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Nel “libro della vita” c’è il nostro nome?La Torre di Guardia (per lo studio) 2022 | Settembre
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RISURREZIONE DI VITA E RISURREZIONE DI GIUDIZIO
13-14. (a) Nel passato a cosa pensavamo che si riferissero le parole di Gesù riportate in Giovanni 5:29? (b) Di cosa dobbiamo tenere conto quando leggiamo queste parole?
13 Parlando di quelli che saranno riportati in vita sulla terra, Gesù disse: “Verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio” (Giov. 5:28, 29). Cosa intendeva dire Gesù con queste parole?
14 In passato credevamo che queste parole di Gesù si riferissero alle azioni che i risuscitati avrebbero compiuto dopo la loro risurrezione. Quindi pensavamo che alcuni sarebbero tornati in vita e avrebbero fatto cose buone, mentre altri sarebbero tornati in vita e avrebbero praticato cose ignobili. Tuttavia, parlando di quelli che usciranno dalle tombe commemorative, Gesù non disse “faranno cose buone” e “praticheranno cose ignobili”. Usò i verbi al passato. Disse “hanno fatto cose buone” e “hanno praticato cose ignobili”. Questo indica che si tratta di azioni che queste persone hanno compiuto prima della loro morte. In effetti è logico: nel nuovo mondo a nessuno sarà permesso di praticare cose ignobili; gli ingiusti quindi devono aver praticato queste cose ignobili prima di morire. Allora cosa intendeva Gesù quando parlò di “una risurrezione di vita” e di “una risurrezione di giudizio”?
15. Chi avrà “una risurrezione di vita”, e perché?
15 I giusti, che prima di morire hanno fatto cose buone, riceveranno “una risurrezione di vita” perché i loro nomi si troveranno già nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno fatto cose buone” di cui si parla in Giovanni 5:29 e la risurrezione dei “giusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Questa spiegazione è in armonia anche con Romani 6:7, che dice: “Chi è morto è stato assolto dal suo peccato”. I peccati commessi dai giusti sono stati cancellati alla loro morte, ma le loro azioni fedeli non sono state cancellate (Ebr. 6:10). Ovviamente, perché il loro nome rimanga scritto nel libro della vita, i giusti, una volta risuscitati, dovranno rimanere fedeli.
16. Cosa si intende per “risurrezione di giudizio”?
16 Cosa possiamo dire invece di quelli che prima di morire hanno praticato cose ignobili? Anche se alla morte i loro peccati sono stati cancellati, quando erano in vita non hanno compiuto azioni fedeli che possano essere ricordate. I loro nomi non sono scritti nel libro della vita. Quindi la risurrezione di “quelli che hanno praticato cose ignobili” e la risurrezione degli “ingiusti” menzionata in Atti 24:15 sono la stessa cosa. Quella degli ingiusti sarà “una risurrezione di giudizio”.c Verranno giudicati nel senso che saranno sottoposti a una valutazione (Luca 22:30). Ci vorrà del tempo perché si possa stabilire se i nomi degli ingiusti potranno essere scritti nel libro della vita. E potranno esservi scritti solo se gli ingiusti abbandoneranno completamente il loro precedente modo di vivere malvagio e dedicheranno la loro vita a Geova.
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Nel “libro della vita” c’è il nostro nome?La Torre di Guardia (per lo studio) 2022 | Settembre
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c In passato avevamo spiegato che il termine “giudizio” usato in questi versetti si riferiva a un giudizio negativo, a una condanna. In effetti il termine “giudizio” può avere questo significato, ma in questo contesto sembra che Gesù abbia usato la parola “giudizio” con un’accezione più neutra, riferendosi a un processo di valutazione o, come dice un lessico greco, un’“indagine sul comportamento di qualcuno”.
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