BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Intendiamo il significato dei segni e delle meraviglie
    La Torre di Guardia 1959 | 15 giugno
    • essere approvati ed esser mandati da Geova degli eserciti, dobbiamo farci avanti, dobbiamo offrire noi stessi, pronti ad essere mandati e ad andare dovunque. In questo modo vogliamo imitare Isaia e Gesù Cristo. Altrimenti faremmo la volontà delle organizzazioni religiose della Cristianità. In questo tempo della fine noi vogliamo fare la volontà divina, la volontà di Geova degli eserciti.

      9 Per dimostrare con la Bibbia che era stato mandato da Geova degli eserciti e quindi ordinato o nominato da lui, Gesù, in giorno di sabato, entrò nella sinagoga di Nazaret, dove i suoi concittadini lo avevano conosciuto solo come falegname, figlio di un falegname. Salendo sulla tribuna dell’oratore, egli si fece portare il rotolo di Isaia. Svolgendolo trovò le parole di Isaia 61:1, 2. Secondo la narrazione di Luca 4:16-21, questo è ciò che Gesù lesse: “Lo spirito di Geova è sopra me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri, mi ha mandato a predicare liberazione ai prigionieri e ricupero della vista ai ciechi, a rimettere in libertà gli oppressi, a predicare l’anno accettevole di Geovab”. Avendo richiuso il rotolo ed essendosi seduto per predicare, egli disse: “Oggi questa scrittura che avete appena udita è adempiuta”. In questo modo divenne per loro un segno vivente, che parlava e diceva loro che il Messia, il Cristo, Colui che Geova aveva mandato e unto, era presente. Divenne una meraviglia o un presagio ad indicare che la liberazione era vicina, poiché l’anno accettevole di Geova era giunto. Egli divenne un meraviglioso presagio che indicava con la sua presenza come Re che il regno di Dio era in mezzo ai Giudei. — Luca 17:21.

      10 Questo regno di Dio non rimase in mezzo agli Ebrei dopo che i loro capi religiosi fecero uccidere Gesù sul palo di tortura e Dio lo risuscitò da morte ed egli ascese di nuovo al Padre suo in cielo. Nell’anno 70 (d.C.) la nazione giudaica fu distrutta, la città santa e il suo tempio furono incendiati e rasi al suolo. Gli sventurati superstiti furono deportati come prigionieri in tutte le nazioni, non avendo alcun governo proprio, né alcun re della dinastia di Davide.

      11 Ma oggi, che cosa significano, che cosa indicano i segni e le meraviglie che Geova degli eserciti ha dati in questo tempo della fine? Come dovrebbero intenderli gli uomini, alla luce della Parola di Dio? I segni e le meraviglie di oggi sono il rimanente degli unti fratelli spirituali di Gesù.

      12 Questo rimanente fu prefigurato dal figlio di Isaia, Scear-Jashub, il cui nome significa “un semplice rimanente ritornerà”. Questo riferimento ad un rimanente mette in risalto il fatto che la Cristianità con oltre 820 milioni di persone che professano di essere cristiane, non è ritornata a Geova Dio dopo il 1918. In quell’anno Geova venne al suo tempio spirituale per giudicare tutti quelli che professavano di esser la spirituale “casa di Dio”. Al rimanente degli unti testimoni di Geova che effettivamente ritornarono a lui, Geova rivelò la sua presenza nel tempio come aveva fatto con Isaia. Quando coloro che facevano parte del rimanente si offersero volontariamente alla sua domanda di chi sarebbe andato, Geova li mandò come suoi testimoni, col suo messaggio. Quindi con la presenza di questo moderno Scear-Jashub, Gesù Cristo, Emanuele o il più grande Isaia, avrebbe dato il segno che il rimanente era ritornato all’organizzazione teocratica di Geova. Come l’apostolo Paolo poteva dire ai suoi giorni, si può dire anche ora: “Al tempo attuale un rimanente si è manifestato conforme alla scelta basata sull’immeritata benignità [di Dio]”. Questo rimanente era come il rimanente che Geova Dio trovò nel settentrionale regno d’Israele, la cui capitale era Samaria, ai giorni del profeta Elia. — Rom. 11:2-5.

      13 Isaia non aveva solo un figlio di nome Scear-Jashub ma anche un figlio di nome Maher-Shalal-Hash-Baz. Questo nome significa: “Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!” Avendo tale nome, questo figlio era una meraviglia, un presagio che indicava quale sciagura si sarebbe abbattuta su di loro ad opera degli eserciti della potenza mondiale assira. Su chi? Non solo sul regno di Siria, ma anche sul regno d’Israele e sulla sua capitale, Samaria. Ai giorni di quello che allora era re di Samaria, Pekah figlio di Remalia, il re degli Assiri invase il regno di Israele, conquistò molte città, saccheggiò il paese e fece prigionieri molti abitanti. In seguito Pekah stesso fu assassinato. Il re d’Assiria conquistò Damasco, capitale della Siria, ne deportò la popolazione e mise a morte il re Rasin. Così furono giustiziati entrambi i re che avevano cospirato per rovesciare il “trono di Geova” nel regno di Giuda. Questo preludeva alla caduta del regno d’Israele nel 740 a.C. e all’allontanamento degli apostati Israeliti da Samaria e dal resto del territorio d’Israele. — Isa. 7:16; 2 Re 15:29, 30; 18:9; Amos 1:3-5; 2:6-16.

      14 Essendosi alienati da Geova Dio, cospirando con la Siria non giudea contro il regno tipico di Geova nel paese di Giuda, Israele e la sua capitale Samaria erano un tipo profetico della Cristianità di oggi nella sua cospirazione, insieme alle nazioni mondane, contro l’intronizzato re di Geova, Gesù Cristo, Emanuele. Contro queste nazioni, e specialmente contro la Cristianità, che pretende di essere la religiosa “casa di Dio”, il giudizio divino viene ora pronunciato da Geova Dio nel suo tempio spirituale. La loro condanna sarà presto eseguita nel prossimo giorno di vendetta di Dio ad Armaghedon, per mano di uno più potente dell’antico re d’Assiria, cioè, Gesù Cristo in qualità di esecutore della giustizia di Geova. Quindi la Cristianità e le nazioni politiche che con essa cospirano contro il regno di Emanuele saranno private dei loro capi religiosi e politici. Saranno spogliate e private di tutte le cose care al loro cuore altero.

      15 La Cristianità ha centinaia di milioni di copie della Sacra Bibbia in molte lingue, ma poiché interpreta la Bibbia secondo le sue concezioni, non scorge il giudizio di Dio scritto molto tempo fa contro di essa e contro il suo amico, questo mondo. Qual è dunque il segno visibile che presagisce o indica ciò che la Cristianità non vede, vale a dire, il giudizio divino che sta per colpirla insieme al mondo suo amico? È il rimanente, i fratelli spirituali di Emanuele, gli unti “figli” che Geova Dio ha dato a Gesù Cristo. Come lui, loro fratello maggiore, essi sono stati unti dallo spirito di Geova perché predichino. Secondo la profezia di Isaia 61:1, 2, essi sono stati mandati da Geova. Sono stati unti, non solo per “predicare l’anno accettevole di Geova”, anno simbolico che è quasi terminato, ma anche per dichiarare il “giorno di vendetta del nostro Dio”, giorno che si avvicina sempre più. Questa vendetta si abbatterà sia sulla Cristianità che sul paganesimo, che sono entrambi nemici del Regno, quando Gesù eseguirà il giudizio del nostro Dio.

      16 Nel proclamare l’appressarsi di questa vendetta di Dio che porterà devastazione sull’intero mondo, per mano del suo re Gesù Cristo, l’unto rimanente spirituale ha assunto il significato del figlio di Isaia, Maher-Shalal-Hash-Baz. Essi proclamano: “Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!” Moltitudini di persone mansuete hanno veduto e udito questo segno e questa meraviglia, questa classe simile a Maher-Shalal-Hash-Baz, e ne hanno inteso correttamente il significato. Con piena fede e convinzione hanno preso posizione a fianco di questo rimanente dei moderni “segni” e “meraviglie” di Geova. Inoltre, hanno accolto il messaggio della vendetta di Dio e l’hanno divulgato in tutte le nazioni della terra.

      METTETEVI IN VISTA!

      17 Per essere utili come guida, i segni e le meraviglie si devono vedere, affinché possano essere studiati e il loro significato possa essere inteso e dischiuso con la chiave dell’intendimento che Dio ha provveduta. Come “segni e meraviglie”, l’unto rimanente dei fratelli spirituali di Cristo devono essere bene in vista, di fronte a tutti. Allora il più grande Isaia, Gesù Cristo, potrà dire: “Ecco, io e i figli che Geova mi ha dati siamo segni e meraviglie [nella Cristianità] da parte di Geova degli eserciti, che risiede sul monte Sion”. (Isa. 8:18) Per sostenere questi segni e meraviglie, la gran folla dei dedicati compagni di buona volontà del rimanente, deve pure essere in vista. All’unto rimanente dell’Israele spirituale Isaia 43:10 dice:” ‘Voi siete i miei testimoni’, è la dichiarazione di Geova, ‘e il mio servo che io ho scelto’”. Questa classe del servo deve farsi vedere, deve farsi udire, perché quelli che ne fanno parte possano dirsi testimoni di Geova. E per unirsi agli unti, che fanno parte della classe del servo, nell’opera mondiale di testimonianza, il grande gregge di dedicate persone di buona volontà deve farsi vedere insieme agli unti e deve farsi udire, all’unisono con loro. Tutti dobbiamo uscire in campo aperto, perché tutti ci notino, ci vedano, ci osservino e ci odano. Non è ora tempo di nascondersi a causa dell’angoscia, delle afflizioni, dei timori e delle minacce delle nazioni di questo mondo.

      18 Il grande Segno, Emanuele, disse ai suoi seguaci: “Voi siete la luce del mondo. Non può rimanere nascosta una città sopra una montagna”. (Matt. 5:14) Nell’antichità Isaia disse: “Ascendi fin su un alto monte, tu, donna, che rechi buone notizie per Sion. Alza con forza la voce, tu, donna, che rechi buone notizie per Gerusalemme. Alzala, non temere. Di’ alle città di Giuda: ‘Ecco il vostro Dio’”. (Isa. 40:9) Come ministro, Gesù non era nascosto o appartato come quando faceva il falegname a Nazaret. Come grande Segno di Geova egli si faceva vedere in tutto il suo territorio, mentre predicava andando di città in città e di villaggio in villaggio, predicando nelle sinagoghe, all’aperto e anche in casa della gente. Se lo imitiamo, anche noi ci faremo vedere, non per metterci in mostra, ma per richiamare l’attenzione sui segni e sulle meraviglie di Geova in questo tempo della fine. Possiamo fare questo con la massima efficacia, non solo predicando in pubblico, ma principalmente predicando di casa in casa. In tal modo le parole profetiche di Gesù saranno adempiute: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. (Matt. 24:14) Questa predicazione della buona notizia, compiuta in ogni luogo, pubblicamente e di casa in casa, da quelli del rimanente e dai loro compagni di buona volontà, è di per se stessa un segno eloquente, una meraviglia, che attira l’attenzione di tutto il mondo.

      19 Questa è una prova inconfutabile che il regno di Dio sotto il suo celeste Emanuele è stato stabilito come capitale dell’universo. È un segno premonitore che le nazioni di questo mondo vanno ora incontro alla loro fine, che sopraggiungerà appena la nostra predicazione sarà terminata, secondo la volontà divina. Sta ad esse di intenderne il segno!

      20 Popoli e nazioni devono sapere che siamo stati in mezzo a loro per dare il solenne avvertimento della loro fine. Ciò potrebbe esporci a soprusi e a persecuzione, eppure, come gli apostoli di Emanuele, noi dobbiamo divenire “uno spettacolo teatrale per il mondo, sia per gli angeli che per gli uomini”. (1 Cor. 4:9) Riguardo ad Emanuele, sin da quand’era un bimbo di quaranta giorni, Simeone profetizzò: “Questi è posto per la caduta e il rialzamento di molti in Israele e come segno contro cui si parlerà”. (Luca 2:34) Che importa dunque se parlano contro di noi e se siamo contrastati perché siamo un segno o se siamo perseguitati perché predichiamo le schiette verità della Bibbia? Noi sappiamo chi ci sostiene. È “Geova degli eserciti, che risiede sul monte Sion”. Egli ci dà il rimanente come segni e meraviglie, e migliaia di membri del rimanente sono presenti a quest’assemblea internazionale. Pertanto egli si accerterà che ciò che è indicato da questi segni e meraviglie sia effettivamente adempiuto. Geova degli eserciti è Colui che ci ha mandati e che ci ha provveduto la buona notizia del suo regno stabilito. I suoi eserciti angelici, che sorpassano il numero complessivo degli eserciti del blocco orientale comunista e del blocco occidentale democratico, ci circondano. Essi sono pienamente organizzati, armati e schierati sul campo di Armaghedon per la “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. (Apoc. 16:14) Non temiamo dunque né uomini né diavoli.

      21 Dio, il cui reverendo nome è Geova degli eserciti, è con noi. Lo stesso nome del suo Re, Emanuele, significa “con noi è Dio”. Poiché Emanuele è con noi, dato che noi lo seguiamo e gli ubbidiamo predicando la buona notizia del Regno per una finale testimonianza a tutte le nazioni, sappiamo che anche Dio è con noi. Ciò significa che Dio è dalla nostra parte. Con tale aiuto divino e secondo la volontà divina, siamo certi di concludere con successo l’opera meravigliosa e importantissima che Geova degli eserciti ci ha mandati a compiere.

  • “La Cristianità intralcia il cammino”
    La Torre di Guardia 1959 | 15 giugno
    • “La Cristianità intralcia il cammino”

      ● Un ex redattore di The Christian Century, Charles Clayton Morrison, è noto per aver detto: “Abbiamo permesso alla Cristianità di presentare il Cristianesimo sotto falso aspetto. La Cristianità intralcia il cammino al trionfo mondiale del Cristianesimo. In Oriente e in tutti i paesi non cristiani Cristo è amato e i missionari che insegnano il suo modo di vivere sono tenuti in grande stima, ma quando statisti e studenti approdano da lontano alle nostre spiagge e osservano la Cristianità dopo diciannove secoli di influenza cristiana si rivolgono di nuovo alle loro fedi e tradizioni senza essere convinti e persuasi”.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi