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Il mio scopo nella vitaLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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cominciato uno studio accettò la verità molto in fretta e presto si unì a noi nel servizio. Questo Italiano cominciò poi a fare il pioniere nonostante avesse moglie e tre figli da mantenere. Egli continua molto bene.
Dopo una serie di discorsi formammo un centro di servizio in una casa e in seguito questo studio venne passato a un fratello maturo che viveva nelle vicinanze. Ora abbiamo una congregazione di settanta proclamatori in quel sobborgo. Il mese scorso, quando il servitore di circoscrizione tenne un discorso pubblico in quella congregazione, ottantun persone erano presenti.
Da dodici anni, compiuti nel giugno dell’anno scorso, sono nel Venezuela. Mi sembra di esserci stato la maggior parte della mia vita, per lo meno la parte più importante. In questi anni le cose sono molto cambiate in questo Paese. La capitale, Caracas, che ha ora un milione di abitanti, è stata trasformata in una moderna città, con nuovi edifici e nuove strade.
Anche il numero dei proclamatori del Regno è aumentato d’anno in anno nel Venezuela. Con una media di tredici nel 1946, si superavano nel 1957 i 1.233. Il massimo di proclamatori per quell’anno fu di 1.364. Abbiamo otto case missionarie e ventidue congregazioni nel Paese. Il messaggio e l’opera sono giunti ai più lontani confini di questa terra. Qui a Caracas cominciammo con quattro proclamatori ed ora abbiamo cinque unità con più di 550 proclamatori. In tutto il Paese i proclamatori lavorano assiduamente ed abbiamo sempre una media di dodici ore o più per proclamatore. Eppure abbiamo bisogno di più pionieri e missionari, avendo molto territorio da percorrere.
Perciò conseguendo lo scopo della mia vita ho imparato che è un grande privilegio e una grande benedizione essere missionario in un campo straniero. Riandando al passato, sono molto grato a Geova per aver allora cominciato a fare il pioniere e per aver accettato l’invito ad andare a Galaad. L’opera di pioniere, seguita dall’addestramento a Galaad e dal servizio missionario, non può essere paragonata ad alcun’altra cosa in questo vecchio mondo. La gioia e i privilegi di servizio superano assolutamente le difficoltà e gli inconvenienti che si trovano sul vostro cammino. Da più di quindici anni sono nel servizio a pieno tempo, per la maggior parte in territorio straniero. Io non cambierei la mia esperienza con un altro. Se fossi di nuovo un ragazzo di diciassette anni, il mio cuore e la mia mente sarebbero rivolti a Galaad e al servizio missionario.
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La Cristianità e la BibbiaLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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La Cristianità e la Bibbia
● Durante la crociata di New York l’evangelista Billy Graham, parlando a nome della Cristianità, disse riguardo alla Bibbia: “La Bibbia è il libro più venduto nel mondo. Quasi tutti hanno una Bibbia in casa loro. Ma pochissimi di noi sanno qualche cosa del messaggio della Bibbia. Non la leggiamo. Non la studiamo. Ne parliamo. L’abbiamo in casa nostra. L’abbiamo sui pulpiti delle nostre chiese. Ma non sappiamo ciò che la Bibbia ha da dire”. A dar risalto alle osservazioni di Graham, ci fu un articolo da Arcadia, nel Kansas, pubblicato dal periodico Bee di Fresno (California) del 26 settembre 1957: “Una donna di Arcadia aprì la Bibbia di famiglia e vi trovò l’atto di compra-vendita della sua casa, che aveva cercato inutilmente dal 1937. Si trovava proprio dove l’aveva lasciato”.
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