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AltareAusiliario per capire la Bibbia
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(Gios. 8:30-32) Dopo la divisione della terra conquistata, le tribù di Ruben e Gad e la mezza tribù di Manasse costruirono un famoso altare presso il Giordano, provocando una temporanea crisi fra le altre tribù finché non fu appurato che l’altare non era un segno di apostasia ma serviva solo a ricordare la fedeltà a Geova il vero Dio. — Gios. 22:10-34.
Altri altari furono costruiti, ma pare per occasioni particolari, non per un uso continuato. Di solito erano costruiti in relazione ad apparizioni angeliche o per istruzione angelica, coree quello dì Bochim, quello di Gedeone e quello di Manoa. (Giud. 2:1-5; 6:24-32; 13:15-23) La menzione dell’altare eretto a Betel dal popolo che voleva impedire la scomparsa della tribù di Beniamino non indica se aveva l’approvazione divina o se si trattava solo di ‘fare ciò che era retto ai loro propri occhi’. (Giud. 21:4, 25) Quale rappresentante di Dio, Samuele offrì un sacrificio a Mizpa e costruì anche un altare a Rama. (I Sam. 7:5, 9, 10, 17) Questo poté dipendere dal fatto che la presenza di Geova non era più evidente presso il tabernacolo di Silo, dopo che era stata portata via l’Arca. — I Sam. 4:4, 11; 6:19-21; 7:1, 2; confronta Salmo 78:59-64.
Costruzione e uso di altri altari da parte dei re
Saul offrì un sacrificio a Ghilgal e costruì un altare ad Aialon. (I Sam. 13:7-12; 14:33-35) Nel primo caso fu condannato per non aver aspettato Samuele, ma non è menzionato se i luoghi per fare i sacrifici fossero appropriati. A proposito di quest’ultimo altare è detto che “con esso cominciò l’edificazione di altari a Geova”, il che potrebbe indicare un errato moltiplicarsi di altari per l’adorazione. — Confronta Genesi 4:26.
Davide ordinò a Gionatan di spiegare la sua assenza dalla tavola di Saul il giorno della luna nuova dicendo che Davide stava assistendo a un annuale sacrificio familiare a Betleem; ma poiché questo era un sotterfugio, non si può sapere con precisione se tale sacrificio sia stato realmente compiuto. (I Sam. 20:6, 28, 29) In seguito, quando era re, Davide costruì un altare sull’aia di Arauna (Oman) e questo per comando divino. (II Sam. 24:18-25; I Cron. 21:18-26; 22:1) Anche se I Re 9:25 menziona ‘sacrifici che Salomone offriva sull’altare’, vuol dire chiaramente che li faceva offrire dai sacerdoti autorizzati. — Confronta II Cronache 8:12-15.
Con l’erezione del tempio a Gerusalemme, sembra che l’altare fosse ormai definitivamente nel “luogo che Geova vostro Dio avrà scelto . . . e lì dovete venire”. (Deut. 12:5) A parte l’altare usato da Elia sul Carmelo nella prova del fuoco coi sacerdoti di Baal (I Re 18:26-35), solo l’apostasia provocava ormai l’erezione di altri altari. Salomone stesso fu il primo a rendersi colpevole di tale apostasia per l’influenza delle sue mogli straniere. (I Re 11:3-8) Geroboamo, re del regno settentrionale di nuova formazione, cercò di distogliere i suoi sudditi dal recarsi al tempio di Gerusalemme erigendo altari a Betel e Dan. (I Re 12:28-33) Allora un profeta predisse che durante il regno di Giosia re di Giuda i sacerdoti ché officiavano presso l’altare a Betel sarebbero stati trucidati e le ossa dei morti vi sarebbero state bruciate sopra. Come segno l’altare si spaccò in due e la profezia fu poi completamente adempiuta. — I Re 13:1-5; II Re 23:15-20; confronta Amos 3:14.
Durante il regno di Acab in Israele si moltiplicarono gli altari pagani. (I Re 16:31-33) Al tempo di Acaz re di Giuda c’erano altari “in ogni angolo di Gerusalemme”, e anche in molti “alti luoghi”. (II Cron. 28:24, 25) Manasse giunse al punto di costruire altari dentro la casa di Geova e altari per l’astrologia nel cortile del tempio. — II Re 21:3-5.
Benché re fedeli periodicamente distruggessero questi altari idolatrici (II Re 11:18; 23:12, 20; II Cron. 14:3; 30:14; 31:1; 34:4-7), prima della caduta di Gerusalemme Geremia poté ancora dire: “I tuoi dèi son divenuti tanti quante le tue città, o Giuda; e tanti altari quante le vie di Gerusalemme avete posti per la cosa vergognosa, altari per fare furno di sacrificio a Baal”. — Ger. 11:13.
Durante l’esilio e all’epoca degli apostoli
Durante l’esilio gli ebrei che erano fuggiti a Elefantina nell’Alto Egitto eressero un tempio e un altare, secondo i papiri di Elefantina; e alcuni secoli dopo gli ebrei fecero la stessa cosa presso Leontopoli. (Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Libro XIII, cap. 10, 1; Guerra giudaica, Libro VII, cap. 10, 2, 3). In quest’ultimo caso il tempio e l’altare furono costruiti dal sacerdote Onia nel tentativo di adempiere Isaia 19:19, 20.
Nell’era volgare, l’apostolo Paolo parlando agli ateniesi accennò a un altare dedicato “All’Iddio sconosciuto”. (Atti 17:23) Ci sono ampie informazioni storiche a sostegno di ciò. Apollonio dì Tiana, che andò ad Atene poco dopo Paolo, scrisse: “È prova molto più grande di saggezza e sobrietà parla bene di tutti gli dèi, specialmente ad Atene, dove si erigono altari persino in onore di dèi sconosciuti”. Il geografo Pausania nella sua Periegesi della Grecia del II secolo E.V. riferì di aver osservato sulla strada fra il porto di Falero e la città di Atene “altari di dèi di nome Sconosciuto, e di eroi”. E parlò anche di un “altare di Dèi Sconosciuti” a Olimpia. Un altare simile fu scoperto nel 1909 a Pergamo nel recinto del tempio di Demetra. E a Roma sul Palatino c’è un altare che risale circa al 100 a.E.V., con l’iscrizione “Consacrato a un dio o a una dea”.
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AlteaAusiliario per capire la Bibbia
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Altea
Il termine ebraico hhallamùth ricorre solo in Giobbe 6:6 ed è stato tradotto “uovo” (Ga, VR), “malva” (CEI) e, secondo la definizione del recente lessico ebraico e aramaico di Koehler e Baumgartner, “altea” (NM). L’altea è una pianta perenne affine al malvone. Il fusto legnoso è alto da 60 cm a 1,2 m. Le foglie larghe e frastagliate terminano a punta. Sia il fusto che le foglie sono coperti di una soffice peluria lanuginosa. I fiori a cinque petali rosa pallido hanno un diametro di 2,5 cm circa. In tempi di carestia la radice biancastra dell’altea, simile alla carota, veniva mangiata. L’unico riferimento scritturale all’altea allude al fatto che è insipida.
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Alti luoghiAusiliario per capire la Bibbia
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Alti luoghi
Anche se il termine ebraico bamòhth, il cui plurale viene generalmente tradotto “alti luoghi”, di solito ha attinenza con l’adorazione, può riferirsi pure ad alture, colline e montagne (II Sam. 1:19, 25 [confronta I Samuele 31:8]; Amos 4:13; Mic. 1:3), alle “alte onde del mare” (letteralmente, “alti luoghi del mare”) (Giob. 9:8), e all’altezza o agli “alti luoghi delle nubi”. (Isa. 14:14) Le espressioni “cavalcare gli alti luoghi della terra” e ‘calpestare gli alti luoghi’ rendono l’idea di conquistare vittoriosamente un paese, poiché chi controlla tutti gli alti luoghi, cioè le colline e le montagne di una regione, è in effetti il signore del paese. — Deut. 32:13; 33:29.
CENTRI DI FALSA ADORAZIONE
Gli alti luoghi, vale a dire le località o i santuari dove si praticava l’idolatria, non si trovavano solo su colli e montagne, ma anche nelle valli, nel letto dei fiumi, nelle città e sotto gli alberi. (Deut. 12:2; I Re 14:23; II Re 17:29; Ezec. 6:3) Contenevano altari per i sacrifici, incensieri, pali sacri, colonne sacre e immagini scolpite. (Lev. 26:30; Num. 33:52; Deut. 12:2, 3; Ezec. 6:6) In molti alti luoghi prestavano servizio prostituendosi uomini e donne. (I Re 14:23, 24; Osea 4:13, 14) Spesso gli alti luoghi erano teatro di riti licenziosi, che includevano prostituzione cerimoniale e sacrifici di bambini. — Isa. 57:5; Ger. 7:31; 19:5.
C’erano anche case o santuari degli alti luoghi dove officiavano sacerdoti e dove si conservavano le statue delle divinità. (I Re 12:31; 13:32; II Re 17:29, 32; 23:19, 20; Isa. 16:12) Quindi il termine ‘alto luogo’ a volte poteva riferirsi a un santuario del genere più che a un luogo elevato adibito all’adorazione, come un colle, un monte o una collina artificiale. Ciò è suggerito dal riferimento di Ezechiele ad alti luoghi dai vari colori, per fare i quali erano state usate vesti. (Ezec. 16:16) Forse questi alti luoghi erano tende adibite a santuari.
Prima di entrare nella Terra Promessa gli israeliti ricevettero il comando di distruggere gli alti luoghi sacri dei cananei e tutto ciò che aveva a che fare con la falsa adorazione che vi era praticata. (Num. 33:51, 52) Ma gli israeliti non li distrussero e dopo la morte di Giosuè e della generazione più anziana subentrò in pieno l’apostasia. — Giud. 2:2, 8-13; Sal. 78:58.
L’ADORAZIONE IN CERTI ALTI LUOGHI NON ERA DISAPPROVATA DA GEOVA
Secondo la legge di Geova si dovevano offrire sacrifici solo nei luoghi da lui indicati. All’epoca di Giosuè gli israeliti riconobbero che la costruzione non autorizzata di un altare per olocausti era, in effetti, una ribellione contro Geova. (Deut. 12:1-14; Gios. 22:29) Comunque pare che, dopo la rimozione della sacra arca dal tabernacolo (I Sam. 4:10, 11; 6:1, 10-14; 7:1, 2), si offrivano sacrifici approvati in luoghi diversi dalla tenda di adunanza, non solo in circostanze speciali, ma, in alcuni casi, anche in modo abbastanza regolare. (I Sam. 7:7-9; 10:8; 11:14, 15; 16:4, 5; I Re 3:3; I Cron. 21:26-30) Questo è suggerito dal fatto che sull’alto luogo di una città del paese di Zuf di cui non si conosce il nome era stato eretto un edificio in cui, pare, si potevano consumare i sacrifici di comunione, e la cui sala da pranzo poteva accogliere una trentina di uomini, se non di più. Anche le ragazze della città erano al corrente dei sacrifici che vi si facevano. (I Sam. 9:5, 11-13, 22-25) Può darsi che le famiglie avessero anche l’usanza di tenere un sacrificio annuale non presso il tabernacolo, ma nella propria città. — I Sam. 20:6, 29.
Il fatto di offrire sacrifici sugli alti luoghi era scusato dal momento che non c’era una casa edificata al nome di Geova. Perciò Salomone offriva sacrifici sul grande alto luogo di Gabaon, dove in quel tempo si trovava il tabernacolo. — I Re 3:2-4; I Cron. 16:37-40, 43; 21:29; II Cron. 1:3, 13.
FRA GLI ISRAELITI
Verso la fine del suo regno il re Salomone costruì alti luoghi per i falsi dèi adorati dalle sue mogli straniere. Questo indusse gli israeliti ad abbandonare la vera adorazione di Geova e servire falsi dèi. Perciò Geova, per mezzo del profeta Ahia, dichiarò che al figlio di Salomone sarebbero state tolte dieci tribù e su queste avrebbe regnato Geroboamo. (I Re 11:7, 8, 30-35) Con poche eccezioni, i re davidici praticarono l’adorazione presso gli alti luoghi.
Sotto ispirazione, il profeta Amos predisse che gli “alti luoghi di Isacco” sarebbero stati desolati. Gli “alti luoghi di Isacco” evidentemente si riferiscono agli alti luoghi sacri dove gli israeliti del regno delle dieci tribù, discendenti di Isacco per mezzo di Giacobbe o Israele, praticavano un’adorazione apostata. Questo è indicato anche dal fatto che l’espressione “alti luoghi di Isacco” corrisponde a quella simile, “santuari d’Israele”. — Amos 7:9; vedi anche Osea 10:2-10.
Dopo che il re d’Assiria ebbe portato in esilio gli abitanti del regno delle dieci tribù, gli alti luoghi continuarono a esistere per qualche tempo, perché le popolazioni straniere trasferite nella Samaria dal re d’Assiria continuarono a usare gli alti luoghi per la loro adorazione. (II Re 17:24, 29-32) Circa cent’anni dopo, Giosia, fedele re di Giuda, abbatté l’altare e l’alto luogo di Betel e sconsacrò l’altare bruciandovi ossa umane. Eliminò pure tutte le case degli alti luoghi nelle città della Samaria, sacrificò (uccise) tutti i sacerdoti degli alti luoghi e bruciò ossa umane sopra gli altari. (II Re 23:15-20) Questo adempì una profezia pronunciata oltre trecento anni prima da un “uomo di Dio” non meglio identificato. — I Re 13:1, 2.
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AltissimoAusiliario per capire la Bibbia
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Altissimo
Il termine ebraico ‘elyòhn (Altissimo), usato a proposito di Geova, può riferirsi anche ad altre persone o cose: il re Davide, superiore ad altri re terreni (Sal. 89:20, 27), la superiorità promessa a Israele sulle nazioni (Deut. 26:18, 19), il cesto più in alto (Gen. 40:17), la porta superiore (II Re 15:35), la piscina superiore (II Re 18:17), il cortile superiore (Ger. 36:10), il piano superiore (Ezec. 41:7), le stanze da pranzo più alte (Ezec. 42:5), Bet-Oron Superiore (Gios. 16:5) e la sorgente superiore delle acque di Ghihon (II Cron. 32:30), esempi che stanno a indicare che ‘elyòhn indica un luogo più che un potere.
Quando è applicato a Geova, “Altissimo” sottolinea la sua supremazia su chiunque altro. (Sal. 83:18) Questo titolo ricorre per la prima volta in Genesi 14:18-20 insieme a ’El (Dio), dove Melchisedec è chiamato “sacerdote dell’Iddio Altissimo” e, come tale, benedice sia Abraamo che l’Iddio Altissimo. “Altissimo” è usato insieme al nome di Dio, Geova (Gen. 14:22; Sal. 7:17) e col plurale maiestatico ’Elohìm (Dio) (Sal. 78:56), e anche da solo. — Deut. 32:8; Sal. 9:2; Isa. 14:14.
La forma plurale aramaica ‘elyohnìn ricorre in Daniele 7:18, 22, 25, 27, dove può essere tradotta “Supremo” (NM), essendo anche questo un plurale maiestatico. La forma aramaica al singolare, ‘illày (Altissimo) è usata in Daniele 7:25.
Il termine greco hỳpsistos (Altissimo), applicato a Geova, viene usato principalmente da Luca, nel suo Vangelo (due volte nell’annuncio a Maria della nascita di Gesù fatto da Gabriele) e negli Atti. (Luca 1:32, 35, 76; 6:35; 8:28; Atti 7:48; 16:17) Le altre volte ricorre in Marco 5:7 ed Ebrei 7:1.
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Amalec, amalechitiAusiliario per capire la Bibbia
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Amalec, amalechiti
(Amalèc, amalechìti) [bellicoso, abitante della valle].
Figlio di Elifaz, primogenito di Esaù, e della sua concubina Timna. (Gen. 36:12, 16) Amalec, nipote di Esaù, era uno dei quattordici sceicchi di Edom. (Gen. 36:15, 16) Il nome Amalec designava anche i discendenti della sua tribù. — Deut. 25:17; Giud. 7:12; I Sam. 15:2.
L’opinione di alcuni che gli amalechiti fossero di origine molto più antica e non fossero discendenti di Amalec nipote di Esaù non si basa su motivi validi e concreti. L’unico appiglio per sostenere che gli amalechiti fossero anteriori ad Amalec è la locuzione proverbiale di Balaam: “Amalec fu il primo delle nazioni, ma la sua fine
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AlunnoAusiliario per capire la Bibbia
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Alunno
Alunno è chi impara o viene istruito, un discepolo. Così viene tradotto il termine greco mathetès in Luca 6:40. — Vedi DISCEPOLO.
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