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Segni e meraviglie nel tempo della fineLa Torre di Guardia 1959 | 15 giugno
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quelli che sono santificati tutti provengono da un solo [Padre], e per questo motivo egli non si vergogna di chiamarli ‘fratelli’, come dice: ‘Dichiarerò il tuo nome ai miei fratelli; . . .’ E di nuovo: ‘Ecco, io e i figli che Geova mi ha dati’”. — Ebr. 2:10-13.
20 Questi “figli” non fanno parte della gran folla di “altre pecore” di cui Gesù Cristo, il Re, diverrà “Padre eterno” nella “futura terra abitata”. (Isa. 9:6; Ebr. 2:5) I “figli” di Dio sono quelli generati dal suo spirito per divenire suoi figli spirituali. Geova Dio ha dato questi figli a Gesù. Pregando Geova Dio, Gesù disse: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. Eran tuoi, e tu li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Io supplico per loro; non supplico per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché son tuoi, e tutte le cose mie son tue e le cose tue son mie, ed io sono stato glorificato fra loro”. (Giov. 17:6, 9, 10) Il Padre celeste dà a Gesù 144.000 di questi “figli” di Dio, perché siano suoi fratelli nella famiglia spirituale di Dio e suoi collaboratori nell’opera di Dio. Quale opera? Quella di essere segni e meraviglie sulla terra. Gesù disse di essere un segno; e disse pure che i suoi fratelli, unti dallo spirito, devono essere segni e meraviglie. Ed essi sono stati segni fino a questo giorno.
21 Quindi essi devono essere come Scear-Jashub e come Maher-Shalal-Hash-Baz. Gesù Cristo stesso è il grande Emanuele. I suoi fratelli spirituali rimasti oggi sulla terra sono il moderno Scear-Jashub, poiché il significato di questo nome ebraico si applica a loro. Durante la prima guerra mondiale essi furono ridotti in cattività, prigionieri delle belligeranti nazioni della Cristianità, spiritualmente ed anche materialmente. Anche il presidente e il segretario della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati furono arrestati e imprigionati a causa del fanatismo derivato da quel conflitto mondiale. I figli di Dio attendevano che la prima guerra mondiale degenerasse in una rivoluzione mondiale e la rivoluzione mondiale si trasformasse in anarchia mondiale che avrebbe significato Armaghedon per tutte le nazioni di questo mondo. Ma se si fosse verificato questo, se l’Onnipotente Dio avesse scatenato allora la predetta battaglia di Armaghedon, questi fratelli spirituali del grande Isaia, nella loro schiavitù spirituale sotto le nazioni mondane, avrebbero potuto essere distrutti con le nazioni. Avrebbero potuto essere come Sodoma e Gomorra. Ma Dio diede ad Isaia molto tempo fa un figlio chiamato Scear-Jashub, nome che significa “un semplice rimanente ritornerà”, e per adempire questo nome, Geova doveva dare a Gesù Cristo, il più grande Isaia, un rimanente di “figli”, suoi fratelli, che ritornassero all’organizzazione di Geova.
22 Geova Dio fece questo. Nel 1918 egli mise fine alla grande tribolazione che aveva colpito l’ostile organizzazione di Satana il Diavolo e allo stesso tempo la prima guerra mondiale terminò l’11 novembre di quell’anno. Armaghedon, “la guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”, era ancora futura. In questo modo egli abbreviò i giorni di tribolazione sull’organizzazione visibile e invisibile di Satana. Quindi nella primavera del 1919, ai suoi “figli”, al rimanente di quelli che Gesù Cristo riconosce come fratelli, egli portò liberazione dalla schiavitù alla moderna Babilonia. Mediante il loro fratello maggiore, Gesù Cristo, Dio li fece ritornare alla sua organizzazione teocratica e alla sua opera. Così un semplice rimanente di unti “figli” veramente dedicati a Dio ritornò, e Dio diede questi figli al più grande Isaia, Gesù Cristo. Gesù predisse che questo sarebbe accaduto al “tempo della fine” di questo mondo. (Matt. 24:21, 22, 30, 31) Ciò avvenne, e il più grande Isaia ebbe la sua classe simile a Scear-Jashub. Per alcuni anni durante il periodo postbellico il rimanente ritornato aumentò; ma negli ultimi anni il suo numero è andato diminuendo poiché molti hanno terminato il loro corso terreno sulle orme di Gesù.
23 Il rimanente oggi conta circa 16.000 membri, secondo il rapporto del 1958. Ma nessuna nazione del mondo li disprezzi, ritenendoli di nessuna importanza. Non vogliano i mansueti pensare che non abbiano alcun particolare significato nel proposito di Geova Dio. Questo rimanente spirituale si erge come segno per tutto il mondo. Come Scear-Jashub, figlio d’Isaia, nei tempi antichi, questa minoranza spirituale è una prova visibile da parte dell’Onnipotente Dio che il rimanente è ritornato. È la prova fisica, tangibile che Geova Dio è fedele alla sua parola e ha adempiuto la profezia pronunciata molto tempo fa nel suo nome santo. Tutti gli uomini dovrebbero osservare questo rimanente spirituale come segno dall’Onnipotente Dio.
24 Poiché furono liberati come segno, devono servire come evidenza, come indicatori di qualche cosa, per tutte le nazioni in questo tempo della fine del mondo. Devono erigersi come prova vivente che Geova è in grado, mediante la forza del suo santo braccio, di liberare e salvare il suo popolo dal potere del nemico. Questo si verifica oggi: “Geova ha scoperto il suo braccio santo dinanzi agli occhi di tutte le nazioni, e tutte le estremità della terra devono vedere la salvezza del nostro Dio”. (Isa. 52:10) Per questo egli doveva mandare il rimanente, perché fosse conosciuto fino alle estremità della terra. Dichiarò che avrebbe fatto questo, per poter portare a termine il grande radunamento mondiale di persone mansuete dai quattro angoli della terra. Egli disse: “‘Verrò per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno e vedranno la mia gloria. E io metterò fra loro un segno, e manderò alcuni degli scampati alle nazioni, . . . alle isole lontane che non han mai udito la mia fama e che non han mai veduta la mia gloria, ed essi proclameranno la mia gloria fra le nazioni. E ricondurranno tutti i vostri fratelli, da tutte le nazioni, come un’offerta a Geova, . . . sul monte mio santo, Gerusalemme’, dice Geova, . . . ‘Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra ch’io sto per creare sussisteranno dinanzi a me’, è la dichiarazione di Geova, ‘così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome’”. — Isa. 66:18-22.
25 Stabilendo il suo rimanente liberato come un segno fra le nazioni, Geova ha ora raccolto intorno a Gesù Cristo, il più grande Isaia, il resto della classe del rimanente per completare il numero preordinato di 144.000 coeredi del Figlio suo. In armonia con la loro funzione di segni e meraviglie, mediante il più grande Isaia, Geova ha comandato al rimanente: “Uscite, uscite dalle porte. Preparate la via per il popolo. Spianate, spianate la strada. Togliete i sassi. Alzate un segnale per i popoli”. (Isa. 62:10) Il segnale che essi alzano è il messaggio del regno di Dio. Questo segnale del Regno è già stato alzato in 175 nazioni. Centinaia di migliaia di persone mansuete, “altre pecore” del Giusto Pastore di Geova, Gesù Cristo, hanno scorto questo “segnale”. L’hanno salutato con gioia e si sono raccolte sotto di esso, dando pieno appoggio al regno di Dio mediante Cristo, mettendosi sotto la sua protezione e ai suoi ordini. Hanno accettato l’unica religione, l’unica forma di adorazione che questo regno celeste autorizzi e permetta, la suprema adorazione di Geova Dio nel suo tempio spirituale. Il loro radunamento è un segno mondiale degli “ultimi giorni” di questo mondo, poiché Isaia predisse che ciò si sarebbe avverato nel suo “tempo della fine”, dicendo:
26 “Negli ultimi giorni il monte della casa del Signore sarà fondato sopra le cime dei monti, s’innalzerà sopra le colline, e vi accorreranno tutte le genti, vi andranno molti popoli, e diranno: venite, andiamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe: Egli c’insegnerà le sue vie, e noi le seguiremo. Ché da Sion verrà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà l’arbitro dei popoli e giudicherà le molte nazioni; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri, e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro l’altra; non impareranno più a far la guerra. Casa di Giacobbe, venite: camminiamo nella luce del Signore”. — Isa. 2:2-5, Ti.
27 Perciò s’uniscono ai segni e alle meraviglie di Geova.
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Intendiamo il significato dei segni e delle meraviglieLa Torre di Guardia 1959 | 15 giugno
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Intendiamo il significato dei segni e delle meraviglie
PER chiunque è un privilegio essere segno di qualche cosa di eternamente buono. Da chi sa valutare giustamente le cose, l’individuo che serve in tal modo come segno è ritenuto nobile, è benvenuto e merita una cordiale accoglienza. Quindi il messaggero che reca buone notizie riguardo alla vera adorazione di Geova Dio e al ripristino dell’organizzazione teocratica sulla terra è un bellissimo segno. Per mezzo del profeta Isaia, Geova Dio descrisse tale messaggero che doveva comparire poco dopo la fine della prima guerra mondiale, mentre i suoi testimoni erano ancora prigionieri delle nazioni di questo mondo sconvolte dalla guerra, dicendo: “‘Per questa ragione il mio popolo conoscerà il mio nome, proprio per questa ragione in quel giorno, perché io sono Colui che parla. Ecco, sono io’. Come sono belli sui monti i piedi di colui che reca buone notizie, colui che annuncia la pace, colui che reca buone notizie di qualche cosa migliore, colui che annuncia la salvezza, colui che dice a Sion: ‘Il tuo Dio è divenuto re!’ Ascolta, le tue sentinelle hanno alzato la voce. All’unisono continuano ad acclamare gioiosamente, perché a faccia a faccia vedranno Geova quando ritornerà a Sion. Rallegratevi, all’unisono acclamate con gioia, o luoghi devastati di Gerusalemme, poiché Geova ha confortato il suo popolo; egli ha riacquistato Gerusalemme”. — Isa. 52:6-9.
2 Coloro che vigilavano gli interessi dell’organizzazione di Dio, Sion, scorsero il messaggero allorché comparì sulle alture. Si rallegrarono nell’udirlo acclamare rivolto all’organizzazione di Dio, Sion: “Il tuo Dio è divenuto re!” Il suo regno è stabilito
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