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  • Una missione misericordiosa in Giudea

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  • Una missione misericordiosa in Giudea
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
w89 15/4 pp. 24-25

La vita e il ministero di Gesù

Una missione misericordiosa in Giudea

QUALCHE settimana fa, durante la festa della dedicazione a Gerusalemme, i giudei tentarono di uccidere Gesù. Egli quindi andò a nord, evidentemente nei pressi del Mar di Galilea.

Di recente Gesù si è di nuovo diretto a sud, verso Gerusalemme, e strada facendo predica nei villaggi della Perea, un distretto ad est del Giordano. Ha appena finito di narrare l’illustrazione del ricco e Lazzaro e ora ripete ai suoi discepoli cose che aveva insegnato in precedenza, quando era in Galilea.

Ad esempio, dice che sarebbe più vantaggioso per un uomo “se gli si sospendesse al collo una pietra di mulino e fosse gettato nel mare” piuttosto che far inciampare uno dei “piccoli” di Dio. Gesù evidenzia anche il bisogno di perdonare, spiegando: “Anche se [un fratello] pecca contro di te sette volte al giorno e sette volte torna da te, dicendo: ‘Mi pento’, lo devi perdonare”.

Quando i discepoli chiedono: “Dacci più fede”, Gesù risponde: “Se aveste fede quanto un granello di senape, direste a questo gelso nero: ‘Sradicati e piantati nel mare!’ E vi ubbidirebbe”. Perciò anche una fede minima può compiere grandi cose.

Poi Gesù si rifà a una scena di vita quotidiana per illustrare il giusto atteggiamento di chi serve l’Iddio Onnipotente. “Chi di voi, avendo uno schiavo ad arare o a pascere il gregge”, osserva Gesù, “quando torna dal campo gli dice: ‘Vieni subito qui e giaci a tavola’? Piuttosto, non gli dirà: ‘Preparami qualcosa perché abbia il mio pasto serale, e mettiti un grembiule e servimi finché io mangi e beva, e poi tu potrai mangiare e bere’? Non proverà gratitudine verso lo schiavo perché ha fatto le cose assegnate, vero? Così anche voi, quando avete fatto tutte le cose assegnatevi, dite: ‘Siamo schiavi buoni a nulla. Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare’”. Perciò, i servitori di Dio non dovrebbero mai pensare che servendolo gli stiano facendo un favore. Piuttosto, dovrebbero ricordare sempre quale privilegio è per loro adorarlo in qualità di fidati membri della sua casa.

Evidentemente non passa molto tempo da che Gesù ha fatto questa illustrazione che arriva un messaggero. Viene da parte di Maria e Marta, le sorelle di Lazzaro che vivono a Betania di Giudea. “Signore, vedi, colui per il quale hai affetto è malato”, riferisce il messaggero.

Gesù risponde: “Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figlio di Dio sia glorificato”. Dopo essere rimasto due giorni in quel luogo, Gesù dice ai suoi discepoli: “Andiamo di nuovo nella Giudea”. Ma essi gli ricordano: “Rabbi, di recente quelli della Giudea cercavano di lapidarti, e tu vi torni di nuovo?”

“Ci sono dodici ore di luce nel giorno, non è vero?”, replica Gesù. “Se qualcuno cammina alla luce del giorno non urta contro nulla, perché vede la luce di questo mondo. Ma se qualcuno cammina di notte, urta contro qualcosa, perché la luce non è in lui”.

Ciò che Gesù sembra voler dire è che le “ore di luce nel giorno”, ovvero il tempo che Dio ha concesso per il suo ministero terreno, non sono ancora terminate, e fino a quel tempo nessuno può fargli del male. Egli deve usare appieno il poco tempo di “luce del giorno” che gli rimane, perché dopo verrà la “notte”, quando i suoi nemici l’avranno ucciso.

Gesù aggiunge: “Lazzaro, il nostro amico, è andato a riposare, ma io vado a svegliarlo dal sonno”.

Evidentemente pensando che Lazzaro stia riposando nel sonno e interpretandolo come un segno della sua prossima guarigione, i discepoli replicano: “Signore, se è andato a riposare, sarà sanato”.

Allora Gesù dice loro apertamente: “Lazzaro è morto, e mi rallegro per voi che non ero là, affinché voi crediate. Ma andiamo da lui”.

Comprendendo che Gesù rischia la vita andando in Giudea, ma allo stesso tempo essendo pronto a sostenerlo, Tommaso incoraggia gli altri discepoli: “Andiamo anche noi, per morire con lui”. Perciò, a rischio della loro vita, i discepoli accompagnano Gesù in questa missione misericordiosa in Giudea. Luca 13:22; 17:1-10; Giovanni 10:22, 31, 40-42; 11:1-16.

◆ Dove ha predicato Gesù di recente?

◆ Quali insegnamenti ripete Gesù? Quale scena di vita quotidiana descrive, e per sostenere quale punto?

◆ Quale notizia riceve Gesù, e cosa intende dire parlando di “luce del giorno” e “notte”?

◆ Cosa intende dire Tommaso con le parole: ‘Andiamo per morire con lui’?

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