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  • w88 15/7 pp. 4-6
  • Chi è Gesù?

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  • Chi è Gesù?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
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  • Più di un semplice uomo?
  • Possiamo credere ai racconti della sua vita?
  • Gesù è “il Geova del Vecchio Testamento”?
  • Il vero Gesù
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2001
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  • “La Parola” — Chi è? Secondo Giovanni
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
  • La Sacra Bibbia, il libro composto per mezzo dei testimoni di Geova
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1988
w88 15/7 pp. 4-6

Chi è Gesù?

LE TESTIMONIANZE storiche extrabibliche che menzionano Gesù non sono molte. Ad ogni modo, ce ne sono alcune, e di esse l’Encyclopædia Britannica dice: “Questi racconti indipendenti provano che nei tempi antichi anche gli avversari del cristianesimo non dubitarono mai della storicità di Gesù, messa in discussione per la prima volta e per motivi insufficienti da vari autori alla fine del XVIII, durante il XIX e al principio del XX secolo”.

Ora chiedetevi: Se la storia di Gesù fosse un mito, vi sembra credibile che si sia dovuti arrivare fino al XVIII secolo per rendersene conto? E non dimenticate che attualmente ci sono oltre un miliardo di persone che si definiscono seguaci di Gesù. Non si può negare l’influenza che i suoi insegnamenti hanno esercitato sulla cultura, sull’istruzione e sui governi, in sostanza su tutto il corso della storia del mondo. Vi sembra ragionevole sostenere che all’origine di tutto ciò non ci sia nient’altro che un mito?

Se il fondatore dell’Islam, il profeta arabo Maometto, fu una persona reale, quale valido motivo abbiamo per ritenere che Gesù Cristo, il fondatore del cristianesimo, non lo fosse? È vero che egli è vissuto circa 600 anni prima di Maometto, ma se è per questo il fondatore del buddismo, Siddhartha Gautama, il Budda o “Illuminato”, visse ancor prima, oltre 500 anni prima di Gesù. Pertanto, se il Budda fu una persona reale, quale valido motivo abbiamo per ritenere che Gesù non lo fosse?

Lo storico e archeologo tedesco Hans Einsle scrive che lo storico ebreo Giuseppe Flavio, gli scrittori romani Svetonio e Plinio, e in particolare lo storico romano Tacito “confermano tutti la storicità di Gesù e dei principali avvenimenti della sua vita”.

Più di un semplice uomo?

Gesù esisté. Ma chi era? Alcuni sostengono che era soltanto un uomo, pur ammettendo che dev’essere stato un uomo molto saggio, e che quello che diceva era la verità. Persino i suoi nemici nel I secolo riconobbero questo, dicendo: “Maestro, sappiamo che . . . non guardi l’aspetto esteriore degli uomini, ma insegni la via di Dio secondo verità”. — Marco 12:13, 14.

Altri, comunque, ritengono che Gesù dev’essere stato qualcosa di più di un semplice uomo. Perché? Innanzitutto, perché fu in grado di fare cose che gli uomini comuni non sono in grado di fare. Ad esempio, avete mai conosciuto qualcuno capace di camminare sull’acqua, di trasformare l’acqua in vino, di sfamare circa 5.000 persone con due pesciolini e cinque pani d’orzo, di ridare la vista ai ciechi o di risuscitare i morti? — Matteo 14:25, 26; Marco 8:22-25; Giovanni 2:1-11; 6:1-13; 11:30-44.

Gesù poteva anche capire cose che sono al di fuori della portata di un comune essere umano. Quando una donna gli disse di non aver marito, Gesù rispose: “Hai detto bene: ‘Il marito non ce l’ho’. Poiché hai avuto cinque mariti, e l’uomo che hai ora non è tuo marito”. Sorpresa, la donna concluse: “Signore, vedo che sei un profeta”. (Giovanni 4:16-19) Per avere un esempio della notevole prescienza di Gesù in relazione al fatto che Pietro lo avrebbe rinnegato, si veda Luca 22:31-34, 54-62.

Gesù aveva un’insolita autorità. Le persone “si stupivano del suo modo d’insegnare, poiché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi”. (Marco 1:22) Inoltre, Gesù poté dare ai suoi “dodici discepoli . . . autorità sugli spiriti impuri, per espellerli e guarire ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità”. — Matteo 10:1.

Possiamo credere ai racconti della sua vita?

‘Ma un momento’, potreste dire. ‘Non potrebbe darsi che i particolari della vita di Gesù siano stati esagerati?’ Stando a F. F. Bruce, professore di critica ed esegesi biblica all’università di Manchester, ora in pensione, la risposta è no. Egli scrive: “Normalmente non è possibile dimostrare con argomenti storici la verità di ogni particolare menzionato in un documento antico, biblico o extrabiblico. È sufficiente essere ragionevolmente certi dell’attendibilità generale di uno scrittore; appurato questo, diventa probabile a priori che i particolari che menziona sono veri. . . . La credibilità storica del Nuovo Testamento non è meno attestata per il fatto che i cristiani lo considerano letteratura ‘sacra’”.

Tutto depone a favore dell’attendibilità degli evangelisti. Anche se a volte essi differiscono nel presentare i fatti, non si contraddicono a vicenda, come ad esempio due persone che hanno assistito a un incidente stradale non si contraddicono se uno afferma che un’automobile rossa che proveniva da sinistra ne ha investito una verde che veniva da destra mentre l’altro dice che una Mercedes diretta a sud si è scontrata con una Renault che andava verso nord. Anzi, il fatto che i Vangeli differiscano in particolari di secondaria importanza è una significativa evidenza della loro veridicità. Se i loro scrittori avessero voluto ingannare la gente spacciando una storia inventata, avrebbero coordinato molto attentamente i loro racconti.

Persino gli avversari di Gesù confermarono che ciò che si diceva di lui era vero. Leggiamo: “Gli condussero un muto indemoniato; ed espulso il demonio, il muto parlò. . . . Ma i farisei dicevano: ‘È mediante il governante dei demoni che espelle i demoni’”. (Matteo 9:32-34) Notate che i farisei non negarono che Gesù avesse compiuto un miracolo. Semplicemente si rifiutarono di attribuire all’operato dello spirito santo di Dio la sua capacità di farlo.

Un’ulteriore conferma che i racconti della vita di Gesù sono autentici è il fatto che i princìpi esposti nei suoi insegnamenti, se messi in pratica, funzionano. Sono la chiave della felicità e del successo. Per di più, molte profezie a lunga scadenza che Gesù pronunciò, come quelle registrate nel capitolo 24 di Matteo, nel capitolo 13 di Marco e nel capitolo 21 di Luca, hanno trovato adempimento nei nostri giorni.

Gesù è “il Geova del Vecchio Testamento”?

Ovviamente, Gesù non era un semplice uomo. Egli era unico in quanto, come ci narra la Bibbia, era vissuto in cielo prima di venire sulla terra. (Giovanni 6:38, 62) Pertanto la sua conoscenza e le sue capacità erano ben superiori a quelle degli uomini comuni. Questo aiuta a spiegare i suoi miracoli e la sua speciale sapienza.

Ma che Gesù avesse avuto un’esistenza preumana significa che era Dio? Questo è quanto pretende un manuale didattico, affermando: “Ogniqualvolta Gesù si riferiva a Sé come ‘Io Sono’ . . . , Egli Si identificava con il Geova del Vecchio Testamento”. È così?

Stando alla traduzione della CEI, in Esodo 3:13, 14 è riportata la domanda di Mosè: “‘Ecco, io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?’. Dio disse a Mosè: ‘Io sono colui che sono!’. Poi disse: ‘Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi’”. Riguardo a questo versetto, il libro The Pentateuch and Haftorahs (che riporta il testo ebraico con traduzione e commenti in inglese, a cura del dott. J. H. Hertz) dice che nella frase “Io sono colui che sono . . . l’accento è posto sulla manifestazione attiva dell’esistenza divina”. Era dunque appropriato usare questa frase come un titolo o un nome per Dio, giacché liberandoli dalla schiavitù egiziana Dio stava per manifestare la sua esistenza a favore del suo popolo in una maniera notevole. Hertz dice che “la maggioranza dei contemporanei segue Rashi [famoso commentatore francese della Bibbia e del Talmud, vissuto nel Medioevo] traducendo ‘Io sarò colui che sarò’”. Questo concorda con la Traduzione del Nuovo Mondo, in cui il versetto è reso: “IO MOSTRERÒ D’ESSERE CIÒ CHE MOSTRERÒ D’ESSERE”.

In Giovanni 8:58, sempre la versione della CEI mette in bocca a Gesù l’espressione “Io Sono” in relazione a se stesso, dicendo: “Prima che Abramo fosse, Io Sono”. Ma qui si tratta di un’espressione molto diversa da quella usata in Esodo 3:14. Gesù non la usò come nome o titolo, ma solo per spiegare la sua esistenza preumana. Pertanto, secondo la Traduzione del Nuovo Mondo, la maniera più corretta di rendere Giovanni 8:58 è: “Prima che Abraamo venisse all’esistenza, io ero”.

Chiaramente, non esiste alcuna base scritturale per pretendere che Gesù sia la stessa persona del Geova delle Scritture Ebraiche. Persino il manuale didattico citato prima ammette: “Il fatto che Cristo esistesse prima della Sua nascita a Betleem non dimostra di per sé che Egli era Dio (sarebbe potuto esistere come angelo)”. In effetti, questo è quanto insegna la Bibbia. Nella sua esistenza preumana Gesù era “un dio”, cioè un essere divino, ma non il Dio, l’Onnipotente Dio Geova. — Giovanni 1:1-3; 1 Tessalonicesi 4:16.

Visto che non è Dio, allora chi è Gesù?

[Immagini a pagina 5]

I miracoli di Gesù dimostrarono che egli era qualcosa di più di un semplice essere umano

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