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“Si compia la tua volontà”La Torre di Guardia 1959 | 15 agosto
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“trono di Geova” a Gerusalemme, Geova disse: “La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò ch’è in basso [il non Giudeo] sarà innalzato; ciò ch’è in alto [il Giudeo] sarà abbassato. Ruina! ruina! ruina! Questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò”. (Ezech. 21:31, 32, VR) Geova Dio fa questo secondo la sua volontà.
MUTATI I TEMPI E LE STAGIONI
20 Vi furono mutamenti esattamente come aveva detto Daniele dopo che Geova Dio gli ebbe rivelato il sogno dimenticato da Nabucodonosor e il suo significato. “Daniele prese a dire: ‘Sia benedetto il nome di Dio, d’eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza. Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto. Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce dimora con lui’”. (Dan. 2:20-22, VR) Nel 607 a.C. egli mutò tempi e stagioni. Mutò i tempi del tipico regno di Dio sulla terra in tempi di supremazia delle potenze mondiali non giudee, “i fissati tempi delle nazioni”. Mutò le “stagioni” o tempi particolari. Nell’autunno del 607 a.C. cominciò questo mutamento. Durante i 2.520 anni che seguirono nessun tipico regno di Davide a Gerusalemme interferì con le potenze mondiali dei Gentili, poiché non vi era un successore del re Davide sul “trono di Geova” a Gerusalemme in grado di farlo.
21 Come ulteriore esempio della sua capacità di produrre mutamenti, Geova rimosse Nabucodonosor dal trono di Babilonia per “sette tempi” o sette anni letterali. In seguito, a suo tempo, rimosse dal trono di Babilonia la dinastia dei re caldei discendenti da Nabucodonosor. A quel tempo, nel 539 a.C., permise che l’Impero Babilonese fosse abbattuto proprio da colui che aveva predetto indicandone il nome più di 185 anni prima, il re persiano Ciro il Grande. Mediante il profeta Isaia egli disse: “Questo è ciò che ha detto Geova al suo unto, a Ciro, che ho preso per la destra, per abbattere dinanzi a lui nazioni . . .: ‘Per amore del mio servo Giacobbe e di Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome; t’ho dato un nome onorevole, benché tu non mi conoscessi’”. (Isa. 45:1, 4) Così i tempi del dominio babilonese furono mutati in quelli del dominio persiano.
22 Perché Ciro il Grande potesse servire gli interessi del popolo di Daniele ed eseguire la vendetta divina contro Babilonia, Geova lo fece diventare sovrano dell’Impero Persiano. Esattamente nel settantesimo anno dopo la distruzione di Gerusalemme e del tempio, Geova indusse Ciro ad emanare il decreto per cui gli Ebrei prigionieri erano liberi di lasciare Babilonia e ritornare in patria per edificare Gerusalemme e il tempio. I tempi della desolazione di Gerusalemme e della cattività d’Israele a Babilonia furono così mutati, secondo la volontà divina, nella stagione o preciso tempo da lui stabilito. (Isa. 44:28; 45:13; Ger. 25:12-14; 2 Cron. 36:22, 23) Il decreto relativo al tempio rivelò la responsabilità di Geova in merito con queste parole: “Così ha detto Ciro, re di Persia: ‘Geova, l’Iddio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra e mi ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chi fra voi tutti è del suo popolo, sia Dio con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova, l’Iddio d’Israele — egli è il vero Dio’”. (Esdra 1:1-3) Così Ciro fu premiato per il servizio reso a Geova Dio.
23 Tuttavia dovevano aver luogo altri mutamenti di tempi e di stagioni, re dovevano essere rimossi e altri re salire al potere. Ciò doveva avvenire non secondo la volontà dell’uomo, ma per volontà di Dio, poiché egli permise questi mutamenti nelle vicende umane. Infatti egli li predisse, e quindi la preconoscenza divina doveva essere confermata.
24 Almeno in quattro profezie nel solo libro di Daniele, Geova predisse che la dinastia dell’Impero Persiano, quarta potenza mondiale, avrebbe avuto termine e che l’Impero Macedone o Greco avrebbe assunto il potere come quinta potenza mondiale della storia. Questo sarebbe avvenuto ai giorni d’un famoso re greco, Alessandro Magno, che conquistò in brevissimo tempo l’intero domino dell’Impero Persiano assoggettandolo. La divisione dell’impero che seguì la morte di questo Macedone, sovrano del mondo, ne agevolò a suo tempo la conquista da parte dell’Impero Romano, sesta potenza mondiale. Anche questo doveva avvenire al tempo stabilito da Geova per tali mutamenti, mutamento di condizione per il suo popolo e mutamento di sovrani del mondo. Così all’epoca in cui il governo mondiale di Roma avrebbe emanato il decreto che costrinse la madre di Gesù ad andare a Betlemme, città natale di Davide, si sarebbe adempiuta la profezia riguardante la nascita umana del Figlio di Dio. (Mich. 5:2, Ti; Matt. 2:1-6; Luca 2:1-20) Tutto questo ha magnificato in modo meraviglioso l’infallibile prescienza e l’immutabile volontà di Geova Dio.
25 Tuttavia, mediante illustrazioni, l’angelo di Geova predisse a Daniele un ulteriore grande mutamento, dall’Impero Romano al più grande di tutti gli imperi terreni, l’Impero Britannico insieme agli Stati Uniti d’America, le due potenze politiche che insieme formano la settima potenza mondiale. Questa potenza mondiale, cosiddetta cristiana, dominava il mondo nell’anno 1914; quindi avrebbe dovuto prendere una decisione della massima importanza di fronte al fatto che il regno di Dio era stato stabilito nei cieli in quell’anno memorabile.
26 La preconoscenza di Dio era andata anche oltre, nel “tempo della fine”, e aveva previsto la formazione di un’organizzazione internazionale per la pace, la Lega delle Nazioni, la sua morte e rinascita nelle Nazioni Unite. L’angelo di Geova aveva inoltre predetto a Daniele che il comunismo mondiale avrebbe raggiunto una forza tale da costituire una minaccia sia per la potente settima potenza mondiale che per l’ottava, le attuali Nazioni Unite.
27 In verità, tutte queste trasformazioni avvenute sulla scena del mondo durante i secoli, fino all’attuale stato di cose, hanno richiesto grandi, profondi mutamenti. Ma tutti avvennero secondo la preconoscenza dell’Iddio Altissimo, nei tempi e nelle stagioni da lui stabiliti e previsti. Egli non permise che alcun avvenimento intralciasse il suo proposito. Migliaia d’anni fa queste cose erano completamente oscure alla mente umana, tanto che anche a proposito delle profezie che gli erano state date, con una spiegazione parziale, Daniele disse: “Io udii, ma non compresi”. (Dan. 12:8, VR) Eppure da quello che Geova Dio aveva rivelato a Daniele con la drammatica spiegazione del sogno, fatto da Nabucodonosor, della statua dalla testa d’oro, Daniele ebbe una certa penetrazione nella profondità della prescienza divina, e infatti disse: “[Egli] conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce [riguardo a queste cose] dimora con lui”; “egli rivela le cose profonde e occulte” al suo popolo.
28 Il mutamento più grandioso è quello che mette nella massima evidenza la verità che “l’Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo dà a chiunque vuole e su di esso può costituire il più umile degli uomini”. Daniele fu ispirato a predire il maggiore e più grandioso cambiamento che Geova avrebbe fatto sulla terra, al tempo e nella stagione stabiliti da Dio, dicendo: “Al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo”. — Dan. 2:44, VR.
29 Più di 2.500 anni fa Daniele predisse questo meraviglioso mutamento. Oggi noi stiamo vivendo proprio mentre questo ha luogo. Ai nostri giorni Geova ha stabilito sul regno degli uomini colui che è chiamato “il più umile degli uomini”. Chi è questo “più umile degli uomini”?
30 Ai nostri giorni democrazia e comunismo contendono accanitamente fra loro. La democrazia appartiene all’umile popolo comune. Eppure “il più umile degli uomini” non potrebbe assolutamente essere il potente difensore della democrazia, la potenza mondiale anglo-americana. Questa settima potenza mondiale della storia è scartata come “più umile degli uomini” dalla profezia di Geova, che disse: “Egli proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge . . . [Questa potenza mondiale] s’elevò anzi fino al capo di quell’esercito [celeste], gli tolse il sacrifizio perpetuo, e il luogo del suo santuario fu abbattuto”. — Dan. 7:25; 8:11, VR.
31 D’altra parte, si asserisce che il comunismo russo sia il governo del proletariato, dei nullatenenti. Eppure “il più umile degli uomini” non potrebbe assolutamente essere il sistema dell’ateo comunismo mondiale. Eliminando quel movimento politico che tenacemente mira al dominio mondiale, l’angelo di Geova disse: “Si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; . . . si magnificherà al disopra di tutti. Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria”. (Dan. 11:36-39, VR) Queste descrizioni profetiche non predissero alcuna umiltà di spirito né nella potenza mondiale anglo-americana, né nel suo attuale avversario, il comunismo.
32 Colui che veramente è “il più umile degli uomini” non ha confronti. Benché sia così umile, non è un uomo degradato. Nessun’altra creatura in cielo o sulla terra avrebbe potuto umiliarsi così profondamente per la gloria di Dio e per il benessere eterno dell’uomo. Perché no? Perché prima di dimostrare la sua umiltà di spirito, egli esisteva in forma di Dio come creatura spirituale in cielo. Era il primogenito, l’unigenito Figlio di Dio, mediante il quale furono create tutte le altre creature in cielo e sulla terra.
33 Nonostante egli fosse la prima di tutte le creature di Geova Dio, non meditò di usurpare la posizione di Dio né pretese di essere uguale a Dio. Non cercò di esaltare se stesso fino al ‘Principe dell’esercito’ celeste, né ‘proferì cose inaudite contro l’Iddio degli dèi’, Geova. Al contrario, le Sacre Scritture dicono: “Egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò in forma d’uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:5-8) Parlò onestamente di sé quando invitò le persone afflitte e abbattute a cercar sollievo in lui; ben lungi dall’essere imperioso ed oppressivo, egli disse: “Io sono mansueto e umile di cuore”. (Matt. 11:28, 29) In umile sottomissione alla volontà del suo Dio e Padre celeste, insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:9, 10.
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La volontà divina compiuta in cielo e in terraLa Torre di Guardia 1959 | 15 agosto
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La volontà divina compiuta in cielo e in terra
FINO all’età di trent’anni Gesù fece il falegname nello sconosciuto villaggio di Nazaret, nella disprezzata provincia della Galilea. Roma dominava allora la terra come sesta potenza mondiale. Che cosa indusse Gesù a lasciare il suo lavoro di falegname ed uscire dall’incognito? L’annuncio di Giovanni Battista: “Il regno dei cieli è vicino”. Gesù insegnò in seguito ai suoi discepoli a cercare prima il regno di Dio. Perciò, come avrebbe potuto continuare a fare il falegname quando si dovevano servire gli interessi del regno dei cieli, del regno di Dio? Gli Ebrei si pentivano dei loro peccati e si facevano battezzare da Giovanni in attesa di quel regno, per sottomettersi ad esso invece che al pagano impero di Roma. Poteva esimersi dal presentarsi da Giovanni Battista e dal prendere posizione per il regno dei cieli, per il regno di Dio? Non fu il pentimento di peccati che portò l’innocente Figlio di Dio da Giovanni per farsi battezzare. Fu la solenne determinazione di fare la volontà del Padre celeste a favore del più grande regno dell’universo, che spinse Gesù da Giovanni.
2 Il fatto che Gesù si facesse battezzare da Giovanni nel Giordano non indicava che Gesù avesse bisogno di tornare in armonia con i Dieci Comandamenti e con altre leggi mosaiche. Indicava che Gesù aveva intrapreso il servizio del Regno; ed egli visse d’allora in poi solo per questo, morendo a tutto ciò che precedentemente aveva fatto sulla terra. La sua venuta adempì il Salmo 40:7, 8, che aveva profetizzato: “Eccomi, sono venuto, nel rotolo del libro è scritto
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