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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
w89 15/2 p. 29

Domande dai lettori

◼ Le informazioni sull’essere approvati da Dio significano che i cristiani possono parlare con qualcuno che un tempo veniva considerato un “associato approvato” ma che poi, a motivo di qualche trasgressione, doveva essere evitato?

Sì. La Torre di Guardia del 15 novembre 1988 ha mostrato perché è scritturale correggere il nostro intendimento riguardo a come considerare una persona non battezzata che partecipa al ministero pubblico con i testimoni di Geova. In precedenza tale persona era definita un “associato approvato”. Se in seguito essa violava in maniera impenitente le leggi di Dio, la congregazione veniva messa in guardia e i membri della congregazione evitavano di frequentarla e di parlare con lei.

Come le recenti informazioni hanno dimostrato, la Bibbia richiede che si prendano tali misure disciplinari nei confronti di quei battezzati che sono peccatori impenitenti. (1 Corinti 5:11-13; 2 Giovanni 9-11) Tuttavia, un trasgressore non battezzato non ha lo stesso grado di responsabilità di uno che è battezzato. (Luca 12:48) Non essendosi battezzato, costui non è ancora stato approvato agli occhi di Dio, per cui nel suo caso non si applica la disassociazione. Fondamentalmente, ora è una persona del mondo e può essere trattato di conseguenza.

Che dire, dunque, di chi in precedenza era definito un “associato approvato” ma ora non è più idoneo per il ministero pubblico a motivo di qualche trasgressione? Non essendo un disassociato, va trattato come una persona del mondo quale egli è.a Naturalmente, la Torre di Guardia del 15 novembre avvertiva a pagina 19 che i cristiani leali devono esercitare la dovuta cautela. Essi comprendono che la persona non battezzata può anche aver commesso quella trasgressione pur essendo a conoscenza delle norme di Dio. I cristiani maturi devono stare attenti nei loro rapporti con tale individuo. I dubbi che possono sorgere nel determinare fino a che punto avere a che fare con lui si possono risolvere quasi sempre seguendo i consigli di Dio. Possiamo riflettere su consigli come quelli riportati in 1 Corinti 15:33 e Proverbi 13:20 e chiederci: ‘Fino a che punto sarebbe giusto che frequentassi una persona del mondo che non vive in base alle norme cristiane?’ Se gli anziani vedono che una persona del mondo di questo genere rappresenta in qualche modo una minaccia, possono mettere in guardia in privato i membri della congregazione che sembrano essere in pericolo.

Col tempo, una persona non battezzata che è stata un “approvato associato” può dare ragionevole prova di pentimento, e può voler ricominciare uno studio biblico. (Atti 26:20) Può quindi parlare agli anziani della congregazione che ora frequenta, ed essi, se sembrerà loro opportuno, disporranno che si tenga con essa uno studio biblico. Questo vale anche se d’ora in poi qualcuno non sarà più considerato idoneo come proclamatore non battezzato e in seguito mostrerà pentimento. Di solito, costui dovrebbe parlare con i due anziani che hanno trattato la sua trasgressione o con gli altri due che il corpo degli anziani ha scelto per rivedere il suo caso, se egli l’ha richiesto.

Appropriatamente, La Torre di Guardia spiegava che le cose sono leggermente diverse nel caso di genitori con figli minorenni che vivono nella stessa casa, figli legalmente a loro carico verso i quali hanno la responsabilità di provvedere il sostentamento in senso materiale. (Efesini 6:1-4) Le Scritture affidano ai genitori l’obbligo di istruire e guidare i figli. Perciò i genitori (o il genitore credente) possono decidere di condurre in privato uno studio biblico con il figlio che ha commesso la trasgressione o di includerlo nel programma familiare di studio e considerazione biblica.

Anche se le recenti informazioni della Torre di Guardia richiedono che correggiamo il nostro modo di pensare e di comportarci, questo viene fatto in armonia con le Scritture, che sono utili “per disciplinare nella giustizia”. — 2 Timoteo 3:16, 17.

◼ In base a Tito 1:6, affinché un uomo sia idoneo per essere anziano nella congregazione è necessario che tutti i suoi figli siano battezzati?

Nel primo capitolo di Tito l’apostolo Paolo descrisse i requisiti di chi serviva come anziano di congregazione. Un requisito era che tale fratello fosse “libero da accusa” e che ‘avesse figli credenti’.

Questo non potrebbe significare che tutti i figli di un anziano debbano essere battezzati, poiché alcuni potrebbero essere neonati. Perciò, ragionevolmente, Tito 1:6 deve voler dire che i figli minorenni di un uomo dovrebbero essere battezzati oppure dovrebbero imparare la verità biblica, accettarla e applicarla operando in vista del battesimo, fino a che agli occhi di Dio sono sotto la protezione della famiglia. (1 Corinti 7:14) Chi è anziano dovrebbe sforzarsi di fare discepoli dei propri figli, che non dovrebbero essere “accusati di dissolutezza né insubordinati”.b

Possiamo comprendere meglio questo punto esaminando l’uso che la Bibbia fa della parola “credente”. Naturalmente, si può aver fede, o credere, in molte cose. (Atti 26:27, 28; 2 Tessalonicesi 2:3, 11; Giacomo 2:19) Tuttavia troviamo che la parola “credere” è legata quasi sempre all’accettare il cristianesimo ed essere battezzati. (Atti 8:13; 18:8; confronta 19:1-5). È specialmente il battesimo a dimostrare che la persona è credente. — Atti 2:41, 44; 4:4, 32.

Alcuni figli giovani di un anziano possono non essere ancora fisicamente, emotivamente o spiritualmente pronti per il battesimo. Tuttavia, in base a Tito 1:6 essi sono “figli credenti” se stanno facendo progresso in vista del battesimo, tenuto conto della loro età e delle loro circostanze.

[Note in calce]

a Se qualcuno in tale condizione non è al corrente di questo nuovo intendimento, sarebbe un atto di benignità indirizzarlo a questi articoli della Torre di Guardia.

b Vedi anche La Torre di Guardia del 15 luglio 1972, pagina 447.

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