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Lago di fuocoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Il significato simbolico del lago di fuoco è ulteriormente evidenziato dal contesto dei riferimenti a esso nel libro di Rivelazione. Viene detto che la morte sarà scagliata in questo lago di fuoco. (Ri 19:20; 20:14) È evidente che la morte non si può bruciare letteralmente. Anche il Diavolo, un’invisibile creatura spirituale, viene gettato nel lago. Dato che è spirito, il fuoco letterale non può nuocergli. — Ri 20:10; cfr. Eso 3:2 e Gdc 13:20.
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Lago di fuocoPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Benché questi versetti rendano evidente che il lago di fuoco è simbolico, alcuni se ne servono per sostenere la dottrina di un luogo di fuoco e tormento letterale, adducendo come prova Rivelazione 20:10, dove viene detto che il Diavolo, la bestia selvaggia e il falso profeta “saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli” nel lago di fuoco. Questo però non si può riferire a un effettivo tormento cosciente. Quelli che vengono scagliati nel lago di fuoco subiscono “la seconda morte”. (Ri 20:14) Nella morte non c’è consapevolezza e, quindi, nessuna sensazione di dolore o sofferenza. — Ec 9:5.
Le Scritture associano il tormento infuocato con la distruzione e la morte. Per esempio, nella Settanta, traduzione greca delle Scritture Ebraiche, la parola tradotta tormento (bàsanos) è usata diverse volte in riferimento alla morte inflitta come punizione. (Ez 3:20; 32:24, 30) Similmente, a proposito di Babilonia la Grande, il libro di Rivelazione dice: “I re della terra . . . piangeranno e si batteranno con dolore per lei, quando vedranno il fumo del suo incendio, mentre staranno a distanza per timore del suo tormento [forma di basanismòs]”. (Ri 18:9, 10) In quanto al significato del tormento, un angelo poi spiega: “Così, con rapido lancio, Babilonia la gran città sarà scagliata giù, e non sarà più trovata”. (Ri 18:21) Quindi qui il tormento infuocato corrisponde alla distruzione, e nel caso di Babilonia la Grande, alla distruzione eterna. — Cfr. Ri 17:16; 18:8, 15-17, 19.
Perciò coloro che sono ‘tormentati [forma di basanìzo] per sempre’ nel lago di fuoco subiscono “la seconda morte” da cui non c’è risurrezione. Il sostantivo greco affine basanistès in Matteo 18:34 è reso ‘sbirro’ (NVB), ‘carceriere’ (NM, ED; cfr. v. 30). Quindi quelli che vengono scagliati nel lago di fuoco saranno trattenuti o “imprigionati” nella morte per tutta l’eternità. — Vedi GEENNA; TORMENTO.
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