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Mantenete la vostra posizioneLa Torre di Guardia 1962 | 15 febbraio
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Mantenete la vostra posizione
“Siate desti dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere e a mantenete la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo”. — Luca 21:36.
1. In che modo le condizioni attuali sono senza uguali, e come le descrisse Gesù?
SICURAMENTE questi sono giorni di afflizione e tensione senza uguali, in cui nulla sembra avere una posizione sicura. È vero che la storia umana è sempre stata un susseguirsi di cattive condizioni, ingiustizie, difficoltà e guerre, ma non vi è mai stato un continuo stato di crisi come questo, che spesso dà origine a gravi spargimenti di sangue e a lotte, come si è verificato dallo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914. A ciò si sono uniti notevoli sforzi umani intesi a stabilire un ordine nuovo e migliore in una posizione sicura, ma questo stesso periodo è contrassegnato da maggiori agitazioni e violenza, oltre che da una crescente ondata di delitti e delinquenza in quasi ogni paese. Dire che la storia si ripete sarebbe come chiudere gli occhi a fatti e a cifre spiacevoli ed essere falsamente ottimisti. Al contrario, avviene esattamente ciò che disse Gesù quando pronunciò la sua importante profezia riguardo al tempo della fine, che vi sarebbe stata “angoscia delle nazioni, sbigottite . . ., gli uomini venendo meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo”. — Luca 21:25, 26, VR.
2. Quale relazione ha la Parola di Dio con i nostri giorni?
2 Poiché vi è ogni ragione di credere che nell’insieme la Bibbia è davvero “ispirata e utile per l’insegnamento”, compreso ciò che disse e insegnò Gesù stesso, non sarebbe saggio prestare scrupolosamente attenzione alle cose contenute nelle Scritture che sono in diretta relazione con i giorni in cui viviamo? Mostreremo particolare saggezza comprendendo che il nostro studio avrà diretta relazione con una questione essenziale che interessa personalmente ogni lettore di questa rivista. Infatti, Gesù disse che avrebbe seriamente implicato non solo i suoi seguaci, ma “tutti coloro, che si troveranno sopra la faccia di tutta la terra”. Non sarà fatta nessuna eccezione, in nessun luogo. — 2 Tim. 3:16; Luca 21:35, Na.
3. (a) A quale avvenimento culminante va incontro questa generazione? (b) Come ci avvertì Gesù al riguardo?
3 Qual è questa questione essenziale che interessa personalmente tutti? Esaminiamo la profezia pronunciata da Gesù e vedremo. Dopo aver indicato molti particolari del segno molteplice che è una sicura prova della sua “presenza e della consumazione del [presente] sistema di cose”, egli disse: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole in alcun modo non passeranno”. Gesù sapeva che il suo ritorno avrebbe causato la completa distruzione del presente sistema di cose. Egli comprese pienamente la grandezza degli avvenimenti che dovevano verificarsi. Con questo in mente, continuò pronunciando il vigoroso avvertimento che costituisce l’avvenimento culminante della profezia messa per iscritto da Luca, cioè che dovreste, sopra ogni altra cosa, ‘prestare attenzione a voi stessi’ ed ‘essere desti dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere e a mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo’. Gesù sapeva con certezza che quando sarebbe venuto “quel giorno” della finale esecuzione dei giudizi di Geova sui presenti ‘cielo e terra’, vi sarebbe stata solo una cosa che avrebbe avuto importanza per voi, e cioè: Mostrerete di essere fra coloro che mantengono una posizione di favore e di approvazione dinanzi al Figlio dell’uomo? Nient’altro avrà importanza. — Matt. 24:3, 35; Luca 21:34-36.
4. Quali importanti domande sorgono circa il soggetto della posizione?
4 Ora che abbiamo rivolto la nostra attenzione all’importante soggetto della posizione, ci sarà di grande aiuto considerare prima il punto di vista scritturale della questione, in quanto altri vi sono interessati in questo stesso periodo. Qual è la posizione di Geova in questi giorni, e come la mantiene? Quale posizione dà Geova a Cristo Gesù? Che cosa si può dire della posizione del “dio di questo secolo”, Satana il Diavolo, e di tutti coloro che sono sotto il suo dominio? La risposta corretta a queste domande ci aiuterà a comprendere il giusto punto di vista relativo all’ultima domanda che vogliamo considerare, cioè: Qual è la posizione del popolo di Dio in questi giorni, e come potete, quali individui, “mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo”? — 2 Cor. 4:4, Na; Luca 21:36.
LA POSIZIONE DI GEOVA
5. Come ci aiutano la Parola e il nome di Dio a comprendere la sua posizione?
5 Geova è il nome personale del vero Dio. L’uomo non inventò né scelse tale nome, ma Dio lo scelse per se stesso, e ciò che dice al riguardo indica la sua posizione. “Io sono l’Eterno [Geova]; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro”. “Poiché così parla Colui ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che ha nome ‘il Santo’: Io dimoro nel luogo alto e santo”. (Isa. 42:8; 57:15, VR) Geova è l’Iddio Creatore, ma questo non descrive pienamente la sua incomparabile posizione. Infatti all’uomo è impossibile farne un’adeguata descrizione; perciò ci rivolgiamo nuovamente alla Parola di Dio, dove troviamo molte scritture che parlano della sua posizione di Sovrano e Governante dell’universo, compresa questa piccola terra e l’uomo in essa. Per esempio, leggiamo: “Così parla l’Eterno [Geova]: Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello de’ miei piedi”. Egli è il “re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio”. Egli è “l’Eterno [Geova] degli eserciti; egli è il Re di gloria”. — Isa. 66:1; 1 Tim. 1:17; Sal. 24:10, VR.
6. È mai stata la posizione di Geova minacciata dalla ribellione?
6 Ma questo non vuol dire che la sua legittima posizione sia riconosciuta da tutte le creature in cielo e sulla terra. La Parola di Dio parla di tradimento e ribellione, che avvennero prima in cielo e poi sulla terra. (Ezech. 28:13-16) Ma questo in effetti non ha mai indebolito o seriamente minacciato la posizione di Geova. Anzi, dobbiamo dire che egli lo ha permesso per un periodo di tempo rigorosamente limitato e per certi saggi fini che aveva in vista. Quando si giungerà al limite di quel periodo di tempo, e crediamo di esserci quasi giunti, Geova non avrà bisogno di mutare la sua posizione, ma solo di rivendicarne l’autorità in termini inequivocabili, adempiendo il suo proposito. Sì, Geova ha un proposito definito e anche una posizione definita, e noi facciamo bene a considerare la domanda più appropriata: Quali sono il particolare proposito e la particolare posizione di Geova in questi nostri giorni, e come li mantiene?
7. (a) Perché l’uomo non otterrà mai la posizione da cui esercitare il controllo assoluto? (b) Quale visione fu data a Giovanni al riguardo?
7 Innanzi tutto possiamo precisare che oggi l’uomo si trova in una sorprendente posizione. Ignorando in grande misura Dio per tutti gli scopi pratici, e dominato dal senso della conquista dello spazio, come egli si compiace di pensare, l’uomo vede la possibilità di giungere a ciò che chiama la “posizione più potente”, cioè, il punto di qualche parte dello spazio che darà al possessore il controllo assoluto su tutta la terra. Ma non temete. Com’è stato recentemente spiegato in questa rivista, solo Geova occupa “la posizione più potente” di Supremo dell’intero universo, molto più lontano del limite a cui può giungere l’uomo; e l’apostolo Giovanni ebbe un’emozionante visione in termini simbolici di questa “posizione più potente” e di Colui che la occupa. In modo molto significativo, la prima cosa che Giovanni vede e descrive di questa visione è un trono: “Ed ecco, un trono era innalzato nel cielo, e sopra il trono Uno a sedere”. Questo ci fa capire profondamente il fatto che la legittima sovranità di Geova quale Altissimo deve essere al primo posto, al di sopra di tutte le altre cose. Si può anche dire che riconoscendo tale fatto sarete più che mai aiutati a “mantenere la vostra posizione” nel giorno del giudizio finale. — Apoc. 4:2, Na; Sal. 47:2; vedere La Torre di Guardia del 1959, pagg. 216-218.
8. Su quale base mantiene Geova la sua posizione, e quale errato confronto si deve evitare?
8 Inoltre da tale visione possiamo imparare qualche cosa intorno al modo in cui Geova mantiene la sua posizione. Non si faccia alcun errato confronto. I governanti di questo mondo cercano di mantenere la loro posizione principalmente mediante la forza, combattendo la forza. Sono impiegate sapienza, astuzia, diplomazia, ma è soprattutto questione di potere. È vero che “l’Eterno [Geova] degli eserciti” è onnipotente, ma non dovremmo pensare che egli mantenga la sua posizione solo mediante la forza. Notate la ragione per cui quelle simboliche “creature viventi rendon gloria e onore e grazie a Colui che siede sul trono” in riconoscente adorazione, insieme con i “ventiquattro anziani” che sono il simbolo dell’intera congregazione cristiana. Unitamente essi dicono a Geova Dio: “Degno sei”. Non vi è coercizione. Non lo dicono con spavento. Non vi è nulla di terrificante in questa bella e sublime descrizione di Colui che siede sul trono, rassomigliato a preziose e magnifiche gemme, straordinariamente piacevoli e attraenti, che suscitano infinita meraviglia e ammirazione. Geova è un Dio di eccellenza morale, un Dio d’amore; e l’amore è il potente vincolo che unisce tutte le creature di Dio che vivranno per sempre nel suo universo, attribuendogli la gloria e l’onore che spettano alla sua incomparabile posizione di Centro creativo di tutte le cose. Similmente, è l’amore per Geova, questo indissolubile legame, per cui si prova piacere nel fare la sua volontà con tutto il cuore e con altruistica devozione, che vi permetterà di essere considerati degni di mantenere la vostra posizione durante la prova decisiva. — Apoc. 4:3, 9-11, VR.
9. Parla la Bibbia di Dio che assume il potere reale, e solo in qual modo si può comprendere questo?
9 Benché la posizione di Geova non muti mai, nella Bibbia vi sono molte espressioni indicanti che ad un certo momento egli assume il potere reale. Ad esempio, quei ventiquattro anziani appena menzionati sono uditi da Giovanni, in una visione successiva, mentre dicono: “Noi ti ringraziamo, o Signore [Geova] Iddio onnipotente che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo gran potere, ed hai assunto il regno”. Per avere il giusto intendimento di ciò dobbiamo tener conto della posizione che Geova dà al suo diletto Figlio, Gesù Cristo. — Apoc. 11:17, VR; vedere anche Sal. 93:1; 96:10; 97:1.
LA POSIZIONE DATA A GESÙ CRISTO
10. Come ci aiutano le Scritture a definire l’attuale posizione di Cristo?
10 Indicandola quale parte del segno molteplice sopra menzionato, Gesù disse: “Vedranno allora il Figlio dell’uomo venire in una nube con potenza e gloria grande”. Questo adempirebbe la visione che ebbe Daniele, in cui egli vide venire “sulle nubi del cielo” un “figlio di uomo”, a cui son dati “potere, gloria e regno” da Geova, l’intronizzato “Antico di giorni”. Com’è stato spesso mostrato in queste colonne mediante le Sacre Scritture, questo si adempì nel 1914 d.C., allo scadere dei “fissati tempi delle nazioni”, quando Cristo cominciò a governare come re. Si può dire che in questo modo e mediante il suo regno retto da Cristo Geova assume il potere reale, e con questo mezzo egli rivendicherà la sua autorità in modo indubitabile. Quando fu sulla terra Gesù disse: “Inoltre il Padre non giudica nessuno; ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio”, e poco dopo la sua risurrezione disse: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra”. Ma sapeva di dover prima sedere e attendere alla destra di suo Padre finché non giungesse il tempo stabilito per ricevere il dominio e il regno, prima di esercitare quel potere e di eseguire il giudizio. — Luca 21:27; Dan. 7:13, 14; Giov. 5:22; Matt. 28:18, Na; Sal. 110:1.
11. In base a che cosa è Gesù ritenuto degno di tale eccellente posizione?
11 Che posizione onorevole e di responsabilità! Non c’è da meravigliarsi se Gesù si espresse con tanto vigore e con così grande interesse sulla necessità di “mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo” quale giudice e re debitamente nominato da Dio. Perché gli vien data questa posizione? Ascoltate nuovamente coloro che sono riuniti vicino al trono di Geova, mentre, simile ad un Agnello, lo vedono prendere il libro “dalla destra di Colui che sedeva sul trono”. Giovanni li ode ‘cantare un cantico nuovo, dicendo: “Tu sei degno’” Come si mostrò degno? Poiché con amorevole e altruistica devozione si compiacque di fare la volontà del Padre suo, fino al punto di venire su questa terra per deporre la sua perfetta vita umana in sacrificio come un peccatore, divenendo così “l’Agnello che è stato ucciso”. Di conseguenza, fra l’altro, gli fu permesso per i meriti del suo sangue sparso di comprare di mezzo all’umanità un popolo per Dio di “coeredi di Cristo”, “re e sacerdoti per Iddio nostro”, e che, con Cristo, ‘regneranno sopra la terra’. — Apoc. 5:6-12; Rom. 8:17; vedere anche Isaia 53:5-12.
12. (a) Dobbiamo temere che il Figlio dell’uomo sia un giudice severo? (b) Chi altri bisogna considerare in questa domanda?
12 Pensando che è difficile mantenere la vostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo forse temete ch’egli sia un giudice in certo qual modo rigido e severo. Ma non è vero. Leggete da voi stessi la sua descrizione delle ricche benedizioni e del grandioso risultato della sua opera di giudizio riportata in Giovanni 5:24-29, la benedizione della vittoria sulla morte e la benedizione della vita eterna. Quindi notate il buon fondamento su cui mantiene la sua posizione di giudice, quando dice: “Io non posso fare nulla da me stesso. Giudico secondo quello che ascolto; e il mio giudizio è giusto, perché non cerco il volere mio, ma il volere di Colui che mi ha mandato”. (Giov. 5:30, Na) La vera ragione delle difficoltà deriva da qualcun altro, da Satana il Diavolo, e anche da coloro che sono indotti ad agire sotto la sua influenza e il suo dominio. Esaminiamo questo lato della questione.
L’INDESIDERABILE POSIZIONE DI SATANA
13. Come e perché perdette Satana la sua posizione originale, che condusse a quale empia ambizione?
13 Che triste spettacolo! Reso oggetto di una satira! Non sarebbe corretto dire che Satana è un usurpatore, cioè uno che si impossessa di una posizione senza autorità. Al contrario, egli tradì il sacro deposito relativo all’originale posizione datagli da Dio di “Cherubino ad ali spiegate, protettore”, cioè di sorvegliante degli interessi di Geova, e degli interessi dell’uomo, “in Eden, giardino di Dio”. Ma, come dice il racconto accusandolo: “Hai prevaricato. . . . Il tuo cuore s’era gonfiato per la tua bellezza”. In seguito, nel 607 a.C., quando Gerusalemme e i suoi domini furono completamente ridotti in desolazione da Nabucodonosor, re di Babilonia, quando il tipico regno di Dio, o regno in piccole proporzioni, fu ridotto in rovina, Satana divenne nel più ampio senso della parola l’indiscusso “dio di questo secolo”. Allora egli pensò che alla fine stava davvero per ascendere disperatamente al di sopra di tutte le altre posizioni, ma lasciamo che la Parola di Dio stessa descriva quest’ambizione così straordinariamente empia e superba: “Eppure avevi detto nel tuo cuore: ‘Fino al cielo salirò, fin sotto le stelle di Dio alzerò il mio seggio, . . . Salirò al sommo delle nuvole e sarò simile all’Altissimo’”. — Ezech. 28:13, 14, 16, 17; Isa. 14:13, 14; 2 Cor. 4:4, Na.
14. (a) Quale degradazione di Satana è predetta? (b) Come e quando si adempirà questo?
14 Sarebbe riuscito Satana? Mai! Egli può accecare se stesso come fa con gli increduli, ma in quella stessa sicura parola profetica, in Isaia 14:12, 15-20, è anche vividamente descritta la sua tremenda caduta, da una posizione così elevata a una posizione molto bassa e degradata. Essa cominciò ad adempiersi nel 1914 quando Gesù, nelle vesti di Michele a capo delle sue forze celesti, per conto del vero Dio Geova, combatté contro il dragone Satana, il falso dio, e contro le sue forze, e, infine, “il gran Dragone fu precipitato, . . . sulla terra, e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”. Quando si fece comprendere il significato di questa visione ai servitori di Dio sulla terra, si cominciò a rivolgere a Satana un canto di scherno o “satira”. — Apoc. 12:9; Isa. 14:4, Na.
CONTESA DEL DOMINIO E DELL’ADORAZIONE
15. (a) Quale contesa fu suscitata dall’ambizione di Satana? (b) Come si può definire scritturalmente l’adorazione?
15 Avendo in mente queste rispettive posizioni possiamo farci un’idea più chiara della contesa che ha relazione con la situazione dei giorni attuali e della ragione del vigoroso avvertimento di Gesù dato per nostro beneficio. Avevate notato che la superba ambizione di Satana era non solo quella di salire ad altezze proibite, ma anche di esaltare il suo seggio? Dove c’è un trono deve necessariamente esservi un regno con dei sudditi governati da colui che siede sul trono. E benché questo possa non esser sempre vero, lo è senz’altro in questo caso in cui è in gioco l’adorazione, che significa rendere devoto omaggio, rispetto e onore. Non pensate che questo significhi semplicemente recarsi in un luogo di adorazione o assistere a qualche genere di servizio religioso o di esercizi spirituali. Se qualcuno serve ubbidientemente qualche persona o qualche organizzazione, sia volontariamente che per forza, ritenendola in una posizione di superiorità e di grande autorità, si può scritturalmente definire tale persona un adoratore.
16. Qual è stata la norma d’azione di Satana e dell’organizzazione che è sotto il suo dominio?
16 Senza fermarci ora a considerare i numerosi particolari, nulla risulta più evidente della contesa del dominio e dell’adorazione, riportata nei capitoli da tredici fino a quindici di Apocalisse. Osservate innanzi tutto che tutti coloro che sono sulla terra sono indotti ad adorare il dragone Satana ed anche la “bestia”, che raffigura l’intera organizzazione visibile e dominante di Satana. È l’ammessa norma d’azione di questa “bestia” di bestemmiare Dio, “il suo Nome, il suo tabernacolo”. Bestemmiare significa proferire parole profane, spregevoli e irriverenti contro Dio e le cose sacre. La bestemmia è l’antitesi dell’adorazione. (Apoc. 13:4-6, Na) Osservate quindi “l’immagine della bestia”, che raffigura gli ultimi sforzi dell’uomo, che si manifestano nelle Nazioni Unite (precedentemente Lega delle Nazioni), per mantenere nella sua posizione il presente sistema di cose. Anche questa organizzazione segue la stessa norma d’azione di esigere adorazione forzata, “e faceva sì che a tutti . . . fosse posto un marchio”, rendendo loro quasi impossibile l’esistenza se non dimostrano apertamente di essere sostenitori e adoratori dell’organizzazione di Satana. — Apoc. 13:15-17, VR.
17. (a) Come si distingue l’organizzazione di Geova? (b) Qual è il significato del messaggio di Apocalisse 14:6-12?
17 Quindi, in netto contrasto, in Apocalisse 14:1-5 (Na), è descritta l’organizzazione di Geova, con l’intronizzato re Cristo nella posizione di “Agnello che stava in piedi sul monte Sion”, la città di Dio, e con lui la vera chiesa, i cui membri mostrano apertamente di essere adoratori di Geova, “avevano scritto in fronte il . . . Nome . . . del Padre suo”. “Sulla loro bocca non s’è trovata menzogna [o bestemmia]”. Perciò seguite “l’evangelo” che fa parte di “questa buona notizia del regno” ora proclamata in tutto il mondo dai testimoni di Geova, i quali annunciano la giusta condotta che tutti devono tenere per mantenere la loro posizione: “Temete Iddio e dategli gloria, poiché l’ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque”. Subito dopo questo è annunciato il giudizio, che viene ripetuto due volte per indicarne l’importanza mentre si abbatte su coloro che adorano “la bestia e la sua immagine”, gli abitanti della caduta Babilonia, la città od organizzazione di Satana. Non v’è alcuna posizione di favore né di approvazione per essi! Anzi essi gridano alle loro vacillanti organizzazioni: “Cadeteci addosso, e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira, e chi può reggere in piè?” — Apoc. 14:6-12; 6:16, 17, VR.
18. Perché è Geova degno del dominio e dell’adorazione?
18 Come conclusione, leggete le parole del grandioso cantico cantato da coloro che “aveano ottenuta vittoria sulla bestia e sulla sua immagine”, che dice: “Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore [Geova] Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? [Perché?] Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno nel tuo cospetto, poiché i tuoi giudici sono stati manifestati”. Geova è veramente degno di mantenere il dominio e di ricevere adorazione. — Apoc. 15:2-4, VR.
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Evitate le trappoleLa Torre di Guardia 1962 | 15 febbraio
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Evitate le trappole
1. Quale domanda sorge in base alle parole di Gesù riportate in Luca 21:34-36?
CONSIDERANDO con maggior attenzione le parole di avvertimento riportate in Luca 21:34-36, sorgono alcune domande alle quali desidereremmo avere risposta. Si applicano le parole di Gesù a tutti, nello stesso modo, o ad alcuni più che ad altri? Che cosa s’intende con l’espressione “aggravati da ingordigia, ubriachezza e ansietà della vita”? In che modo possiamo riuscire “a scampare da tutte queste cose che devono accadere”? Che cosa ci aiuterà a ‘prestare attenzione’ e ad ‘essere desti’, e che importanza ha il ‘supplicare’ a questo riguardo?
2. (a) A chi fu primariamente dato questo avvertimento? (b) Significa questo che solo gli appartenenti alla classe celeste si salveranno?
2 Nel primo caso Gesù dichiarò la profezia a un limitato uditorio di quattro suoi discepoli, ma logicamente fu dichiarata per il bene dei discepoli dello stesso gruppo o classe di “eletti” che sarebbero stati sulla terra al tempo della sua seconda presenza. (Mar. 13:3, 4; Matt. 24:22, Na) Ma questo vuol forse dire che solo i membri della vera chiesa che hanno speranze celesti sarebbero stati in grado di mantenere la loro posizione dinanzi al Figlio dell’uomo? Per avere la risposta rivolgiamoci nuovamente all’Apocalisse, questa volta al settimo capitolo. Nei primi otto versetti di questo capitolo è chiaramente raffigurata la classe della chiesa o congregazione, “l’Israele di Dio”, cioè gli eletti che compongono l’Israele spirituale e che ottengono l’eredità che l’Israele carnale non riuscì ad ottenere. Questi Israeliti spirituali sono tutti ‘segnati nella loro fronte’, e corrispondono allo stesso gruppo descritto in Apocalisse 14:1. Ma questi sono forse gli unici a salvarsi? La cristianità potrebbe dire di sì, ma che cosa risponde la Bibbia? — Gal. 6:16; Rom. 11:7; Apoc. 7:3, Ti.
3. A chi altri è offerta la salvezza, e che cosa dichiarano?
3 Immediatamente “dopo queste cose”, Giovanni vede una “gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni”, e queste persone mantengono sicuramente la loro posizione, poiché “stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello”. Chi sono esse? Non fanno parte del “piccol gregge” dell’Israele spirituale e non hanno bisogno di essere in cielo per godere di una posizione di favore e stare davanti al trono. Sono riconosciute quali “altre pecore” del Signore, ed è offerta loro la speranza della vita sulla terra, ma prima, insieme al rimanente del “piccol gregge” che è ancora sulla terra, devono mantenere la loro posizione dinanzi al Figlio dell’uomo. E come sono ritenute degne di fare ciò? Ascoltate ciò che “gridavano con gran voce dicendo: La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello!” Non v’è dubbio riguardo a chi attribuiscano pubblicamente la salvezza e da quale parte della contesa del dominio e dell’adorazione si trovino. — Apoc. 7:9, 10; Luca 12:32; Giov. 10:16, VR.
NAZIONI UNITE
4. (a) In quale maggiore trappola è caduta la cristianità? (b) Confrontate l’Assemblea Generale dell’O.N.U. con quella dell’organizzazione di Dio.
4 Schierandosi da questa parte i veri adoratori evitano la terribile trappola, il pericolo nascosto in cui è caduta la maggioranza dei membri della cristianità. Che cos’è? La trappola di considerare quel finale espediente umano, le Nazioni Unite, quale strumento di Dio per adempiere il suo proposito e la profezia di Isaia 2:4, scritta in un punto visibile sulla parete della loro sede centrale nella città di New York. Coloro che appartengono a questa “gran folla” riconoscono che lo strumento di Dio per la salvezza non è uno strumento umano, ma è il regno di Dio retto da Cristo. È vero che l’organo maggiore delle Nazioni Unite è l’Assemblea Generale. È anche vero che associati con il Re, Cristo Gesù, nella “città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste”, vi sono “miriadi di angeli, in assemblea generale, e la congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli”. Ma il paragone finisce qui, poiché nell’“assemblea generale” menzionata per ultima non si può trovare un solo uomo politico, e certamente non v’è nessuno che abbia la facoltà di mettere il veto, usato così spesso e così spietatamente in un altro importante organo delle Nazioni Unite, il Consiglio di Sicurezza. Come potrebbe essere, quando nella sua preghiera Gesù mise in risalto che i suoi veri seguaci, come egli stesso, si sarebbero santificati e non sarebbero “stati del mondo”, e quando anche Giacomo, allorché scrisse, mise in risalto che “l’amicizia di questo mondo è inimicizia con Dio”, che è adulterio spirituale agli occhi di Dio? Questo non vuol dire ritirarsi letteralmente dal mondo, ma notiamo come Gesù supplicò il Padre suo dicendo: “Non domando che tu li tolga dal mondo, ma che li preservi dal male”. Anche noi oggi, “supplicando in ogni tempo”, dovremmo fare una richiesta simile per noi stessi e per tutte le pecore di Geova. — Ebr. 12:22, 23; Giov. 17:15-17; Giac. 4:4, Ri.
5. Come mettono in contrasto le Scritture lo strumento di Dio con quello dell’uomo?
5 Lo scopo dello strumento edificato dall’uomo mediante i suoi governi e i suoi regni è di preservare il presente ordinamento in condizioni migliori. Decisamente contrario a ciò, lo scopo dello strumento di Dio, il regno edificato dall’“Iddio del cielo”, è quello di ‘spezzare e annientare tutti quei regni [umani]; ma [poi] esso sussisterà in perpetuo’ e recherà le promesse benedizioni della vita eterna e della salvezza in un paradiso restaurato. Il clero della cristianità è responsabile di aver fatto considerare le Nazioni Unite e la precedente Lega delle Nazioni quale strumento di Dio, definendola “l’espressione politica del Regno di Dio in terra”. Devono aver trascurato ciò che il salmista scrisse sotto ispirazione in Salmo 127:1 (VR): “Se l’Eterno [Geova] non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori”. Devono anche aver trascurato la vigorosa illustrazione fatta da Gesù circa l’“uomo avveduto che ha edificata la sua casa sopra la roccia”, e mantiene la sua posizione nel giorno della tempesta e dell’afflizione, e, in contrasto, circa l’“uomo stolto che ha edificata la sua casa sulla rena”, che è stata una vera trappola quando son venuti i torrenti, la pioggia e i venti. — Dan. 2:44; Matt. 7:24-27, VR.
RELIGIONI DELLA CRISTIANITÀ
6. Com’è la cristianità la più grande trappola?
6 In effetti, la religione organizzata, come si nota nella cristianità, è la più grande e la più subdola trappola. Leggete ciò che Gesù disse per introdurre l’illustrazione appena menzionata. Egli parlò di coloro che si sarebbero mostrati grandemente professanti, dicendo: “Signore, Signore! non abbiamo noi . . . nel Tuo nome fatto molti prodigi?” Questo darà forse loro il diritto di mantenere la loro posizione nel giorno del giudizio finale? Che sorpresa e che vergogna quando saranno costretti a udire e a subire il giudizio pronunciato contro di loro: “Allontanatevi da me, voi che avete commesso l’iniquità”! Questa è la chiave della situazione! La cristianità può esser molto religiosa, ma è iniqua. Pretende di esser cristiana, ma i suoi capi e i suoi popoli preferiscono scegliere e praticare la religione a modo loro; per questo essa ha molte credenze e molte chiese. I suoi ecclesiastici sono sorti in seguito all’allontanamento predetto da Gesù e dagli apostoli e sono “l’uomo del peccato” descritto dall’apostolo Paolo in Secondo Tessalonicesi, nel secondo capitolo. Notate che l’aspirazione di questo ‘uomo del peccato’ è del tutto parallela a quella del “dio di questo secolo”. Paolo scrisse: “L’avversario, colui che s’innalza al di sopra di ogni essere chiamato dio, o è oggetto di culto, fino ad assidersi nel tempio di Dio, proclamandosi Dio lui stesso”. — Matt. 7:22, 23; 2 Tess. 2:4, Na; Isa. 14:13, 14.
7. Qual è la causa fondamentale della confusione nella mente delle persone, e quale dovrebbe dunque essere la nostra preghiera?
7 Non c’è da meravigliarsi se la contesa del dominio e dell’adorazione è così confusa e oscurata nella mente delle persone, che subiscono “ogni seduzione d’ingiustizia”. Paolo si espresse molto opportunamente quando scrisse: “E non c’è da meravigliarsene; il Satana stesso infatti si camuffa da angelo di luce. Dunque non sembri strano se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia”. Perciò, continuiamo a supplicare che ciascuno di noi sia preservato da queste trappole, cercando sinceramente in ogni momento di esser trovato a ‘fare la volontà del Padre nostro, che è nei cieli’, e comprendendo chiaramente quale sia lo strumento di Dio. Mantenete la vostra posizione scegliendo il regno di Dio retto da Cristo e servendo i suoi interessi. — 2 Tess. 2:10; 2 Cor. 11:14, 15; Matt. 7:21, Na.
TRAPPOLE PERSONALI
8. Di quali trappole ci avverte Luca 21:34, e qual è il rimedio?
8 Considerando con maggiore attenzione le trappole individuali menzionate da Gesù, come “ingordigia, ubriachezza e ansietà della vita”, esaminiamo che cosa significano queste cose e in che consiste il pericolo. Gesù mise in risalto le stesse cose nel suo sermone del monte quando indicò che chi si immedesima in queste cose, sia andando all’estremo di compiacersi o all’altro estremo di preoccuparsi per le cose materiali necessarie al domani, in effetti non si rende schiavo di Dio, ma delle Ricchezze. Qui sta il pericolo. Dopo tutto, egli non è diverso da tutte le altre persone, poiché “di tutte queste cose, infatti, si danno premura i pagani”. Ma Gesù indicò anche benignamente la soluzione di questo problema quando disse: “Cercate prima di tutto il regno d’Iddio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date per giunta”. Seguendo fedelmente tale condotta saremo in effetti aiutati a ‘prestare attenzione’ e ad ‘essere desti’ e i nostri ‘cuori non saranno mai aggravati’. — Matt. 6:24-33, Na; Luca 21:34.
9. Come ci ammoniscono e consigliano le Scritture circa l’essere troppo sicuri di se stessi?
9 Per seguire attentamente questo giusto atteggiamento e questa giusta norma d’azione abbiamo bisogno di supplicare costantemente. Non dobbiamo mai divenire troppo sicuri di noi stessi, indipendentemente dal numero di anni che siamo dedicati figli di Dio, rallegrandoci per una buona conoscenza della verità ed i molti privilegi di servizio. La lotta non è ancora terminata e, come dice Paolo: “Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa”. Tale uomo deve ‘trattare duramente il suo corpo e ridurlo in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, egli stesso non sia riprovato’. Paolo cita il caso d’Israele e mostra che la generazione che uscì dall’Egitto non mantenne la sua posizione dinanzi a Dio, nemmeno dopo esser stata liberata in modo potente dalle mani di Faraone. “Della maggior parte di loro Iddio non si compiacque, poiché furono atterrati nel deserto”. Dopo aver dato altre prove, Paolo conclude: “Chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere. . . . [Dio] non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, onde la possiate sopportare”. — Luca 21:36; 1 Cor. 9:25-27; 10:5, 12, 13, VR.
10. (a) Scamperemo forse essendo allontanati dal luogo degli avvenimenti? (b) Quali sono le cose “che devono accadere”?
10 Notate quest’ultima espressione. Dio non sempre ci ‘dà la via d’uscirne’ allontanandoci dalla tentazione; ma mediante l’aiuto che ci provvede per mezzo della sua Parola e della sua organizzazione, e per mezzo del suo spirito, noi ‘la possiamo sopportare’ ed evitare d’esserne sopraffatti. Sembra abbiano lo stesso significato le parole di Gesù che disse: “Affinché riusciate a scampare da tutte queste cose che devono accadere”. Certamente egli non volle dire che dovremmo chiedere di essere letteralmente allontanati dal luogo degli avvenimenti, più di quanto non ne fossero allontanati Noè e la sua famiglia, ma furono preservati durante il Diluvio, galleggiando al sicuro sulle acque. Che esperienza! Le cose “che devono accadere” sono quelle predette nelle Scritture e che abbiamo considerato, cioè che improvvisamente e in modo sbalorditivo la cristianità sarà smascherata e svergognata e cadrà fragorosamente, e le Nazioni Unite, la “bestia” che ‘va in perdizione’, saranno smascherate e falliranno. Oltre a ciò sarà smascherata e fallirà ogni parte del mondo di Satana, come disse Gesù: “Il cielo e la terra passeranno”. Infine Satana stesso sarà afferrato, legato e gettato nell’abisso. — Luca 21:36, 33; Apoc. 17:3, 8, 11; 20:2, 3, VR.
MANTENETE LA VOSTRA POSIZIONE
11. (a) Quale provvedimento già preso ci aiuterà a mantenere la nostra posizione? (b) Come mantengono la loro posizione quelli della “gran folla”?
11 Per immeritata benignità di Geova e mediante il Figlio dell’uomo possiamo scampare da tutte queste cose e mantenere la nostra posizione dinanzi a lui. In contrasto con il cielo e la terra che passeranno, Gesù disse: “Ma le mie parole in alcun modo non passeranno”. Anche noi, se ci atterremo sempre strettamente alle sue parole ubbidendo fedelmente, non passeremo in alcun modo. Il fatto che il cielo e la terra di Satana si dissolveranno non ci creerà difficoltà. Il ‘nuovo cielo e la nuova terra’ di Geova sono già stabiliti, e quest’ultima parte è rappresentata dalla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Oltre ai rimanenti dell’Israele spirituale, grandi moltitudini di persone appartenenti a quella “gran folla” hanno ubbidito all’urgente comando: “Uscite, popol mio, da essa [Babilonia]”, e sono fuggite alla città di Dio, Sion. Non confidano nei progetti umani o nelle loro stesse opere per ottenere l’approvazione di Dio. La ragione per cui “son davanti al trono di Dio” è che dichiarano pubblicamente e mostrano di confidare nel provvedimento che è stato benignamente preso da Dio per loro. “Han lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’agnello”. E continuano a mantenere la loro posizione dinanzi al trono di Dio ‘servendolo giorno e notte nel suo tempio’, cioè in stretta unione con il rimanente dell’Israele spirituale, rassomigliato da Pietro a “pietre vive . . . [per essere] una casa spirituale”, o tempio. — Luca 21:33; Apoc. 21:1; 18:4; 7:14, 15; 1 Piet. 2:5, Ri.
12. Quale obbligo abbiamo verso tutte le persone, e che cosa ne deriva?
12 Ritornando alla domanda se le parole di Gesù in Luca 21:34-36 si applichino a tutti nello stesso modo, o ad alcuni più che ad altri, è chiaro da ciò che egli disse che si riferiscono a tutte le persone di ogni parte del mondo, “tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra”. Ne segue logicamente che, innanzi tutto, coloro che si rendono conto che ci avviciniamo rapidamente a “quel giorno” della finale resa dei conti hanno l’obbligo di fare risuonare l’avvertimento in lungo e in largo. Come disse Gesù, questo si deve fare perché sia data “testimonianza a tutte le genti”, sia che accettino il messaggio oppure no. Le Scritture indicano che le nazioni, come tali, accecate dal “dio di questo secolo”, rifiuteranno di dare ascolto. Il loro sangue ricadrà sul loro capo. Ma, come fu anche predetto e come è stato largamente provato dai fatti, vi sono molte persone mansuete che riconoscono la voce del “giusto pastore” nel messaggio del Regno predicato in tutto il mondo e vanno a unirsi a migliaia alle file della società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. — Matt. 24:14; 2 Cor. 4:4, Na; Giov. 10:14-16.
13. Perché quelli che si uniscono alle nostre file hanno bisogno di molto aiuto, e come si soddisfa questa necessità?
13 Mentre si deve continuare a proclamare il messaggio del Regno a tutte le persone, abbiamo lo speciale obbligo di aiutare questi molti nuovi che vengono alla conoscenza della verità. Pochi di essi avevano prima una buona conoscenza della Bibbia, se non proprio niente del tutto. Quando sorge l’opposizione si trovano a dover risolvere vari problemi, non hanno alcun fondamento di conoscenza né esperienza per farsi guidare e considerare le cose in modo equilibrato. Hanno bisogno di molto aiuto in ogni campo per mantenere la loro posizione. I membri dell’organizzazione di Geova che hanno già un compito di responsabilità, la classe dello “schiavo fedele e discreto” menzionata in Matteo 24:45-47, naturalmente se ne rendono conto, e sarebbe corretto dire che tutta l’organizzazione è fatta in modo da aiutare questi “agnelli”, queste “pecore”. Ma sono questi gli unici ad avere particolarmente bisogno di aiuto? — Giov. 21:15-17, VR.
14. Perché non si dovrebbe pensare che alcun membro della congregazione non abbia bisogno d’aiuto?
14 Si deve ammettere che quando Gesù disse: “Prestate attenzione a voi stessi”, aveva in mente tutti i suoi discepoli viventi sulla terra al tempo dell’adempimento delle sue parole. Da questo punto di vista le sue parole si applicano a tutti allo stesso modo. I servitori di una congregazione dei testimoni di Geova potrebbero avere la tendenza a pensare che coloro che sono nella verità da alcuni anni, che sono attivi nell’opera di testimonianza e sono considerati maturi non abbiano bisogno d’aiuto. Può darsi che lo siano ma, come mostra l’esperienza, talvolta in modo sorprendente, è un triste errore pensare che questi nostri diletti fratelli e sorelle trovino comparativamente facile mantenere la loro posizione. Dato che sono da molto tempo nella verità, può darsi che non siano tanto pronti a parlare delle loro difficoltà, anche per non scoraggiare i più giovani nella verità. Ma essi sono ancora nella carne, ancora circondati da limitazioni e da certe tendenze che devono essere represse e che causano in alcuni una lotta mentale, benché forse solo essi ne siano consapevoli e gli altri non sospettino nulla. Si dovrebbe quindi mostrare sincero interesse e riguardo per ciascuno nella congregazione. Dovrebbero essere visitati, specialmente se per qualche ragione non partecipano più alle adunanze e alle attività della congregazione come facevano un tempo. Ricordate che Satana è particolarmente adirato “col rimanente della progenie d’essa [della donna], che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù”. — Apoc. 12:17, VR.
15. Come avverte Paolo delle trappole da cui ci si deve guardare?
15 Per il bene e la guida di tutti coloro che cercano di mantenere la loro posizione ricordiamo le buone esortazioni di Paolo nella sua lettera agli Ebrei, dove pare che avesse bene in mente questo soggetto. Dopo aver descritto la posizione superiore data da Geova a Cristo Gesù, egli ci avverte della necessità di “attendere col massimo impegno alle cose udite, per non venir trascinati fuori di strada”. E, dopo aver mostrato come nel deserto un’intera generazione d’Israeliti perdettero la loro posizione dinanzi a Dio e coi quali egli ‘s’irritò’, ci avverte nuovamente di stare attenti affinché non mostriamo ‘un cuore malvagio e incredulo, al punto da allontanarci dal Dio vivente’. Poi, rivolgendosi a coloro che avevano già ‘sostenuto una lotta lunga e dolorosa’, egli esorta: “Non abbandonate dunque la vostra fiducia, alla quale è riservata una grande ricompensa”. Quindi, prendendo nuovamente come esempio l’esperienza degli Israeliti, egli informa delle tristi conseguenze derivanti dal ‘voltare le spalle a Colui, che ci parla dai cieli’. Infine, dopo aver meravigliosamente spiegato la ragione per cui Gesù Cristo mantiene la sua posizione, poiché egli “è il medesimo, ieri, oggi e per secoli”, avverte: “Non vi lasciate trascinare da dottrine diverse e straniere, perché è meglio che il cuore sia confortato dalla grazia”. Vale la pena di tenere a mente queste esortazioni circa le cose contro le quali dovremmo mortificarci. Non facciamoci trascinare a poco a poco fuori strada, non ci allontaniamo per incredulità dal Dio vivente e non gli volgiamo le spalle invece di ascoltarlo. Non abbandonate la vostra franchezza nel parlare a favore della verità e non vi lasciate trascinare da dottrine straniere contrarie alla verità. — Ebr. 2:1; 3:10-12; 10:32, 35; 12:25; 13:8, 9, Na.
16. Quale positiva esortazione viene fatta per aiutarci a mantenere la nostra posizione?
16 In modo positivo ed edificante Paolo ci esorta, poiché apparteniamo alla casa di cui il Figlio, Cristo Gesù, è il capo, a ‘mantenere incrollabile fino alla fine la fiducia e la speranza di cui ci gloriamo’, e a ‘mantenere salda sino alla fine quella fiducia che avemmo fin dai primi giorni’. Dopo aver parlato dei misericordiosi provvedimenti presi mediante Gesù, il “sommo Sacerdote a capo della casa di Dio”, egli dice: “Manteniamo salda e inflessibile la professione della (nostra) speranza — perché fedele è Colui che ha promesso”. Egli confida che noi “non siamo dei disertori per la perdizione, ma uomini di fede per la salvezza dell’anima”. Infine, dopo aver appropriatamente rammentato che il regno che serviamo è “incrollabile”, riassume in modo meraviglioso l’atteggiamento e la norma d’azione che è essenziale seguire per mantenere la nostra posizione dinanzi al Figlio dell’uomo, quando dice: “Siamone riconoscenti, e rendiamo a Dio un culto che gli sia gradito; con riverenza e timore”. — Ebr. 3:6, 14; 10:21, 23, 39; 12:28, Na.
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Ringraziamenti agli albergatoriLa Torre di Guardia 1962 | 15 febbraio
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Ringraziamenti agli albergatori
Verso la fine dell’Assemblea di Distretto “Adoratori Uniti” di Vancouver il reparto delle relazioni pubbliche inviò una speciale lettera di ringraziamento ad ogni albergo e motel. Oltre a queste lettere fu fatta una visita personale. Un albergatore disse che era la prima volta che il gruppo di un congresso inviava una lettera del genere. Il direttore del Vogue Hotel telefonò appena ricevette la lettera, ringraziando perché erano state mandate al suo albergo delle persone così gentili. Dopo l’assemblea furono lasciati circa quaranta libri a questi albergatori, e molti di essi dissero di avere già ricevuto della letteratura dai delegati prima che questi se ne andassero.
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Delinquenti religiosiLa Torre di Guardia 1962 | 15 febbraio
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Delinquenti religiosi
“Virtualmente tutti i 761 delinquenti esaminati a Passaic, nel New Jersey, dal sociologo William C. Kvaraceus dell’Università di Boston erano affiliati a qualche chiesa, e tre quarti d’essi andavano regolarmente o di tanto in tanto in chiesa. Dei 2.317 delinquenti esaminati dal dott. William Wattenberg dell’Università Wayne di Detroit, il 43,5 per cento andavano regolarmente in chiesa e il 25,5 per cento vi andavano di tanto in tanto. Ed è stato anche riscontrato che un numero sorprendentemente alto di delinquenti minorili portati dinanzi ai tribunali di Boston e di New York erano regolari frequentatori di chiesa, secondo uno studio della Scuola Teologica di Harvard”, dice Parent’s Magazine del novembre 1960. Non fa questo pensare che vi è una decisa deficienza nel programma educativo di queste chiese? Sì, vi è “fame . . . d’ascoltare la parola del Signore”. — Amos 8:11, Na.
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