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Parlavano “con coraggio mediante l’autorità di Geova”Rendiamo “completa testimonianza in merito al Regno di Dio”
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‘Abbandonate queste cose vane e convertitevi all’Iddio vivente che ha fatto il cielo e la terra’ (Atti 14:15)
11-13. (a) Che cosa dissero Paolo e Barnaba agli abitanti di Listra? (b) Cosa possiamo imparare dalle parole di Paolo e Barnaba?
11 Nonostante la concitazione del momento, Paolo e Barnaba fecero del loro meglio per arrivare al cuore di chi li ascoltava. Nel riportare questo episodio, Luca descrive un modo efficace per predicare la buona notizia ai pagani. Notate in che modo Paolo e Barnaba si rivolsero alla folla: “Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani e abbiamo le stesse fragilità che avete voi. Vi dichiariamo la buona notizia perché abbandoniate queste cose vane e vi convertiate all’Iddio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi. Nelle generazioni passate egli ha permesso a tutte le nazioni di seguire la propria strada, benché non abbia smesso di rendere testimonianza di sé facendo del bene, concedendovi piogge dal cielo e stagioni ricche di frutti, dandovi cibo in abbondanza e riempiendo i vostri cuori di gioia” (Atti 14:15-17).
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Parlavano “con coraggio mediante l’autorità di Geova”Rendiamo “completa testimonianza in merito al Regno di Dio”
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14-16. Quali altre due cose possiamo imparare da quello che Paolo e Barnaba dissero agli abitanti di Listra?
14 C’è una seconda cosa che possiamo imparare. Paolo e Barnaba erano versatili. A differenza degli ebrei e dei proseliti di Iconio, gli abitanti di Listra avevano poca o nessuna conoscenza delle Scritture o dello speciale rapporto tra Dio e la nazione di Israele. Comunque, Paolo e Barnaba sapevano che i presenti erano parte di una comunità agricola. Inoltre Listra godeva di un clima mite e si trovava in una zona fertile. Gli abitanti, osservando cose come gli abbondanti raccolti, potevano discernere chiaramente le qualità del Creatore. Perciò quei missionari usarono questa base comune per aiutarli a ragionare (Rom. 1:19, 20).
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