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“Si compia la tua volontà”La Torre di Guardia 1959 | 15 agosto
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le creature di Geova Dio, non meditò di usurpare la posizione di Dio né pretese di essere uguale a Dio. Non cercò di esaltare se stesso fino al ‘Principe dell’esercito’ celeste, né ‘proferì cose inaudite contro l’Iddio degli dèi’, Geova. Al contrario, le Sacre Scritture dicono: “Egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò in forma d’uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:5-8) Parlò onestamente di sé quando invitò le persone afflitte e abbattute a cercar sollievo in lui; ben lungi dall’essere imperioso ed oppressivo, egli disse: “Io sono mansueto e umile di cuore”. (Matt. 11:28, 29) In umile sottomissione alla volontà del suo Dio e Padre celeste, insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:9, 10.
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La volontà divina compiuta in cielo e in terraLa Torre di Guardia 1959 | 15 agosto
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La volontà divina compiuta in cielo e in terra
FINO all’età di trent’anni Gesù fece il falegname nello sconosciuto villaggio di Nazaret, nella disprezzata provincia della Galilea. Roma dominava allora la terra come sesta potenza mondiale. Che cosa indusse Gesù a lasciare il suo lavoro di falegname ed uscire dall’incognito? L’annuncio di Giovanni Battista: “Il regno dei cieli è vicino”. Gesù insegnò in seguito ai suoi discepoli a cercare prima il regno di Dio. Perciò, come avrebbe potuto continuare a fare il falegname quando si dovevano servire gli interessi del regno dei cieli, del regno di Dio? Gli Ebrei si pentivano dei loro peccati e si facevano battezzare da Giovanni in attesa di quel regno, per sottomettersi ad esso invece che al pagano impero di Roma. Poteva esimersi dal presentarsi da Giovanni Battista e dal prendere posizione per il regno dei cieli, per il regno di Dio? Non fu il pentimento di peccati che portò l’innocente Figlio di Dio da Giovanni per farsi battezzare. Fu la solenne determinazione di fare la volontà del Padre celeste a favore del più grande regno dell’universo, che spinse Gesù da Giovanni.
2 Il fatto che Gesù si facesse battezzare da Giovanni nel Giordano non indicava che Gesù avesse bisogno di tornare in armonia con i Dieci Comandamenti e con altre leggi mosaiche. Indicava che Gesù aveva intrapreso il servizio del Regno; ed egli visse d’allora in poi solo per questo, morendo a tutto ciò che precedentemente aveva fatto sulla terra. La sua venuta adempì il Salmo 40:7, 8, che aveva profetizzato: “Eccomi, sono venuto, nel rotolo del libro è scritto
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