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Che cosa significa il proverbio?La Torre di Guardia 1976 | 15 novembre
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Che cosa significa il proverbio?
Bada agli affari tuoi
Lo scrittore ispirato dallo spirito disse nel libro biblico di Proverbi: “Come chi afferra gli orecchi del cane è il passante che si infuria alla lite che non è sua”. — Prov. 26:17.
Se un uomo vede una lite o una disputa che non è sua può darsi riesca a metter pace fra i litiganti, specialmente se ne ha l’autorità ed essi sono disposti ad ascoltare e a ragionare sui suoi consigli. (Gal. 6:1; 2 Tim. 2:24-26) Ma il proverbio parla dell’uomo che si immischia nella controversia che non è sua. Forse in principio voleva fare da paciere ma i suoi sentimenti si eccitano e comincia a parteggiare per l’uno o per l’altro. È simile all’uomo che ha afferrato per gli orecchi un cane sconosciuto. Se lo lascia andare, il cane gli balzerà addosso e lo morderà. Se lo tiene stretto, ha entrambe le mani occupate e non può fare null’altro. Similmente, se chi si è immischiato in affari che non sono suoi cerca di liberarsi dalla lite, probabilmente avrà guai da entrambe le parti. Se insiste, non può adempiere le sue legittime responsabilità, e, per di più, non fa altro che aggravare la controversia. Non può portare a termine ciò di cui dovrebbe realmente occuparsi, i suoi affari. Avrà motivo di rammaricarsi d’essersi immischiato negli affari altrui. — 1 Piet. 4:15.
Evitate difficoltà vivendo semplicemente
Un altro proverbio dice: “Il riscatto per l’anima dell’uomo sono le sue ricchezze, ma chi ha pochi mezzi non ha udito il rimprovero [non si sente mai minacciare, versione di Salvatore Garofalo]”. — Prov. 13:8.
Chi è ricco ha certi vantaggi, ma non è esente da problemi. Particolarmente in tempi difficili come quelli che il mondo attraversa oggi, i ricchi e coloro che occupano alte cariche politiche corrono spesso il rischio che essi o i loro familiari siano rapiti e trattenuti per ottenere il riscatto. Nei casi più fortunati, il ricco può riscattare la propria vita o quella dei suoi familiari. Ma spesso il rapito viene ucciso. I ricchi sono sempre sotto tale minaccia.
D’altra parte, l’uomo che ha pochi mezzi, anche se non ha le molte comodità e le cose materiali che hanno i ricchi, è meno soggetto a esser vittima di rapitori e terroristi politici. Questo vale tanto più per il cristiano, i cui bisogni sono semplici e che non dedica il suo tempo e le sue fatiche ad accumulare ricchezze o conquistare fama o potere. Non si lascia coinvolgere in azioni che tendono a fargli esercitare influenza politica né, tanto meno, nei progetti commerciali del mondo che sono promossi con fazioni e lotte. — 2 Tim. 2:4.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1976 | 15 novembre
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Domande dai lettori
● È consigliabile impegnarsi nella predicazione della buona notizia prima del battesimo?
Il battesimo è il simbolo della propria dedicazione a Geova e significa che da quel momento in poi il battezzato seguirà continuamente Gesù facendo la volontà di Dio. (Mar. 8:34) È bene ricordare che in questo tempo una parte importante della volontà di Geova è che sia data ovunque alle persone l’opportunità di udire la buona notizia. Lo speciale incarico affidato da Geova ai suoi testimoni in questo giorno è un’opera che ha due aspetti: primo, proclamare la buona notizia del regno di Dio insieme ai suoi messaggi di giudizio a persone di tutte le nazioni e, secondo, ammaestrare quelli che ascoltano, facendone discepoli. — Matt. 24:14; 28:19, 20.
Normalmente, chi pensa di fare il battesimo ha già cominciato a fare la volontà di Dio dichiarando ad altri la buona notizia, manifestando il proprio desiderio di partecipare ai due aspetti di questa opera. Chi si è dedicato a Geova per compiere la sua volontà vorrebbe essere battezzato alla prima occasione che si presenta, ciò che potrebbe avvenire alcune settimane o diversi mesi dopo. È ragionevole credere che, per adempiere la sua dedicazione, vorrebbe impegnarsi attivamente nell’opera di predicare e insegnare, forse facendosi addestrare da qualcuno, almeno durante questo periodo in cui attende d’essere battezzato, se non prima.
Secondo le succitate parole di Gesù, il ‘fare discepoli’ precede il ‘battezzarli’. E che cos’è un discepolo? È più di un semplice discente. Il discepolo è colui che apprezza e diffonde le dottrine insegnategli dal suo insegnante. Specialmente
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