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Che ne sarà del pianeta Terra?Come sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 1
Che ne sarà del pianeta Terra?
1. Che tipo di futuro prevedete, e perché?
COSA ha in serbo il futuro per voi che siete fra i miliardi di abitanti del pianeta Terra? Vorreste che il futuro vi riservasse una vita di pace e sicurezza, fra persone che veramente si amino a vicenda? Questo e altro può essere in serbo per voi. Ma non è il futuro che la maggioranza si aspetta. Perché?
2, 3. Come influisce la minaccia di una guerra nucleare sull’opinione che molti hanno del futuro?
2 La minaccia di una guerra nucleare fa sorgere seri dubbi sulla possibilità stessa che gran parte della razza umana abbia un futuro. Quando nel 1945 fu per la prima volta usata in guerra una bomba atomica, oltre 70.000 uomini, donne e bambini furono uccisi all’istante. Molte altre migliaia andarono incontro a una morte atroce nei giorni e negli anni successivi. Ma oggi un unico ordigno nucleare ha una potenza esplosiva pari a quella di tutte le bombe lanciate durante la seconda guerra mondiale. Ci sono decine di migliaia di armi nucleari pronte per essere usate in qualsiasi istante. Malgrado ciò, il mondo spende circa 2.000.000.000 di dollari al giorno in una raccapricciante corsa agli armamenti.
3 Ma che dire di una “guerra nucleare limitata”? Le conseguenze sarebbero pur sempre spaventose. Secondo Carl Sagan, noto scienziato, se le nazioni usassero anche solo una minima parte del loro potenziale nucleare, “quasi certamente la civiltà mondiale sarebbe distrutta. . . . E l’estinzione della specie umana sembra essere una possibilità concreta”. Molti cercano di scacciare questi pensieri dalla mente, ma ciò non elimina il pericolo. Il numero di coloro che si uniscono in società cosiddette “survivaliste” (dall’inglese “survival”, sopravvivenza) è in rapido aumento. Nella speranza che qualcuno sopravviva, costruiscono rifugi in zone isolate e vi accumulano viveri, medicinali e armi per scacciare eventuali intrusi.
4. Perché gli abusi ambientali sono considerati una grave minaccia?
4 A parte la guerra nucleare, gli scienziati avvertono in merito alla possibilità di una catastrofe mondiale dovuta agli abusi ambientali. L’inquinamento dell’aria che respiriamo desta viva preoccupazione. Le foreste vengono abbattute a ritmo incalzante, malgrado il loro ruolo determinante nei cicli terrestri dell’ossigeno e dell’acqua e nella conservazione del suolo. Per ignoranza e avidità, terre fertili vengono rovinate. Le provviste idriche vengono inquinate, spesso con micidiali sostanze chimiche. Eppure la vita umana dipende da queste cose.
5, 6. Quali altre situazioni non consentono alle persone di aspettarsi una vita sicura e felice?
5 Di interesse più immediato, potreste pensare, è il fatto che a causa della criminalità e della violenza le persone sono costrette ad asserragliarsi in casa. Agitazioni politiche e sociali mettono in pericolo la vita. La diffusa disoccupazione e la vertiginosa inflazione sono causa di privazioni e frustrazione. La vita domestica è tutt’altro che soddisfacente; spesso mancano i vincoli d’amore che dovrebbero tenere unita la famiglia. Dappertutto si nota lo spirito del “prima io!”
6 Su quale solida base si può quindi sperare di vivere una vita sicura? Se il nostro futuro di abitanti della terra dipendesse esclusivamente da ciò che gli uomini e le nazioni corresponsabili di questi problemi sono disposti e in grado di fare, la prospettiva sarebbe davvero tetra. Ma è così?
FATTORI DA TENERE PRESENTI
7. (a) Quali fatti mostrano che la Bibbia è la Parola di Dio? (b) Perché è indispensabile conoscere ciò che dice la Bibbia?
7 Nel fare i loro calcoli, troppo spesso gli uomini non tengono conto del Creatore della terra e dell’umanità. Ma come si fa a sapere qual è il Suo proposito? Ce lo dice la Bibbia. Questo Libro afferma ripetutamente che il suo contenuto è di origine divina, ispirato da Dio. Questa pretesa corrisponde a realtà? Se sì, la nostra vita dipende dall’agire in armonia con essa. Vista l’importanza della cosa, vi esortiamo a esaminare personalmente la Bibbia. Troverete sorprendenti le sue molte profezie, che rispecchiano una particolareggiata conoscenza del futuro. Affronta con incomparabile saggezza questioni della massima importanza per la vostra felicità eterna. Siamo fiduciosi che, se esaminerete i fatti senza pregiudizio, riscontrerete che la Bibbia non può che aver avuto origine da una fonte soprannaturale, da un Dio che ama veramente l’umanità.a La Bibbia contiene informazioni indispensabili per la nostra sopravvivenza in questo tempo critico della storia umana. Non per nulla è il libro più diffuso del mondo. — Vedi II Pietro 1:20, 21; 3:11-14; II Timoteo 3:1-5, 14-17.
8. Con quale nome la Bibbia identifica il Creatore del pianeta Terra?
8 Il primo versetto della Bibbia dichiara come verità fondamentale che “Dio creò i cieli e la terra”. (Genesi 1:1)b Sebbene alcuni preferiscano pensare a un Dio senza nome, la Bibbia non è di questo avviso. Identificando il Creatore per nome, Genesi 2:4 ci informa che “Geova Dio fece la terra e il cielo”. (Vedi anche Genesi 14:22; Esodo 6:3; 20:11). Gran parte della Bibbia fu originariamente scritta in ebraico, e nel testo biblico ebraico il nome personale di Dio ricorre quasi 7.000 volte sotto forma di un sacro tetragramma (יהוה). Alcuni traduttori lo rendono Yahweh, ma la forma più nota in italiano è Geova.
9. (a) Da dove ha avuto origine il nome di Dio? (b) Quanto è importante che usiamo il nome di Dio? (Gioele 2:32; Michea 4:5)
9 Questo nome non fu inventato da uomini devoti. Fu scelto dal Creatore stesso. (Esodo 3:13-15; Isaia 42:8) Non è un nome che si possa sostituire a piacere con Budda, Brahma, Allah o Gesù. Appropriatamente il profeta Mosè ricordò all’antica nazione di Israele: “Tu conosci bene oggi, e devi richiamare in cuor tuo che Geova [ebraico: יהוה] è il vero Dio nei cieli di sopra e sulla terra di sotto. Non c’è nessun altro”. (Deuteronomio 4:39) Questi è l’Iddio al quale Gesù Cristo innalzava preghiere, Colui al quale si rivolse definendolo “il solo vero Dio”. Oggi è adorato da persone informate di ogni nazione della terra. — Giovanni 17:3; Matteo 4:8-10; 26:39; Romani 3:29.
10. Perché la minaccia della guerra nucleare e i danni causati dall’inquinamento non impediranno la realizzazione del proposito di Dio per la terra?
10 Essendo Geova il Creatore della terra, l’intero pianeta appartiene a lui, e il futuro d’esso è nelle sue mani. (Deuteronomio 10:14; Salmo 89:11) I problemi dell’umanità non sono troppo grandi per le capacità di Dio. La prospettiva di una guerra nucleare terrorizza gli uomini. Ma chi ha stabilito le leggi che controllano le reazioni nucleari che si verificano su scala enormemente più ampia negli innumerevoli miliardi di stelle? Dio non ha forse la conoscenza e la potenza necessarie per proteggere la vita sul pianeta Terra? In modo analogo, i problemi di inquinamento ambientale provocati dall’ignoranza e dall’egoismo dell’uomo non fermeranno il proposito dell’Iddio Onnipotente. Colui che ebbe la sapienza e la potenza necessarie per creare la terra e le affascinanti forme di vita che vi si trovano può anche dar loro un nuovo inizio, se lo desidera. (Isaia 40:26; Salmo 104:24) Qual è dunque il proposito di Geova per il nostro pianeta?
PER QUANTO TEMPO DURERÀ LA TERRA?
11. (a) Secondo alcuni scienziati, cosa accadrà infine alla terra? (b) Chi ne sa più di loro su queste cose, e perché?
11 Dio si propone forse di distruggere la terra e ogni forma di vita su di essa? Secondo le teorie di alcuni astronomi, un giorno il sole esploderà aumentando di dimensioni e inghiottendo la terra. Altri pensano che, per la stessa natura dell’universo fisico, giungerà inevitabilmente il tempo in cui il sole non splenderà più e la terra non potrà più sostenere la vita. Ma hanno ragione? Cosa dice il Creatore, Colui che portò all’esistenza l’energia e la materia, che fissò le medesime leggi da cui dipende la nostra esistenza? — Giobbe 38:1-6, 21; Salmo 146:3-6.
12. Come si sono mostrate vere le parole di Ecclesiaste 1:4?
12 Geova ispirò il saggio re Salomone a fare un paragone fra la durata della vita umana e quella della terra stessa. In Ecclesiaste 1:4 Salomone scrisse: “Una generazione va, e una generazione viene; ma la terra sta fino a tempo indefinito”. La storia umana conferma la veracità di queste parole. Sebbene ogni generazione umana sia stata rimpiazzata dalla successiva, la terra, il pianeta sul quale viviamo, continua a esistere. Ma per quanto tempo ancora? Secondo la versione letterale della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, la terra rimarrà “a tempo indefinito”. Ma cosa significa questo?
13. (a) Cosa può significare l’espressione “tempo indefinito”? (b) Come possiamo essere certi, allora, che la terra durerà per sempre?
13 La parola ebraica ‘ohlàm, qui tradotta “tempo indefinito”, indica basilarmente un periodo di tempo che, dal punto di vista attuale, è indefinito o nascosto alla vista, ma di lunga durata. Può voler dire per sempre. È da intendersi così in questo caso? Oppure qui vuole dire che forse, nell’indefinito futuro, in un tempo che non possiamo conoscere, la terra avrà fine? Alcune cose che secondo la Bibbia sarebbero continuate “a tempo indefinito” a un certo punto ebbero fine. (Confronta Numeri 25:13; Ebrei 7:12). Ma le Scritture mettono pure in relazione ‘ohlàm con ciò che è eterno, ad esempio col Creatore stesso. (Confronta Salmo 90:2 e I Timoteo 1:17). Per quanto riguarda il significato di questa parola in relazione alla terra, non siamo lasciati nel dubbio. In Salmo 104:5 ci vien detto: “Egli ha fondato la terra sui suoi luoghi stabiliti; non si farà vacillare a tempo indefinito, o per sempre”.c — Vedi anche Salmo 119:90.
14. Cosa ci garantisce che questo pianeta non diverrà un giorno una distesa desolata?
14 Ciò che rimarrà per sempre non sarà un pianeta desolato e improduttivo. In Geremia 10:10-12 leggiamo: “Geova è in verità Dio. . . . Egli è il Fattore della terra mediante la sua potenza, Colui che fermamente stabilisce il paese produttivo mediante la sua sapienza, e Colui che mediante il suo intendimento stese i cieli”. Si noti che egli non solo fece “la terra” ma anche stabilì fermamente “il paese produttivo”. Al posto di quest’ultima espressione, molti traduttori rendono la parola ebraica tevèl semplicemente “mondo”. Comunque, secondo Old Testament Word Studies di William Wilson, tevèl indica “la terra, in quanto fertile e abitata, il globo abitabile, mondo”. In merito al proposito di Geova circa questa terra fertile e abitata, Salmo 96:10 ci rassicura dicendo: “Geova stesso regna. Anche il paese produttivo divenga fermamente stabilito così che non si possa far vacillare”. — Vedi anche Isaia 45:18.
15. Che relazione notiamo fra questi fatti e la preghiera che Gesù insegnò ai suoi seguaci?
15 Fu quindi a proposito del pianeta Terra su cui viviamo che Gesù Cristo insegnò ai suoi seguaci a pregare Dio dicendo: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matteo 6:9, 10.
16. (a) Che tipo di persone vivranno allora sulla terra? (b) Cos’è la “nuova terra” di cui parla la Bibbia?
16 Non è volontà di Geova che la terra sia abitata da persone che non hanno alcun riguardo per il suo Proprietario e che non provano amore le une per le altre. Molto tempo fa egli promise: “I malfattori stessi saranno stroncati, ma quelli che sperano in Geova sono coloro che possederanno la terra. I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. (Salmo 37:9, 29) “La terra abitata avvenire”, di cui la Bibbia parla, sarà popolata da persone che temono Dio e che amano sinceramente il prossimo. (Ebrei 2:5; confronta Luca 10:25-28). I cambiamenti che avranno luogo sotto il celeste Regno di Dio saranno così grandi che la Bibbia parla di una “nuova terra”: non un altro pianeta, ma una nuova società umana che vivrà nelle paradisiache condizioni che il Creatore dell’uomo si propose da quando diede inizio alla sua creazione terrestre. — Rivelazione 21:1-5; Genesi 2:7-9, 15.
17. Perché è importante apprendere ora le esigenze di Dio per poter sopravvivere?
17 L’istituzione di quella “nuova terra” sarà necessariamente preceduta da una grande distruzione, tale da superare qualsiasi distruzione l’umanità abbia mai conosciuto. Per il bene della terra stessa e di tutti coloro che sono veramente grati al suo Creatore, egli ‘ridurrà in rovina quelli che rovinano la terra’. (Rivelazione 11:17, 18) Il tempo in cui Dio farà questo è molto vicino! Quando arriverà, sarete fra i superstiti? — I Giovanni 2:17; Proverbi 2:21, 22.
[Note in calce]
a Vedi il libro È la Bibbia realmente la Parola di Dio?, pubblicato dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.
b Salvo diversa indicazione, i passi biblici citati in questo libro sono presi dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. L’abbreviazione NW sta per l’edizione inglese del 1981.
c Per alcuni lessicografi, quindi, in Ecclesiaste 1:4 ‘ohlàm significa “per sempre”. In questo senso traducono Diodati, Versione Riveduta, Ricciotti, Pontificio Istituto Biblico, Mariani.
[Immagine a tutta pagina alle pagine 4 e 5]
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Le contese da cui dipende il nostro futuroCome sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 2
Le contese da cui dipende il nostro futuro
1. (a) Quali problemi preoccupano oggi molte persone, e dove si rivolgono in cerca di soluzioni? (b) Spesso, di cosa non tengono conto?
IN ANNI recenti l’uomo si è trovato a dover affrontare, uno dopo l’altro, problemi scottanti che riguardano il suo futuro. Le condizioni sono tali che dappertutto le persone cercano disperatamente sollievo. Forse credono in Dio, ma può sembrare loro che, affinché la situazione qui sulla terra possa migliorare, siano gli uomini a doversi dare da fare. Alcuni pensano di farlo tramite i governi esistenti o con dimostrazioni di massa contro le decisioni di questi governi. Altri credono che l’unica soluzione sia la rivoluzione. Pensano che cambiando le leggi, sostituendo i governanti o modificando addirittura la forma di governo, le condizioni miglioreranno di sicuro. Ma cosa mostrano i fatti? Dopo migliaia d’anni di tentativi, gli uomini non hanno istituito nemmeno un governo che abbia portato vera giustizia, effettiva sicurezza e durevole felicità per tutti i suoi sudditi. Perché?
2. Perché le condizioni del mondo sono così brutte?
2 Per quanto nobili possano essere gli intenti dei singoli governanti, tutti i governi umani sono manipolati da forze che sfuggono al loro controllo. Chi sono? Sono spiriti sovrumani: Satana il Diavolo e i suoi demoni. È vero che molti ridono all’idea che questi spiriti esistano sul serio. Ma Gesù Cristo non fu di questo avviso. Conosceva personalmente i precedenti di Satana e ne parlò come del “governante di questo mondo”. (Giovanni 12:31) Usando un linguaggio simbolico, la Bibbia descrive il sistema politico mondiale come una bestia selvaggia, e rivela che “il dragone [Satana] diede alla bestia la sua potenza e il suo trono e grande autorità”. (Rivelazione 13:1, 2; confronta Daniele 7:2-8, 12, 23-26). Con riferimento ai nostri giorni la Bibbia predisse inoltre accresciuti ‘guai per la terra . . . perché il Diavolo è sceso a voi’. (Rivelazione 12:12) Non c’è nessun’altra spiegazione soddisfacente del caos in cui si trova la società umana. Ma come è accaduto questo? Cosa possiamo fare per trovare sollievo?
LA CONTESA DELLA SOVRANITÀ
3. Cosa mostra Genesi 2:16, 17 circa la giusta relazione che l’uomo deve avere con Dio?
3 I primi capitoli della Bibbia ci informano che Geova Dio, quando creò la prima coppia umana, Adamo ed Eva, e li pose nel giardino di Eden, spiegò qual era la loro relazione con lui. Egli era il loro Padre, il loro generoso Provveditore, nonché il Sovrano universale. Per il loro proprio bene dovevano capire che per continuare a vivere dovevano ubbidire a Dio. — Genesi 2:16, 17; confronta Atti 17:24, 25.
4. (a) Come venne all’esistenza Satana? (b) Quale desiderio errato lasciò divenire fertile?
4 A quel tempo tutta la creazione era perfetta. A differenza degli animali, gli angeli e gli uomini erano dotati di libero arbitrio. Ma poco dopo la creazione dell’uomo, un angelo, abusando della splendida facoltà di prendere decisioni personali, si ribellò alla sovranità di Geova. In tal modo fece di sé un avversario, uno che oppone resistenza, che è poi il significato letterale del nome Satana. (Confronta Giacomo 1:14, 15; Rivelazione 12:9). Spinto dall’ambizione, Satana cercò di adescare la prima coppia umana allontanandola da Geova Dio e portandola sotto la propria influenza. Intravide la possibilità di riempire la terra, mediante loro, di esseri umani che onorassero lui come loro dio. (Confronta Isaia 14:12-14; Luca 4:5-7). Il racconto di ciò che accadde in Eden non è una semplice favola. Gesù Cristo lo menzionò come un fatto storico. — Matteo 19:4, 5.
5. (a) Quali contese furono suscitate in Eden? (b) Chi vi è coinvolto?
5 Riguardo al Diavolo, Gesù disse: “Non si attenne alla verità . . . È bugiardo e padre della menzogna”. (Giovanni 8:44) La prima menzogna del Diavolo di cui si abbia notizia fu quella detta a Eva, quando egli mise in dubbio la veracità di Dio. Il Diavolo la esortò a rigettare la legge di Dio e sostenne che la cosa migliore era che ciascuno stabilisse da sé le norme secondo cui vivere. (Genesi 3:1-5; confronta Geremia 10:23). In Eden fu quindi sfidata la sovranità di Geova. Come si nota da avvenimenti successivi, fu messa in dubbio anche l’integrità di tutte le creature intelligenti nei riguardi di Dio. Servivano Dio perché lo amavano veramente o si sarebbe potuto convincerle ad allontanarsi da lui? (Giobbe 1:7-12; 2:3-5; Luca 22:31) Tali contese avrebbero coinvolto ogni creatura in cielo e sulla terra. Cosa fece il Sovrano dell’universo?
6. Perché Geova non distrusse immediatamente i ribelli?
6 Invece di distruggere immediatamente i ribelli, Geova concesse saggiamente un certo periodo di tempo affinché tali contese fossero risolte una volta per tutte. Dio non lo fece per dimostrare qualcosa a se stesso, ma per consentire alle creature dotate di libero arbitrio di vedere con i loro occhi i cattivi frutti della ribellione contro la sua sovranità, come pure per dar loro l’opportunità di dimostrare personalmente da che parte stavano in tali questioni di importanza vitale. Risolte queste contese, a nessuno sarebbe mai più stato permesso di turbare la pace.
7. (a) Come iniziarono i governi umani? (b) Che reputazione si sono fatti?
7 Essendo il Creatore dell’uomo, Geova Dio ne era anche il legittimo Governante. (Rivelazione 4:11) Col tempo, però, Satana e i suoi demoni cominciarono a instillare negli uomini il desiderio non solo di stabilire le proprie norme in quanto al bene e al male, ma anche di dominare sui propri simili. Nimrod fu il primo a fare di se stesso un re, regnando su città della Mesopotamia. Fu un “potente cacciatore [sia di animali che di uomini] in opposizione a Geova”. (Genesi 10:8-12) Dai giorni di Nimrod a oggi è stata sperimentata ogni possibile forma di governo umano. Ma, come sa chiunque abbia studiato storia, i governi umani in generale si sono fatti una reputazione di corruzione e spargimenti di sangue. — Ecclesiaste 8:9.
8. Perché Gesù non volle immischiarsi nel sistema politico del mondo?
8 Quando Gesù Cristo era sulla terra, Satana cercò di trascinare persino lui sotto la sua influenza. Offrì a Gesù “tutti i regni della terra abitata” in cambio di un singolo atto di adorazione. Gesù rifiutò. (Luca 4:1-13) In seguito la folla volle farlo re, ma Gesù si ritirò. (Giovanni 6:15) Conosceva il sistema politico mondiale, e si rendeva conto che non era volontà di Dio che egli cercasse di migliorarlo.
9. (a) Per risolvere i problemi dell’umanità, cosa si deve fare che solo il Regno di Dio può fare? (b) Cos’è questo Regno?
9 Gesù dimostrò completa lealtà a Geova, il suo Dio e Padre. Amava le vie del Padre e faceva sempre le cose che piacevano a Lui. (Giovanni 8:29) Sapeva che la soluzione dei problemi dell’uomo sarebbe venuta mediante il Regno di Dio, un vero governo che avrebbe regnato dal cielo e provveduto la giusta e amorevole guida necessaria all’umanità. Solo quel Regno poteva eliminare l’influenza di Satana e dei suoi demoni. Solo esso poteva unire persone di ogni razza e nazione in un’unica famiglia mondiale in grado di vivere in pace. Solo esso poteva liberare l’umanità dalla schiavitù del peccato e della morte. Solo esso poteva recare felicità eterna all’umanità. Questo Regno non è una disposizione istituita da uomini politici e benedetta dal clero. I veri cristiani non si servono delle armi della guerra carnale per promuoverne gli interessi. È il governo di Dio stesso, con un perfetto Re celeste intronizzato direttamente da Dio. È il Regno circa il quale Gesù predicò e per il quale insegnò ai suoi seguaci a pregare. — Daniele 2:44; Rivelazione 20:1, 2; 21:3, 4.
DA CHE PARTE SCEGLIERETE DI STARE?
10. (a) Quale scelta fondamentale si presenta a tutti noi? (b) Cosa dovremmo fare in merito?
10 La scelta che vi si presenta è questa: Riconoscete che Geova Dio, il Creatore dell’universo, ne è anche il legittimo Sovrano, il Governante supremo? Vi siete presi il tempo di conoscere il suo proposito e le sue esigenze esposte nella Bibbia? Per rispetto verso la sua posizione e in segno di apprezzamento per le sue vie, state dimostrando di essergli ubbidienti e di farlo per amore? — Salmo 24:1, 10; Giovanni 17:3; I Giovanni 5:3.
11. Perché la scelta di una condotta diversa non reca felicità?
11 Quelli che decidono di agire diversamente sono forse più felici? A cosa ha portato il ragionamento di Satana secondo cui gli uomini sarebbero stati meglio rendendosi indipendenti anziché dar retta a Dio? Il mancato riconoscimento del fatto che Dio è il Proprietario della terra e che tutti gli uomini, discendendo dalla coppia originale, devono essere fratelli ha provocato, soltanto in questo secolo, il massacro di almeno 99 milioni di uomini, donne e bambini. La mancata applicazione delle norme morali della Bibbia ha prodotto famiglie divise, epidemie di malattie veneree, micidiali tossicodipendenze, criminalità e violenza. Anche quelli che sfuggono a una morte violenta devono affrontare la morte a causa del peccato ereditato da Adamo. Tutto mostra che gli uomini, quando non tengono conto delle sagge e amorevoli esigenze del Creatore, non fanno che danneggiare se stessi e quelli che stanno loro intorno. (Romani 5:12; confronta Isaia 48:17, 18). Questo non è certo il tipo di vita che desiderate. Potete scegliere qualcosa di molto migliore.
12. (a) Quale caloroso invito ci rivolge la Bibbia? (b) Man mano che mettiamo in pratica la Parola di Dio nella nostra vita, cosa noteremo?
12 La Bibbia rivolge questo caloroso invito: “Gustate e vedete che Geova è buono; felice è l’uomo robusto che si rifugia in lui”. (Salmo 34:8) Per far questo, dovete imparare a conoscere Geova e quindi mettere in pratica i suoi consigli. Così facendo, la vostra vita acquisterà vero significato. Invece di ricercare pochi attimi di piacere che possono farvi dimenticare momentaneamente i problemi ma che poi spesso danno dispiaceri, imparerete ad affrontare con successo i problemi della vita e come provare una gioia permanente. (Proverbi 3:5, 6; 4:10-13; 1:30-33) Avrete anche la prospettiva di ricevere le splendide benedizioni che il Regno di Dio porterà. Se questo è il tipo di vita che desiderate vivamente, è indispensabile che agiate ora. Perché?
TUTTE LE NAZIONI SI DIRIGONO VERSO ARMAGHEDON
13. Perché è importante schierarsi apertamente dalla parte di Geova ora?
13 Geova non tollererà per sempre gli uomini e le organizzazioni che, di proposito o per indifferenza, seguono la direttiva di Satana. Non sarà permesso loro di continuare a mancare di rispetto alla legge di Dio, né di rovinare la terra e la vita altrui. Li attende una resa dei conti in quello che la Bibbia chiama “il grande giorno di Geova”. — Sofonia 1:2, 3, 14-18.
14. Verso che cosa vengono ora radunate tutte le nazioni?
14 In una rivelazione di avvenimenti che si sarebbero verificati negli ultimi giorni dell’attuale sistema di cose, Gesù Cristo indicò che ‘espressioni ispirate da demoni sarebbero andate dai re dell’intera terra abitata, per radunarli alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente’. Secondo quella rivelazione, “li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon [o Armaghedon]”. Questo radunamento è ora in corso! — Rivelazione 16:14, 16.
15, 16. (a) Cos’è Armaghedon? (b) Perché è necessario?
15 L’Armaghedon di cui parla la Bibbia non è qualcosa che si possa evitare con un congelamento nucleare. Non si potrà stornare mediante negoziati internazionali. Il nome, a quanto pare, deriva dall’antica città di Meghiddo, ma non si tratta di una semplice località del Medio Oriente. Incitate dall’invisibile “governante di questo mondo”, tutte le nazioni, di qualunque ideologia politica, vengono radunate verso una situazione mondiale che ne rivela l’opposizione a Geova Dio. I “re dell’intera terra abitata”, insieme a tutti i loro sostenitori, vengono spinti a prendere posizione. Immediatamente prima di Armaghedon la loro opposizione al Regno di Dio e a tutti coloro che lo proclamano si intensificherà considerevolmente in tutto il mondo. Sia che riconoscano l’esistenza di Satana o no, “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”, come dichiara la Parola di Dio. L’intero mondo malvagio e tutti coloro che ripongono fiducia in esso, sì, tutti coloro che ne imitano le vie, dovranno sparire. — I Giovanni 5:19; 2:15-17.
16 Questo mondo è corrotto da cima a fondo. Non solo famigerati criminali, ma anche comuni cittadini manifestano incallito disprezzo per la legge e mancanza di riguardo per la persona e la proprietà altrui. Soprattutto, rifiutano di dare ascolto a ciò che Dio stesso dice nella sua Parola, la Bibbia. Non rispettano la sua sovranità. È necessario che Dio intervenga per cancellare l’onta che è stata recata al suo nome, come pure per preparare la via per fare della terra un paradiso in cui coloro che amano la giustizia potranno vivere in vera pace e sicurezza.
17. (a) Quanto sarà estesa la distruzione? (b) Chi sarà a dirigerla?
17 Quando verrà la distruzione, non ci saranno dubbi sul fatto che provenga da Geova. La devastazione non risparmierà nessun angolo del pianeta. Le nazioni capiranno che Geova starà agendo contro di loro tramite le sue forze esecutive. Mentre le autorità governative crolleranno, la mano di ciascuno si volgerà contro il suo compagno. Dai cieli, il Figlio di Dio in persona dirigerà le cose. — Rivelazione 6:16, 17; 19:11-13; Zaccaria 14:13.
18. Chi saranno i superstiti?
18 A differenza degli effetti di una guerra nucleare scatenata dall’uomo, questa distruzione non sarà indiscriminata. Ma chi sopravvivrà? Forse tutti quelli che professano una qualsiasi religione o tutti coloro che si dicono cristiani? Gesù definisce “molti” di questi come “operatori d’illegalità”. (Matteo 7:21-23) Coloro che sopravvivranno ed entreranno nella “nuova terra” saranno solo quelli che avranno veramente coltivato un’intima relazione con Geova e con suo Figlio, il Re Cristo Gesù. Col loro modo di vivere e la loro testimonianza in merito al Regno, avranno dato veramente prova di ‘conoscere Dio’ e di ‘ubbidire alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù’. State personalmente dimostrando di essere persone del genere? — II Tessalonicesi 1:8; Giovanni 17:3; Sofonia 2:2, 3.
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Quanto durerà il sistema attuale?Come sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 3
Quanto durerà il sistema attuale?
1. Riguardo alle promesse bibliche, cosa si chiedono molti di noi?
È SOLO naturale voler sapere quanto manca ancora prima che si verifichino gli avvenimenti che la Bibbia descrive in modo così vivido e che sfoceranno in Armaghedon. Quando sarà distrutto l’attuale sistema malvagio? Vivremo fino al giorno in cui la terra diverrà un luogo nel quale coloro che amano la giustizia potranno vivere in vera pace e sicurezza?
2. (a) Quale domanda analoga fecero gli apostoli di Gesù? (b) Sappiamo con esattezza quando finirà l’attuale sistema malvagio? (c) Nondimeno, quali utilissime informazioni fornì Gesù?
2 Gesù Cristo fornì notevoli particolari che rispondono a queste domande. Lo fece quando gli apostoli gli chiesero: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” Circa l’effettiva distruzione dell’attuale sistema malvagio, Gesù disse esplicitamente: “In quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno sa, né gli angeli dei cieli né il Figlio, ma solo il Padre”. (Matteo 24:3, 36) Ciò nonostante egli descrisse con dovizia di particolari la generazione che avrebbe visto il “termine [greco: syntèleia] del sistema di cose”, il periodo di tempo che avrebbe portato alla “fine [greco: tèlos]”. Leggetene voi stessi il racconto nella Bibbia in Matteo 24:3–25:46, e nei racconti paralleli di Marco 13:4-37 e Luca 21:7-36.
3. Come sappiamo che la risposta di Gesù non riguardava esclusivamente avvenimenti del primo secolo?
3 Nel leggere questi brani, noterete che solo in parte Gesù fa una descrizione degli avvenimenti che portarono alla distruzione di Gerusalemme e del suo tempio nel 70 E.V. e che si conclusero con essa. È evidente che aveva in mente anche qualcosa di molto più grande. Perché? Perché in Matteo 24:21 egli parla di una “grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più”. Non poteva trattarsi della semplice distruzione di una singola città e delle persone in essa intrappolate. E riguardo agli avvenimenti descritti, in Luca 21:31 vien detto che avrebbero indicato la venuta del tanto atteso “regno di Dio”. Qual è il notevole “segno” a cui Gesù disse di prestare attenzione?
UN SEGNO COMPOSITO
4. In che consiste “il segno” che Gesù diede?
4 Gesù predisse guerre, penurie di viveri, diffuse pestilenze, grandi terremoti e uno spirito privo d’amore in un tempo di crescente illegalità, ma nessuno di questi aspetti, da solo, è “il segno”. Perché il quadro fosse completo, tutti gli aspetti predetti dovevano adempiersi nell’arco di un’unica generazione. Avrebbero incluso anche l’‘angoscia delle nazioni, che non avrebbero saputo come uscirne . . . mentre gli uomini sarebbero venuti meno per il timore’ a motivo degli avvenimenti che si sarebbero verificati nei cieli e nei mari. (Luca 21:10, 11, 25-32; Matteo 24:12; confronta II Timoteo 3:1-5). In contrasto con tutto ciò, ma sempre come parte del segno, Gesù predisse una predicazione mondiale della buona notizia del Regno di Dio nonostante la persecuzione dei suoi seguaci a livello internazionale. (Marco 13:9-13) Questa descrizione composita corrisponde in modo specifico al tempo in cui viviamo?
5. Cosa avrebbe reso questi avvenimenti diversi da quelli di cui è piena la storia?
5 Gli schernitori possono sorridere, dicendo che la storia umana è piena di guerre, carestie, terremoti, e così via. Ma questi avvenimenti acquistano particolare significato quando si verificano tutti insieme, non in pochi luoghi isolati soltanto, ma su scala mondiale e per un prolungato periodo di tempo che ha inizio in un anno predetto molto in anticipo.
6, 7. Quali avvenimenti e condizioni del XX secolo corrispondono senz’altro a quel segno composito? (Per rispondere, usate la Bibbia e indicate quali parti della profezia di Gesù state trattando).
6 Valutate questi fatti: La guerra che scoppiò nel 1914 fu di proporzioni tali da essere definita la prima guerra mondiale, e da allora la pace, nel vero senso della parola, non è più ritornata sulla terra. In seguito alla prima guerra mondiale l’umanità fu colpita da una delle più grandi carestie conosciute, e tuttora circa 40 milioni di persone all’anno muoiono per la penuria di viveri. Nel 1918 l’influenza spagnola mieté vittime a un ritmo senza precedenti nella storia delle malattie, e tuttora, nonostante la ricerca scientifica, decine di milioni di persone sono colpite da tumori, malattie cardiache, ripugnanti malattie veneree, malaria, schistosomìasi e oncocercòsi. La frequenza dei grandi terremoti è aumentata di circa 20 volte rispetto alla media dei duemila anni precedenti il 1914. Timore e angoscia affliggono, a livello mondiale, persone d’ogni età. Fra le ragioni vi sono l’insicurezza economica, la criminalità violenta e la minaccia dell’annientamento in una guerra nucleare con ordigni lanciati da sottomarini o che piovono dal cielo, cose impossibili prima del XX secolo.
7 In mezzo a tutto ciò viene svolta, come predetto da Gesù, una straordinaria predicazione mondiale della buona notizia del Regno di Dio. In oltre 200 paesi e isole i testimoni di Geova dedicano gratuitamente centinaia di milioni di ore all’anno per aiutare persone di ogni estrazione sociale a comprendere il significato di questi avvenimenti mondiali alla luce della Parola di Dio. I Testimoni additano con zelo alle persone la via per sopravvivere alla “grande tribolazione” in qualità di sudditi del Regno di Dio. E lo fanno malgrado il fatto che, come osserva un giornale canadese, “probabilmente sono più perseguitati di qualsiasi altro gruppo religioso al mondo e per le ragioni meno valide”.
8. Quale periodo di tempo fu pure incluso in questa profezia?
8 Occorre anche tener conto del fatto che Gesù, come parte della sua profezia, indicò lo scadere di un particolare periodo di tempo, dicendo: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:24) Sono terminati questi ‘tempi fissati’?
“I FISSATI TEMPI DELLE NAZIONI”
9. (a) Cos’è la “Gerusalemme” che fu “calpestata” dalle nazioni? (b) Quando cominciò quel ‘calpestamento’?
9 Per comprendere la risposta, dobbiamo capire il significato di Gerusalemme stessa. La città, con la sua residenza reale sul monte Sion, era chiamata ‘la città del gran Re . . . la città di Geova’. (Salmo 48:2, 8; Matteo 5:34, 35) Riguardo ai re della casa reale di Davide, si diceva che sedevano “sul trono di Geova”. Perciò Gerusalemme era un simbolo visibile del fatto che Geova esercitava il dominio sulla terra. (I Cronache 29:23) Così quando gli eserciti babilonesi, col permesso di Dio, distrussero Gerusalemme, ne portarono in esilio il re e lasciarono il paese desolato, calpestarono in effetti il Regno di Dio esercitato attraverso un discendente reale del re Davide. Quando ciò avvenne, nel 607 a.E.V., segnò l’inizio dei “fissati tempi delle nazioni [gentili]”. Da allora nessun discendente di Davide ha più regnato in Gerusalemme.
10. (a) Cosa avrebbe significato la fine del ‘calpestamento’? (b) Da quale “Gerusalemme” Gesù avrebbe quindi governato, e perché?
10 Cosa avrebbe significato quindi la fine di quel ‘calpestamento di Gerusalemme’? Avrebbe significato che Geova aveva di nuovo intronizzato un re di sua scelta, un discendente di Davide, perché ora esercitasse l’autorità non semplicemente sui giudei, ma sugli affari dell’umanità in generale. Questi è il Signore Gesù Cristo. (Luca 1:30-33) Ma da dove avrebbe regnato? Dalla città terrena di Gerusalemme? Gesù disse chiaramente che i privilegi relativi al Regno di Dio sarebbero stati tolti all’Israele carnale. (Matteo 21:43; vedi anche 23:37, 38). Dopo di ciò gli adoratori del vero Dio considerarono come loro madre la “Gerusalemme di sopra”, la celeste organizzazione di Dio composta di leali creature spirituali. (Galati 4:26) Gesù sarebbe stato intronizzato in quella celeste Gerusalemme perché esercitasse l’autorità regale verso la terra. (Salmo 110:1, 2) Questo sarebbe avvenuto alla fine dei “fissati tempi delle nazioni”. Quando?
11 e prospetto (pagina 27). (a) Come si calcola lo scadere dei ‘tempi fissati’? (b) Cosa ebbe quindi inizio alla fine di quei ‘tempi fissati’? (c) Cosa pensano gli storici del 1914? (Vedi pagina 29).
11 Decenni in anticipo si capì che questo sarebbe avvenuto nel 1914, allo scadere del principale adempimento dei “sette tempi” di Daniele 4:10-17.a Ma il suo pieno significato fu gradualmente compreso negli anni successivi. Gli Studenti Biblici videro progressivamente adempiersi sotto i loro occhi i particolari del segno composito che Gesù aveva detto avrebbe indicato la sua presenza celeste nel potere del Regno. Divenne evidente che erano davvero entrati nel “termine del sistema di cose”, che Cristo aveva cominciato a regnare nel 1914 e che la fine di questo mondo malvagio sarebbe venuta entro la generazione che aveva visto il principio di queste cose.
LE VOSTRE ASPETTATIVE SONO CONCRETE?
12. A causa di quali errate aspettative alcuni trovano difficile accettare questa conclusione? (Matteo 24:26, 27; Giovanni 14:3, 19)
12 Alcuni che conoscono questi fatti che adempiono la profezia di Gesù trovano difficile accettare la conclusione a cui essi portano. Perché? Perché si aspettano qualcos’altro. È stato insegnato loro che la seconda venuta di Cristo sarà visibile e avrà come conseguenza la conversione in massa dell’umanità. Anche nel primo secolo certe aspettative degli ebrei non si realizzarono. Speravano che la venuta del Messia consistesse in una prova di forza che li liberasse dal giogo romano. Non rinunciando alle loro aspettative errate, rigettarono lo stesso Figlio di Dio. Come sarebbe tragico ripetere quell’errore quando Cristo è presente nel potere del Regno! Quanto è meglio vedere ciò che dicono realmente le Scritture stesse!
13. Quali avvenimenti la Bibbia stessa mette in relazione con la presenza di Cristo?
13 La Bibbia mostra che Cristo avrebbe cominciato a regnare in mezzo ai suoi nemici. (Salmo 110:1, 2) Essa aggiunge che, dopo che Cristo avrebbe ricevuto l’autorità del Regno, Satana e i suoi demoni sarebbero stati scacciati dal cielo e scagliati nelle vicinanze della terra; di conseguenza per la terra vi sarebbe stato un periodo di accresciuti guai. (Rivelazione 12:7-12) In quel periodo vi sarebbe stata un’intensificata predicazione del messaggio del Regno, per dare alle persone l’opportunità di agire in vista della sopravvivenza. (Matteo 24:14; Rivelazione 12:17) Ma sarebbe sfociato questo nella conversione del mondo? Tutt’altro: la Bibbia mostra che a ciò avrebbe fatto seguito una distruzione senza precedenti nella storia umana. Anche se gli uomini non vedranno mai con gli occhi fisici il glorificato Gesù Cristo, tutti quelli che non avranno accettato volontariamente i fatti relativi alla regale presenza di Cristo saranno costretti a ‘vedere’ che è proprio lui, come predetto, a portare la distruzione su di loro. — Rivelazione 1:7; Matteo 24:30; confronta I Timoteo 6:15, 16; Giovanni 14:19.
14, 15. Perché il fatto che siano trascorsi diversi anni dal 1914 non è un motivo per dubitare che viviamo negli “ultimi giorni”?
14 Ma il fatto che siano ormai trascorsi settant’anni dal 1914 non fa forse dubitare che quell’anno siano davvero iniziati gli “ultimi giorni” e che sia imminente la venuta di Cristo come giustiziere? No, affatto! Circa coloro che avrebbero visto l’adempimento del “segno” dall’inizio, dal 1914, Gesù disse: “Veramente vi dico che questa generazione non passerà finché tutte queste cose non siano avvenute”. (Marco 13:30) Persone di quella generazione sono ancora presenti, anche se il loro numero va rapidamente diminuendo.
15 È vero che secondo le statistiche la probabilità media di vita a livello mondiale è ora di soli 60 anni, ma ci sono milioni di persone che li superano. Secondo statistiche disponibili, nel 1980 erano ancora in vita circa 250.000.000 di persone viventi nel 1914. Quella generazione non è ancora scomparsa. È interessante notare, comunque, che, secondo statistiche delle Nazioni Unite, dei nati nel 1900 o prima, si calcola che nel 1980 ne fossero ancora in vita solo 35.316.000. Perciò la cifra cala rapidamente man mano che gli individui raggiungono i settanta o ottant’anni. Se considerati alla luce di tutti i particolari che compongono il segno profetico di Gesù, questi fatti indicano vigorosamente che la fine è vicina. — Luca 21:28.
16. Quale dovrebbe quindi essere il nostro atteggiamento?
16 Questo non è il tempo di essere apatici. È il tempo di agire con urgenza! Gesù avvertì i discepoli, dicendo: “Siate pronti, perché in un’ora che non pensate, viene il Figlio dell’uomo [Gesù Cristo]”. — Matteo 24:44.
[Nota in calce]
a Per i particolari, vedi il libro “Venga il tuo Regno”, pagine 127-38, 186-9.
[Riquadro a pagina 29]
Opinioni di storici sul 1914
La guerra iniziata nel 1914 è stata giustamente chiamata la Grande Guerra e prima guerra mondiale. Mai nessuna guerra era stata così rovinosa. Le guerre successive sono state solo un proseguimento di ciò che ebbe inizio nel 1914. Ecco alcune osservazioni sugli effetti di quella guerra memorabile:
● “La guerra non solo cambiò la configurazione dell’Europa e innescò rivoluzioni che distrussero tre imperi, ma i suoi effetti, diretti e indiretti, andarono molto più in là, facendosi sentire quasi in ogni campo. Dopo la guerra, sia i politici che altri cercarono di rallentare o fermare questa evoluzione e riportare le cose alla ‘normalità’, ripristinando il mondo che c’era prima del 1914. Ma fu impossibile. Il terremoto era stato così violento e così prolungato che il vecchio mondo ne era stato lacerato dalle fondamenta. Nessuno poteva ricostruirlo secondo il modello di un tempo, con i suoi sistemi sociali, la sua mentalità e i suoi princìpi morali.
“. . . Di importanza non secondaria fu il cambiamento di valori che aveva avuto luogo e che aveva determinato in moltissimi campi una scala di valori completamente nuova. . . . Non era solo il fatto che i soldati al fronte si erano abbrutiti ed erano diventati incuranti della proprietà altrui. Non erano solo stati infranti molti pregiudizi, molte illusioni e molti falsi valori, ma anche molte tradizionali norme di vita e di comportamento sociale. C’era un mutamento di valori, cioè tutto sembrava andare alla deriva, come se nulla avesse più radici: così fu del sistema economico, della moralità sessuale, dei princìpi politici e dei criteri artistici. . . .
“L’insicurezza fondamentale che caratterizzò l’epoca fu particolarmente evidente nel campo economico, dove la guerra aveva brutalmente distrutto un sistema complesso, flessibile ed equilibrato, governato da leggi rigide e valori stabili. . . . Nemmeno in questo campo fu possibile il ritorno alla ‘normalità’”. — Världshistoria—Folkens liv och Kultur (Stoccolma; 1958), Vol. VII, pagine 421, 422.
● “È trascorso mezzo secolo, ma la tragica cicatrice lasciata dalla Grande Guerra sul corpo e sull’anima delle nazioni non è scomparsa . . . Quel disastro ebbe dimensioni fisiche e morali tali che nulla di ciò che sopravvisse rimase come prima. La società nel suo insieme — sistemi di governo, confini nazionali, leggi, forze armate, rapporti fra stati, ma anche ideologie, vita domestica, ricchezze, patrimoni, rapporti personali — cambiò radicalmente. . . . Infine l’umanità perse l’equilibrio, e non lo ha più riacquistato”. — Da un discorso di Charles de Gaulle, 1968 (Le Monde, 12 novembre 1968).
● “Sin dal 1914 ognuno che si rende conto delle tendenze del mondo si è profondamente angustiato per quella che è sembrata una fatale e predeterminata marcia verso disastri sempre maggiori. Molte persone serie sono pervenute alla sensazione che non si possa fare nulla per evitar di sprofondare nella rovina. Vedono la razza umana, come l’eroe di una tragedia greca, sospinta da dèi adirati e non più padrona del destino”. — Bertrand Russell, Times Magazine di New York, 27 settembre 1953.
● “Guardando indietro dalla posizione di vantaggio del presente, notiamo chiaramente che lo scoppio della prima guerra mondiale introdusse nel XX secolo un ‘tempo d’afflizione’ — per usare la significativa espressione dello storico inglese Arnold Toynbee — dal quale la nostra civiltà non si è ancora minimamente ripresa. Direttamente o indirettamente, tutte le convulsioni dell’ultimo mezzo secolo risalgono al 1914”. — The Fall of the Dynasties: The Collapse of the Old Order (New York; 1963), di Edmond Taylor, pagina 16.
Ma come spiegare questa svolta che sconvolse il mondo? Solo la Bibbia dà una spiegazione soddisfacente.
[Riquadro a pagina 27]
1914 Un anno contrassegnato dalla cronologia biblica e dagli avvenimenti mondiali
Cronologia
→ La Bibbia prediceva un periodo di “sette tempi” allo scadere dei quali Dio avrebbe dato il dominio del mondo a una persona da lui prescelta (Daniele 4:3-17)
→ “Sette tempi” = 2.520 anni (Confronta Rivelazione 11:2, 3; 12:6, 14; Ezechiele 4:6).
→ Inizio dei “sette tempi”: 607 a.E.V. (Ezechiele 21:25-27; Luca 21:24)
→ Fine dei “sette tempi”: 1914 E.V.
Gesù Cristo fu intronizzato in cielo, cominciò a regnare in mezzo ai suoi nemici (Salmo 110:1, 2)
Satana fu scacciato dal cielo; guai per l’umanità (Rivelazione 12:7-12)
Cominciarono gli ultimi giorni (II Timoteo 3:1-5)
Avvenimenti predetti come segno degli ultimi giorni
→ Guerre (Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale; la pace in effetti non è più tornata)
→ Carestie (Oggi mietono circa 40 milioni di vite all’anno)
→ Epidemie (Nonostante i progressi della ricerca scientifica)
→ Terremoti (Dal 1914, facendo una media annua, i grandi terremoti sono stati circa 20 volte più frequenti)
→ Timore (Della criminalità, del crollo economico, dell’annientamento nucleare)
L’attuale mondo malvagio dev’essere distrutto da Dio prima che scompaia la generazione che vide il 1914 (Matteo 24:3-34; Luca 21:7-32)
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Il tipo di vita che attende i superstitiCome sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 4
Il tipo di vita che attende i superstiti
1. Perché l’imminente “giorno di Geova” non lascerà la terra in condizioni di desolata rovina? (Isaia 45:18)
L’IMMINENTE “giorno di Geova”, per quanto tremendo, non lascerà la terra così in rovina da non poter essere abitata dall’uomo. I suoi effetti non saranno come quelli di un olocausto nucleare, che si teme possa sconvolgere i sistemi ecologici e lasciare i superstiti in preda agli orribili effetti delle radiazioni. Lungi dal rendere la terra inabitabile, il Creatore ha intenzione di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Gioele 2:30, 31; Rivelazione 11:18.
2. Perché possiamo aver fiducia che Geova salverà i fedeli attraverso la grande tribolazione?
2 I fedeli servitori di Geova non dubitano minimamente che Dio possa salvarli, quali che siano le forze distruttive che egli scatenerà intorno a loro. Sanno che quando Sodoma e Gomorra, per la loro corruzione morale, furono distrutte con ‘zolfo e fuoco dal cielo’, angeli di Geova liberarono Lot e le sue due figlie. (Genesi 19:15-17, 24-26) Sanno anche che quando ai giorni di Mosè furono uccisi tutti i primogeniti d’Egitto, l’angelo di Geova in qualità di giustiziere passò oltre le case degli israeliti, contrassegnate dal sangue dell’agnello pasquale. (Esodo 12:21-29) Così, anche quando si scatenerà la distruttiva furia della grande tribolazione, Geova libererà coloro che avranno fatto di lui il proprio rifugio. — Salmo 91:1, 2, 14-16; Isaia 26:20.
3. Perché il gran numero di cadaveri non metterà in pericolo la salute dei superstiti?
3 Certo, a motivo della grande distruzione, la terra sarà disseminata dei cadaveri di quelli uccisi da Geova. Ma nessuno meglio di Dio sa cosa è necessario fare per salvaguardare la salute dei superstiti. Egli dice che inviterà gli uccelli del cielo e le bestie del campo al suo “grande pasto serale” e che essi si sazieranno delle carni degli uccisi. (Rivelazione 19:17, 18; Ezechiele 39:17-20) Ciò che non consumeranno potrà essere eliminato da Dio con altri mezzi. Il proposito di Dio per la terra, dichiarato in Eden, si avvierà quindi verso l’adempimento.
COSA RIVELA L’ORIGINALE PROPOSITO DI DIO
4. Che tipo di inizio diede Geova alla prima coppia umana, e perché ci interessa particolarmente?
4 Un’indicazione di ciò che ha in serbo il futuro per i superstiti della grande tribolazione è data dal tipo di inizio che Geova diede alla famiglia umana in Eden. Preparando la terra perché fosse abitabile dall’uomo, il Creatore produsse una rigogliosa vegetazione, come pure una splendida varietà di pesci, uccelli e animali terrestri. “Geova Dio piantò un giardino in Eden, verso oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato”. (Genesi 2:8) Ma Dio non fece dell’intera terra un paradiso da mantenere come parco per l’uomo. Geova diede alla prima coppia umana un meraviglioso inizio, li benedisse e affidò loro un lavoro da compiere. Mise dinanzi a loro dei progetti da realizzare, i quali avrebbero permesso loro di valersi appieno delle loro capacità e di provare soddisfazione per ciò che avrebbero compiuto. La loro vita sarebbe stata quindi piena di significato. Che incarico affascinante diede loro: allevare figli che rispecchiassero le qualità divine, estendere il Paradiso sino ai confini della terra e aver cura di esso e di tutte le sue forme di vita! Se avessero continuato a rispettare la sovranità di Geova, Adamo ed Eva non sarebbero mai morti. Avrebbero goduto per sempre una vita perfetta sulla terra. — Genesi 1:26-28; 2:16, 17.
5. Quali prospettive si presenteranno quindi ai superstiti della grande tribolazione?
5 È evidente che subito dopo la grande tribolazione le condizioni sulla terra non saranno come quelle in Eden. Ma l’originale proposito di Dio per l’umanità sarà rimasto immutato. Il Paradiso dovrà abbracciare l’intero pianeta, gli uomini ne saranno i custodi e saranno tutti uniti nell’adorare il vero Dio. Dinanzi a loro si aprirà l’opportunità di vivere per sempre, nella gloriosa libertà dei figli di Dio. — Luca 23:42, 43; Rivelazione 21:3, 4; Romani 8:20, 21.
6. (a) Che ne sarà delle eventuali armi rimaste? (b) Perché nessuno sarà più costretto a patire la fame?
6 All’inizio sarà senz’altro necessario eliminare le rovine del vecchio sistema. Le armi rimaste saranno convertite per usi pacifici. (Ezechiele 39:8-10; confronta Michea 4:3). Le messi ancora nei campi saranno senza dubbio mietute per nutrire i superstiti. Poi, man mano che si seminerà e si mieteranno nuovi raccolti, si avvererà la promessa secondo cui “la terra stessa darà per certo il suo prodotto; Dio, il nostro Dio, ci benedirà”. (Salmo 67:6; confronta Deuteronomio 28:8). Essendo allora scomparsi i fattori egoistici e divisivi del vecchio sistema, nessuno sarà più costretto ad andare a letto affamato la sera. — Salmo 72:16.
7. Come sono evidenti la sapienza e l’amore di Geova Dio nella sua scelta del nuovo Re della terra?
7 Sarà un mondo composto di persone consce dell’importanza di essere guidate e benedette da Geova. E la maniera in cui Geova farà questo rispecchierà la sua sapienza e il suo amore. Colui che Geova ha incaricato come nuovo Re della terra è il suo proprio Figlio Gesù Cristo. La Bibbia rivela che per mezzo di lui Dio creò la terra e tutte le forme di vita che vi si trovano. (Colossesi 1:15-17) Il Figlio di Dio sa perfettamente cosa è necessario per la perpetuazione della vita sulla terra e prova particolare amore per le cose che riguardano l’umanità. — Proverbi 8:30, 31.
8. Quali sentimenti Cristo aiuterà i suoi sudditi terreni a coltivare nei confronti della sovranità di Geova?
8 Soprattutto, il Figlio sostiene lealmente la sovranità di Geova. Riguardo a Gesù fu predetto: “Su di lui deve posarsi lo spirito di Geova, lo spirito di sapienza e d’intendimento, lo spirito di consiglio e di possanza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova”. (Isaia 11:2, 3) Egli aiuterà i suoi sudditi terreni a provare una gioia simile nel conformare la loro vita alle vie di Geova. Sotto il suo Regno, i superstiti della grande tribolazione saranno riportati al tipo di vita che Dio si propose per l’uomo quando diede l’Eden ai nostri primogenitori come loro dimora.
COSA RIVELA IL MINISTERO DI GESÙ
9. (a) Quali sono alcuni dolorosi effetti del peccato ereditato? (b) Quale speranza danno i miracoli di Gesù?
9 Per godere quel tipo di vita, comunque, dobbiamo essere sollevati dai tristi effetti del peccato. Tutti noi abbiamo ereditato il peccato da Adamo, che perse la perfezione quando violò la legge mancando di rispettare la sovranità di Geova. Le conseguenze del peccato sono evidenti in vari modi. Può dar luogo a malattie, difetti fisici, e anche all’inclinazione a pensare, dire e fare certe cose con motivi errati. Infine produce la morte. (Romani 5:12; 6:23) Durante il suo ministero terreno, Gesù compì molti miracoli a dimostrazione di ciò che farà per recare sollievo ai sudditi del Regno di Dio.
10. Perché non è strano che Gesù compisse miracoli che gli scienziati non sono in grado di ripetere?
10 Ma alcuni, quando leggono gli emozionanti racconti biblici circa i miracoli di Gesù, esprimono dubbi. Perché? Perché viviamo in un mondo in cui va di moda lo scetticismo. Secondo gli scettici, per essere credibili i miracoli dovrebbero poter essere ripetuti o spiegati dagli scienziati moderni. Ma perché gli scienziati continuano a dedicare enormi quantità di tempo e denaro alla ricerca? Perché ci sono molte cose che non comprendono. In quanto al modo in cui consideriamo il ministero di Gesù, la questione in effetti è se siamo disposti a riconoscere l’intervento divino negli affari umani.
11. Con quali espressioni sono descritti in Atti 2:22 i miracoli di Gesù, e cosa indicano esse?
11 Parlando a una folla riunita a Gerusalemme nel 33 E.V., l’apostolo Pietro definì Gesù ‘un uomo pubblicamente mostrato loro da Dio per mezzo di potenti opere e portenti e segni che Dio aveva fatto in mezzo a loro mediante lui’. (Atti 2:22) I miracoli, come indicò Pietro, erano ‘opere potenti’, non opere che altri uomini potessero ripetere o spiegare, ma prove che la potenza di Dio era all’opera mediante Gesù. Erano “segni” che egli era veramente il Messia, il Figlio stesso di Dio. Erano anche “portenti”, avvenimenti che additavano rincoranti eventi futuri.
12. (a) Secondo voi, di che incoraggiamento sono i racconti relativi alla guarigione di certi lebbrosi? (b) Cosa c’è di particolare nel caso di un paralitico guarito da Gesù?
12 Leggete i racconti evangelici nella Bibbia, tenendo presente che i miracoli compiuti da Gesù danno un’idea di ciò che egli farà per l’umanità che vivrà sulla terra sotto il messianico Regno di Dio. Allora persone affette da malattie sfiguranti come la lebbra saranno rese pure, proprio come Gesù purificò dieci lebbrosi mentre era diretto a Gerusalemme nel 33 E.V. Dimostrò di poter aiutare queste persone e di volerlo veramente fare. (Luca 17:11-19; Marco 1:40-42) Molti vengono colpiti da paralisi. Anche questi saranno guariti, come lo fu un paralitico costretto a letto che Gesù guarì e la cui guarigione mise in relazione col perdono dei suoi peccati. — Marco 2:1-12.
13. Menzionate un miracolo di Gesù che dia speranza (a) ai ciechi, (b) a quelli che sono sordi o che hanno impedimenti di parola, (c) a persone che sono state curate invano da molti medici. (d) Come sappiamo che Gesù sarà in grado di guarire ogni sorta di malattie e infermità?
13 Gli occhi dei ciechi saranno aperti, gli orecchi dei sordi saranno sturati e la lingua di quelli che hanno impedimenti di parola sarà sciolta, così come avvenne nel primo secolo a persone della Galilea e della Decapoli guarite da Gesù. (Matteo 9:27-30; Marco 7:31-37) Oggigiorno sono molte le persone che i medici non riescono a curare. Questa era la situazione di una donna di Capernaum che “da molti medici era stata sottoposta a molte pene e aveva speso tutte le sue risorse e non aveva ricevuto alcun beneficio”. Ma Gesù la guarì, e altrettanto farà per molti altri che si trovano nelle sue condizioni. (Marco 5:25-29) Tumori, disturbi cardiaci, malaria, schistosomiasi: nessuna di queste malattie sarà troppo difficile da curare, come dimostrò Gesù quando guarì “ogni sorta di malattia e ogni sorta d’infermità” durante il suo ministero in Galilea. — Matteo 9:35.
14. In che modo i racconti relativi alle risurrezioni compiute da Gesù aiutano a capire ciò che la risurrezione significherà per i superstiti?
14 In quel tempo anche i morti — non quelli distrutti da Dio nella grande tribolazione, ma i miliardi di altri che sono morti nel corso dei secoli — avranno l’opportunità di ritornare in vita, e con prospettive mai avute prima. Cosa significherà questo per i superstiti? Nei pressi del villaggio di Nain, Gesù asciugò le lacrime di dolore di una madre vedova risuscitandone l’unico figlio. A Capernaum i genitori di una ragazzina provarono grande estasi quando Gesù destò la loro figlia dai morti. (Luca 7:11-16; Marco 5:35-42) Vi piacerebbe essere presenti quando i vostri cari morti torneranno in vita? I superstiti che entreranno nella “nuova terra” avranno questa entusiasmante esperienza.
15. (a) Stando agli insegnamenti di Gesù, che tipo di persone vivranno allora sulla terra? (b) Come possiamo già pregustare quel tipo di vita?
15 Allora la vita non sarà una ripetizione delle pene e delle sofferenze che così spesso opprimono oggi le persone. Ciò è evidente non solo dai miracoli di Gesù, ma anche dai suoi insegnamenti, perché solo quelli che sono veramente suoi discepoli sopravvivranno per entrare nella “nuova terra”. (Giovanni 3:36) Gesù insegnò ai suoi seguaci a mettere i valori spirituali prima delle attività materiali, a confidare in Geova, a lasciarsi guidare da Lui e ad essere grati delle Sue benedizioni. Con la parola e con l’esempio, Gesù sottolineò l’importanza dell’amore e dell’umiltà, interessandosi vivamente degli altri e prodigandosi per loro. Quelli che divengono discepoli di Cristo e che mettono davvero in pratica questi princìpi trovano già grande ristoro per la loro anima e a loro volta recano ristoro ad altri. (Matteo 11:28, 29; Giovanni 13:34, 35) Questo è solo un assaggio del tipo di vita che avranno quelli che sopravvivranno alla scomparsa dell’attuale mondo privo d’amore. Se agite saggiamente ora, quella vita potrà essere vostra.
[Riquadro/Immagine a pagina 33]
IL PROPOSITO ORIGINALE DI DIO PER L’UOMO
Riempire la terra di uomini che rispecchiassero le qualità divine
Estendere il Paradiso a tutta la terra e aver cura di esso e della vita animale
Vivere sulla terra per sempre
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Attendibili prefigurazioni del futuro dell’umanitàCome sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 5
Attendibili prefigurazioni del futuro dell’umanità
1. Perché le profezie bibliche si rivelano sempre accurate?
CI SONO valide ragioni per avere fiducia in ciò che la Bibbia dice riguardo al futuro. Le sue profezie non si basano sulle congetture di uomini che fanno pronostici in base alle tendenze che osservano. “Nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. (II Pietro 1:20, 21) Per questo motivo le profezie bibliche si sono rivelate accurate nei minimi particolari.
2. Fate esempi di profezie concernenti gli affari mondiali.
2 La Bibbia predisse l’ascesa e la caduta di imperi mondiali menzionandoli per nome: Babilonia, Media-Persia e Grecia. Annunciò con quasi due secoli d’anticipo il modo in cui Babilonia sarebbe caduta e il nome del suo conquistatore. Tutto ciò si adempì nei particolari. Predisse che la città di Babilonia sarebbe infine divenuta una distesa desolata, per non essere mai più riabitata. Tutt’oggi si trova in queste condizioni. (Daniele 8:3-8, 20-22; Isaia 44:27–45:2; 13:1, 17-20) Altre nazioni, pur non essendo menzionate per nome, furono descritte in anticipo dalla Bibbia in maniera così dettagliata che le persone informate non hanno difficoltà a identificarle.
3. Ci sono profezie che non sono espresse sotto forma di predizioni?
3 Si deve comunque tenere presente che nella Bibbia ci sono vari tipi di informazioni profetiche. L’abbiamo già notato in relazione con i miracoli di Gesù, che servirono da portenti per dare un’idea di ciò che l’umanità sperimenterà sotto il Regno di Dio. Elementi profetici possono trovarsi anche in altri brani delle Scritture il cui linguaggio potrebbe non far pensare a una predizione.
AFFASCINANTI MODELLI PROFETICI
4. Come sappiamo che la Legge mosaica aveva un significato profetico?
4 Il libro biblico di Ebrei, ad esempio, ci rivela il significato profetico di cose che al lettore superficiale potrebbero sembrare semplice storia. Ci rivela che “la Legge [mosaica] ha un’ombra delle buone cose avvenire”. — Ebrei 10:1.
5. Cosa illustra che certi oggetti possono rappresentare qualcosa di più grande?
5 A volte come modelli profetici furono usati degli oggetti. Per esempio, riguardo alla sacra tenda, o tabernacolo, costruita da Mosè dietro istruzione di Geova, come pure riguardo ai servizi che vi si svolgevano, lo scrittore di Ebrei, sotto ispirazione di Dio, spiega che si trattava di ‘una rappresentazione tipica e un’ombra delle cose celesti’. Prefigurava il grande tempio spirituale di Geova, il cui Santissimo è nei cieli. Così, “essendo venuto Cristo come sommo sacerdote delle buone cose adempiute per mezzo della tenda più grande e più perfetta non fatta con mani, cioè non di questa creazione, egli entrò una volta per sempre nel luogo santo, no, non con sangue di capri e di giovani tori, ma col proprio sangue e ottenne per noi una liberazione eterna. . . . Cristo entrò non in un luogo santo fatto con mani, che è una copia della realtà, ma nel cielo stesso, per apparire ora dinanzi alla persona di Dio per noi”. (Ebrei 8:1-5; 9:1-14, 24-28) Dalle realtà spirituali qui descritte derivano grandi benefìci per i cristiani, e il nostro modo di vivere dovrebbe rispecchiarne l’apprezzamento. — Ebrei 9:14; 10:19-29; 13:11-16.
6. Quale significato profetico è attribuito a certe persone in (a) Galati 4:21-31? (b) Matteo 17:10-13?
6 Anche persone menzionate nelle Scritture servirono da tipi profetici. Ne troviamo un esempio particolareggiato in Galati 4:21-31, dove si parla di Sara, moglie di Abraamo (vi è spiegato che corrisponde alla “Gerusalemme di sopra”), della serva Agar (corrispondente alla terrena “Gerusalemme d’oggi”), e dei loro figli. In un altro caso Gesù aiutò i suoi discepoli a capire che la controparte del profeta Elia era Giovanni il Battezzatore, il quale, come Elia, smascherava intrepidamente le usanze religiose ipocrite. — Matteo 17:10-13.
7. Sotto quali aspetti Gesù Cristo fu prefigurato (a) da Salomone? (b) da Melchisedec?
7 Salomone, famoso per la sua saggezza e per la prosperità e la pace del suo regno, prefigurò Gesù Cristo. (I Re 3:28; 4:25; Luca 11:31; Colossesi 2:3) Sebbene il racconto di Genesi circa l’incontro di Abraamo con Melchisedec sia molto breve, Salmo 110:1-4 indica che anch’esso è ricco di significato, perché il Messia sarebbe divenuto “sacerdote a tempo indefinito secondo la maniera di Melchisedec”, cioè avrebbe ricevuto il sacerdozio per nomina diretta di Dio, e non a motivo della famiglia nella quale sarebbe nato. In seguito, la lettera agli Ebrei amplia l’argomento e mette in relazione l’apprezzamento per queste verità con la maturità cristiana, una qualità importante per coloro che cercano di piacere a Dio. — Ebrei 5:10-14; 7:1-17.
8. (a) Quale esempio mostra che certe esperienze di vita possono essere profetiche? (b) Significa questo necessariamente che ogni particolare di una simile esperienza trovi riscontro nell’adempimento?
8 È evidente che i paralleli profetici non implicano solo il ruolo o la posizione di certe persone. Includono anche le loro esperienze di vita. Una volta, quando i capi religiosi giudei manifestarono incredulità, Gesù disse loro: “Una generazione malvagia e adultera continua a cercare un segno, ma non le sarà dato nessun segno eccetto il segno del profeta Giona. Poiché come Giona fu nel ventre del grosso pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’uomo sarà nel cuore della terra tre giorni e tre notti”. (Matteo 12:38-40; Giona 1:17; 2:10) Comunque, Gesù non disse che ogni particolare della vita di Giona prefigurava cose che sarebbero successe a Lui. Quando ricevette l’incarico da Geova, Gesù non fuggì, a differenza di Giona che aveva cercato di fuggire a Tarsis. Ma, come indicò Gesù, l’esperienza di Giona nel ventre del grosso pesce fu inclusa nel racconto biblico in quanto serviva a fornire particolari profetici in merito alla morte e risurrezione di Gesù. — Matteo 16:4, 21.
9. (a) Quali aspetti profetici di due periodi storici indicò Gesù? (b) Sotto ispirazione, quali ulteriori particolari significativi menzionò Pietro?
9 Anche certi periodi storici contengono prefigurazioni profetiche di particolare interesse per noi. Parlando del tempo che avrebbe portato alla sua rivelazione nel potere del Regno, Gesù tracciò dei paralleli con due precedenti occasioni in cui i malvagi avevano subìto il giudizio divino. Parlò in questo senso dei “giorni di Noè” e dei “giorni di Lot”, sottolineando in particolare il fatto che la gente di quei tempi era impegnatissima nelle faccende quotidiane della vita. Gesù ci esortò ad agire prontamente, e a non voltarci indietro rimpiangendo ciò che abbiamo lasciato, come fece la moglie di Lot. (Luca 17:26-32) Nella seconda lettera ispirata dell’apostolo Pietro vengono menzionati ulteriori particolari significativi: la disubbidienza degli angeli prima del Diluvio, la predicazione di Noè, il dispiacere di Lot nel vedere gli illeciti vizi degli abitanti di Sodoma, il fatto che distruggendo a tempo debito i malvagi Dio aveva stabilito un modello di cose avvenire, come pure la prova che Dio può liberare i suoi fedeli servitori e che lo farà senz’altro. — II Pietro 2:4-9.
10. Facendo un confronto fra Geremia e Rivelazione, dimostrate come profezie già adempiute possono avere un ulteriore valore profetico.
10 Una volta che le profezie si sono adempiute, non significa che ormai abbiano solo un interesse storico. Sia il preavviso di ciò che si sarebbe verificato che il modo in cui poi si adempì sono spesso profetici di avvenimenti futuri di portata anche più ampia. Questo può dirsi di ciò che fu scritto in merito all’antica Babilonia, un impero eccezionalmente religioso e la cui influenza si fa ancora sentire in tutto il mondo. Sebbene nel 539 a.E.V. Babilonia fosse stata sconfitta dai medi e dai persiani, il libro di Rivelazione, scritto alla fine del primo secolo E.V., attinge al linguaggio del profeta Geremia e addita un ulteriore adempimento futuro delle profezie in relazione con Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Come esempi, si confrontino Rivelazione 18:4 con Geremia 51:6, 45; Rivelazione 17:1, 15 e 16:12 con Geremia 51:13 e 50:38; Rivelazione 18:21 con Geremia 51:63, 64.
11. Quale significato profetico ha il modo in cui Geova trattò l’apostata Israele e Giuda per la loro infedeltà? Perché?
11 In maniera simile, il modo in cui Geova trattò l’apostata regno delle dieci tribù d’Israele e i re e sacerdoti infedeli delle due tribù che formavano il regno di Giuda è pure profetico. Sia le profezie relative a quegli antichi regni che il loro adempimento, entrambi riportati nelle Scritture, illustrano vividamente come Dio tratterà la moderna cristianità, la quale pure asserisce di servire l’Iddio della Bibbia ma ne viola flagrantemente i giusti comandamenti.
12. Che beneficio possiamo trarre personalmente da questi racconti?
12 Oggi, perciò, tutti questi racconti sono significativi. Ci aiutano a comprendere come Dio considera certe situazioni odierne e cosa dobbiamo personalmente fare per poter sopravvivere all’imminente grande tribolazione. Siamo quindi aiutati a renderci meglio conto del fatto che “tutta la Scrittura è . . . utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. — II Timoteo 3:16, 17, NW.
ERA GIÀ TUTTO PREDISPOSTO?
13. Come sappiamo che non fu Dio a indurre certe persone a peccare per poter stabilire determinati modelli profetici?
13 Da quanto precede, dobbiamo forse trarre la conclusione che la condotta delle persone e delle nazioni di cui parla la Bibbia era stata tutta predisposta da Dio perché avesse un significato profetico? È evidente che Dio stesso trattò in una certa maniera con i suoi antichi servitori così da provvedere un modello di cose più grandi che egli aveva in mente per il futuro. Ma che dire delle azioni degli uomini? Alcuni commisero gravi peccati. Fu forse Dio a farglieli commettere per poterli includere nella Bibbia? Lo scrittore biblico cristiano Giacomo risponde: “Coi mali Dio non può esser provato né egli stesso prova alcuno”. (Giacomo 1:13) Non fu Dio a indurli a fare il male per poter stabilire determinati modelli profetici.
14. (a) Come fa Geova a sapere ciò che faranno in futuro gli uomini o anche Satana? (b) In quali modi la conoscenza che Geova ha di sé e del suo proposito influisce sulle profezie bibliche?
14 Non va dimenticato che Geova è il Creatore dell’uomo. Egli sa come siamo fatti e perché le persone agiscono in un certo modo. (Genesi 6:5; Deuteronomio 31:21) Può accuratamente predire quale sarà l’esito per coloro che vivono in armonia con i suoi giusti princìpi e che fine faranno quelli che cercano di ignorare il loro bisogno di Dio o che ne torcono le vie. (Galati 6:7, 8) Dio sa che il Diavolo continuerà a usare tattiche simili a quelle che ha usato nel passato. Geova sa anche ciò che Egli stesso farà in determinate circostanze, che agirà in armonia con le nobili qualità di giustizia, imparzialità, amore e misericordia, qualità che ha sempre manifestato. (Malachia 3:6) Dato che i suoi propositi si adempiranno senz’altro, Geova può predire i risultati e i passi che farà per realizzarli. (Isaia 14:24, 27) Poté quindi scegliere avvenimenti della vita di certe persone e nazioni e farli includere nella Bibbia come prefigurazioni di ciò che sarebbe avvenuto in futuro.
15. In che modo l’apostolo Paolo mise in risalto che i racconti biblici sono molto più che semplice storia?
15 Appropriatamente, quindi, dopo aver narrato avvenimenti della storia d’Israele, l’apostolo Paolo disse ai suoi conservi cristiani: “Ora queste cose accadevano loro come esempi, e furono scritte per avvertimento a noi sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”. (I Corinti 10:11) E alla congregazione cristiana di Roma scrisse: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Romani 15:4) Se quindi comprendiamo che i racconti biblici sono più che semplice storia, possiamo cominciare a trarne meravigliose prefigurazioni del futuro dell’umanità.
[Riquadro/Immagini a pagina 41]
MODELLI PROFETICI di che cosa?
I giorni di Noè
Il tabernacolo
Il re Salomone
Giona nel ventre del pesce per tre giorni
La caduta di Babilonia
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Un mondo che fu distruttoCome sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 6
Un mondo che fu distrutto
1. (a) L’umanità è mai andata incontro prima d’ora a una distruzione mondiale? (b) Perché dovremmo essere grati che Noè prese sul serio il relativo avvertimento?
GIÀ una volta incombeva una distruzione mondiale. Persone di tutte le nazioni possono essere grate che fra i loro antenati vi fu un uomo che prese sul serio l’avvertimento di Dio circa un diluvio mondiale. Per aver prestato ascolto e ubbidito, Noè, sua moglie, i suoi tre figli e le rispettive mogli sopravvissero. Tutti noi discendiamo da loro. — Genesi 10:1, 32.
2. Perché Dio distrusse quel mondo?
2 Dio distrusse quel mondo perché vide che la terra era piena di violenza. “La malvagità dell’uomo era abbondante sulla terra”. (Genesi 6:3, 5, 13) Le condizioni erano molto simili a quelle del nostro secolo.
3. Per quale motivo la situazione si era aggravata a tal punto?
3 Per quale motivo ai giorni di Noè la situazione si era aggravata a tal punto? Un fattore determinante è indicato in Genesi 6:2, dove si legge: “I figli del vero Dio notavano che le figlie degli uomini erano di bell’aspetto; e si presero delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero”. Ma che c’era di male in questo? Ebbene, quelli non erano semplici uomini che avevano deciso di sposarsi. Quei “figli del vero Dio” erano angeli, creature spirituali, che avevano notato le belle donne della terra e i piaceri coniugali e avevano assunto forma umana. (Confronta Giobbe 1:6). L’essersi materializzati assumendo corpi umani e l’essersi sposati furono atti di disubbidienza a Dio. Le Scritture dicono che essi “abbandonarono il proprio luogo di dimora” e che i loro rapporti con donne erano ‘innaturali’, una perversione. (Giuda 6, 7; I Pietro 3:19, 20) La loro ibrida progenie era di statura superiore al normale. Questi ultimi, per la loro prepotenza, furono chiamati Nefilim, o “abbattitori”. — Genesi 6:4.
4. (a) Perché Dio mostrò favore a Noè? (b) Che preparativi si fecero per preservare la vita?
4 Pur vivendo in mezzo a quel mondo corrotto, Noè trovò favore agli occhi di Geova. Perché? Perché “Noè fu uomo giusto”. Era al corrente delle contese suscitate in Eden, e mostrò d’essere un uomo senza difetto, “integro”. (Genesi 6:8, 9; Versione Riveduta) Per conservare in vita Noè e la sua famiglia, oltre a esemplari di ogni tipo di animali terrestri e creature volatili, Geova gli diede istruzione di costruire un’arca, un’enorme struttura a forma di cassa. Dio spiegò: “Ecco, sto per portare il diluvio di acque sulla terra per ridurre in rovina ogni carne in cui è attiva la forza della vita di sotto i cieli. Tutto ciò che è sulla terra spirerà”. (Genesi 6:13-17) Saggiamente, Noè diede ascolto a Dio e ubbidì.
5. Quanto fu esteso il Diluvio?
5 Il Diluvio venne nell’anno 2370 a.E.V., secondo quanto indica la dettagliata cronologia biblica. Fu il più grande cataclisma della storia umana fino a oggi. Fu così imponente che “tutti gli alti monti che erano sotto tutti i cieli furono coperti”. (Genesi 7:19) Mediante il Diluvio “il mondo di quel tempo subì la distruzione”. (II Pietro 3:6) Ma qualcuno chiederà: ‘Se l’acqua coprì persino i monti più alti, dov’è ora tutta quell’acqua?’ Evidentemente è proprio qui sulla terra.
6. Dopo il Diluvio, dove andò tutta quell’acqua?
6 È da notare che la Bibbia non dice che ai giorni di Noè vi fossero montagne alte quanto l’Everest. Secondo gli scienziati, un tempo molte montagne erano assai più basse che oggi, e alcune sono addirittura emerse da sotto i mari. Si pensa inoltre che un tempo gli oceani stessi fossero più piccoli e i continenti più grandi di adesso, come testimoniano canali fluviali che si estendono considerevolmente sotto gli oceani. Tuttavia, riguardo alla situazione attuale, la rivista National Geographic, nel numero del gennaio 1945, riferiva: “Il volume della massa d’acqua presente negli oceani è dieci volte maggiore di quello delle terre sopra il livello del mare. Se prendeste tutta quella terra e la immergeste nel mare, distribuendola uniformemente, uno strato di quasi due chilometri e mezzo d’acqua coprirebbe l’intera Terra”. Perciò, dopo la caduta delle acque del Diluvio, ma prima che l’innalzarsi dei monti e l’abbassarsi del fondo dei mari facessero prosciugare la terra, e prima che si formassero le calotte polari, c’era acqua a sufficienza per coprire “tutti gli alti monti”, come dice la Bibbia. — Genesi 7:17-20; 8:1-3; confronta Salmo 104:8, 9.
7, 8. A parte la Bibbia, quali altre reminiscenze del Diluvio ci sono?
7 Un Diluvio universale di questa portata dovette senz’altro lasciare un’impressione incancellabile sui superstiti. Lo avrebbero narrato alle generazioni future. Dato che secondo la Bibbia tutte le nazioni discendono dallo stesso gruppo di superstiti del Diluvio, sarebbe ragionevole aspettarsi che in ogni parte della terra vi fosse traccia di antiche reminiscenze di quel grande cataclisma. È così? Sì!
8 Col passar del tempo, man mano che la progenie dei superstiti del Diluvio emigrava in luoghi distanti, i particolari vennero distorti e il racconto fu adattato secondo i concetti religiosi locali. Ma il fatto che in tutto il mondo leggende primitive parlino di un grande diluvio che distrusse l’umanità ad eccezione di pochi superstiti uniti non può essere una semplice coincidenza. Se ne trovano reminiscenze in Mesopotamia e in altre parti dell’Asia, in Australia, nelle isole del Pacifico, presso varie tribù indiane dell’America Settentrionale e Meridionale, in antichi racconti greci e romani, in Scandinavia e presso varie tribù africane. Molti di questi racconti parlano di animali preservati su un’imbarcazione insieme a uomini. Come il racconto biblico, alcuni narrano che per sapere se le acque erano calate furono mandati fuori degli uccelli. (Confronta Genesi 7:7-10; 8:6-12). Nessun altro avvenimento antico è così estesamente ricordato.
9. Quali usanze riflettono un ricordo degli avvenimenti del “secondo mese” del calendario di Noè?
9 I particolari storici relativi al Diluvio hanno influito su usanze che sopravvivono tuttora. In che senso? Ebbene, la Bibbia riferisce che il Diluvio cominciò “nel secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese”. Quel “secondo mese” corrisponde, secondo il nostro calendario, all’ultima parte di ottobre e alla prima di novembre. (Genesi 7:11) È quindi degno di nota il fatto che in tale periodo dell’anno molte persone in tutto il mondo commemorino un Giorno dei morti o una Festa degli antenati. Perché proprio in quel periodo? Perché in queste usanze si perpetua un ricordo della distruzione provocata dal Diluvio.a
10. Perché il racconto biblico del Diluvio è più che attendibile e della massima importanza per ciascuno di noi?
10 È la Bibbia stessa, comunque, a conservare inalterata la testimonianza di ciò che accadde. Gli avvenimenti di cui Noè fu testimone furono in seguito incorporati nella Bibbia. Secoli dopo, per bocca del profeta Isaia, Dio stesso fece riferimento alle “acque di Noè”. (Isaia 54:9) Il Figlio primogenito di Dio osservò gli avvenimenti dei giorni di Noè. In seguito, quando venne sulla terra, Gesù Cristo parlò del Diluvio come di un fatto storico e spiegò anche perché allora morirono così tante persone.
“NON SI AVVIDERO DI NIENTE”
11. Perché nel Diluvio furono distrutte così tante persone?
11 Gesù non disse che, eccettuata la famiglia di Noè, tutti gli altri fossero criminali violenti. Gesù disse: “Come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo [Gesù Cristo]”. — Matteo 24:37-39.
12. Perché il loro ‘non avvedersi di niente’ fu così grave?
12 Non era sbagliato che mangiassero e bevessero con moderazione, o che si sposassero onorevolmente. Ma quando, avvertiti dell’arrivo di un disastro mondiale, continuarono a imperniare la loro vita su attività personali, dimostrarono di non credere realmente né a Noè né a Geova Dio, il cui messaggio di avvertimento Noè proclamava. Se avessero creduto, si sarebbero premurati di chiedere come si poteva sopravvivere e avrebbero quindi agito senza indugio per soddisfare quelle esigenze. Forse alcuni erano d’accordo che bisognava fare qualcosa per porre fine alla diffusa violenza di quei giorni, ma senza dubbio un diluvio mondiale sembrava loro molto improbabile. Perciò, come disse Gesù, “non si avvidero di niente [cioè non fecero caso al messaggio di Dio predicato da Noè] finché venne il diluvio e li spazzò via tutti”. Ciò fu messo per iscritto come esempio ammonitore per noi.
13. (a) Come predetto, qual è oggi la reazione di molti alla notizia che Cristo è invisibilmente presente, e perché? (b) Secondo l’apostolo Pietro, di cosa non tengono conto?
13 L’ispirato apostolo Pietro fece similmente risuonare un avvertimento quando scrisse: “Negli ultimi giorni [quelli in cui ora ci troviamo] verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”. Queste persone non vogliono rendere conto a nessuno. Scacciano quindi dalla mente l’idea della presenza di Cristo e ciò che essa significherà per coloro che perseguono un modo di vivere empio. Ma Pietro continua: “Secondo il loro desiderio, sfugge alla loro attenzione questo fatto, che nei tempi antichi vi erano i cieli, e la terra era solidamente fuori dell’acqua e nel mezzo dell’acqua mediante la parola di Dio; e mediante tali mezzi il mondo di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua. Ma mediante la stessa parola i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. — II Pietro 3:3-7.
14. Perché l’adempimento della “parola di Dio” al tempo della creazione e ai giorni di Noè dovrebbe farci riflettere seriamente?
14 Gli schernitori non tengono conto del fatto che “la parola di Dio” non resta inadempiuta. Per confutare il loro punto di vista, l’apostolo Pietro ci riporta al tempo della creazione. Allora Dio disse: “Si faccia una distesa fra le acque e avvenga una divisione fra le acque e le acque”. Detto questo, “Dio faceva la distesa e faceva una divisione fra le acque che dovevano essere sotto la distesa e le acque che dovevano essere sopra la distesa”. “La parola di Dio”, il suo dichiarato proposito, fu pertanto adempiuto. (Genesi 1:6, 7) La sua parola si adempì anche quando egli decretò un diluvio mondiale ai giorni di Noè e si servì di quelle acque per distruggere “il mondo di quel tempo”. E per mezzo di quella stessa irresistibile parola di Dio la distruzione si abbatterà sull’attuale sistema di cose empio.
15. (a) Perché in II Pietro 3:7 non si sta predicendo l’incenerimento del pianeta Terra? (b) Cosa sono dunque “i cieli” e “la terra” che sono “custoditi per il fuoco”?
15 Ciò che avvenne al tempo del Diluvio fu un modello di cose avvenire. Allora la terra non fu distrutta, ma gli empi sì. Qual è dunque il significato dell’affermazione “i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco”? (II Pietro 3:7; 2:5) Ebbene, che effetto avrebbe il fuoco letterale sul sole e le stelle già incandescenti nei cieli fisici? E come si concilierebbe l’incenerimento della terra letterale col proposito di Dio di farne un Paradiso? È chiaro che “i cieli e la terra che sono ora” qui menzionati devono essere simbolici. (Confronta Genesi 11:1; I Re 2:1, 2; I Cronache 16:31). “I cieli” rappresentano le potenze governative che si elevano al di sopra dell’umanità in generale, e “la terra” è l’empia società umana. Nel grande giorno di Geova essi saranno distrutti in maniera così completa come se fossero stati bruciati col fuoco. Quelli che continuano a ridere dell’avvertimento divino mettono seriamente in pericolo la loro vita.
LIBERAZIONE DELLE PERSONE DI SANTA DEVOZIONE
16. Come mostra II Pietro 2:9, cosa occorre per essere liberati?
16 Il racconto del Diluvio illustra in modo drammatico qualcosa che oggi dobbiamo prendere a cuore. Che cosa? Dopo aver menzionato ciò che Dio fece ai giorni di Noè, l’apostolo Pietro conclude: “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. (II Pietro 2:9) Per essere liberati, quindi, occorre essere persone di santa devozione.
17. In che modo Noè diede prova di santa devozione?
17 Cosa significa questo? Noè fu chiaramente un uomo di santa devozione. “Noè camminò col vero Dio”. (Genesi 6:9) Scelse un modo di vivere conforme alla rivelata volontà di Geova. Ebbe un’intima relazione personale con Dio. Costruire l’arca e radunare esemplari di tutti gli uccelli e gli animali era un lavoro colossale. Noè non assunse un atteggiamento del tipo “aspettiamo e vedremo”. Ebbe fede. Noè “faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Egli fece proprio così”. (Genesi 6:22; Ebrei 11:7) Occorreva ricordare alle persone le giuste vie di Geova e avvertirle dell’imminente distruzione degli empi. Noè fece anche questo, in qualità di “predicatore di giustizia”. — II Pietro 2:5.
18. Perché ciascuno dei superstiti del Diluvio dovette mostrare tale devozione?
18 Che dire della moglie di Noè, dei suoi figli e delle loro mogli? Cosa si richiedeva da loro? Il racconto biblico concentra in particolare l’attenzione su Noè perché era il capofamiglia, ma anche gli altri dovettero essere persone di santa devozione. Perché? Il caso dei figli di Noè fu in seguito citato da Geova al profeta Ezechiele per indicare che, se Noè fosse stato in vita in Israele a quel tempo, i suoi figli non si sarebbero potuti aspettare la salvezza in base alla giustizia del loro padre. Erano abbastanza grandi da ubbidire o disubbidire, per cui dovevano personalmente dar prova di devozione a Geova e alle sue giuste vie. — Ezechiele 14:19, 20.
19. Cosa dovremmo dunque fare, e come?
19 Vista la certezza dell’incombente distruzione mondiale, la Bibbia ci esorta a tenerla bene in mente e a dimostrare di essere anche noi persone di santa devozione. (II Pietro 3:11-13) Fra i discendenti di Noè, ci sono oggi in ogni parte della terra persone che danno ascolto a questo saggio consiglio e che sopravvivranno entrando nella “nuova terra”.
[Nota in calce]
a The Worship of the Dead (Il culto dei morti; Londra; 1904), del colonnello J. Garnier, pagine 3-8; Life and Work at the Great Pyramid (Vita e lavoro presso la Grande Piramide; Edimburgo; 1867), Vol. II, del prof. C. Piazzi Smyth, pagine 371-424.
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Agite saggiamente davanti alla calamitàCome sopravvivere per entrare in una nuova terra
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Capitolo 7
Agite saggiamente davanti alla calamità
1. Perché delle persone morirono inutilmente (a) nel naufragio del Titanic? (b) nell’eruzione della Montagne Pelée?
LE PERSONE sagge, quando vengono avvertite da una fonte attendibile dell’imminenza di un disastro, agiscono per proteggere la propria vita. (Proverbi 22:3) Ma innumerevoli migliaia di persone sono morte inutilmente per aver mal riposto la loro fiducia. Nonostante l’avvertimento di salire sulle scialuppe di salvataggio, nel 1912 centinaia di passeggeri persero la vita nel naufragio del transatlantico Titanic perché riposero fede nella sua pretesa inaffondabilità. Nel 1902, quando nella Martinica la Montagne Pelée cominciò a eruttare lava e ceneri vulcaniche, la popolazione della vicina Saint-Pierre si allarmò, ma essendo in gioco gli interessi egoistici di importanti personaggi locali, i politici e il responsabile del quotidiano locale cercarono di dissipare i timori della gente, esortandola a non lasciare la città. All’improvviso il vulcano esplose, provocando la morte di 30.000 persone.
2. (a) Quale urgente avvertimento vien fatto risuonare oggi? (b) Perché la situazione è seria?
2 Oggi vien fatto risuonare un avvertimento ancora più urgente, in quanto non concerne un disastro locale ma la vicina guerra universale di Dio ad Armaghedon. (Isaia 34:1, 2; Geremia 25:32, 33) In tutto il mondo i testimoni di Geova vanno ripetute volte a casa delle persone esortandole ad agire saggiamente per potersi salvare. Amate abbastanza la vita da fare i passi necessari e da farli subito, senza indugio?
“IL MONDO PASSA”
3. Perché il modo in cui consideriamo il mondo influisce sulle nostre prospettive di sopravvivenza?
3 Un fattore determinante ai fini della vostra sopravvivenza è il modo in cui considerate il mondo. Finché siete vivi come esseri umani, siete nel mondo. Ma non è detto che ne dobbiate condividere i desideri errati o imitarne le azioni empie. Non siete obbligati a identificarvi con esso riponendo fiducia negli uomini e nei loro progetti anziché in Dio e nel suo proposito. Ma dovete fare una scelta; non potete tenere il piede in due staffe. ‘Chi vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio’. Perché? Perché, come dice la Parola di Dio, “tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”. — Giacomo 4:4; I Giovanni 5:19; Salmo 146:3-5.
4. (a) Usando la Bibbia, spiegate quali modi di pensare e di agire non permetteranno ad alcuni di vivere sotto il Regno di Dio. (b) Perché chiunque abbia praticato queste cose dovrebbe abbandonarle subito?
4 È logico che Geova non farà entrare nel suo giusto nuovo ordine persone il cui modo di vivere dimostra che sostengono ciò che Dio condanna. Quali sono alcune di queste cose? Molte riguardano i modi di pensare e di agire che il mondo prende per scontati. Ma se vogliamo sopravvivere alla fine di questo mondo malvagio, prenderemo a cuore, indipendentemente da ciò che fanno e pensano gli altri, l’avvertimento biblico secondo cui fornicatori, adulteri, omosessuali e coloro che praticano impurità morali e condotta dissoluta non saranno fra i superstiti. Per quanto altri possano spesso far ricorso al furto o alla menzogna, respingeremo tale modo di vivere. Malgrado le pratiche occulte siano popolari, le eviteremo. Sebbene altri possano mostrare gelosia, suscitare contese, avere accessi d’ira, o cercar di sfuggire alle frustrazioni facendo ricorso a droghe o all’abuso di alcolici, non li imiteremo. Se abbiamo praticato queste cose, riconosceremo la necessità di cambiare. Anche se un tempo alcune di queste cose potevano sembrarci “normali”, le abbandoneremo. Perché? Perché amiamo veramente Dio, amiamo la vita, e la Parola di Dio avverte che “quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio”. — Galati 5:19-21; Efesini 5:3-7; I Corinti 6:9, 10; II Corinti 7:1; Rivelazione 22:15.
5. (a) Se ci è cara la vita, cosa dobbiamo imparare a fare? (b) Quali eccellenti qualità sono menzionate nelle scritture alla fine di questo paragrafo? Quanto sono importanti? Come possiamo coltivarle?
5 Se ci teniamo a vivere felici e per sempre, dobbiamo imparare cosa fare per avere l’approvazione del Datore di vita, Geova Dio. (Atti 17:24-28; Rivelazione 4:11) Dobbiamo progressivamente applicare la sua Parola in ogni aspetto della nostra vita. Così facendo, presto ci troveremo a esaminare seriamente il modo in cui consideriamo noi stessi e gli altri, i beni e le capacità che abbiamo, e vedremo come ciò influisce sulla nostra posizione dinanzi a Dio. Le persone che ci circondano possono avere un’alta opinione di sé, della propria nazione, razza o tribù, ma noi rifletteremo seriamente sulla scrittura che dice: “Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”. — Giacomo 4:6; Sofonia 2:2, 3; Salmo 149:4.
6, 7. Perché dovremmo esaminare la nostra vita alla luce di I Giovanni 2:15-17?
6 Anche se altri si lasciano asservire dai desideri alimentati da una società materialistica, o sono spinti da un desiderio di preminenza personale, noi analizzeremo la nostra vita alla luce di I Giovanni 2:15-17, che dice: “Non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo — il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento — non ha origine dal Padre, ma ha origine dal mondo. Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Se dobbiamo fare dei cambiamenti, questo è il tempo di farli.
7 Questo mondo, col suo modo di vivere, non andrà avanti per sempre. Non è “inaffondabile”. Gli uomini mondani possono cercare di tenersi stretti i loro seguaci, facendo credere loro che con i loro sforzi potranno migliorare il mondo. Ma l’unico modo per essere risparmiati dall’incombente calamità è quello di dare ascolto al messaggio di avvertimento di Dio. Sotto questo aspetto i niniviti dei giorni del profeta Giona costituiscono un esempio che facciamo bene a prendere a cuore.
“SI PENTIRONO ALLA PREDICAZIONE DI GIONA”
8. In che modo i niniviti dimostrarono saggezza quando Giona diede loro l’avvertimento da parte di Dio, e con quali risultati?
8 Nel IX secolo a.E.V. Geova incaricò Giona di andare dagli abitanti di Ninive, capitale dell’Assiria, per proclamare che, a causa delle loro cattive vie, Ninive sarebbe stata rovesciata. Quando Giona li avvertì che entro 40 giorni sarebbero morti, come reagirono? Anziché schernirlo, “riponevano fede in Dio, e proclamavano un digiuno e si vestivano di sacco”. Il re stesso si unì a loro ed esortò tutto il popolo a invocare fervidamente Dio e a volgersi dalla loro cattiva via e dalla loro violenza. Il suo ragionamento fu: ‘Chi sa se il vero Dio si volgerà dalla sua ira ardente, così che noi non periamo?’ Avendo abbandonato la loro cattiva via, Geova mostrò loro misericordia. La loro vita fu risparmiata. — Giona 3:2-10.
9, 10. (a) Sotto che aspetto Gesù disse che i niniviti erano un esempio da imitare? (b) Chi somiglia oggi a quei niniviti?
9 Nel riprendere i giudei increduli del primo secolo E.V., Gesù richiamò la loro attenzione su quell’avvenimento storico, dicendo: “Gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si pentirono alla predicazione di Giona, ma, ecco, qui c’è più di Giona”. — Matteo 12:41.
10 Che dire dei nostri giorni? C’è qualcuno che mostri simile pentimento? Sì; in tutto il mondo ci sono migliaia di persone che, come i niniviti, forse non hanno mai preteso di adorare il Dio della Bibbia, ma che ora danno ascolto al messaggio di avvertimento di Geova. Apprendendo per quale motivo la distruzione sta per abbattersi su questo mondo, invocano la misericordia di Dio. Mostrano un sincero cambiamento di mente e di cuore per quanto riguarda il loro precedente modo di vivere e quindi si impegnano a compiere “opere degne di pentimento”. (Atti 26:20; vedi anche Romani 2:4). Desiderate essere fra loro? In caso affermativo, non indugiate.
CHIEDETE CON URGENZA LA PACE
11. (a) Chi erano i gabaoniti? (b) Perché chiesero la pace con Israele?
11 Anche i gabaoniti dei giorni di Giosuè agirono saggiamente per aver salva la vita. Erano cananei il cui modo di vivere era immorale, materialistico, idolatrico e legato al demonismo. Geova ne aveva decretato la distruzione. Sapevano come Geova aveva liberato Israele dall’Egitto 40 anni prima e che i potenti re amorrei ad est del Giordano non erano stati in grado di resistere loro. Tutti erano a conoscenza del fatto che, senza bisogno di arieti, le massicce mura di Gerico erano crollate davanti a loro e che la città di Ai era stata ridotta a un mucchio di rovine. (Giosuè 9:3, 9, 10) Gli abitanti della città di Gabaon volevano vivere, ma si rendevano conto che non avrebbero mai potuto vincere una guerra contro l’Iddio d’Israele. Occorreva fare subito qualcosa. Che cosa? Non potevano pretendere di stipulare un trattato con Israele, ma pensarono che fosse almeno il caso di provarci. Come?
12. (a) Nonostante il metodo che usarono, perché i gabaoniti furono risparmiati? (b) Quali cambiamenti dovettero fare, e quale lavoro fu affidato loro?
12 Agirono accortamente, mandando da Giosuè uomini che dall’aspetto sembravano aver fatto un lunghissimo viaggio. Rivolgendosi a Giosuè, dissero che venivano da un paese lontano, e che avevano udito delle cose grandiose che Geova aveva fatte e che, come rappresentanti del loro popolo, erano venuti a offrirsi come servitori e a chiedere che si stipulasse un patto con loro. Giosuè e i capitribù d’Israele accettarono. In seguito, quando fu svelato l’inganno, i gabaoniti confessarono umilmente di aver temuto per la propria vita e si mostrarono disposti a fare qualsiasi cosa fosse chiesta loro. (Giosuè 9:4-25) Geova aveva osservato tutta la faccenda. Non fu ingannato. Vide che non cercavano di corrompere il suo popolo, come in precedenza avevano invece fatto i moabiti, e apprezzò il loro grande desiderio di vivere. Così permise che fosse assegnato loro un lavoro sotto la direttiva dei leviti presso il sacro tabernacolo, come raccoglitori di legna e attingitori d’acqua, a sostegno quindi dell’adorazione di Geova. Per poter essere idonei per tale servizio, dovettero naturalmente abbandonare le loro precedenti pratiche impure. — Giosuè 9:27; Levitico 18:26-30.
13. (a) Come possiamo trarre beneficio dal dramma profetico dei gabaoniti? (b) Cosa si deve fare oggi per essere risparmiati dal più grande Giosuè?
13 Visto che siamo vicini alla fine degli “ultimi giorni”, è indispensabile che tutti coloro che vogliono sopravvivere agiscano senza indugio e con assoluta sincerità. Gesù Cristo, l’odierno giustiziere di Geova, non può essere ingannato come lo fu Giosuè. L’unico modo in cui queste persone possono stabilire un accordo con lui per essere risparmiate dalla distruzione è quello di dichiarare pubblicamente la loro fede in Geova quale loro Dio. (Confronta Atti 2:17-21). Devono anche accettare Gesù Cristo nei ruoli che Dio gli ha assegnato, e vivere da quel momento in poi come persone che non amano le vie di questo mondo condannato. Devono poi divenire umili servitori di Dio, rendendogli sacro servizio insieme alla congregazione del suo popolo. — Giovanni 17:16; Rivelazione 7:14, 15.
14. Di che interesse è per noi la liberazione dei gabaoniti dalle forze nemiche di Geova?
14 Poco dopo essersi schierati col popolo di Geova, i gabaoniti furono sottoposti a grandi pressioni. Cinque re degli amorrei assediarono Gabaon per costringerne gli abitanti a tornare dalla loro parte e a opporsi a Israele. I gabaoniti inviarono a Giosuè un’urgente richiesta d’aiuto, e la liberazione concessa loro fu una delle più spettacolari di tutta la storia. Geova gettò i nemici in confusione, li colpì con la grandine dal cielo e fece sì che la luce del giorno si prolungasse miracolosamente finché Israele non ebbe messo completamente in rotta il nemico. (Giosuè 10:1-14) La liberazione di quei gabaoniti fu profetica di una liberazione ancor più meravigliosa, quella di una grande folla di adoratori del vero Dio alla guerra universale di Armaghedon. L’opportunità di essere fra coloro che beneficeranno di quella liberazione viene offerta a persone di ogni nazione purché agiscano saggiamente ora. Ve ne state avvalendo? — Rivelazione 7:9, 10.
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