni, 800.000); nel 1988 in Armenia, con 25.000 morti.

“Aumento dell’illegalità”. (Matteo 24:12) L’illegalità è aumentata moltissimo dal 1914 a questa parte, e oggi ha assunto proporzioni esplosive. Omicidi, stupri, rapine e guerre tra bande rivali dominano i titoli dei giornali e i telegiornali. Uomini politici defraudano il popolo, adolescenti vanno in giro armati di pistola e uccidono, scolaretti si derubano a vicenda. In molte zone non è sicuro camminare per strada nemmeno di giorno.

“Angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne . . . Gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. (Luca 21:25, 26) Criminalità, violenza, droga, famiglie che si disgregano, instabilità economica, disoccupazione: l’elenco è lungo e continua a crescere. Un famoso scienziato ha scritto: “Mangeremo con timore, dormiremo con timore, vivremo con timore e moriremo con timore”.

“Negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili”. (2 Timoteo 3:1) L’apostolo Paolo parlò di persone che avevano “superato ogni senso morale”. (Efesini 4:19) Ad ogni modo, entrò nei particolari descrivendo il crollo morale che predisse per gli “ultimi giorni”. Sembra il notiziario di oggi: “Sappi questo, che negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi d’orgoglio, amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontànati”. — 2 Timoteo 3:1-5.

“Negli ultimi giorni verranno degli schernitori”. (2 Pietro 3:3) Giornali, notiziari, riviste, libri e film respingono con disprezzo la Bibbia e la sostituiscono con la loro propaganda di liberi pensatori, dicendo, come Pietro predisse: “Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione”. — 2 Pietro 3:4.

“Vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno”. (Luca 21:12) Nel corso degli anni, a cominciare dal 1914, i testimoni di Geova sono stati crudelmente arrestati, condannati ingiustamente, aggrediti da folle inferocite e gettati a migliaia nei campi di concentramento di Hitler, dove sono stati torturati e in molti casi uccisi, a volte in modo barbaro subendo la decapitazione. In altri paesi, sia sotto i regimi dittatoriali che sotto quelli democratici, la loro opera di rendere testimonianza a Geova e al suo Regno è stata vietata e i Testimoni sono stati gettati in prigione. Tutto questo in adempimento di ciò che Gesù aveva predetto per gli ultimi giorni. — Matteo 5:11, 12; 24:9; Luca 21:12; 1 Pietro 4:12, 13.

“Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata”. (Matteo 24:14) Quale buona notizia? La buona notizia del Regno di Cristo che domina dal cielo, poiché era su questo che verteva la domanda a cui Gesù rispose fornendo questo segno composito. I testimoni di Geova predicano questa buona notizia sin dal 1914. Nel 1919 erano in 4.000 a farlo, nel 1990 erano più di 4 milioni, e nel 1992 hanno raggiunto il massimo di 4.472.787. Sono state distribuite pubblicazioni bibliche in circa 200 lingue in 229 paesi. Questo aspetto del segno composito non si era mai adempiuto prima.

“Ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. (Rivelazione [Apocalisse] 11:18) Ci sono sempre stati uomini avidi disposti a rovinare la terra per tornaconto egoistico, ma mai prima dell’attuale generazione simili uomini hanno avuto i mezzi per farlo. Ora, dal 1914 a questa parte, la tecnologia moderna ha dato loro questo potere, ed essi lo stanno usando in modo sbagliato. Stanno rovinando la terra.

Ecco alcuni dei disastri che ne sono derivati: piogge acide, riscaldamento globale, buchi nello strato di ozono, pericolosi pesticidi, discariche di sostanze tossiche, problemi di smaltimento dei rifiuti, scorie nucleari, fuoriuscite di greggio, scarico di acque luride non trattate, laghi morti, distruzione delle foreste, inquinamento delle falde acquifere, specie in via di estinzione, danni alla salute dell’uomo.

Lo scienziato Barry Commoner afferma: “Credo che il prolungato inquinamento della terra, se non verrà controllato, finirà per rendere inadeguato questo pianeta per la vita umana. . . . Il problema non sta nell’ignoranza scientifica, ma nell’avidità premeditata”. Il libro State of the World 1987 dice: “Le attività umane hanno raggiunto proporzioni tali da minacciare l’abitabilità della terra stessa”. Una serie di trasmissioni televisive andata in onda negli Stati Uniti nel 1990 portava il significativo titolo: “La corsa per salvare il pianeta”.

Tutti questi avvenimenti che messi insieme nell’arco di un’unica generazione formano un unico segno non si possono far passare per semplici coincidenze. Anche le loro proporzioni sono significative. E alcuni di essi, come la predicazione mondiale della buona notizia e il fatto che la terra venga rovinata, non si sono mai verificati prima, dal principio della creazione ad oggi. Il segno composito della presenza di Gesù Cristo è inequivocabile.

“Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti”. — Marco 4:23.

[Riquadro a pagina 7]

Prova composita della prima venuta di Gesù quale Messia

NATO nella tribù di Giuda (Genesi 49:10); odiato, tradito da uno dei suoi apostoli; gettate le sorti sulla sua veste; gli vengono offerti aceto e fiele; insultato mentre è sul palo; nessun osso rotto; non vide la corruzione; risuscitato (Salmo 69:4; 41:9; 22:18; 69:21; 22:7, 8; 34:20; 16:10); nato da una vergine; discendente di Davide; pietra d’inciampo; rigettato; rimane in silenzio davanti agli accusatori; prese su di sé le infermità; annoverato tra i peccatori; morte di sacrificio; trafitto il fianco; sepolto con il ricco (Isaia 7:14; 11:10; 8:14, 15; 53:3; 53:7; 53:4; 53:12; 53:5; 53:9); chiamato fuori d’Egitto (Osea 11:1); nato a Betleem (Michea 5:2); si presenta come re; cavalca un asino; tradito per 30 pezzi d’argento; dispersi i seguaci. — Zaccaria 9:9; 11:12; 13:7.

[Riquadro a pagina 8]

Segno composito della presenza regale di Gesù alla sua seconda venuta

GUERRE mondiali; carestie; pestilenze; terremoti (Matteo 24:7; Luca 21:10, 11; Rivelazione 6:1-8); aumento dell’illegalità; tradimenti e odio; disubbidienza ai genitori; mancanza di affezione naturale; persone senza padronanza di sé e non disposte a nessun accordo, amanti del denaro, amanti dei piaceri più che di Dio, che hanno una forma di santa devozione ma sono false alla sua potenza; bestemmiatori; persone fiere; seguaci di Gesù perseguitati, portati davanti ai tribunali e messi a morte (Matteo 24:9, 10, 12; Luca 21:12; 2 Timoteo 3:1-5); schernitori della presenza di Gesù; dicono che tutte le cose continuano come dal principio della creazione (2 Pietro 3:3, 4); distruggono l’ambiente terrestre. — Rivelazione 11:18.

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