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  • Tempo decisivo di rimanere svegli
    La Torre di Guardia 1959 | 1° aprile
    • trascurato, ama i propri comodi, non prende sul serio i propri doveri con spirito teocratico. Non apprezza le cose che appartengono a Geova Dio, né cerca di preservarle e mantenerle pure. Non bada ad accrescere gli interessi terreni del regno di Dio o a preservare ed estendere il paradiso spirituale dei fedeli testimoni di Geova sulla terra.

      29 Chi dorme diventa “nudo” come qualsiasi altro peccatore del mondo, solo è nudo in modo molto più vergognoso perché prima era rivestito dell’onorevole ministero cristiano e avrebbe dovuto sapere come comportarsi e come essere all’altezza della sua responsabilità. La sua punizione è come quella dello “schiavo malvagio” descritta con queste parole: “Il padrone di quello schiavo verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa, e lo punirà con la maggiore severità e gli assegnerà la sua parte con gli ipocriti. Qui vi sarà pianto e stridore di denti”. (Matt. 24:48-51) Egli morirà con gli infedeli e gli ipocriti ad Armaghedon, durante l’esecuzione dei giudizi di Dio da parte di Gesù Cristo, il regale Ispettore. Morirà con i ‘nudi’ ecclesiastici che ipocritamente servono con i loro paramenti sacri nel cosiddetto tempio di Dio della Cristianità. Questo significa morte senza speranza, morte seconda. — Apoc. 21:8.

      LA FELICITÀ DI SERBARE LE PROPRIE VESTI

      30 Vedendo le terribili conseguenze di cadere addormentati e perdere le proprie vesti, apprezziamo ancora di più la felicità di coloro che sono desti ed hanno il privilegio di serbare le proprie vesti di ministri di Dio. La furtiva venuta del regale Ispettore ad Armaghedon non ci coglierà di sorpresa e non ci troverà oziosi, inoperosi, inattivi nel servizio del Regno. Per tutto il tempo della nostra prova, porteremo a termine la nostra dedicazione a Dio, con amore. Saremo desti ai nostri doveri e staremo entro i limiti del nostro santo incarico o assegnazione di servizio, come i sacerdoti che erano ordinati per il servizio del tempio ai quali fu comandato: “Rimarrete dunque sette giorni all’ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete il comandamento dell’Eterno, affinché non muoiate”. (Lev. 8:35, 36, VR) Così, come fedeli sentinelle ben sveglie, avremo l’approvazione di Dio mediante il suo Ispettore, Gesù Cristo. Quale felicità avremo allora!

      31 Come risultato, continueremo a indossare le nostre vesti nel servizio attivo. Serbando le nostre vesti ufficiali dimostriamo che Dio ci concede di continuare ad essere suoi ministri e di rimanere al suo santo servizio. Le nostre vesti che rappresentano l’ufficiale servizio nel suo tempio non ci vengono tolte e bruciate, obbligandoci a ‘camminare nudi’ ed esponendoci al disonore dinanzi all’universo, mostrando che facciamo parte di questo mondo che sarà distrutto ad Armaghedon. Ad Armaghedon l’Ispettore ed Esecutore risparmierà la nostra vita. Le nostre prospettive di vita nel nuovo mondo di giustizia saranno preservate per noi. In questo modo potremo ‘star svegli’ per sempre e potremo godere la vita nell’eterno nuovo mondo di Dio. — Confrontare Apocalisse 3:3-6.

      32 Come ricompensa per stare svegli, sempre all’erta nel tempio contro ciò che è impuro e pericoloso, abbiamo la gioia di partecipare a mantenere la vera religione sulla terra, “la forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre”. Partecipiamo nel rivendicare lealmente l’adorazione dell’unico vero ed eterno Dio, Geova, togliendo così il biasimo dal suo santo nome. È l’unica adorazione che continuerà ad essere praticata con la divina approvazione oltre la “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente” e sarà praticata nel nuovo ordine di cose sotto il regno di Dio mediante Gesù Cristo. In armonia a ciò, i vigilanti ministri approvati avranno la ricompensa di venerare e adorare per sempre il vittorioso Re dell’eternità, ed unirsi alle “creature viventi” di tutto l’universo nel dire senza posa: “Santo, santo, santo è Geova Dio, l’Onnipotente, che era che è e che viene”. (Apoc. 4:8) I vigilanti ministri approvati adempiranno così il più alto scopo della loro vita, che è di glorificare e magnificare Dio, il Creatore, per sempre.

      33 Com’è glorioso e onorevole servire ora Geova nel suo tempio spirituale! Quale indicibile felicità vi è, anche ora in questo empio mondo di tenebre, nel servire Dio proclamando la buona notizia del regno messianico! Quale onore rivestire ora le vesti che Dio ci ha date quali suoi ministri! Quale privilegio sarà quindi portare questo segno del ministero allorché “il giorno di Geova” verrà “esattamente come un ladro nella notte” e distruggerà il falso tempio di Dio della Cristianità e sconfiggerà il dragone, la bestia selvaggia e il falso profeta simbolici e tutti i “re di tutta la terra abitata” che le macchinazioni e la propaganda demonica stanno ora radunando per la distruzione ad Armaghedon! (1 Tess. 5:2, 3; 2 Piet. 3:9, 10; Apoc. 19:19 fino a 20:3) Chi sarà allora desto e vigilante nel ministero e attivo nel compiere il suo dovere vedrà la vittoria eterna di Geova sui nemici della vera religione e dell’unico giusto governo di tutto l’universo.

      34 Quindi, invece di nudità e vergogna essi sopravvivranno ed avranno bellezza ed onore come degni ministri dell’Altissimo Dio dell’universo nel suo meraviglioso nuovo mondo. Ognuno di loro sarà un “vaso per uno scopo onorevole, santificato, utile al suo padrone, preparato per ogni opera buona”. (2 Tim. 2:21) È senza dubbio felice il premio di coloro che stanno svegli nel tempio spirituale di Geova Dio. Ma è ORA il tempo decisivo di rimanere svegli!

  • Alla chiesa manca il coraggio di dire la verità
    La Torre di Guardia 1959 | 1° aprile
    • Alla chiesa manca il coraggio di dire la verità

      ● Se una chiesa che pretende d’essere cristiana dovesse essere in grado di fare qualche cosa, dovrebbe essere in grado di dire ai suoi fedeli ciò che è bene e ciò che è male. Chi si lamenta che la Chiesa Battista di Scozia sia incapace di far ciò in quanto alla questione della guerra a causa della sua mancanza di coraggio, è uno dei suoi ecclesiastici, certo John McKendrick. Secondo lui la guerra è proprio l’opposto dei fini della redenzione di Cristo, e la sua chiesa non potrà giungere alla pienezza della sua potenza finché non avrà il coraggio di dire ciò che si deve dire a proposito della guerra. Egli dichiarò inoltre: “Ho svolto un ministero, ministero che comporta di recarsi dagli uomini e anche all’aperto, e più volte mi sono visto costretto a dire con la mia lingua e le mie labbra che la Chiesa non ha nulla da dire in materia. Mi dispiace che il rapporto del nostro comitato assistenziale sia stato divulgato senza una parola sulla situazione attuale”. Forse John McKendrick si sentirebbe più a suo agio nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova, poiché certamente a loro non manca il coraggio di parlare liberamente in quanto a ciò che la Bibbia dice riguardo alla guerra! — Herald di Glasgow del 25 ottobre 1957.

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