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  • Un sacerdote consiglia Einstein
    La Torre di Guardia 1956 | 15 marzo
    • perfino il perfetto Gesù “consegnò la sua vita [anima] alla morte”. — Ezech. 18:4; Isa. 53:12, Tintori.

      Einstein disse che non poteva accettare qualsiasi concetto di Dio basato sulla “fede cieca”. La fede biblica in Geova Dio non è cieca nel senso di non aver assolutamente alcuna base per essa. La fede è “l’evidente dimostrazione delle realtà benché non vedute”. (Ebr. 11:1, NM) Pur non vedendo elettricità o gravitazione Einstein credette nella loro esistenza perché aveva visto evidenze dimostranti la loro realtà. Senza vedere “l’illuminato spirito superiore” Einstein credette nella sua esistenza a motivo della maestà, della potenza e dell’ordine che aveva riscontrato nell’universo. La Bibbia indica queste meraviglie della creazione come evidenza dell’invisibile Creatore: “Le sue invisibili qualità, perfino la sua eterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché sono comprese dalle cose fatte”. (Rom. 1:20, NM) Che la conoscenza e la comprensione delle informazioni della Bibbia siano necessarie per aver fede nel Dio della Bibbia è mostrato da Romani 10:17: “Così la fede vien dall’udire”. Ma la fede nel Dio della teologia ortodossa è una fede cieca perché non è basata sulle verità bibliche, ma piuttosto sulle immaginazioni pagane degli antichi sacerdoti oppure sulle filosofie personali dei ministri moderni. Nessuna persona ragionevole dovrebbe accettare tale concetto di Dio basato sulla fede cieca. Tuttavia, non si dovrebbe permettere che il falso concetto di Dio insegnato dalle religioni ortodosse allontani dal vero Dio della Bibbia. Si dovrebbe studiare la Bibbia per conoscere l’Iddio che ha creato l’universo, senza avere contro di lui i pregiudizi creati dalle falsità religiose.

      Se le religioni ortodosse si fossero attenute alla Bibbia forse Einstein si sarebbe attenuto ai suoi neutroni. Se queste religioni avessero insegnato il Dio della Bibbia, e non qualche ripulsiva deità pagana che si pretende torturi anime immaginarie in inesistenti purgatori e inferni di fuoco e zolfo, forse Einstein non avrebbe sentito la necessità di cercare un altro concetto di Dio. Forse Henle dovrebbe rimuovere la trave dal suo occhio prima d’irritarsi per la pagliuzza nell’occhio di Einstein. Egli farebbe bene a cercare di attenersi al Dio della Bibbia che pretende di servire, e abbandonare le dottrine pagane e le tradizioni umane, rinunciare ai titoli adulatori di reverendo e padre che la Bibbia limita a Geova Dio, e rinunciare ai fruttuosi redditizi affari di preghiere per il purgatorio e al gioco della tombola. (Giob. 32:21, 22; Matt. 7:1-5; 21:13; 23:9) Henle accusa Einstein di non attenersi al campo scientifico, ma egli stesso è colpevole di aver deviato dalla sua opera, con cui pretende di servire Dio. Chiaramente Romani 2:1 dice: “Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; perché tu che giudichi, fai le medesime cose”.

  • “La maestosità delle scritture”
    La Torre di Guardia 1956 | 15 marzo
    • “La maestosità delle scritture”

      ● Scrivendo a un amico, Jean Jacques Rousseau, noto autore e filosofo francese, una volta disse: “Devo confessarvi che la maestosità delle Scritture mi stupisce. La santità degli Evangeli tocca il mio cuore, e ha notevoli personaggi di verità, ed è, inoltre, così perfettamente inimitabile che se fosse stata invenzione degli uomini l’inventore sarebbe stato più grande dei più grandi eroi”. — La Supremazia della Bibbia, pagina 27.

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