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  • w90 1/9 pp. 29-31
  • Continuerete a camminare nella verità?

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  • Continuerete a camminare nella verità?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Seguiamo l’esempio di Gesù
  • Imitiamo l’apostolo Paolo
  • Milioni di persone si preparano per vivere nel Paradiso
  • Badate alla vostra salute spirituale
  • State perseverando?
    Il ministero del Regno 2000
  • Non datevi per vinti nella corsa per la vita!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
  • Perseverate o vi siete stancati?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1965
  • Siate testimoni a favore di Geova e non vi stancate
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1990
w90 1/9 pp. 29-31

Continuerete a camminare nella verità?

“NON ho motivo di gratitudine più grande di queste cose, che io oda che i miei figli continuano a camminare nella verità”. (3 Giovanni 4) Così si espresse l’apostolo Giovanni verso la fine della sua lunga vita. La perseveranza dei suoi “figli”, quelli a cui aveva fatto conoscere la “verità”, era per lui motivo di grande gioia. Anche Geova si rallegra quando i suoi adoratori rimangono nella verità. Come dev’essere felice, oggi, di vedere una grande organizzazione, composta di milioni di persone, che segue questa saggia condotta! — Proverbi 27:11.

Ma se è vero che nel complesso il popolo di Dio si attiene irremovibilmente alla verità, è anche vero che alcuni singoli cristiani rallentano, o addirittura abbandonano la pura adorazione. In effetti non c’è da sorprendersi, perché la stessa cosa accadeva anche nel I secolo. (2 Timoteo 4:10; Ebrei 2:1) Nondimeno, il fatto che alcuni rallentino fa capire che tutti devono prestare attenzione alla propria spiritualità. Paolo rivolse a tutti i cristiani l’esortazione: “Continuate a provare ciò che voi stessi siete”. (2 Corinti 13:5) Ciascun cristiano dovrebbe chiedersi: ‘Come posso essere sicuro che continuerò a camminare nella verità?’

Alcuni hanno rallentato o hanno addirittura smesso di camminare nella verità perché si sono scoraggiati, forse in seguito a problemi di salute o contrasti di personalità. Altri hanno rallentato perché sono stati sviati. Vogliono godere alcuni frutti di questo sistema di cose finché dura. Come possiamo evitare di rallentare? Per rispondere, consideriamo l’esempio che Gesù ci ha lasciato.

Seguiamo l’esempio di Gesù

Gesù dovette affrontare molte difficoltà. Dovette risolvere contrasti di personalità fra i suoi seguaci, e subire l’odio e gli scherni dei suoi nemici. Dovette anche resistere alle tentazioni di questo mondo. In effetti, gli furono offerti ricchezza e potere in proporzioni che pochi hanno mai conosciuto. (Matteo 4:8-11; Giovanni 6:14, 15) Nonostante tutto questo, Gesù continuò a camminare nella verità. Cosa l’aiutò a farlo?

Ce lo spiega l’apostolo Paolo quando scrive: “Corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente al principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. (Ebrei 12:1, 2) Gesù fu aiutato a continuare a camminare nella verità ricordando “la gioia che gli fu posta dinanzi”, le grandi ricompense che lo attendevano. Questa “gioia che gli fu posta dinanzi” era molto più grande dei motivi che aveva per essere temporaneamente scoraggiato o delle tentazioni che doveva affrontare.

Anche noi, come Gesù, possiamo essere aiutati a perseverare se ricordiamo la ricompensa che ci attende. (Rivelazione 22:12) Per illustrare, pensate a una persona che percorre un difficile sentiero di montagna. Dopo un po’ cominciano a farsi sentire la stanchezza e lo scoraggiamento. Ogni passo costa fatica, e il sentiero sembra non finire mai. Ma ad un certo punto, giunto in cima a una salita, scorge in lontananza la città a cui deve arrivare. Di colpo sembra che la strada si faccia più facile. Vedere chiaramente la sua meta lo aiuta a dimenticare la stanchezza. In maniera analoga, per il cristiano sarà più facile continuare a camminare nella verità se ricorderà chiaramente la propria meta.

Imitiamo l’apostolo Paolo

Un altro che subì molte cose che avrebbero potuto scoraggiarlo fu l’apostolo Paolo. Egli si trovò di fronte a divisioni e contrasti di personalità tra fratelli, dovette sopportare un grave problema di salute, persecuzione, difficoltà fisiche, problemi e persino opposizione entro le congregazioni. (1 Corinti 1:10; 2 Corinti 10:7-12; 11:21-29; 12:7-10) Perché Paolo non si scoraggiò fino al punto di arrendersi? Egli spiega: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che mi impartisce potenza”. (Filippesi 4:13) Paolo non tentò di portare da solo i suoi carichi, ma ricercò il sostegno di Geova. — Salmo 55:22.

La divina fonte di forza a cui Paolo si appellò per riuscire a perseverare è disponibile anche oggi. La Bibbia dice: “[Geova] dà allo stanco potenza, e a chi è senza energia dinamica fa abbondare piena forza. I ragazzi si stancheranno e anche si affaticheranno, e i giovani stessi immancabilmente inciamperanno, ma quelli che sperano in Geova riacquisteranno potenza. Saliranno con ali come aquile. Correranno e non si affaticheranno; cammineranno e non si stancheranno”. (Isaia 40:29-31) Se confidiamo che Geova ci rafforzi attraverso lo studio personale, le adunanze, la zelante partecipazione alle attività cristiane e, specialmente, attraverso la preghiera, saremo in grado di sopportare le tentazioni e i motivi di sconforto che possono sorgere di tanto in tanto. — Salmo 1:1-3; Romani 10:10; 1 Tessalonicesi 5:16, 17; Ebrei 10:23-25.

Milioni di persone si preparano per vivere nel Paradiso

Satana è l’iddio di questo sistema di cose in cui i cristiani vivono come estranei, residenti forestieri. (2 Corinti 4:4) Non dovremmo quindi sorprenderci se a volte ci capitano cose che potrebbero scoraggiarci o farci sviare. Nel libro di Ebrei Paolo scrisse: “Non abbiamo qui una città che rimanga, ma cerchiamo ardentemente quella avvenire”. (Ebrei 13:14) Ricordare che la nostra speranza non è in questo vecchio mondo ma in quello avvenire è un’altra cosa che ci aiuta a non rallentare.

In un certo senso, i cristiani sono come emigranti che lasciano il paese natale in cerca di una vita migliore altrove. Di solito, quella di emigrare è una decisione difficile da prendere. Significa mettere in una valigia o vendere tutti i propri beni e dire addio a un ambiente familiare, agli amici e ai parenti. Significa anche andare in un paese straniero, vivere fra persone forse non ospitali e imparare una nuova lingua e uno stile di vita a cui non si è abituati. Tuttavia, molti prendono una decisione del genere spinti solo dalla speranza di migliorare la propria condizione materiale in questo mondo.

Quelli che, per così dire, emigrano da questo vecchio sistema di cose per entrare a far parte del popolo di Dio devono affrontare sfide simili. Devono cambiare stile di vita per vivere secondo le pure norme della Parola di Dio, e devono imparare la “lingua pura” della verità. (Sofonia 3:9; 1 Corinti 6:9-11) Inoltre, lavorano sodo per servire il grande Re del Regno di Dio, Gesù Cristo. Oltre a ciò, spesso parenti ed ex amici tagliano i ponti con loro, costringendoli in effetti a dir loro addio.

Ma i cristiani hanno molto più da guadagnare di quelli che emigrano per motivi economici. Innanzi tutto, essi entrano in una comunità che li ama e ha cura di loro. (Luca 18:29, 30) Ciò che più conta, stringono un’intima relazione con Geova, l’Iddio dell’universo. Acquistano pace mentale e fiducia riguardo al futuro mentre attendono che si adempiano le meravigliose promesse di Dio. (Filippesi 4:8, 9) Coloro che apprezzano dovutamente questi fatti non si lasceranno scoraggiare o sviare fino al punto di rallentare in maniera permanente. Non abbandoneranno la strada stretta che porta alla vita. — Matteo 7:13, 14; 1 Giovanni 2:15-17.

Badate alla vostra salute spirituale

Se badiamo regolarmente alla nostra salute fisica, è meno probabile che ci ammaliamo. E se anche ci dovessimo ammalare, guariamo più in fretta. In maniera analoga, se badiamo alla nostra salute spirituale, tenendo bene in mente le benedizioni che abbiamo ora e quelle che ci attendono, e se impariamo a confidare nella forza di Geova anziché nella nostra, saremo in una posizione migliore per affrontare i problemi che sorgeranno. Non possiamo evitare completamente tentazioni o situazioni scoraggianti. Ma se avremo prestato la dovuta attenzione alla nostra salute spirituale in anticipo, tali cose non ci sopraffaranno.

Ricordate che Geova è felice quando i suoi adoratori perseverano. Perciò, rallegriamo il suo cuore continuando a camminare nella verità.

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