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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1990 | 1° dicembre
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La Traduzione Interlineare del Regno delle Scritture Greche (inglese) mostra che frònema ricorre quattro volte in Romani 8:6, 7, 27. Il suo significato basilare è “mente, pensiero, mentalità”. Bauer, Arndt e Gingrich, studiosi di greco, danno fra l’altro questa definizione di frònema: ‘modo di pensare, mente [rivolta a qualcosa], mira, aspirazione, intento’. — A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1990 | 1° dicembre
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Il versetto 27, invece, si riferisce a Dio stesso: “Ma colui [Geova] che scruta i cuori sa qual è l’intenzione dello spirito, perché intercede in armonia con Dio per i santi”. Sì, qui il “colui” è Geova, l’Uditore di preghiera.
Varie Bibbie italiane traducono frònema nel versetto 27 in modo diverso rispetto ai versetti 6 e 7. C’è da dire che lo spirito santo non è una persona che realmente pensi o abbia le proprie opinioni. Lo spirito è la forza attiva di Dio, ed Egli sa come opera il suo spirito santo per compiere la sua volontà. Inoltre il senso generale di questo versetto differisce da quello di Romani 8:6, 7. I versetti 6 e 7 evidenziano il bisogno che gli uomini hanno di controllare i loro pensieri e le loro azioni. Ma Geova non ha bisogno di agire o di lottare per tenere sotto controllo se stesso. Egli sa cosa è stato messo per iscritto nella Bibbia sotto ispirazione, e conosce, ad esempio, le espressioni bibliche che indicano qual è la sua volontà per i suoi servitori terreni. A proposito di Romani 8:27 Heinrich Meyer fa questa osservazione: “In ogni caso Dio saprebbe qual è l’intento dello Spirito”.
Perciò “intenzione” traduce correttamente frònema in Romani 8:27 sia sotto il profilo lessicale che contestuale. The Translator’s New Testament rende così il versetto: “Colui che scruta i cuori sa ciò che lo Spirito intende”.
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