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  • Cercate un compagno per la vita?
    La Torre di Guardia 1986 | 15 novembre
    • Cercate un compagno per la vita?

      “NON esiste rapporto, comunione o compagnia più amorevole, amichevole e affascinante di un buon matrimonio”. Così è stato detto. Quindi non stupisce che milioni di persone non sposate desiderino un compagno per la vita.

      Alcuni si rivolgono a un computer per trovare il coniuge, altri alle stelle. Ma quanto è meglio rivolgersi al nostro Creatore, l’Autore del matrimonio! (Genesi 2:18-24) L’amorevole interessamento e la sapienza di Dio costituiscono una solida base per fidarsi dei suoi consigli e princìpi che ci aiutano a sapere cosa cercare nel futuro coniuge. (Salmo 19:7) La sua Parola ci ordina:

      ‘Sposatevi solo nel Signore’

      Perché? Perché Geova Dio si preoccupa del nostro benessere eterno. Il consiglio dell’apostolo Paolo di ‘sposarsi solo nel Signore’ è in armonia con la consuetudine dei servitori di Geova dell’antichità che sceglievano come coniugi altri veri adoratori. (I Corinti 7:39; Deuteronomio 7:3, 4) I benefici che ne derivano sono numerosi e vanno ricordati.

      Per esempio, un coniuge devoto può aiutarci a rimanere fedeli al nostro amorevole Padre celeste. (Confronta Ecclesiaste 4:9-12). I coniugi cristiani possono incoraggiarsi a vicenda e insieme possono superare prove diverse. Uniti possono resistere alle pressioni che potrebbero indebolire i vincoli coniugali. Poiché entrambi si rivolgono a Geova e mettono in pratica i suoi mirabili consigli, con maggior facilità possono appianare le asperità e cooperare armoniosamente invece di competere. I loro sinceri sforzi per servire Geova e uniformare la propria vita alle sue vie contribuiranno alla riuscita del matrimonio a onore del nostro Creatore.

      Alcuni anni fa una donna di nome Gloria aveva stretto un’intima amicizia con un giovane che assisteva alle adunanze cristiane e faceva anche commenti allo studio Torre di Guardia. Fu esortata a non continuare a stare in compagnia di quella persona non battezzata, ma era “così innamorata” che non diede retta al consiglio. Eppure sapeva che il consiglio era buono. Perciò un giorno pregò fervidamente Geova, chiedendo il suo aiuto. Poco dopo si scoprì che il giovane era immorale, e Gloria troncò immediatamente l’amicizia. In seguito sposò un bravo giovane cristiano. Oggi egli è un anziano nominato e i loro due figli sono attivi nella verità. Quando ripensa al passato, essa dice: “Ringrazio Geova di aver evitato molti problemi. Grazie alla sua direttiva, ho ricevuto i consigli migliori, che mi hanno permesso di vivere una vita felice al fianco di un marito amorevole”.

      Perché cercare altrove?

      Perché mai un cristiano dedicato a Geova dovrebbe cercare un coniuge altrove? Non è convinto che Geova sappia e desideri ciò che è meglio per noi? (Proverbi 3:1-7; Salmo 145:16) E voi? Credete che Geova è “Dio di verità”? (Salmo 31:5) In tal caso vi renderete certo conto che offre sempre consigli degni di fiducia, pertinenti e utili. (Isaia 48:17, 18) Senza dubbio il nostro amorevole Padre celeste nel darci consigli ha in mente il nostro benessere eterno, ma noi siamo di vista corta e limitiamo i nostri piani all’immediato futuro. Quando cerchiamo un compagno per la vita, però, non dovremmo fare piani solo per l’immediato futuro. — Salmo 37:11, 29.

      Credete davvero che il Regno è vicino e presto interverrà per purificare la terra? E vi vedete nel predetto Paradiso terrestre? Oppure desiderate godere appieno il presente sistema di cose? Cercate un compagno in grado di offrirvi un buon tenore di vita? O ne cercate uno che mette al primo posto la vera adorazione? (Matteo 6:33) Realmente, cosa viene al primo posto nella vostra vita? È saggio esaminare i nostri più intimi pensieri e motivi. Quindi, se necessario, possiamo fare cambiamenti e così evitare una linea di condotta che potrebbe dispiacere a Geova. — Confronta Salmo 78:40, 41.

      Il nostro cuore ingannevole

      Geremia 17:9 ci avverte che “il cuore è più ingannevole di qualsiasi altra cosa”. Perciò dobbiamo tenerlo a freno. È anche bene ricordare che chi ignora l’ispirata esortazione della Bibbia e gli amorevoli rammemoratori degli anziani di congregazione e di altri spesso versa molte lacrime di angoscia.

      ‘Ma come potete dir questo?’, qualcuno può chiedere. ‘Conosco un fratello che non ha sposato una credente, e ora entrambi servono Geova’. È vero, in alcuni casi le cose sono andate così, e siamo lieti che entrambi i coniugi ora ‘camminino nella verità’. (III Giovanni 4) Nondimeno il fratello che sposò una persona non battezzata fu disubbidiente. Quello spirito indipendente affiorerà di nuovo? Egli potrebbe essere tentato di pensare di avere più buon senso di Dio e quindi non tenere in nessun conto i consigli della Bibbia e confidare nella propria saggezza anche in altri casi? Siamo incoraggiati a ‘confidare in Geova con tutto il cuore’. (Proverbi 3:5) Questo richiede sottomessa adesione alla volontà divina in ogni cosa. Perciò vorremo avere un cuore ubbidiente, che superi la prova dell’ubbidienza anche nelle piccole cose. (Luca 16:10) Se disubbidiamo a Dio, che modello di comportamento teniamo? Il fratello che non ‘si sposò nel Signore’ probabilmente ora riconosce l’errore di fare le cose a modo proprio e ha chiesto perdono a Geova. Ma è questo l’inizio che volete dare al vostro matrimonio?

      ‘Il mio ragazzo però ha cominciato a studiare la Bibbia e assiste alle adunanze cristiane’, qualcun altro potrebbe dire. Sì, ma perché studia? Per conquistare una ragazza o per imparare a conoscere e servire Geova Dio? Mentre fa la corte i motivi di un uomo possono essere dubbi. Cosa scoprirete dopo il giorno delle nozze? Naturalmente potete aspettare che il vostro amico sia battezzato e subito dopo stabilire il giorno delle nozze. A rigor di termini, vi ‘sposate nel Signore’. Tuttavia, agite in armonia con lo spirito di questo consiglio?

      Avete notato quand’è che un fratello viene raccomandato per certi privilegi di servizio? Basta che sia battezzato? No, piuttosto deve ‘essere prima provato in quanto all’idoneità’. (I Timoteo 3:10) Possiamo imparare una lezione da ciò? Sì. Fermatevi, osservate, e ascoltate. Fermatevi e pensate alla serietà del matrimonio. Osservate la persona obiettivamente, non attraverso gli occhi annebbiati dall’infatuazione. E ascoltate. Lui (o lei) parla dal cuore con amorevoli espressioni di lode a Dio? Per un ragionevole periodo di tempo, ha dato prova di crescita cristiana? Solo dopo che ha dimostrato la sua fedeltà e le sue doti cristiane è il momento di cominciare a pensare a lui (o lei) come a un possibile compagno per la vita. Per citare un arguto poeta:

      “Signorine, questa a quanto pare è

      La morale della favola:

      Scegliete non solo l’uomo giusto,

      Ma anche il momento giusto per sposarvi”.

      Cosa può accadere se il vostro cuore vi induce a mettere da parte i buoni consigli e i ragionamenti obiettivi? Le conseguenze possono essere disastrose. Ricordate, la Bibbia ci avverte:

      ‘Mieterete quello che seminate’

      Notate cosa accadde a Jacqueline. Un anziano le diede alcuni consigli a proposito dell’amicizia che stava stringendo con un giovane fuori della congregazione cristiana. Ma poiché pensava che i fratelli fossero troppo rigidi, essa fu sorda alle raccomandazioni basate sulla Bibbia. Riflettendo sul proprio comportamento, in seguito ammise: “Uno vede quello che vuole vedere e non quello che Geova vede e dice”. Il giovane cominciò a studiare la Bibbia e poi si battezzò. Entro tre mesi erano sposati.

      I problemi cominciarono subito, addirittura durante la luna di miele! Aspetti spiacevoli che Jacqueline non aveva notato o aveva convenientemente trascurato poi divennero evidenti. Aveva sognato un matrimonio felice e unito ma, purtroppo, si verificò il contrario. Il marito venne disassociato e abbandonò lei e i loro due bambini. Ora deve affrontare non solo le pressioni economiche di questo sistema di cose in sfacelo, ma anche la sfida di allevare due bambini avendo cura dei loro bisogni fisici ed emotivi. Cosa ha imparato da questa amara esperienza? “L’ubbidienza”, essa dice. “Anche se i consigli possono sembrare severi o non li ritenete la cosa migliore per voi, dovete considerarli come se venissero da Geova e dovreste ubbidire pienamente”. — Galati 6:7; Salmo 86:11.

      Considerate un altro esempio. Maritza conobbe il suo futuro marito sul lavoro. Egli le mostrò cose nel mondo di cui non conosceva neanche l’esistenza, e non le sembrarono poi così cattive. Egli era istruito, ben educato, e sapeva parlare con intelligenza di molti argomenti. Benché le venissero dati molti consigli scritturali, semplicemente non furono recepiti. Era troppo “innamorata”.

      Presto le adunanze cristiane cominciarono a sembrarle monotone, perché non avevano lo splendore delle interessanti serate trascorse col suo piacevole compagno. Prima del matrimonio egli promise che non le avrebbe impedito di assistere alle adunanze cristiane, e così fu. Ma a poco a poco lei si trovò così occupata da altre cose che le attività spirituali furono relegate al secondo posto, e diventò inattiva.

      E che dire delle loro piacevoli conversazioni? Un po’ alla volta cessarono, e alla fine il marito divorziò, lasciandola con quattro figli dai quattro ai nove anni. Per lo shock Maritza rimase in uno stato di torpore, e solo dopo tre anni si sentì abbastanza tranquilla da analizzare cosa era accaduto e cosa avrebbe fatto della sua vita. Continuava a ripetersi: “Vivere significa soffrire”. Ma questo non la convinceva, perché ricordava ancora gli anni felici in cui si rallegrava anche solo sentendo il venticello fresco che le accarezzava il volto mentre partecipava al ministero di campo, portando ad altri la buona notizia del Regno.

      “Oh, quanti problemi e quante sofferenze avrei potuto evitare se avessi ascoltato!”, pensò. Per mezzo dei compagni di scuola dei suoi figli, Maritza riprese i contatti con i testimoni di Geova. Il suo interesse per la verità e il suo amore per Geova si riaccesero, e ora sia lei che i figli sono attivi nel suo servizio. Adesso raccomanda di tutto cuore: “Imparate a sottomettervi alla guida che Geova provvede e riconoscete che per far conoscere la sua volontà Geova si serve delle persone che meno vi aspettereste”. Gesù Cristo disse: “Prestate attenzione a come ascoltate”. (Luca 8:18) Sì, fermatevi, osservate, e ascoltate!

      Guardatevi intorno durante la prossima adunanza nella Sala del Regno. Senza dubbio vedrete molte felici coppie cristiane e noterete con che gioia stanno insieme e parlano delle loro esperienze. D’altra parte, potrete vedere alcuni che sono lì da soli perché hanno il coniuge non credente. Oh, come vorrebbero che il marito o la moglie fosse con loro! Spesso devono scappare a casa subito dopo l’adunanza e così perdere l’edificante conversazione e compagnia dei compagni di fede. Volete correre il rischio di trovarvi inutilmente in circostanze simili per avere ignorato il consiglio di ‘sposarsi solo nel Signore’? Com’è saggio invece seguire gli insegnamenti di Geova e in questo modo evitare tristi conseguenze! — Salmo 119:9; Proverbi 28:26.

      Aspettate Geova

      ‘Ma’, potreste dire, ‘non riesco a trovare nessuno nella congregazione. Sono così pochi quelli della mia età’. Questo può essere vero. Ma siete convinti che Geova vuole che siate felici? “Egli ha cura di voi”. (I Pietro 5:6, 7) Ricordate il proverbio che dice: “La moglie discreta è da Geova”? (Proverbi 19:14) Perché allora non farne oggetto di preghiera? — Filippesi 4:6, 7.

      Rammentate Anna e il suo desiderio di avere un figlio? Cosa fece? Aprì il suo cuore a Geova e lo supplicò, confidando pienamente in lui. Poi lasciò la cosa nelle sue mani. A suo tempo la sua preghiera fu esaudita con la nascita di un maschio. — I Samuele 1:9-11, 18-20; Salmo 62:8.

      Anche se ci sono pochi della vostra età nella congregazione locale, che dire delle assemblee di circoscrizione e di distretto? Assistiamo a questi congressi per ragioni spirituali. Ma coloro che fanno servizio volontario in quelle occasioni hanno la soddisfazione di servire il prossimo e di conoscere fratelli e sorelle che servono Geova con tutta l’anima. E c’è qualche probabilità che incontriate il futuro compagno della vostra vita.

      Ma anche se non trovate un coniuge cristiano adatto, confidate devotamente in Geova affinché vi aiuti a vivere una vita casta come persone non sposate. E intanto coltivate le qualità e capacità che vi permetteranno di essere un buon marito e padre o una buona moglie e madre. (Galati 5:22, 23) Molti sono stati aiutati a fare proprio questo iniziando il ministero a tempo pieno come pionieri. Quale modo migliore c’è di usare tempo ed energie?

      Se cercate un compagno per la vita, dove guarderete? Guardate fra altri attivi adoratori di Geova, che si prefiggono i vostri stessi obiettivi nella vita e hanno il vivo desiderio di servirlo per sempre. (II Timoteo 2:22) E se Geova vi benedice dandovi un compagno timorato di Dio, il vostro matrimonio sia tale da onorare il nostro amorevole Dio.

      [Testo in evidenza a pagina 29]

      “Oh, quanti problemi e quante sofferenze avrei potuto evitare se avessi ascoltato!”

  • Balaam: storia o leggenda?
    La Torre di Guardia 1986 | 15 novembre
    • Balaam: storia o leggenda?

      SECONDO il libro biblico di Numeri, Balaam figlio di Beor era un profeta venduto. (Numeri, capitoli 22-24) Il suo nome compare in otto diversi libri biblici, incluse lettere degli scrittori cristiani Pietro e Giuda. Balaam visse nel XV secolo a.E.V. nell’alta valle dell’Eufrate. Si vendette a Balac, re di Moab, che voleva pronunciasse delle maledizioni sulla nazione di Israele. Balaam è dunque un personaggio storico o solo una leggenda ebraica?

      Secondo una rivista biblica (Biblical Archaeology Review, settembre/ottobre 1985), alcuni archeologi che lavoravano nella parte centrale della valle del Giordano hanno trovato una notevole conferma che Balaam esisté realmente. Mentre compivano scavi nel Tell Deir ‘Allah, immediatamente a nord del fiume noto nella Bibbia col nome di Iabboc, hanno scoperto alcuni frammenti di intonaco con un’antica iscrizione semitica. Negli ultimi anni, questi frammenti sono stati accuratamente datati, compilati e decifrati.

      Il ricercatore francese André Lemaire spiega che i frammenti sono stati datati col metodo del radiocarbonio e afferma: “Secondo questo metodo di datazione le iscrizioni risalirebbero all’800 a.C. circa, con uno scarto di 70 anni”. E che cosa dicono? Secondo i restauri di Lemaire, il testo dice in parte (le lettere fra parentesi quadre corrispondono ai frammenti mancanti):

      “1. Iscrizione di [Ba]laam [figlio di Beo]r, l’uomo che era un veggente degli dèi. Ecco, gli dèi vennero da lui di notte e gli [parlarono] 2. Secondo queste par[ol]e, e dissero a [Balaa]m, figlio di Beor . . . ed egli pianse 4. Intensamente e il suo popolo venne da lui e d[isse] a Balaam, figlio di Beor: ‘Perché digiuni e perché piangi?’”

      Evidentemente circa 2.800 anni fa il testo poteva essere visto e letto dal pubblico, dato che faceva parte di un’iscrizione muraria piuttosto lunga. Anche se ci sono delle lacune, Balaam è chiaramente menzionato per nome. Benché l’iscrizione sia posteriore di circa sette secoli all’avvenimento, Balaam era evidentemente considerato un personaggio storico e un profeta.

      Rispetto ai più antichi manoscritti biblici finora pervenutici, queste iscrizioni murarie sono di parecchi secoli più vicine agli avvenimenti descritti nella Bibbia. Sono un’ulteriore prova che la Bibbia offre una documentazione degna di fiducia della storia antica. — II Timoteo 3:16, 17.

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