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  • Vendetta
  • Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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    Ausiliario per capire la Bibbia
  • Il giorno di vendetta di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
it-2 “Vendetta”

VENDETTA

Danno inflitto per ottenere soddisfazione di un torto o di un oltraggio subito; azione punitiva. Il verbo greco ekdikèo (composto di ek, da, e dìke, giustizia), tradotto “vendicare”, ha il senso di fare giustizia. Nella Bibbia la parola “vendetta” si riferisce di solito al giusto castigo inflitto da Dio in difesa della giustizia, ma può riferirsi anche a un’azione che può essere ritenuta giusta da chi la compie, o a un regolamento di conti per propria soddisfazione.

Appartiene a Geova. Chi non è stato autorizzato da Geova ad eseguire vendetta, o non è stato designato a tale incarico dalla sua Parola, sbaglia se cerca di vendicare se stesso o altri. “La vendetta e la retribuzione sono mie”, dice Geova. (De 32:35) Il salmista si rivolge a Dio chiamandolo “O Dio di atti di vendetta, Geova”. (Sl 94:1) Perciò Dio condanna chiunque serbi rancore o voglia vendicarsi personalmente per torti reali o immaginari fatti a lui stesso o a qualcun altro. — Le 19:18; Ro 12:19; Eb 10:30.

Le Scritture fanno notare che l’ira di Dio è su tutti i peccatori e i trasgressori, e che solo per l’immeritata benignità che Dio ha mostrato provvedendo il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo viene mitigata o trattenuta la piena giustizia retributiva verso il peccatore. (Ro 5:19-21; 2Co 5:19; Eb 2:2, 3; vedi RISCATTO). Dio agisce in piena armonia con la sua giustizia quando perdona in tal modo il peccato, ed è giusto anche nel condannare i peccatori che rigettano il suo provvedimento; questi non possono sfuggire alla vendetta divina. — Ro 3:3-6, 25, 26; cfr. Sl 99:8.

La vendetta di Geova ha uno scopo. Quando Geova agisce a favore di coloro che confidano in lui, la sua vendetta reca sollievo e giovamento; inoltre, procura lode a lui, il giusto Giudice. Il salmista dice: “Il giusto si rallegrerà perché ha guardato la vendetta. . . . E il genere umano dirà: ‘Sicuramente c’è frutto per il giusto. Sicuramente esiste un Dio che giudica sulla terra’”. (Sl 58:10, 11) Perciò lo scopo principale di Dio nel fare vendetta è quello di sostenere la sua sovranità e di glorificare il suo nome. (Eso 14:18; Sl 83:13-18; Isa 25:1-5; Ez 25:14, 17; 38:23) La sua azione rivendica anche i suoi servitori quali suoi veri rappresentanti, e li libera da situazioni spiacevoli. — Eso 14:31; 15:11-16; Ez 37:16, 21-23; Sl 135:14; 148:14; Pr 21:18.

Tempo fissato per la vendetta di Dio. Le Scritture indicano che Dio ha un tempo stabilito per vendicarsi su vasta scala dei suoi nemici. Il profeta Isaia fu incaricato di annunciare “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. Dio espresse la sua vendetta contro l’antica Babilonia, che opprimeva il suo popolo, quando nel 539 a.E.V. gli eserciti medo-persiani furono impiegati per infrangere la potenza di Babilonia. (Isa 61:1, 2; 13:1, 6, 9, 17) Gesù Cristo, quando era sulla terra, citò parte della profezia di Isaia (61:1, 2) e l’applicò a se stesso. (Lu 4:16-21) La Bibbia non dice che abbia citato la parte riguardante il “giorno di vendetta”, ma in realtà egli annunciò quel “giorno”, che si abbatté su Gerusalemme nel 70 E.V. Gesù predisse che eserciti (romani) si sarebbero accampati intorno alla città e disse ai suoi seguaci di fuggire da Gerusalemme quando avrebbero visto ciò, “perché questi sono giorni per fare giustizia [“giorni di vendetta”], affinché tutte le cose scritte siano adempiute”. — Lu 21:20-22, Int; cfr. CEI, Co, PIB, VR.

Inoltre, prima della sua morte e risurrezione, Gesù Cristo disse: “In quanto a quel giorno e a quell’ora [per eseguire il giudizio sul presente sistema di cose] nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre”. (Mt 24:36) In tal modo rivelò che la vendetta sarebbe stata sicuramente eseguita nel tempo conosciuto e stabilito da Dio. Illustrò la certezza dell’intervento di Dio, al tempo da lui fissato, a favore del suo nome e dei suoi servitori parlando di un giudice che, a motivo dell’insistenza di una vedova nel chiedere giustizia, decise: “Farò in modo che ottenga giustizia [“Eseguirò vendetta per lei”]”. Gesù applicò l’illustrazione a Dio, dicendo: “Certamente, dunque, non farà Dio giustizia ai [“vendetta per i”] suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro?” — Lu 18:2-8, Int.

Per di più nella visione descritta nel libro di Rivelazione, l’apostolo Giovanni vide le anime di coloro che erano stati trucidati a motivo della parola di Dio e dell’opera di testimonianza che avevano svolto, e le udì gridare: “Fino a quando, Sovrano Signore santo e verace, ti tratterrai dal giudicare e dal vendicare il nostro sangue su quelli che dimorano sulla terra?” La risposta che ricevettero dimostra che c’è un tempo preciso per fare vendetta, cioè quando ‘fosse stato completo anche il numero dei loro compagni di schiavitù e dei loro fratelli che stavano per essere uccisi come lo erano stati anche loro’. — Ri 6:9-11.

Le Scritture rivelano che questa vendetta viene inizialmente eseguita su Babilonia la Grande, e poi estesa alla ‘bestia selvaggia e ai re della terra e ai loro eserciti’. — Ri 19:1, 2, 19-21.

Esecutori. Il Signore Gesù Cristo è il principale Esecutore della vendetta di Dio. L’apostolo Paolo conforta i cristiani con queste parole: “È giusto da parte di Dio rendere tribolazione a quelli che vi fanno tribolare, ma, a voi che soffrite tribolazione, sollievo con noi alla rivelazione del Signore Gesù dal cielo con i suoi potenti angeli in un fuoco fiammeggiante, allorché recherà vendetta su quelli che non conoscono Dio e su quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù. Questi stessi subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza”. — 2Ts 1:6-9.

Nella congregazione cristiana. Gli apostoli, sotto la guida di Gesù Cristo, furono incaricati di occuparsi della congregazione cristiana e di proteggerla dall’impurità affinché non perdesse il favore di Geova. In armonia con l’autorità ricevuta da Dio, l’apostolo Paolo scrisse alla congregazione di Corinto, in cui c’erano divisioni e difficoltà causate da “apostoli falsi”: “Ci teniamo pronti a infliggere punizione per [“a vendicare”] ogni disubbidienza”. — 2Co 10:6, Int; 11:13; 13:10.

Gli anziani incaricati di occuparsi della congregazione erano autorizzati a fare “vendetta” nel senso che potevano compiere i passi necessari per fare giustizia e riportare la congregazione in una giusta condizione agli occhi di Dio, correggendo il male che era stato compiuto. Questo fecero i responsabili della congregazione di Corinto, dopo che Paolo li ebbe corretti, tanto che nella sua seconda lettera egli poté scrivere: “Quale grande premura ha prodotto in voi, . . . sì, correzione del torto [“vendetta”]!” Dopo la prima lettera di Paolo quegli uomini mostrarono pentimento secondo Dio ed espulsero l’uomo malvagio ivi menzionato, facendo tutto il possibile per correggere le cose agli occhi di Geova. (2Co 7:8-12, Int) Tuttavia, a differenza dei giudici sotto la Legge mosaica, quegli uomini non erano autorizzati a eseguire sul malfattore la pena completa richiesta dalla giustizia, cioè la piena vendetta, consistente nel metterlo a morte. (Le 20:10; Eb 10:28) Essi si limitavano ad espellere i malvagi impenitenti dalla congregazione. (1Co 5:13) Se questi fossero rimasti impenitenti, alla fine sarebbero incorsi nella piena retribuzione dei loro misfatti, la morte eterna. (Eb 10:29, 30) Perciò il cristiano che pratichi l’ingiustizia, per esempio la fornicazione, è in pericolo, “perché Geova è uno che esige la punizione [è il “vendicatore”] per tutte queste cose”. — 1Ts 4:3-6, Int.

Autorità. Le autorità governative, avendo il dovere di assicurarsi che sia fatta giustizia, possono eseguire la vendetta sui malfattori, inclusi i cristiani che violassero quelle leggi del paese che sono conformi a ciò che è giusto e compatibili con l’autorità concessa da Dio a tali governanti. In questo caso, le autorità eseguono indirettamente la vendetta di Dio, come scrive l’apostolo Paolo: “Quelli che governano sono oggetto di timore, non per l’opera buona, ma per la cattiva. . . . [L’autorità] è ministro di Dio, vendicatrice per esprimere ira su chi pratica il male”. — Ro 13:3, 4; 1Pt 2:13, 14; cfr. Ge 9:6.

Tendenza dell’uomo imperfetto a vendicarsi. L’uomo imperfetto e decaduto ha la tendenza a volersi vendicare di chi gli ha fatto delle ingiustizie o di coloro che odia. Chi commette adulterio con la moglie di un altro rischia di subire la vendetta retributiva del marito, come dice Proverbi: “Poiché il furore dell’uomo robusto è la gelosia, ed egli non mostrerà compassione nel giorno della vendetta. Non avrà considerazione per nessuna sorta di riscatto, né mostrerà buona volontà, non importa quanto grande tu faccia il regalo”. (Pr 6:32-35) Nondimeno, la vendetta compiuta per iniziativa personale è di solito eseguita con ira incontrollata e non serve a uno scopo utile, ma al contrario attira l’ira di Dio sul vendicatore. — Gc 1:19, 20.

Nemici di Dio e dei suoi servitori. Quelli che odiano Dio mostrano ostilità ai suoi servitori, cercando di vendicarsi su di loro. In questo modo non fanno certo giustizia, ma i loro desideri e le loro azioni scaturiscono dall’ostilità verso ciò che è giusto e retto, ed essi tentano di togliere di mezzo i giusti, le cui parole e azioni condannano la loro malvagità. (Sl 8:2; 44:15, 16) In certi casi alcuni hanno ucciso i servitori di Dio nell’erronea convinzione di fare giustizia. (Gv 16:2) Nell’eseguire questa presunta “giustizia vendicatrice”, però, costoro non hanno fatto cosa gradita a Dio, bensì hanno attirato la vendetta su di sé. È vero che a volte Geova si servì delle nazioni, come Babilonia, per recare la propria vendetta sul suo popolo, Israele, che aveva infranto il patto con lui. (Le 26:25) Ma quelle nazioni, da parte loro, agirono con perfidia e spinte dall’odio, esternando la loro propria natura vendicativa, e per questa ragione Geova, a sua volta, fece vendetta su di loro. — La 3:60; Ez 25:12-17.

Vedi anche CITTÀ DI RIFUGIO; VENDICATORE DEL SANGUE.

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