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  • Continua a insegnare il settimo giorno
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
w88 1/5 pp. 8-9

La vita e il ministero di Gesù

Continua a insegnare il settimo giorno

SIAMO ancora nel settimo e ultimo giorno della festa dei tabernacoli. Gesù sta insegnando in quella parte del tempio nota come “tesoro”. Evidentemente si trova nel cosiddetto Cortile delle donne, dove ci sono delle casse in cui la gente versa le proprie offerte.

Ogni notte, nel corso della festa, questa parte del tempio viene illuminata in modo particolare. Vi sono installati quattro giganteschi candelabri, ciascuno con quattro grandi coppe piene d’olio. Di notte le sedici coppe accese fanno una tale luce da illuminare i dintorni per un vasto raggio. Quello che dice ora Gesù può ricordare ai suoi ascoltatori questi candelabri. “Io sono la luce del mondo”, dichiara Gesù. “Chi segue me non camminerà affatto nelle tenebre, ma possederà la luce della vita”.

I farisei obiettano: “Tu rendi testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera”.

Rispondendo, Gesù dice: “Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Ma voi non sapete da dove sono venuto né dove vado”. E aggiunge: “Io sono uno che rende testimonianza di se stesso, e il Padre che mi ha mandato rende testimonianza di me”.

“Dov’è il Padre tuo?” domandano i farisei.

“Voi non conoscete né me né il Padre mio”, replica Gesù. “Se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio”. Anche se i farisei vogliono ancora far arrestare Gesù, nessuno lo tocca.

“Io me ne vado”, ripete Gesù. “Dove vado io, voi non potete venire”.

A questo punto i giudei cominciano a chiedersi: “Non si ucciderà, vero? Perché dice: ‘Dove vado io, voi non potete venire’”.

“Voi siete dei reami di sotto”, spiega Gesù. “Io sono dei reami di sopra. Voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo”. E poi aggiunge: “Se non credete che sono io, morirete nei vostri peccati”.

Gesù, naturalmente, si sta riferendo alla sua esistenza preumana e al fatto che è lui il promesso Messia, o Cristo. Ciò nonostante, essi chiedono, senz’altro con molto disprezzo: “Chi sei tu?”

Di fronte al loro rifiuto di riconoscerlo, Gesù risponde: “E perché mai vi parlo?” Comunque aggiunge: “Colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui le dico nel mondo”. Poi Gesù dice: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che sono io, e che non faccio nulla di mia propria iniziativa; ma dico queste cose come il Padre mi ha insegnato. E colui che mi ha mandato è con me; non mi ha abbandonato a me stesso, perché faccio sempre le cose che gli piacciono”.

Sentendo Gesù dire queste cose molti ripongono fede in lui. Rivolgendosi a questi, egli dice: “Se rimanete nella mia parola, siete realmente miei discepoli, e conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi”.

“Noi siamo progenie di Abraamo”, replicano i suoi oppositori, “e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come mai dici: ‘Diverrete liberi’?”

Anche se i giudei sono stati spesso sotto una dominazione straniera, essi non riconoscono nessun oppressore come loro padrone. Si rifiutano di essere chiamati schiavi. Ma Gesù fa notare che in realtà essi sono schiavi. In che senso? “Verissimamente vi dico”, dice Gesù, “chiunque opera il peccato è schiavo del peccato”.

Non volendo ammettere di essere schiavi del peccato, i giudei si mettono in una posizione pericolosa. “Lo schiavo non rimane nella casa per sempre”, spiega Gesù. “Il figlio rimane per sempre”. Non avendo alcun diritto di successione, uno schiavo potrebbe essere licenziato in qualsiasi momento. Solo il figlio nato o adottato nella casa rimane “per sempre”, cioè per tutta la vita.

“Se perciò il Figlio vi rende liberi”, continua Gesù, “sarete realmente liberi”. Pertanto, la verità che rende liberi è la verità riguardo al Figlio, Gesù Cristo. È solo attraverso il sacrificio della sua vita umana perfetta che chiunque può essere liberato dal peccato che conduce alla morte. Giovanni 8:12-36.

◆ Dove si trova Gesù mentre insegna il settimo giorno? Cosa c’è lì la notte, e che relazione ha questo con ciò che insegna Gesù?

◆ Cosa dice Gesù riguardo alla sua origine, e cosa dovrebbe rivelare questo della sua identità?

◆ In che senso i giudei sono schiavi, ma quale verità li renderà liberi?

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