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  • Rifiutarono di far compromessi
    La Torre di Guardia 1958 | 15 febbraio
    • siate vigilanti. Il vostro avversario, il Diavolo, va attorno come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno. Ma prendete la vostra determinazione contro di lui, saldi nella fede”. — 1 Piet. 5:8, 9.

  • Marco (Lezione 55)
    La Torre di Guardia 1958 | 15 febbraio
    • Marco (Lezione 55)

      MARCO non fu uno dei dodici apostoli. Non fu un costante compagno di Cristo Gesù. Non c’è nessuna indicazione che egli fosse neanche un discepolo di Cristo quando Egli fu sulla terra. Come dunque poté egli essere in grado di scrivere un racconto della vita di Gesù? Inoltre, come fu egli in grado di scrivere quello che è unanimemente riconosciuto come il più vivido e descrittivo dei quattro Vangeli? Marco era nativo di Gerusalemme, e qui aveva senza dubbio visto Gesù in qualche occasione. (Atti 12:12, 25) Si crede ch’egli fosse colui che seguì Gesù dopo il Suo tradimento, solo per fuggire quando fu avvicinato dalle turbe. (Mar. 14:51, 52) Ma questi pochi e brevi contatti con Gesù non avrebbero mai fornito lo sfondo necessario alla composizione di questo Vangelo, che concerne principalmente il ministero di Gesù in Galilea e che generalmente supera gli altri nella scrupolosa descrizione dei dettagli. Esso ha l’impronta di una testimonianza oculare.

      Un rapido sguardo alle attività di Marco nella chiesa primitiva rivelano queste fonti. “Giovanni soprannominato Marco” era figlio di una donna chiamata Maria. L’apostolo Pietro frequentava la loro casa, e infatti vi andò dopo esser stato liberato dalla prigione per mezzo dell’angelo. (Atti 12:5-17) Pietro si riferisce a Marco come “Marco, il mio figliuolo”, che fa intendere che Marco fu con tutta probabilità convertito a Cristo dalla predicazione di Pietro. In ogni caso, i rapporti fra i due erano molto intimi. Essi furono insieme a Babilonia (1 Piet. 5:13) Questo e lo stesso Marco che fece viaggi di predicazione con suo cugino Barnaba e l’apostolo Paolo, e fu più tardi con Paolo al tempo del primo imprigionamento di quest’apostolo a Roma. (Atti 12:25; 13:13; 15:36-40; Col. 4:10; Filem. 24) Ma la nostra attenzione si concentra sulla sua intima associazione con Pietro. Pietro fu un testimone oculare del ministero terreno di Gesù. Fu uno dei primi discepoli di Cristo. (Giov. 1:35-42) Papia, scrittore cristiano dell’inizio del secondo secolo dopo Cristo, ci riferisce che Marco fu l’interprete (e probabilmente l’amanuense, o il segretario) dell’apostolo Pietro. Quindi Pietro fu indubbiamente il testimone oculare da cui derivano le informazioni del Vangelo di Marco. Evidentemente esso riporta con precisione quello che Pietro disse a Marco in varie occasioni, benché un’effettiva dettatura del Vangelo sia poco probabile.

      Quando e dove mise Marco per iscritto il suo racconto evangelico? Come per ciascuno dei Vangeli, il tempo della composizione di questo non può essere precisato con certezza. Probabilmente fu scritto non molto tempo prima del Vangelo di Luca, il quale precedette di poco la composizione di Atti da parte di Luca, nel 61 d.C. circa. Quanto al luogo in cui il Vangelo di Marco fu scritto, una preponderante testimonianza indica Roma. Con ogni probabilità Marco

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