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  • Come si mettono in risalto il tema e i punti principali
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • idea centrale. Forse includete nel discorso troppi punti che in realtà non contribuiscono a svolgerne il tema.

      7, 8. Mostrate i modi nei quali si può dare risalto al tema.

      7 Ripetere le parole o l’idea del tema. Un modo in cui tutte le parti del discorso possono essere usate per dare risalto al tema è quello di ripetere le parole principali contenute nel tema o di ripetere l’idea dominante del tema. In musica, il tema è una melodia che si ripete abbastanza spesso da caratterizzare l’intera composizione. Infatti, generalmente bastano solo alcune battute per far riconoscere le note. La melodia non riappare sempre nella stessa forma. A volte compare solo una frase o due della melodia, occasionalmente si usa una variazione del tema, ma, in un modo o nell’altro, il compositore intesse abilmente la sua melodia in tutta la composizione finché essa la permea e la caratterizza interamente.

      8 Così dovrebbe farsi col tema del discorso. Le parole principali o l’idea del tema che si ripete è come il ricorrere della melodia nella composizione musicale. I sinonimi di queste parole o dell’idea centrale del tema espressi di nuovo in maniera diversa servono come variazione del tema. Tali mezzi impiegati con sufficiente discrezione perché non divengano monotoni faranno sì che il tema del soggetto divenga l’espressione caratteristica dell’intero discorso e sia il pensiero principale che l’uditorio ricorderà.

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      9-13. Spiegate quali sono i punti principali di un discorso. Illustrate.

      9 Dopo aver determinato il tema del vostro discorso, il successivo passo nella preparazione è quello di scegliere i punti principali che pensate di usare per svolgerlo. Nel foglietto dei “Consigli sui discorsi” questo è elencato come “Punti principali messi in risalto”.

      10 Quali sono i punti principali di un discorso? Non sono semplicemente idee o punti interessanti che uno può accennare brevemente. Sono le parti principali del discorso, le idee che vengono svolte abbastanza ampiamente. Sono come le etichette degli scaffali o le insegne dei negozi di generi alimentari che permettono di riconoscere ciò che una parte degli scaffali contiene, mostrando anche ciò che si dovrebbe includere in quella parte e ciò che se ne dovrebbe lasciare fuori. Sotto l’etichetta CEREALI, le marmellate e i succhi di frutta sarebbero fuori posto e non farebbero altro che confondere le persone. Sotto la scritta CAFFÈ E TÈ, il riso non sarebbe al suo posto. Se le etichette degli scaffali sono nascoste perché la merce è ammucchiata o in quantità eccessiva, è difficile trovare qualunque cosa. Ma se le scritte sono chiaramente visibili, si può subito riconoscere ciò che si ha dinanzi. Così è per i punti principali del vostro discorso. Finché si possono discernere e tenere presenti, l’uditorio avrà bisogno di pochissimi appunti per seguirvi fino alla conclusione.

      11 Un altro fattore. La scelta e l’uso dei punti principali varierà secondo l’uditorio e lo scopo del discorso. Per questa ragione, il sorvegliante della scuola dovrebbe valutare la scelta dei punti principali da parte dello studente in base all’uso che lo studente ne fa, non secondo un’arbitraria scelta dei punti fatta in anticipo dal consigliere.

      12 Nel fare la vostra scelta prendete solo i punti essenziali. Quindi chiedete: Che cosa rende essenziale un punto? È essenziale se non potete conseguire lo scopo del vostro discorso senza di esso. Per esempio, trattando il riscatto con una persona che non conosce la dottrina, è importante stabilire l’umanità di Gesù sulla terra, altrimenti sarebbe impossibile dimostrare la corrispondente qualità del suo sacrificio. Perciò considerereste che questo è un punto principale della discussione. Ma se aveste già dimostrato a questa persona che la Trinità è un concetto falso, la vostra discussione del posto che Gesù occupò come uomo potrebbe quindi essere solo secondaria perché questo è già stato accettato. E a causa di ciò sarebbe quindi comparativamente semplice stabilire il corrispondente valore del riscatto di Gesù. In tal caso la considerazione dell’umanità di Gesù non sarebbe un punto essenziale.

      13 Rivolgetevi dunque la domanda: Che cosa il mio uditorio conosce già? Che cosa devo stabilire per conseguire il mio scopo? Se conoscete la risposta alla prima domanda, potete rispondere alla seconda raccogliendo il materiale, mettendo temporaneamente da parte tutte le questioni che sono note e scegliendo tutti i punti rimanenti che raccoglierete nel minor numero possibile di gruppi. Questi gruppi diverranno i vostri segni di identificazione in quanto al cibo spirituale che presenterete all’uditorio. Queste etichette o punti principali non dovranno mai essere coperti o nascosti. Saranno i vostri punti principali, che dovranno avere risalto.

      14-17. Dite le ragioni per cui non dovremmo avere troppi punti principali.

      14 Non troppi punti principali. In qualsiasi soggetto ci sono solo alcuni punti essenziali. Nella maggioranza dei casi si potranno contare sulle dita di una mano. Questo potrà dirsi indipendentemente dal tempo che avete per presentarli. Non cadete nel comune laccio di voler mettere in risalto troppi punti. Quando un negozio di generi alimentari diventa troppo grande e ci sono troppe categorie, può essere necessario chiedere informazioni. Il vostro uditorio può ragionevolmente afferrare solo un certo numero di diverse idee alla volta. E più il discorso è lungo, più deve essere reso semplice e più i punti principali devono essere vigorosamente e più nettamente definiti. Non cercate dunque di far ricordare all’uditorio molte cose. Scegliete quei punti che pensate debbano assolutamente rammentare e quindi dedicate tutto il vostro tempo a parlare di quelli.

      15 Che cosa determina se ci sono troppi punti o no? In parole semplici, se una qualsiasi idea può essere tralasciata senza per questo compromettere lo scopo del discorso, quel punto non è un punto principale. Per migliorare il discorso potreste decidere di includere il punto come collegamento o come promemoria, ma non dovrebbe essere messo così in risalto come i punti che non si possono omettere.

      16 Un’altra cosa è che dovete avere tempo sufficiente per svolgere ciascun punto in maniera efficace e conclusiva. Se c’è molto da dire in breve tempo, mantenete al minimo le cose che l’uditorio conosce. Scartate tutto eccetto i fattori poco conosciuti e rendeteli così chiari che sarà difficile all’uditorio dimenticarli.

      17 Infine, il vostro discorso deve dare l’impressione di essere semplice. Questo non dipende sempre dalla quantità di informazioni presentate. Può essere semplicemente il modo in cui i vostri punti sono raggruppati. Per esempio, se entraste in un negozio dove tutto fosse ammucchiato insieme al centro sul pavimento, vi sembrerebbe pienissimo e vi lascerebbe molto confusi. Fareste fatica a trovare una qualsiasi cosa. Ma, quando tutto è debitamente disposto e tutti gli oggetti che hanno relazione fra loro sono raggruppati insieme e indicati da una scritta relativa a quella sezione, l’effetto è molto piacevole e si può trovare facilmente un qualsiasi articolo. Rendete semplice il vostro discorso raggruppando i pensieri solo sotto poche idee principali.

      18. Come si dovrebbero svolgere i punti principali?

      18 Idee principali svolte separatamente. Ciascun pensiero principale deve stare in piedi da solo. Ciascuno dev’essere svolto separatamente. Questo non vi impedisce di fare un breve schema o riassunto dei sottotitoli principali nell’introduzione o nella conclusione del discorso. Ma nel corpo del discorso dovreste parlare solo di un’idea principale alla volta, permettendo sovrapposizioni o regressioni solo quando sia necessario per collegare argomenti o dare enfasi. Imparando a fare uno schema secondo i soggetti sarete grandemente aiutati a determinare se i punti principali sono svolti separatamente.

      19-21. Come si dovrebbero impiegare i punti secondari?

      19 I punti secondari fanno risaltare le idee principali. I punti portati come prove, scritture, o altre informazioni dovrebbero dare risalto all’idea principale e ampliarla.

      20 Nella preparazione, analizzate tutti i punti secondari e tenete solo quelli che sostengono direttamente quel punto principale, contribuendo a chiarirlo, provarlo o ampliarlo. Qualunque cosa non abbia attinenza con esso dovrebbe essere eliminata. Non farà che confondere le idee.

      21 Ogni punto che ha relazione con un’idea principale dovrebbe essere direttamente collegato con quel pensiero da ciò che dite. Non lasciate che l’applicazione sia fatta dall’uditorio. Rendete chiara la relazione. Dite quale relazione c’è. Ciò che non viene dichiarato in genere non è compreso. Questo si può conseguire ripetendo le parole chiave che esprimono il pensiero principale o ripetendo di tanto in tanto l’idea del punto principale. Quando avete imparato bene l’arte di mettere tutti i punti secondari in relazione con i punti principali del discorso, e di collegare ciascun punto principale con il tema, i vostri discorsi acquisteranno una piacevole semplicità per cui sarà facile pronunciarli e difficile dimenticarli.

  • Contatto con l’uditorio e uso di note
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • Studio XXVIII

      Contatto con l’uditorio e uso di note

      1. Spiegate l’importanza del contatto con l’uditorio e la parte che ha in ciò l’uso degli appunti.

      1 Il buon contatto con l’uditorio è di grande aiuto nell’insegnare. Vi fa guadagnare il rispetto degli ascoltatori e vi permette di insegnare con maggiore efficacia. Quando stabilite il contatto con loro dovreste averne una tale viva percezione da avvertirne immediatamente ogni reazione come oratori. L’uso che fate degli appunti ha una parte importante nel determinare se avete tale contatto con l’uditorio o no. Gli appunti eccessivi possono essere d’ostacolo; ma l’abile uso di appunti non dà fastidio, anche se le circostanze richiedono che siano alquanto più lunghi del solito. Questo perché l’oratore abile non perde il contatto con l’uditorio guardando gli appunti troppo spesso o al momento sbagliato. Nel foglietto dei “Consigli sui discorsi” si presta attenzione a ciò, ed è elencato come “Contatto con l’uditorio, uso di note”.

      2-5. Che cosa contribuisce all’efficace contatto visivo con l’uditorio?

      2 Contatto visivo con l’uditorio. Il contatto visivo significa che vedete l’uditorio. Significa non solo che guardate l’uditorio ma che guardate gli individui che sono nell’uditorio. Significa che vedete le espressioni dei loro visi e che reagite conformemente.

      3 Guardare l’uditorio non significa semplicemente compiere un movimento ritmico da una parte all’altra in modo da non trascurare nessuno. Guardate qualcuno che è nell’uditorio e dite una frase o due a quella persona. Quindi guardate un altro e dite qualche altra frase a quella persona. Non fissate nessuno tanto a lungo da metterlo in imbarazzo e non vi concentrate solo su alcune persone nell’intero uditorio. Continuate a guardare in questo modo tutto l’uditorio, ma, mentre parlate a una persona, parlate realmente a quella persona e notatene la reazione prima di passare a un’altra. Dovreste avere gli appunti sul leggio dell’oratore o in mano o nella Bibbia così che potete guardarli rapidamente, con un solo movimento degli occhi. Se è necessario muovere tutta la testa per vedere i vostri appunti, il contatto con l’uditorio ne soffrirà.

      4 Il vostro consigliere osserverà non solo con quanta frequenza guardate gli appunti ma quando li guardate. Se guardate gli appunti mentre state per raggiungere il climax, non vedrete la reazione del vostro uditorio. Se consultate di continuo i vostri appunti, pure perderete il contatto. Questo indica in genere o un’abitudine nervosa o insufficiente preparazione.

      5 Ci sono circostanze nelle quali esperti oratori sono invitati a pronunciare un intero discorso manoscritto, e, naturalmente, questo limita alquanto il loro contatto visivo con l’uditorio. Ma se conoscono bene le informazioni come risultato della buona preparazione, potranno guardare di tanto in tanto l’uditorio senza perdere il segno, e questo sarà di stimolo alla loro lettura espressiva.

      6-9. Indicate un altro mezzo per avere contatto con l’uditorio, e i pericoli da cui ci si deve guardare.

      6 Contatto con l’uditorio mediante il discorso diretto. Questo è così essenziale come il contatto visivo. Implica le parole che usate rivolgendovi al vostro uditorio.

      7 Quando parlate a una persona in privato vi rivolgete a lei direttamente dicendo “tu”, “la tua”, “lei”, “la sua”, “voi”, “la vostra” o “noi”, “la nostra”. Dov’è appropriato, potete parlare nello stesso modo a un uditorio più grande. Cercate di considerare il vostro discorso come una conversazione con una o due persone alla volta. Guardatele abbastanza attentamente così che potete rispondere loro come se vi avessero effettivamente parlato. Questo personalizzerà la vostra dizione.

      8 Bisogna però stare attenti. Evitate il pericolo di divenire troppo intimi col vostro uditorio. Non dovete divenire più intimi di quanto lo diverreste in una dignitosa conversazione con una o due persone alla porta nel ministero di campo, ma potete e dovreste essere altrettanto diretti.

      9 Un altro pericolo. Dovete usare giudizio nell’uso dei pronomi personali e non mettere l’uditorio in cattiva luce. Per esempio, in un discorso sulla delinquenza, non vi esprimereste in modo tale da far supporre che i vostri ascoltatori siano delinquenti. Oppure, se parlaste di medie basse delle ore all’adunanza di servizio, vi potreste includere nel discorso, usando il pronome “noi” invece di dire sempre “voi”. Il riguardo e la considerazione dovrebbero permettere di superare facilmente qualsiasi pericolo del genere.

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      10, 11. Che cosa ci dovrebbe incoraggiare a imparare l’uso dello schema?

      10 Uso dello schema. Pochi oratori principianti cominciano a parlare servendosi dello schema. Di solito scrivono tutto il discorso in anticipo e poi lo leggono o lo pronunciano a memoria. Il vostro consigliere in principio non terrà conto di questo, ma quando arrivate all’“Uso dello schema” nel foglietto dei “Consigli sui discorsi” egli vi incoraggerà a parlare servendovi di appunti. Quando riuscirete a esserne padroni, riscontrerete di aver fatto un grande passo avanti come oratori pubblici.

      11 Ragazzi e adulti che non sanno nemmeno leggere pronunciano discorsi, usando illustrazioni che suggeriscono idee. Anche voi potete preparare il vostro discorso con un semplice schema, uguale a quelli per le presentazioni scritturali riportati nel Ministero del Regno. Voi parlate regolarmente senza manoscritto nel ministero di campo. Potete far ciò altrettanto facilmente nella scuola, una volta che l’abbiate deciso.

      12, 13. Date suggerimenti sul modo di preparare uno schema.

      12 Poiché prepararvi su questa qualità significa essere aiutati a non fare uso del manoscritto, sia nella preparazione che nel pronunciare il discorso, non imparatelo a memoria. Sarebbe contrario allo scopo di questo Studio.

      13 Se usate le scritture, vi potete fare domande di questo tipo: Come? Chi? Quando? Dove? ecc. Quindi, secondo che si addicano al vostro argomento, usate queste domande come parte dei vostri appunti. Nel pronunciare il discorso, leggete una scrittura, rivolgete a voi stessi o al vostro padrone di casa queste domande, se sono appropriate, e date loro risposta. Può essere proprio così semplice.

      14, 15. Quali fattori non ci dovrebbero scoraggiare?

      14 Spesso i principianti temono di dimenticare qualche cosa. Comunque, quando avete svolto il vostro discorso con logica, nessuno si accorgerà che manca un pensiero se effettivamente lo dimenticate. La considerazione del materiale non è comunque la cosa principale a questo punto. È più importante che ora impariate a parlare per mezzo dello schema.

      15 È possibile che nel pronunciare questo discorso pensiate di aver perduto molte qualità già apprese. Non vi allarmate. Esse torneranno e riscontrerete di essere più efficaci nel manifestarle una volta che avete imparato a parlare senza manoscritto.

      16, 17. Prendendo appunti, che cosa dovremmo ricordare?

      16 Solo una parola sugli appunti usati per i discorsi nella scuola di ministero. Dovrebbero essere usati per ricordare le idee, non per recitarle. Gli appunti dovrebbero essere brevi. Dovrebbero anche essere puliti, ordinati e leggibili. Se il vostro ambiente è una visita ulteriore, gli appunti che avete dovrebbero notarsi appena, essendo forse dentro la vostra Bibbia. Se è un discorso dal podio e sapete che userete il leggio, gli appunti non dovrebbero rappresentare un problema. Ma se non siete sicuri, preparatevi conformemente.

      17 Un altro aiuto è quello di scrivere il tema in cima ai vostri appunti. I punti principali pure dovrebbero risaltare chiaramente. Cercate di scriverli in tutte lettere maiuscole o di sottolinearli.

      18, 19. Come possiamo far pratica nell’uso dello schema?

      18 Il fatto che usiate solo alcuni appunti nel pronunciare il vostro discorso non significa che possiate evitare la preparazione. Preparate prima il discorso nei particolari, facendo uno schema così completo come lo desiderate. Poi, preparate un secondo schema molto più breve. Questo è lo schema che userete effettivamente per pronunciare il discorso.

      19 Ora mettete entrambi gli schemi davanti a voi e, guardando solo lo schema abbreviato, dite quanto più potete sul primo punto principale. Guardate poi lo schema più particolareggiato e vedete ciò che avete tralasciato. Passate al secondo punto principale dello schema abbreviato e fate la stessa cosa. Col passar del tempo, lo schema più breve diverrà così facile da usare che potrete ricordare tutto dello schema più particolareggiato solo guardando i vostri brevi appunti. Con la pratica e l’esperienza comincerete ad apprezzare i vantaggi del discorso estemporaneo e userete il manoscritto solo quando sarà assolutamente necessario. Vi sentirete più rilassati quando parlerete e il vostro uditorio vi ascolterà con maggiore rispetto.

  • Scorrevolezza, qualità di conversazione con corretta pronuncia
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • Studio XXIX

      Scorrevolezza, qualità di conversazione con corretta pronuncia

      1-4. Elencate le cause e i sintomi della mancanza di scorrevolezza.

      1 Quando vi alzate davanti a un uditorio per pronunciare un discorso, riscontrate di andare spesso in cerca delle parole giuste? O, quando leggete ad alta voce, inciampate in certe espressioni? In tal caso, avete un problema relativo alla scorrevolezza. La persona scorrevole è quella che è pronta nell’uso delle parole. Non è una persona “loquace”, cioè sconsiderata o insincera nell’uso delle parole. È un parlare agevole e piacevolmente grazioso, che scorre con facilità o libertà. La scorrevolezza è elencata nel foglietto dei “Consigli sui discorsi” perché vi si presti speciale attenzione.

      2 Nel parlare, le più comuni cause della mancanza di scorrevolezza sono la mancanza di pensiero chiaro e di preparazione degli argomenti. Può anche derivare da una scarsa conoscenza di vocaboli o da una cattiva scelta di parole. Nella lettura, la mancanza di scorrevolezza di solito è da attribuire alla mancanza di pratica nella lettura ad alta voce, benché anche qui la scarsa conoscenza delle parole farà inciampare o esitare. Nel ministero di campo, la mancanza di scorrevolezza può essere un insieme di questi fattori accompagnati da timidezza o incertezza. Qui il problema è particolarmente grave perché in alcuni casi il vostro uditorio se ne andrà letteralmente via. Nella Sala del Regno il vostro uditorio non se ne andrà letteralmente via ma la loro mente vagherà e molto di ciò che direte sarà perduto. È dunque una cosa seria; la scorrevolezza è per certo una qualità da acquistare.

      3 Molti oratori hanno lo sconcertante manierismo di inserire espressioni come “è vero” o simili. Se non vi rendete conto della frequenza con la quale aggiungete tali espressioni al vostro discorso, potreste esercitarvi chiedendo a qualcuno di ascoltarvi e di ripetere queste espressioni ogni volta che le usate. Potreste sorprendervi.

      4 Altre persone tornano sempre indietro, cioè cominciano un periodo, quindi si interrompono e ricominciano tutto da capo. Se avete questa cattiva abitudine, cercate di superarla nella vostra conversazione quotidiana. Fate uno sforzo cosciente per pensare prima e avere il pensiero chiaro nella mente. Quindi dite il pensiero completo senza fermarvi o senza cambiare idea a “mezza strada”.

      5-10. Quali suggerimenti sono dati per migliorare la scorrevolezza di un oratore?

      5 Un’altra cosa. Noi siamo abituati a usare le parole mentre ci esprimiamo. Le parole dovrebbero dunque venirci naturalmente se sappiamo con esattezza ciò che vogliamo dire. Non dovete pensare alle parole. Infatti, per far pratica è meglio accertarvi solo che l’idea sia chiara nella vostra mente e pensare alle parole mentre parlate. Se fate questo, e se tenete la mente rivolta all’idea anziché alle parole che pronunciate, le parole vi dovrebbero venire automaticamente e i vostri pensieri dovrebbero essere espressi come realmente li sentite. Ma appena cominciate a pensare alle parole anziché alle idee il vostro discorso comincia a zoppicare.

      6 Se il vostro problema di scorrevolezza è questione di scelta delle parole, ci vuole quindi un po’ di regolare studio per accrescere la conoscenza dei vocaboli. Nella Torre di Guardia e in altre pubblicazioni della Società prendete nota in particolare delle parole che non conoscete e aggiungetene alcune al vostro uso quotidiano di vocaboli.

      7 Poiché la mancanza di scorrevolezza nella lettura è in genere da attribuire al fatto che non si conoscono bene le parole, fareste bene a esercitarvi regolarmente e metodicamente nella lettura ad alta voce se questo è il vostro problema.

      8 Un modo in cui si può fare questo è quello di scegliere dal materiale un paragrafo o due e leggerli in silenzio e con attenzione finché non conosciate l’intero pensiero del brano. Isolate i gruppi di pensieri, segnandoli se necessario. Quindi cominciate a esercitarvi nella lettura di questo brano ad alta voce. In pratica, leggetelo ripetute volte finché non sarete in grado di leggere interi gruppi di pensieri senza esitazione o senza fermarvi nei punti sbagliati.

      9 Le parole sconosciute o difficili dovrebbero essere pronunciate più volte finché vi sia facile dirle. Dopo che siete riusciti a pronunciare la parola da sola, leggete l’intero periodo contenente quella parola finché non la possiate aggiungere al periodo con la stessa naturalezza con cui potete aggiungervi parole più note.

      10 Esercitatevi regolarmente anche nella lettura a prima vista. Per esempio, leggete sempre la scrittura del giorno e il commento ad alta voce la prima volta che li vedete. Prendete l’abitudine di abbracciare con l’occhio gruppi di parole, che esprimono pensieri completi, anziché guardare solo una parola alla volta. Se vi esercitate, potete acquistare questa essenziale qualità di parlare e leggere con efficacia.

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      11-15. Come la qualità di conversazione dipende dalle espressioni usate?

      11 Un’altra desiderabile caratteristica oratoria elencata nel foglietto dei consigli è la “Qualità di conversazione”. È una cosa che manifestate nella vita di ogni giorno, ma la manifestate quando vi alzate per pronunciare un discorso? In qualche modo, persone che conversano facilmente anche con un gruppo numeroso spesso divengono assai formali e assumono un tono da “predica” allorché sono invitate a prepararsi per “fare un discorso”. Tuttavia la maniera più efficace di parlare in pubblico è quella della conversazione.

      12 Usare espressioni da conversazione. L’efficacia della conversazione dipende in gran parte dalle espressioni che si usano. Preparando un discorso estemporaneo, in genere non è bene ripetere le espressioni esattamente come compaiono stampate. Lo stile dello scritto è diverso dalla parola orale. Formulate dunque queste idee secondo la vostra propria espressione personale. Evitate l’uso di periodi dalla costruzione complessa.

      13 Il vostro modo di parlare dal podio dovrebbe riflettere le vostre espressioni quotidiane. Non dovreste cercare di “darvi delle arie”. Tuttavia, il vostro discorso preparato sarà naturalmente un miglioramento rispetto al parlare di ogni giorno, poiché le vostre idee saranno state meditate più attentamente in anticipo e saranno proferite con maggiore scorrevolezza. Di conseguenza, le vostre stesse espressioni dovrebbero essere formulate meglio.

      14 Questo dà risalto all’importanza dell’esercizio quotidiano. Nel parlare, siate voi stessi. Evitate il dialetto. Evitate la continua ripetizione delle stesse espressioni e frasi per comunicare ogni diverso pensiero che potete avere. Imparate a parlare in modo espressivo. Elevate la vostra conversazione giornaliera e, quando siete sul podio, le parole vi verranno molto più rapidamente e sarete in grado di parlare come se faceste una conversazione, con termini vivaci, facili e accettevoli per qualsiasi uditorio.

      15 Questo avviene in particolar modo nel ministero di campo. E nei discorsi di esercitazione, se parlate a una padrona di casa, cercate di parlare come se foste nel servizio di campo, usando espressioni che usereste lì in modo naturale e facile. Questo renderà il discorso spontaneo e realistico e, soprattutto, vi addestrerà a fare presentazioni più efficaci nel ministero di campo.

      16-19. Indicate come la dizione può influire sulla qualità della conversazione.

      16 Dizione come in una conversazione. La qualità della conversazione non dipende solo dalle espressioni usate. La vostra maniera di parlare è pure importante. Ciò implica il tono della voce, l’inflessione vocale e la naturalezza di espressione. È un modo di parlare spontaneo come quello di ogni giorno, sebbene amplificato all’uditorio.

      17 La dizione nella conversazione è proprio l’opposto del linguaggio retorico. È priva di tutti gli elementi di una “predica”, ed è senza alcuna affettazione.

      18 Un modo in cui gli oratori principianti spesso perdono la qualità della conversazione è quello di fare troppa preparazione anticipata delle parole con cui esprimere le informazioni. Nel preparare il discorso, non pensate di doverlo studiare parola per parola finché non lo conosciate praticamente a memoria per essere preparati dovutamente. Quando si parla in modo estemporaneo, la preparazione del discorso dovrebbe dare enfasi all’attenta ripetizione delle idee da esprimere. Esse si dovrebbero ripassare come pensieri o idee finché non si susseguono facilmente nella vostra mente. Se sono state svolte con logica e ben disposte questo non dovrebbe essere difficile, e nel pronunciare il discorso le idee dovrebbero venire liberamente e facilmente. Stando così le cose, e se sono espresse con il desiderio di comunicare, la qualità della conversazione farà parte della dizione.

      19 Un modo in cui vi potete assicurare di ciò è quello di fare uno sforzo per parlare a diverse persone nell’uditorio. Parlate direttamente a una per volta. Pensate a quella persona come se vi avesse fatto una domanda, e quindi datele la risposta. Raffiguratevi in una conversazione privata con quella persona nello svolgere quel particolare pensiero. Quindi passate a un’altra nell’uditorio e ripetete lo stesso procedimento.

      20-23. Come si può fare perché la propria lettura sembri naturale?

      20 Avere nella lettura la dizione di quando si fa una conversazione è una delle qualità oratorie più difficili da acquistare, tuttavia una delle più essenziali. La maggior parte della nostra lettura pubblica, naturalmente, si fa dalla Bibbia, leggendo versetti relativi a un discorso estemporaneo. La Bibbia dovrebbe essere letta con sentimento e profonda consapevolezza del significato. Dovrebbe essere viva. D’altra parte, i veri ministri di Dio non avranno mai l’artificiosa inflessione di voce del clero religioso. I servitori di Geova leggeranno la Sua Parola con enfasi naturale e con la schietta realtà che il linguaggio vivente di questo Libro merita.

      21 Molto simile è la lettura della Torre di Guardia o la lettura dei paragrafi allo studio di libro. Anche qui, le espressioni e la costruzione dei periodi non sono fatte per la conversazione, quindi la vostra lettura non può sempre sembrare simile a una conversazione. Ma, se afferrate il significato di ciò che leggete e lo leggete nel modo più naturale ed espressivo che potete, spesso lo potrete far sembrare come se fosse un discorso estemporaneo, benché forse un po’ più formale che se lo faceste normalmente. Dovreste, comunque, seguire l’abitudine di farvi qualsiasi segno vi aiuti, se potete prepararvi in anticipo, e fare il possibile per presentare le informazioni in maniera realistica e naturale.

      22 Leggendo o parlando come in una conversazione, le note principali sono la sincerità e la naturalezza. Il vostro cuore trabocchi e parlate facendo appello ai vostri ascoltatori.

      23 La buona oratoria non si può rivestire per un’occasione come non si possono rivestire le buone maniere. Ma se usate buone espressioni ogni giorno le avrete sul podio come le vostre buone maniere usate a casa si manifestano sempre quando siete in pubblico.

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      24, 25. Perché la cattiva pronuncia è indesiderabile?

      24 Pronuncia. La corretta pronuncia è pure importante, ed è elencata separatamente sul foglietto dei “Consigli sui discorsi”. Benché non tutti i cristiani abbiano avuto una grande istruzione mondana, come nel caso di Pietro e Giovanni, dei quali fu osservato che erano uomini illetterati e comuni, ciò nondimeno è importante che la nostra presentazione del messaggio non venga sminuita a causa della cattiva pronuncia. È una cosa che si può prontamente correggere se le prestiamo adeguata attenzione.

      25 Se una persona ha una pronuncia molto cattiva, può anche darsi che comunichi idee errate alla mente del suo uditorio, il che sarebbe decisamente indesiderabile. Quando udite qualcuno che nel suo discorso pronuncia una parola in modo sbagliato, l’effetto generale che si presenta alla vostra mente è come un segnale di arresto. Potete anche smettere di seguire il suo argomento e cominciare a pensare alla parola che ha pronunciato in modo errato. Può distrarre la vostra attenzione da ciò che viene detto richiamandola sul modo in cui viene detto.

      26, 27. Quali problemi sono elencati in relazione con la pronuncia?

      26 Si può affermare che ci sono tre tipi generali di problemi in relazione alla pronuncia. Uno è la pronuncia decisamente errata, dove l’accento è posto male o le lettere sono pronunciate con un suono sbagliato. La maggioranza delle lingue moderne ha un regolare modello di accentuazione, e nella lingua italiana il modello è alquanto uniforme. C’è poi la pronuncia corretta ma esagerata, eccessivamente precisa, che dà l’impressione dell’affettazione, perfino snobistica, e questo non è desiderabile. Il terzo problema è l’espressione trasandata, caratterizzata dalla continua articolazione indistinta delle parole, dal mangiare o saltare le sillabe e altre pratiche del genere. Si dovrebbero evitare.

      27 Di solito nel nostro linguaggio giornaliero usiamo parole che conosciamo bene; quindi la pronuncia non è un grosso problema a questo riguardo. Il problema più grande sorge nella lettura. Ma i testimoni di Geova leggono molto in pubblico e in privato. Noi leggiamo la Bibbia alle persone quando andiamo di casa in casa. A volte siamo invitati a leggere i paragrafi nello studio Torre di Guardia, in uno studio biblico a domicilio o allo studio di libro di congregazione. È importante che la lettura sia accurata, che la pronuncia sia corretta. Se non lo è, dà l’impressione che non sappiamo ciò che diciamo. Questo distoglie inoltre l’attenzione dal messaggio.

      28-34. Come si può essere aiutati a migliorare la pronuncia?

      28 Non si dovrebbe esagerare nel dare consigli sulla pronuncia errata. Se c’è qualche dubbio circa una parola o due, un consiglio privato può essere sufficiente. Ma anche se si pronunciano solo alcune parole in modo sbagliato durante un discorso, quando sono parole che usiamo regolarmente nel nostro ministero o nel parlare quotidiano, sarebbe utile che il sorvegliante della scuola richiamasse l’attenzione su di esse così che lo studente impari a pronunciarle in modo corretto.

      29 D’altra parte, se nel leggere la Bibbia lo studente ha sbagliato la pronuncia di uno o due nomi ebraici, questa non sarebbe considerata una debolezza notevole. Se ha sbagliato comunque la pronuncia di molti nomi, questo darebbe prova di mancanza di preparazione e si dovrebbero dare consigli. Lo studente dovrebbe essere aiutato a imparare come accertare la corretta pronuncia e quindi a esercitarsi.

      30 La stessa cosa può dirsi della pronuncia esagerata. Se distoglie in realtà dal discorso perché è una pratica continua, lo studente dovrebbe essere aiutato. Si dovrebbe anche notare che, quando parlano in fretta, la maggioranza delle persone sono inclini a pronunciare alcune parole in modo indistinto. Non si deve dare su ciò alcun consiglio, ma se è un’abitudine, se uno studente pronuncia di continuo le parole in modo indistinto ed è difficile capire il suo discorso o distoglie dal messaggio, allora sarebbe consigliabile dargli un po’ di aiuto nell’articolazione.

      31 Certo, il consigliere terrà presente che la pronuncia accettevole varierà in diversi luoghi. Anche i dizionari elencano a volte più di una pronuncia accettevole. Egli starà dunque attento nel dare consigli sulla pronuncia. Non ne farà una questione di preferenza personale.

      32 Se avete un problema di pronuncia, non vi sarà difficile correggervi quando gli prestate attenzione. Anche gli oratori esperti quando viene loro assegnato un brano da leggere prendono il dizionario e guardano le parole che non conoscono bene. Non tirano semplicemente a indovinare. Usate dunque il dizionario.

      33 Un altro modo di migliorare la pronuncia è quello di leggere a qualcun altro, a qualcuno che pronuncia bene le parole, e di chiedergli di fermarvi e correggervi ogni volta che fate uno sbaglio.

      34 Un terzo metodo è quello di ascoltare attentamente gli oratori capaci. Pensate mentre ascoltate; prendete appunti delle parole che pronunciano in modo diverso da come le pronunciate voi. Scrivetele; cercatele nel dizionario ed esercitatevi nel pronunciarle. Presto anche voi avrete una pronuncia corretta. La dizione scorrevole, da conversazione, insieme alla pronuncia corretta, renderà la vostra oratoria molto migliore.

  • Coerente svolgimento del discorso
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • Studio XXX

      Coerente svolgimento del discorso

      1-3. Quale ruolo ha la coerenza nel discorso, e come si può conseguire?

      1 Un discorso è coerente se l’uditorio può seguirlo con facilità. D’altra parte, se la coerenza manca, la sua attenzione subito svanirà. È ovvio che questo è un aspetto che merita seria attenzione quando preparate il discorso; perciò la “Coerenza mediante collegamenti” è inclusa nel foglietto dei “Consigli sui discorsi” come qualche cosa che merita la vostra attenta considerazione.

      2 Coerenza significa stretta connessione, unione delle parti tenute insieme per formare un tutto logico. A volte questo si consegue in larga misura semplicemente con l’ordine logico in cui si dispongono le parti. Ma nella maggioranza dei discorsi ci sono parti che devono essere collegate oltre alla semplice disposizione delle informazioni. In tali casi la coerenza richiede che si colleghi un punto all’altro. Parole o frasi sono usate per mostrare la relazione delle nuove idee con ciò che le precede, colmando così il vuoto causato dal cambiamento di tempo o di punto di vista. Questa è la coerenza mediante collegamenti.

      3 Per esempio, l’introduzione, il corpo e la conclusione del vostro discorso sono parti separate del discorso, distinte l’una dall’altra, eppure devono essere strettamente unite da espressioni transitorie. Per giunta, i punti principali devono essere collegati nel discorso, specialmente se per contenuto di pensiero non hanno troppa diretta relazione fra loro. O a volte si tratta solo di periodi o paragrafi che hanno bisogno di essere collegati fra loro.

      4-7. Che cosa si intende con l’uso di espressioni transitorie?

      4 Uso di espressioni transitorie. Frequentemente le idee si possono collegare semplicemente con il corretto uso di parole o frasi transitorie. Alcune di esse sono: anche, per giunta, inoltre, per di più, similmente, in modo simile, per cui, così, per queste ragioni, perciò, in vista di quanto precede, dunque, or dunque, pertanto, comunque, d’altra parte, al contrario, contrariamente, in precedenza, finora, ecc. Tali parole in effetti collegano periodi e paragrafi.

      5 Comunque, questa qualità del discorso spesso richiede più che semplici espressioni transitorie. Quando una parola o una frase soltanto non basta, ci vuole quindi un collegamento che aiuti l’uditorio a colmare la lacuna. Questo può essere un periodo completo o anche l’aggiunta di un pensiero transitorio espresso più chiaramente.

      6 Un modo in cui si possono colmare tali lacune è quello di cercare di fare dell’applicazione del punto precedente parte dell’introduzione di ciò che segue. Questo è ciò che spesso si fa nelle presentazioni di casa in casa.

      7 Per di più, non solo si dovrebbero collegare insieme i punti consecutivi, ma a volte si dovrebbero collegare punti ancora più ampiamente separati nel discorso. Per esempio, la conclusione del discorso dovrebbe essere collegata con l’introduzione. Forse un’idea o un’illustrazione presentata all’inizio del discorso potrebbe essere applicata nella conclusione in modo tale da spingere ad agire o mostrare ulteriormente la relazione dell’illustrazione o dell’idea con lo scopo del discorso. Ripresentando in questo modo qualche aspetto dell’illustrazione o dell’idea si riesce a collegare e si crea coerenza.

      8. Come l’uditorio determina l’uso di espressioni transitorie per avere coerenza?

      8 Coerenza adeguata al vostro uditorio. Fino a che punto si debbano usare le espressioni transitorie sarà determinato in una certa misura dal vostro uditorio. Non che alcuni uditori non abbiano bisogno di espressioni transitorie. Piuttosto, alcuni uditori ne hanno bisogno più di altri perché non conoscono bene le idee da mettere in relazione fra loro. Per esempio, i testimoni di Geova collegheranno prontamente una scrittura che si riferisce alla fine dell’attuale sistema di cose malvagio a un versetto che parla del Regno. Ma per qualcuno che considera il Regno come una condizione mentale o qualche cosa che è nel cuore, la relazione non sarebbe così prontamente afferrata e per rendere il pensiero più chiaro dovrebbe essere presentata qualche idea transitoria. La nostra opera di porta in porta richiede di continuo tali adattamenti.

      **********

      9-13. Qual è lo svolgimento logico, e quali sono i due modi basilari di svolgere un argomento?

      9 Un aspetto strettamente affine del discorso è che dev’essere “Svolto con logica e coerenza”, e anch’esso è incluso nel foglietto dei consigli. È un requisito fondamentale del discorso persuasivo.

      10 Che cos’è la logica? Per il nostro scopo possiamo dire che la logica è la scienza del pensare corretto o del sano ragionare. Impartisce intendimento perché è il mezzo mediante cui un soggetto è spiegato nelle parti che lo compongono. La logica mostra perché agiscono insieme e appartengono l’una all’altra. Lo svolgimento è coerente se il ragionamento procede in modo tale che tutte le parti sono successivamente unite. Uno svolgimento logico si può fare in ordine d’importanza, in ordine cronologico o passando dal problema alla soluzione, per menzionare solo alcune possibilità.

      11 Quando si svolge un argomento si possono seguire due metodi basilari. (1) Porre la verità espressamente dinanzi all’uditorio, esponendo quindi i fatti che la sostengono. (2) Attaccare qualche opinione errata, che, una volta demolita, lascerà che la verità si affermi da sé. Quindi rimane solo da fare la giusta applicazione delle verità sulle quali si discute.

      12 Non ci sono due oratori che ragionino esattamente alla stessa maniera. Un perfetto esempio di diversi modi di considerare lo stesso soggetto è nella composizione dei quattro Vangeli. Quattro discepoli di Gesù scrissero racconti indipendenti del suo ministero. Ciascuno è diverso, eppure tutti scrissero presentazioni ragionevoli e logiche. Ciascuno svolse il materiale per conseguire un particolare scopo e ciascuno vi riuscì.

      13 A questo riguardo il consigliere deve identificare il vostro scopo e cercare di valutare il susseguirsi dei vostri pensieri in base al conseguimento o meno del vostro scopo. Voi potete aiutare lui, e il vostro uditorio, rendendo chiaro il vostro scopo, particolarmente col modo di presentare le informazioni e quindi di farne l’applicazione nella conclusione.

      14, 15. Mostrate perché è così importante disporre il materiale in ordine ragionevole.

      14 Materiale in ordine ragionevole. Prima, nel disporre il vostro materiale o il vostro schema, accertatevi che non sia fatta nessuna dichiarazione o che non sia espressa nessuna idea senza una base preliminare. Fatevi di continuo queste domande: Qual è la cosa più naturale da dire poi? Giunto fin qui, quale sarebbe la domanda più logica da fare? Identificata questa domanda, date semplicemente la risposta. Il vostro uditorio dovrebbe sempre poter dire: “Da quanto è stato detto posso capire che questo punto è così”. Se non si pone nessun fondamento, il punto di solito viene considerato come fuori dello svolgimento logico. Manca qualche cosa.

      15 Disponendo le informazioni dovreste considerare quelle parti che naturalmente dipendono l’una dall’altra. Dovreste cercare di vedere la relazione che c’è fra tali parti e quindi disporle conformemente. In un certo senso è simile alla costruzione di una casa. Nessun costruttore cercherebbe di erigere le mura senza prima gettare le fondamenta. Né farebbe tutte le tubature dell’impianto idraulico dopo avere intonacato le pareti. Così dovrebbe essere la composizione del discorso. Ciascuna parte dovrebbe contribuire a edificare un insieme solido e compatto, ciascuna in ordine, ciascuna unita alla parte che precede e in preparazione di quelle che verranno. Dovreste sempre avere una ragione per l’ordine in cui presentate i fatti nel vostro discorso.

      16-20. Come si può essere certi di includere nel discorso solo materiale attinente al soggetto?

      16 Usare solo materiale attinente al soggetto. Ogni punto che usate dovrebbe collegarsi strettamente al discorso. Se no, apparirà slegato, non sarà adatto; non sarà materiale attinente, cioè non avrà relazione con l’argomento che viene trattato o sarà privo di connessione con esso.

      17 Comunque, il vostro consigliere non farà arbitrariamente obiezione a qualcosa che a prima vista potrebbe non sembrare attinente al tema, se vi è efficacemente collegato. Può darsi che voi abbiate scelto di usare tale punto per un particolare scopo e, se si addice al tema, è reso parte del discorso, ed è introdotto in un succedersi logico, il vostro consigliere l’accetterà.

      18 Nella preparazione del vostro discorso come può essere identificato subito e con facilità il materiale non attinente al soggetto? È qui che lo schema per argomenti diventa molto efficace. Aiuta a classificare le vostre informazioni. Cercate di usare cartoncini o qualche cosa di simile, con tutto il materiale relativo indicato su ciascun cartoncino. Ora, disponete di nuovo questi cartoncini secondo l’ordine naturale in cui pensate che sarebbero normalmente presentati. Non solo questo vi aiuterà a determinare come si dovrebbe trattare il soggetto, ma contribuirà anche a identificare qualsiasi cosa che non abbia relazione col tema. Quei punti che non si adattano al susseguirsi dei pensieri dovrebbero essere aggiustati in modo che possano prendervi posto, se sono necessari all’argomento. Ma, se non sono necessari, dovrebbero essere eliminati come non inerenti al tema.

      19 Da ciò si può facilmente capire che il tema del vostro discorso, scelto tenendo presente l’uditorio e lo scopo, serve da criterio per determinare se un punto è attinente. In certe circostanze un punto potrebbe essere essenziale per conseguire il vostro scopo, secondo l’istruzione del vostro uditorio, mentre, per un uditorio diverso o con un diverso tema, potrebbe non essere necessario o del tutto irrilevante.

      20 In vista di ciò, quanto dovrebbe essere completa la considerazione del materiale per la parte assegnatavi? Non si dovrebbe sacrificare lo svolgimento logico e coerente solo per trattare tutti i punti che si potrebbero includere nella parte da svolgere. Sarebbe meglio, però, scegliere un ambiente che vi consenta di includere quanto è pratico, giacché i discorsi di esercitazione sono una parte istruttiva della disposizione della scuola. Comunque, quelle idee essenziali per lo svolgimento del vostro tema come punti principali non possono essere omesse.

      21. Perché è essenziale non omettere nessuna idea principale?

      21 Non omettere nessuna idea principale. Come sapete se un’idea è principale o no? È essenziale se non potete conseguire lo scopo del vostro discorso senza di essa. Questo avviene particolarmente nello svolgimento logico e coerente. Per esempio, come potreste servirvi di una casa di due piani se l’imprenditore l’avesse costruita senza la scala? Così, un discorso in cui fossero omessi certi punti essenziali non potrebbe avere uno svolgimento logico e coerente. Qualche cosa manca e parte dell’uditorio sarà perduto. Ma questo non accade quando lo svolgimento del discorso è coerente e logico.

  • Convincete il vostro uditorio, ragionando con esso
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • Studio XXXI

      Convincete il vostro uditorio, ragionando con esso

      1, 2. Che cos’è un argomento convincente?

      1 Quando parlate vi aspettate che l’uditorio ascolti, ma questo non è tutto. Vorreste pure che accettasse gli argomenti presentati, agendo in armonia con essi. Lo farà se si convince della veracità di ciò che dite e se il suo cuore è giusto. Convincere significa persuadere mediante prove. Ma le sole prove non sono sempre sufficienti. Di solito ci vogliono argomenti a sostegno. Perciò, per convincere mediante argomenti vi sono implicati tre fattori basilari: primo, le prove stesse; secondo, il succedersi delle prove o l’ordine in cui sono presentate; terzo, la maniera e i metodi usati nel presentarle. In questa considerazione, che corrisponde ad “Argomento convincente” sul foglietto “Consigli sui discorsi”, esamineremo ciò che viene detto, quale prova viene data, anziché come la presentate.

      2 L’argomento convincente dipende da valide ragioni basilari, e in questo modo lo considererà il vostro consigliere. Le vostre prove devono essere convincenti anche se si leggono da una fredda pagina stampata. Se la convincente qualità del vostro discorso dipende dalla maniera in cui è tenuto e non dai fatti usati per stabilire il vostro punto, dovete quindi migliorare ulteriormente questa qualità per rendere davvero solido e positivo il vostro argomento.

      3-6. Indicate perché si deve porre il fondamento.

      3 Porre il fondamento. Prima di presentare gli argomenti, è necessario porre un giusto fondamento. Dovete mostrare con chiarezza qual è il punto della considerazione. Ed è vantaggioso stabilire una base comune dando enfasi alle cose rilevanti sulle quali siete d’accordo.

      4 In alcuni casi si devono definire i termini. Tutte le cose irrilevanti devono essere eliminate. Non siate frettolosi nel porre il vostro fondamento. Consolidatelo, ma non fate del fondamento l’intero edificio. Se confutate un argomento, analizzate i vari punti usati per sostenerlo al fine di trovare i punti deboli e determinare come impostare la vostra argomentazione e come giungere alla radice della questione.

      5 Preparando il vostro discorso, dovreste cercare di prevedere quanto il vostro uditorio conosce già del vostro soggetto. Questo determinerà in gran parte quanto fondamento dovrete porre prima di dedicarvi effettivamente alla presentazione dei vostri argomenti.

      6 Il tatto e le maniere cristiane impongono un atteggiamento gentile e riguardoso, benché questo non sia il punto che qui prendiamo in esame. Attingete sempre pienamente alla vostra conoscenza dei princìpi cristiani e aprite il cuore e la mente del vostro uditorio.

      7-13. Spiegate che cosa significa “dare prove valide”.

      7 Dare prove valide. Un punto non è “provato” semplicemente perché voi, come oratori, ci credete o lo dichiarate. Dovete sempre ricordare che il vostro uditorio ha tutto il diritto di chiedere: “Perché questo è vero?” o: “Perché dite che lo è?” In qualità di oratori avete sempre l’obbligo di poter rispondere alla domanda “Perché?”

      8 Le domande “Come?” “Chi?” “Dove?” “Quando?” “Che cosa?” producono in risposta solo fatti e informazioni, ma la domanda “Perché?” produce ragioni. A questo riguardo essa è unica e richiede da voi più che semplici fatti. Mette alla prova la vostra capacità di pensare. Per questo motivo, nel preparare il vostro discorso, fatevi più volte la stessa domanda: “Perché?” Quindi accertatevi di poter dare le risposte.

      9 In quanto alle ragioni delle dichiarazioni che fate potete spesso citare qualcuno che è accettato come autorità. Questo significa semplicemente che, se egli lo ha detto, dev’essere vero perché è riconosciuto come un’autorità in materia. Questa è una ragione sufficiente per credervi. L’Autorità suprema in questo campo, naturalmente, è Geova Dio. Perciò, citare un versetto della Bibbia a sostegno di un punto è una prova sufficiente. Questa si chiama prova “testimoniale” perché consiste nella dichiarazione di un accettevole testimone.

      10 Nel produrre una prova testimoniale dovete essere certi che la vostra testimonianza sia accettabile per il vostro uditorio. Se fate riferimento ad autorità umane, siate sicuri della loro preparazione e di come saranno considerate. Molti accetteranno la Bibbia come Autorità divina, ma alcuni la considerano come opera dell’uomo e perciò non un’autorità assoluta. In tali casi potreste dover ricorrere ad altre prove o forse stabilire prima l’autenticità della Bibbia.

      11 Usate cautela. Ogni prova dev’essere usata onestamente. Non togliete una citazione dal contesto. Accertatevi che ciò che dite sia esattamente ciò che l’autorità citata voleva dire. Siate specifici nei vostri riferimenti. Badate anche alle statistiche. Se presentate in modo scorretto, esse possono ritorcersi con risultati devastatori. Ricordate l’uomo che non sapeva nuotare e annegò in un corso d’acqua profondo in media solo un metro circa. Dimenticò la buca di tre metri che era nel mezzo.

      12 La prova indiziaria è quella diversa dalla testimonianza umana o dall’autorità divina. È una prova che si basa su deduzioni da fatti anziché su citazioni di testimoni. Per stabilire le vostre conclusioni e rendere convincente una prova indiziaria, dovete avere a disposizione un sufficiente insieme di fatti e argomenti a sostegno delle vostre conclusioni.

      13 Se tutte le prove che adducete (non necessariamente in ordine) bastano per soddisfare l’uditorio a cui parlate, il vostro consigliere le considererà soddisfacenti. Il consigliere si chiederà, considerandole dal punto di vista dell’uditorio: “Sono stato convinto?” Se lo è stato, vi loderà dunque per la vostra presentazione.

      14. Che cos’è un riassunto efficace?

      14 Riassunto efficace. Di solito per rendere convincente l’argomentazione è essenziale qualche tipo di riassunto. È un conclusivo appello alla ragione, che accresce l’apprezzamento per gli argomenti usati. Il riassunto non dovrebbe essere semplicemente una ripetizione dei fatti, nonostante che basilarmente si tratti solo di dire: “Poiché questo è così, e poiché quello è così, perciò noi concludiamo . . .” Questo aspetto serve a collegare tutti i punti e portarli a una conclusione. Molte volte è l’efficace riassunto che fa capire gli argomenti in modo che realmente convincano.

      **********

      15, 16. Perché dobbiamo aiutare l’uditorio a ragionare?

      15 Anche se gli argomenti che usate in un discorso possono essere validi, non basta semplicemente dichiarare i fatti. Li dovete presentare in maniera tale da aiutare l’uditorio a ragionare, a capire i vostri argomenti e a pervenire alle stesse conclusioni alle quali voi pervenite. A ciò si riferisce il foglietto dei “Consigli sui discorsi” con “Uditorio aiutato a ragionare”.

      16 Dovreste desiderare questa qualità perché Dio ragiona con noi. Anche Gesù spiegò le sue parabole ai suoi discepoli e li preparò a insegnare queste stesse verità ad altri. Aiutare il vostro uditorio a ragionare, quindi, significa usare quegli accorgimenti necessari per aiutare l’uditorio a capire il vostro argomento, a pervenire alle vostre conclusioni e a essere preparato a usare i vostri argomenti per insegnare a qualcun altro.

      17, 18. Come si mantiene una base comune?

      17 Mantenere una base comune. Sia ciò che dite che il modo in cui lo dite è essenziale per stabilire una base comune dall’inizio del discorso. Ma questa base comune non deve andare perduta mentre il discorso è in fase di svolgimento, se no perderete anche il vostro uditorio. Dovete continuare a esprimere i vostri punti in modo tale che facciano presa sulla mente di quelli che sono nell’uditorio. Ciò richiede che teniate presente il loro punto di vista sul soggetto che viene considerato e che usiate questa conoscenza per aiutarli a capire la ragionevolezza dei vostri argomenti.

      18 Un classico esempio di come si stabilisce una base comune e si mantiene sino alla fine, aiutando cioè l’uditorio a ragionare, è l’argomento dell’apostolo Paolo riportato in Atti 17:22-31. Notate come egli stabilì una base comune dall’inizio e con tatto la mantenne per tutto il suo discorso. Quando concluse aveva convinto alcuni del suo uditorio della verità, compreso un giudice che era presente. — Atti 17:33, 34.

      19-23. Suggerite metodi mediante i quali i punti possano essere svolti adeguatamente.

      19 Adeguato svolgimento dei punti. Perché un uditorio ragioni su un soggetto deve avere a disposizione sufficienti informazioni presentate in modo tale che non respinga gli argomenti semplicemente perché non li capisce bene. Spetta a voi aiutarlo.

      20 Per fare questo con efficacia, badate a non trattare troppi punti. L’utilità del vostro materiale andrà perduta se verrà presentato in maniera affrettata. Prendete il tempo di spiegare bene i punti, affinché il vostro uditorio non solo li oda ma li capisca. Quando dichiarate un punto importante, prendete il tempo di ampliarlo. Rispondete a domande come: Perché? Chi? Come? Che cosa? Quando? Dove? In questo modo aiutate il vostro uditorio ad afferrare più pienamente l’idea. A volte potete presentare argomenti a favore e contro un punto per dare enfasi alla ragionevolezza del vostro atteggiamento. In modo simile, dopo aver dichiarato un principio, potete ritenere vantaggioso illustrarlo così che l’uditorio ne veda l’applicazione pratica. Certo, bisogna usare discrezione. In quale misura sia svolto qualsiasi punto dipenderà dal tempo disponibile e dalla relativa importanza del punto rispetto al soggetto che viene discusso.

      21 Le domande sono sempre efficaci per aiutare l’uditorio a ragionare. Le domande retoriche, cioè le domande fatte all’uditorio senza attendere da loro una risposta, accompagnate da appropriate pause, stimoleranno il pensiero. Se parlate solo a una o due persone, come nel ministero di campo, potete farle partecipare alla conversazione con domande mentre proseguite, e in questo modo assicuratevi che afferrino e accettino le idee presentate.

      22 Poiché volete guidare la mente di quelli che sono nel vostro uditorio, dovete edificare sulle cose di cui hanno già acquistato conoscenza, sia dalla loro propria esperienza che dalla parte precedente della vostra trattazione. Quindi, nel determinare se avete adeguatamente svolto certi punti, dovete prendere in considerazione ciò che il vostro uditorio già conosceva intorno al soggetto.

      23 È sempre importante guardare la reazione del vostro uditorio per assicurarvi che vi segua. Dov’è necessario, tornate indietro e chiarite i punti prima di passare all’argomento successivo. Se non vi sforzate di aiutarlo a ragionare, l’uditorio può facilmente perdere il filo dei vostri pensieri.

      24. Facendo l’applicazione degli argomenti per il vostro uditorio quale utile scopo si consegue?

      24 Applicazione fatta per l’uditorio. Dopo aver presentato qualsiasi argomento, assicuratevi di indicare chiaramente come influisce sulla questione che si considera. Inoltre, includete nel discorso il motivo, esortando i vostri ascoltatori a compiere una coerente azione secondo i fatti che sono stati presentati. Se si sono davvero convinti di ciò che avete detto, saranno pronti ad agire.

  • Enfasi orale e modulazione
    Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico
    • Studio XXXII

      Enfasi orale e modulazione

      1, 2. Che cosa fa l’enfasi orale per il discorso?

      1 L’enfasi orale e la modulazione contribuiscono a rendere il discorso significativo e vivace. Senza di esse, i pensieri si deformano e manca l’interesse. Giacché delle due la più facile da imparare è di solito l’enfasi orale, presteremo attenzione per prima a questa.

      2 Tenete presente a che cosa serve l’enfasi orale. Serve a dare risalto alle parole o ai pensieri in modo tale da comunicare l’accurato significato e da indicare al vostro

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