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L’integrità dei primi Cristiani messa alla provaLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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Plinio il Giovane, proconsole in quella zona, riferì la cosa all’imperatore Traiano. Questo produsse nel 112 d.C. un editto ufficiale sotto forma di una lettera di Traiano, che diceva a proposito dei Cristiani: “Non devono essere ricercati. Se, in effetti, sono accusati e ritenuti colpevoli, devono essere puniti, con questa eccezione, tuttavia, che quando l’incriminato nega egli stesso di essere cristiano, e dà evidenza di non esserlo, invocando i nostri dèi, sia . . . perdonato per il suo pentimento. Non si devono accogliere denunce anonime per iniziare qualsiasi processo”.7
I giudici spesso offrivano la libertà ai prigionieri all’apparentemente semplice condizione che “gettassero alcuni grani d’incenso sull’altare”. I Cristiani, seguendo l’esempio di Cristo, che non avrebbe reso un atto di adorazione al Diavolo per un beneficio personale, mantennero fermamente la loro integrità. Quando questo tentativo della corte non era efficace, veniva usata la corruzione, e quindi la vittima era sottoposta alla tortura in cui “ogni sorta di atrocità era impiegata per piegare tale inflessibile e, come sembrava ai Pagani, criminale ostinazione”.6 Benché questa procedura ufficiale continuasse ad essere in vigore per molti anni, non si deve pensare che tutti i casi fossero ora considerati dalle corti e che ciò fosse veramente un freno per i sacerdoti che volevano opprimere i Cristiani. Al contrario, nei giochi pubblici essi avevano ancora successo nell’eccitare le folle a chiedere la morte dei Cristiani. Inoltre, “era in potere dei presidenti di perseguitare i Cristiani come volessero con la garanzia dell’impunità”.4
I fedeli Cristiani mantennero fermamente la loro integrità, rimanendo neutrali riguardo agli affari del mondo, ubbidendo a tutte le leggi giuste, ma riservando la loro adorazione esclusivamente a Geova Dio. Roma spinse la questione agli estremi esigendo che lo stato fosse posto al disopra di Dio. “I Cristiani erano considerati rei di sacrilegio e alto tradimento, di sacrilegio perché rifiutavano di adorare gli dèi dello stato, di alto tradimento perché rifiutavano di adorare il nume dell’Imperatore che impersona la maestà dello stato, con le abituali offerte di vino e di incenso”.5 Ma i Cristiani, avendo piena fiducia in Geova Dio che detiene il potere della vita, affermarono recisamente: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini”. (Atti 5:29) Poiché non fanno parte del mondo, i veri Cristiani sono odiati dal mondo. Ma poiché mantengono l’integrità verso il Vivente Dio, egli mostrerà il suo amore per loro assicurando loro eternità di vita per servirlo.
RIFERIMENTI
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Il potere della veritàLa Torre di Guardia 1959 | 15 marzo
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Il potere della verità
● Ad una recente assemblea dei testimoni di Geova in Giappone un anziano testimone raccontò come aveva abbandonato il suo impiego per poter dedicare insieme con sua moglie tutto il tempo alla predicazione della buona notizia del regno di Dio. E sua moglie sorridendo raccontò come ora suo marito fa qualcosa che è sconosciuto ai mariti giapponesi, l’aiuta nelle faccende di casa, rendendo possibile ad entrambi di raggiungere la quota delle ore del servizio continuo! Che cosa non fa fare la verità! Annuario dei Testimoni di Geova del 1958 (inglese).
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