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  • g94 8/7 pp. 12-13
  • L’apostolo Paolo era forse contro le donne?

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  • L’apostolo Paolo era forse contro le donne?
  • Svegliatevi! 1994
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  • Le credenziali di Paolo
  • Le donne nelle lettere di Paolo
  • Pregiudizio contro le donne?
  • ‘La donna stia in silenzio’
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Altro
Svegliatevi! 1994
g94 8/7 pp. 12-13

Il punto di vista biblico

L’apostolo Paolo era forse contro le donne?

GLI “insegnamenti [dell’apostolo] Paolo sono stati usati come base per buona parte del pregiudizio contro le donne all’interno della chiesa . . . cristiana”. Così si espresse il giudice Cecilie Rushton di Auckland (Nuova Zelanda) in un documento presentato all’inizio del 1993 alla Conferenza sul Diritto nel Commonwealth tenuta a Cipro. “La sua Epistola a Timoteo”, aggiunse, “rivela il suo modo di pensare: ‘Ma non tollero che una donna insegni, né che usurpi l’autorità dell’uomo, bensì stia in silenzio’”. — 1 Timoteo 2:12, “Bibbia del re Giacomo”.

Quando Paolo scrisse a proposito del ruolo o condizione della donna, stava esprimendo semplicemente un suo punto di vista personale o era sotto ispirazione divina? Viste nella loro completezza, le epistole (o lettere) di Paolo riflettono davvero un pregiudizio contro le donne? In quale contesto si applicano le parole di Paolo a Timoteo citate sopra?

Le credenziali di Paolo

Dei 27 libri delle Scritture Greche Cristiane, 14 sono attribuiti a Paolo. Che su di lui operasse lo spirito santo era evidente dalla sua miracolosa capacità di parlare in molte lingue. In più, Paolo affermò di avere ricevuto visioni soprannaturali. (1 Corinti 14:18; 2 Corinti 12:1-5) Il suo esempio di abnegazione, di sincerità e di amore creò un forte vincolo di sentito affetto fraterno tra lui e i cristiani del suo tempo. (Atti 20:37, 38) I suoi scritti, compreso ciò che disse sulle donne, fanno parte di “tutta la Scrittura . . . ispirata da Dio e utile per insegnare”. — 2 Timoteo 3:16.

Le donne nelle lettere di Paolo

In tutti gli scritti di Paolo si nota chiaramente che egli aveva speciale attenzione e riguardo per le donne. Paolo le menziona ripetutamente nei loro svariati ruoli in congregazione e in famiglia. In una delle sue lettere paragonò le qualità desiderabili di un pastore cristiano a quelle mostrate da una madre che alleva i propri figli. — 1 Tessalonicesi 2:7.

Molte sorelle cristiane che l’apostolo menziona per nome nelle sue lettere sono oggetto di calorose lodi. Fra i membri della congregazione di Roma a cui inviò saluti erano menzionate specificamente certe donne che avevano “faticato nel Signore”. (Romani 16:12) Facendo riferimento ad Evodia e Sintiche, Paolo incoraggiò i fratelli di Filippi a ‘continuare ad assistere queste donne che avevano combattuto a fianco a fianco con lui nella buona notizia’. (Filippesi 4:3) Nella sua lettera a Timoteo, Paolo riconobbe la fede esemplare della nonna di quel giovane, Loide, e della madre Eunice. — 2 Timoteo 1:5.

D’altra parte, abbiamo qualche indicazione di come le sorelle cristiane consideravano Paolo? A proposito di Aquila e Prisca, una coppia sposata con cui si era trovato a stretto contatto, Paolo riconobbe con gratitudine che non solo Aquila ma anche sua moglie Prisca ‘aveva rischiato il proprio collo per la sua anima’. — Romani 16:3, 4.

Pregiudizio contro le donne?

“Non criticare severamente l’uomo anziano. Al contrario, supplicalo come un padre, i giovani come fratelli, le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità”. (1 Timoteo 5:1, 2) Queste parole che Paolo rivolse a Timoteo non rispecchiano forse un sano rispetto per le donne? Paolo attribuì uguale onore agli uomini e alle donne nella congregazione cristiana. “Non c’è né giudeo né greco”, scrisse, “non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina; poiché siete tutti una persona unitamente a Cristo Gesù”. — Galati 3:28.

In quanto ai ruoli assegnati da Dio nel matrimonio, Paolo scrisse: “Le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore, perché il marito è capo della moglie come anche il Cristo è capo della congregazione, essendo egli il salvatore di questo corpo”. (Efesini 5:22, 23; confronta 1 Corinti 11:3). Sì, marito e moglie hanno ruoli diversi, ma questo non vuol dire che uno sia inferiore all’altro. I due ruoli sono complementari ed entrambi promuovono il benessere della famiglia se si supera la sfida che comporta l’assolverli. Inoltre, l’autorità del marito non doveva essere esercitata in maniera oppressiva o poco amorevole. Paolo aggiunse: “I mariti devono amare le loro mogli come i propri corpi”. (Efesini 5:28, 29) I figli dovevano ubbidire sia al padre che alla madre. — Efesini 6:1, 2.

Sono degne di nota anche le parole di Paolo relative alle intimità coniugali. Paolo fu imparziale quando scrisse: “Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; ma anche la moglie faccia similmente verso il marito. La moglie non esercita autorità sul proprio corpo, ma il marito; e similmente, nemmeno il marito esercita autorità sul proprio corpo, ma la moglie”. — 1 Corinti 7:3, 4.

‘La donna stia in silenzio’

Tornando alle parole di Paolo riportate in 1 Timoteo 2:12 e citate nel paragrafo iniziale, l’affermazione secondo cui le donne dovevano ‘stare in silenzio’ era forse motivata da pregiudizio contro le donne? No! Il “silenzio” qui menzionato aveva a che fare con l’insegnare e l’esercitare autorità spirituale nella congregazione, e andava osservato per rispetto verso la relazione fra uomo e donna comandata da Dio, di cui Paolo aveva parlato in precedenza.a

Questo non significa che le donne non possano insegnare la verità divina. Paolo incoraggiò le donne più anziane ad essere “maestre di ciò che è bene” nei confronti di quelle più giovani. Seguendo l’esempio di Eunice e Loide, che istruirono Timoteo, le madri cristiane devono addestrare i figli nella via di Dio. (Tito 2:3-5; 2 Timoteo 1:5) Oggi, nelle congregazioni dei testimoni di Geova, centinaia di migliaia di donne cristiane si sentono spiritualmente realizzate seguendo l’esempio di Evodia e Sintiche nel predicare pubblicamente la buona notizia e nel fare discepoli di uomini e donne. — Salmo 68:11; Matteo 28:19; Filippesi 4:2, 3.

Perciò, che ne dite? Gli scritti di Paolo, visti nella loro completezza, giustificano l’accusa di pregiudizio contro le donne?

[Nota in calce]

a Riguardo all’espressione “piena sottomissione” riportata in 1 Timoteo 2:11, l’erudito biblico William E. Vine afferma: “L’ingiunzione non invita a rinunciare ad usare la propria mente e la propria coscienza, né ad abbandonare l’obbligo di usare il proprio giudizio; la frase ‘con ogni sottomissione’ è un monito contro l’usurpazione dell’autorità, come, ad es., nel versetto successivo”.

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