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  • Maschil
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • MASCHIL

      (Màschil).

      Termine che ricorre nella soprascritta di 13 salmi (32, 42, 44, 45, 52, 53, 54, 55, 74, 78, 88, 89, 142) e che forse significa “poema contemplativo”. Ma dal momento che il significato del termine ebraico è incerto, in molte versioni viene lasciato intradotto. Un’indicazione del suo significato può essere data dal fatto che altrove un termine analogo è reso “agire con prudenza”, “agire con discrezione”, “mostrare considerazione”, “avere perspicacia”, ecc. — 1Sa 18:14, 15; 2Cr 30:22; Sl 41:1; 53:2.

  • Maseia
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • MASEIA

      (Maseìa) [Iah è un rifugio].

      Antenato di Baruc, compagno di Geremia, e di Seraia, capo degli alloggi. — Ger 32:12; 51:59.

  • Masreca
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • MASRECA

      (Masrèca).

      A quanto pare, dimora del re edomita Samla. (Ge 36:31, 36; 1Cr 1:43, 47) Il nome Masreca potrebbe essersi conservato in quello del monte che gli arabi chiamano Gebel el-Mushraq, circa 50 km a SO di Maʽan. Eusebio pone Masreca più a N, vicino al Mar Morto.

  • Massa
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • MASSA

      1. Discendente di Abraamo tramite Ismaele. (Ge 25:12-14; 1Cr 1:29, 30) I discendenti di Massa probabilmente si stabilirono nell’Arabia settentrionale. Negli annali di Tiglat-Pileser III, Masʼa (la biblica Massa?) è menzionata insieme a Tema e ad altre località dell’Arabia settentrionale. (Ancient Near Eastern Texts, a cura di J. B. Pritchard, 1974, p. 283) Massa è stata collegata con i Masanoi ubicati da Tolomeo (studioso greco del II secolo E.V.) a NE di “Duma” (la zona di Dumat al-Ghandal nell’Arabia settentrionale?).

      Il termine ebraico massàʼ ricorre anche in Proverbi 30:1 (con l’articolo determinativo ha) e in Proverbi 31:1 (senza articolo). Per questo alcune versioni hanno “Agur figlio di Iake, da Massa” e “Lemuel, re di Massa”. (CEI; cfr. BJ, NVB, PIB). Comunque Agur e Lemuel erano israeliti, e perciò massàʼ è appropriatamente reso “sentenze” (VR), “sermone” o “sermone profetico” (Di, Lu) e “messaggio ponderoso” (NM; cfr. Pr 30:5, 9; 31:30 con Sl 12:6; Ro 3:1, 2).

      2. [Grafia ebraica diversa dal n. 1; prova; tentazione]. Uno dei nomi della località presso Refidim dove agli israeliti fu miracolosamente provveduta l’acqua. Secondo le istruzioni di Geova, Mosè e alcuni anziani d’Israele andarono alla roccia di Horeb. Mosè colpì la roccia, e l’acqua che cominciò a scaturire scorreva come un fiume nel deserto. Mosè quindi chiamò il luogo Massa (prova; tentazione) a motivo del fatto che gli israeliti avevano messo alla prova Geova mormorando per mancanza di fede, e Meriba (lite) a motivo del loro litigare. — Eso 17:1-7; Sl 105:41.

      Poco prima di morire Mosè esortò gli israeliti a non mettere alla prova Geova come avevano fatto a Massa. (De 6:16; vedi anche De 9:22). Quindi, nel benedire Israele, menzionò di nuovo questo avvenimento, indicando che aveva costituito una prova per Levi. (De 33:8) In questo caso Levi può riferirsi ai capi della tribù, cioè Mosè e Aaronne.

      In seguito il salmista ammonì gli israeliti di non indurire il loro cuore come la generazione che aveva vagato nel deserto. Il suo riferimento a Meriba e a Massa allude evidentemente al mormorio degli israeliti per avere acqua presso Refidim, episodio rappresentativo del loro comportamento privo di fede durante l’intero periodo di 40 anni. (Sl 95:8-11) Questa sembra l’idea della citazione delle parole del salmista (dalla Settanta greca) che si trova in Ebrei capitolo 3: “Non indurite i vostri cuori come nell’occasione in cui fu causata amara ira [Meriba], come nel giorno della prova [Massa] nel deserto, in cui i vostri antenati mi tentarono con una prova, eppure avevano visto le mie opere per quarant’anni”. (Eb 3:8, 9) Sia Salmo 95:8 che Ebrei 3:8 potrebbero includere i successivi mormorii di Israele per avere acqua a Meriba nella regione di Cades. — Nu 20:1-13.

  • Masso di roccia
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • MASSO DI ROCCIA

      Traduzione del termine greco pètra (di genere femminile), che indica un masso di roccia (Mt 7:24, 25; 27:51, 60; Lu 6:48; 8:6, 13; Ri 6:15, 16) e si distingue perciò da pètros (di genere maschile e usato come nome proprio, Pietro), che significa “frammento di roccia”. Questa distinzione rende chiaro che, nel dire a Pietro “tu sei Pietro, e su questo masso di roccia edificherò la mia congregazione”, Gesù non stava usando dei sinonimi. (Mt 16:18) Anche nella versione aramaica (siriaca) la distinzione è evidente dal diverso genere della particella che precede il termine kiʼfaʼ, usato sia per “Pietro” che per “roccia”. Il pronome personale maschile (hu) precede “Pietro”, mentre “roccia” è preceduto dall’aggettivo dimostrativo femminile (hadeʼ).

      Che per gli apostoli le parole di Gesù non significassero che Pietro era il masso di roccia è evidente dal fatto che più tardi discussero su chi di loro dovesse essere considerato il più grande. (Mr 9:33-35; Lu 22:24-26) Non ci sarebbe stato motivo di discutere, se Pietro avesse avuto il primato quale masso di roccia su cui si doveva edificare la congregazione. Le Scritture indicano chiaramente che, come pietre di fondamento, tutti gli apostoli sono uguali. Tutti, Pietro incluso, poggiano su

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