Valetevi delle cose imparate

A CHE serve uno strumento se non viene usato? L’accurata conoscenza delle Scritture è uno strumento che può recare onore al nome di Geova e consolare gli afflitti. È volontà di Dio che i suoi servitori l’adoperino e se ne servano con efficacia. “Queste son le cose che dovete fare: dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, alle vostre porte, secondo verità e per la pace”. “Perché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. — Zacc. 8:16, VR; Rom. 10:10.

● La pubblica dichiarazione della verità scritturale apre occhi spiritualmente ciechi e libera coloro che sono schiavi dei falsi insegnamenti religiosi fortemente radicati nel mondo. I cristiani del primo secolo si servirono della conoscenza della verità scritturale per abbattere tali insegnamenti che si ergevano come mura di una prigione intorno alle persone di buona volontà, e oggi i testimoni di Geova fanno lo stesso. “Poiché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze. Poiché noi abbattiamo i ragionamenti e ogni altezza elevata contro la conoscenza di Dio”. — 2 Cor. 10:4, 5.

● Una delle ragioni per cui i testimoni di Geova tengono assemblee è quella di divenire più qualificati per questa guerra spirituale. Per diversi giorni i testimoni di Geova vengono istruiti sulle verità scritturali e sui modi di usare più efficacemente l’accurata conoscenza. Ne ricevono incoraggiamento ed edificazione. Vengono dati loro buoni consigli che li aiutano a serbare l’integrità cristiana in questa grande opera che Dio ha data loro da compiere.

● Per ricevere il massimo beneficio dall’assemblea un testimone dovrà fare qualche cosa di più che essere soltanto presente. Dovrà ascoltare, quindi applicare a se stesso i consigli ricevuti ed anche usare nel ministero ciò che ha imparato. Deve rendersi conto che il programma dell’assemblea fu preparato per il suo bene, per fare di lui un ministro migliore. Se metterà in pratica ciò che ha imparato dal programma sarà più qualificato “per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l’anno di grazia dell’Eterno, e il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che fanno cordoglio”. — Isa. 61:1, 2, VR.

● Quando i testimoni di Geova si servono della loro conoscenza delle Scritture per consolare gli afflitti liberandoli dalla falsa religione, molte persone s’indignano a causa della loro opera cristiana. Ma essi non possono permettere che questa indignazione interrompa la loro predicazione. L’apostolo Paolo si trovò nella stessa situazione. “Però, contrastando essi e bestemmiando, egli scosse le sue vesti e disse loro: Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne son netto; da ora innanzi andrò ai Gentili. E il Signore disse di notte in visione a Paolo: Non temere, ma parla e non tacere; perché io son teco, e nessuno metterà le mani su te per farti del male; poiché io ho un gran popolo in questa città”. — Atti 18:6, 9, 10, VR.

● Tale opposizione può essere scoraggiante e perciò il popolo di Geova dovrebbe radunarsi per mutuo incoraggiamento. Assistendo all’assemblea, chiunque sia un po’ scoraggiato per l’opposizione o per trascuratezza da parte sua, sarà rafforzato spiritualmente. I consigli e le istruzioni che saranno date e le esperienze udite accenderanno il suo zelo. Tornerà a casa ancor più deciso a parlare delle verità apprese. Non tacerà anche se il nemico vuol farlo tacere.

● Mettendo in pratica con zelo le cose apprese all’assemblea i partecipanti possono dimostrare a Geova la loro riconoscenza per la gioia di essere radunati; ed anche dimostrare di non aver partecipato all’assemblea invano.

● All’assemblea tutti devono ascoltare attentamente e cercare di ricordare quello che sentono. In tal modo quando torneranno a casa avranno la mente e il cuore pieni di cose buone di cui si serviranno nel ministero. Perciò ogni partecipante sia determinato ad ascoltare e imparare per valersi poi delle cose imparate.