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Insegnamo agli uomini di buona volontàLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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e lo faccia “tornare in sé liberandosi dal laccio del Diavolo”.
PROGREDITE VERSO LA MATURITÀ
18 Quando i testimoni di Geova trovano qualcuno che risponde alla voce del Giusto Pastore, pensano forse di aver finito il lavoro? Niente affatto. Lo aiutano ad associarsi nell’ovile delle pecore del Pastore ed a crescere verso la maturità cristiana. Regolarmente, ogni settimana, visiteranno il simpatizzante per studiare la Bibbia con lui, affinché possa rendersi conto di ciò che gli viene detto di fare. Colui che insegna dovrebbe aver gran cura nell’assicurarsi che la persona di buona volontà impari veramente, che comprenda gli argomenti e faccia progresso verso la maturità. Non tutti progrediranno allo stesso passo, ma con un’accurata organizzazione lo sviluppo spirituale di ciascuno riceverà la dovuta attenzione. Incoraggiate i nuovi ad esprimersi. “Chiunque viene oralmente ammaestrato nella parola condivida tutte le buone cose con colui che dà tale orale ammaestramento”. (Gal. 6:6) E quando viene fatto il commento, se evidentemente non è stato compreso, dimostrate di essere veri insegnanti discutendo ulteriormente il punto e inducendo lo studente a fare altri commenti. Insegnate allo studente a ragionare sulle cose, a rendersi conto della loro relazione con quelle precedentemente imparate, a includere nelle sue risposte le scritture che dimostrano che esse sono giuste. Ripetete particolarmente i punti importanti affinché non siano dimenticati.
19 Occorre di più affinché questa persona divenga realmente un discepolo di Cristo Gesù. Dovrebbe imparare a cercare la guida di Geova e a coltivare un vivo desiderio di piacergli. Dovrebbe essere aiutata ad apprezzare il punto di vista del salmista Davide che disse: “Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio. Il tuo spirito è buono; possa esso condurmi nella terra della dirittura”. (Sal. 143:10) Più che ad avere le risposte nella testa, dovremmo aiutarla ad avere la legge di Dio nel cuore. “E per questo continuo a pregare, affinché il vostro amore possa abbondare ancor più in accurata conoscenza e pieno discernimento, affinché possiate accertarvi delle cose più importanti, affinché possiate essere irreprensibili e non siate d’inciampo agli altri fino al giorno di Cristo, e possiate esser ripieni del giusto frutto che è in Gesù Cristo, alla gloria e alla lode di Dio”. (Filip. 1:9-11) Sì, quando la verità farà presa sul cuore dell’individuo e si svilupperà in esso, egli comincerà a portare frutto. — Matt. 13:23.
20 Di solito non occorre molto tempo prima che una persona di buona volontà cominci a capire che i Cristiani hanno un’opera da fare. Ma ad alcuni occorre più tempo che ad altri per essere disposti a farla. Non accade tutto ad un tratto, ma un buon insegnante può far molto per preparare ad essa. Ogni settimana trascorrete un po’ di tempo per far loro conoscere l’organizzazione di Geova e il modo in cui compie la sua opera. Informateli delle adunanze e del modo in cui sono tenute. Invitateli ad assistere. Mentre parlate loro del vostro ministero di casa in casa svolto durante la settimana, mostrate loro con la Bibbia perché agite in quel modo. (Atti 20:20) In seguito potete raccontare un’incoraggiante esperienza che avete avuta visitando una persona di buona volontà. In tale opportunità si potrebbe mostrare che Gesù comandò che le pecore fossero cibate. (Giov. 21:15-17) In un’altra occasione potreste informarli del programma di addestramento e del fatto che i nuovi non sono mandati da soli ma che sono amorevolmente assistiti passo per passo finché non si sentano qualificati per aiutare altri. Non pensate di doverli invitare in servizio la prima volta che gliene parlate. Preparateli per esso. Man mano che l’intera disposizione prenderà forma nella loro mente e dagli studi che fate con loro cominceranno a rendersi conto dell’urgente necessità che altri imparino, vorranno parteciparvi. L’amore basato sulla conoscenza toglierà ogni timore di dire ad altri ciò che essi hanno imparato e lo sostituirà con un ardente desiderio di mostrare il loro apprezzamento verso Geova servendolo. — 1 Giov. 4:18.
21 In tutte le parti del mondo c’è urgente necessità di insegnanti della buona notizia. Siete voi, come Cristiani, qualificati per insegnare? State voi facendo passi per avanzare oltre l’infanzia cristiana per poter essere insegnanti? Siete disposti ad adoperare le verità e le capacità che ora avete per aiutare altri ad imparare la verità perché possano ottenere la vita nel nuovo mondo di Dio? Se è così, ora è tempo di far vostro questo privilegio di servizio che Dio dà. Mentre lo fate, sia che siate nuovi o esperti nel ministero, seguite il consiglio riportato in 1 Timoteo 4:16: “Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento”.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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Domande dai lettori
◆ Ecclesiaste 1:4 (VR) dice che la terra sussiste in perpetuo, ma come sappiamo che “in perpetuo” significa per tutta l’eternità e non soltanto un certo periodo di tempo, futuro, indefinito e celato? Lo stesso fu detto del patto della legge, ma esso cessò. — R. S., Stati Uniti.
La parola ebraica tradotta “in perpetuo” nella maggior parte delle traduzioni e “per tempo indefinito” nella Traduzione del Nuovo Mondo (inglese) è olàm. Il suo significato fondamentale è “nascosto” o “celato” e si riferisce al tempo. Quindi significa “tempo indefinito”. Può significare molti anni o può significare l’eternità. Esodo 31:16 e Levitico 24:8 la usano riguardo ad una parte del patto della legge e Isaia 24:5 la usa riguardo all’intero patto della legge, chiamandolo “il patto eterno”. (VR) Numeri 25:13 la usa quando parla di “eterno sacerdozio”. (Ti) Ma Galati 3:24, 25 e Colossesi 2:14 mostrano che il patto della legge finì con la morte e risurrezione di Cristo ed Ebrei capitolo 7 mostra la cessazione della legge del “sacerdozio eterno”. Questo periodo di tempo era celato, ma ebbe una fine.
La parola olàm può significare l’eternità, com’è evidente quando è usata dove Geova è chiamato “l’Iddio della eternità” e dove si parla di lui come essendo “ab eterno in eterno”. (Gen. 21:33; Isa. 40:28; Sal. 90:2, VR) È usata per descrivere Geova come il “re eterno”. (Ger. 10:10, VR; Ti) Quindi, come Hebrew and English Lexicon di Gesenius dice, la parola indica “tempo futuro, sempre, per sempre, eternamente, in modo che il terminus ad quem (limite al quale) com’essa è chiamata dev’essere determinato dalla natura del soggetto”.
Pertanto è “dalla natura del soggetto” di Ecclesiaste 1:4 che dobbiamo determinare se la parola olàm, com’è qui usata, significa un tempo celato ma limitato o l’eternità. Il testo dice: “Una generazione va e una generazione viene, ma la terra rimane per tempo indefinito”. Geova fece la terra come dimora dell’uomo. Fece l’uomo per vivere, non per morire. La morte fu la punizione per la disubbidienza. L’uomo perfetto avrebbe vissuto finché avrebbe ubbidito, anche per sempre se avesse ubbidito per sempre. Anche dopo che il peccato e la morte furono subentrati, gli uomini ubbidienti che esercitano fede in Cristo hanno avuto la promessa della vita eterna sulla terra: “I mansueti stessi possederanno la terra”. Gesù disse: “Chiunque è vivente e mostra fede in me non morrà mai”. Conoscere Geova e Cristo “significa vita eterna”. (Sal. 37:11; Giov. 11:26; 17:3) Geova Dio “ha formato la terra, l’ha
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