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FedeRagioniamo facendo uso delle Scritture
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opere. Mostrami la tua fede senza le opere, e io ti mostrerò la mia fede mediante le mie opere’. Non fu il nostro padre Abraamo dichiarato giusto per le opere dopo che ebbe offerto suo figlio Isacco sull’altare? Vedi che la sua fede operava insieme alle sue opere e che mediante le sue opere la sua fede fu perfezionata. In realtà, come il corpo senza spirito è morto, così anche la fede senza opere è morta”.
Esempio: Un giovanotto può fare la corte a una ragazza, dicendole che l’ama. Ma se non le chiede mai di sposarlo, dimostra davvero che il suo amore è sincero? In modo simile, le opere sono un modo per dimostrare la sincerità della nostra fede e del nostro amore. Se non ubbidiamo a Dio, in realtà non lo amiamo e non abbiamo fede nella giustezza delle sue vie. (1 Giov. 5:3, 4) Ma, quali che siano le opere che compiamo, non possiamo guadagnarci la salvezza. La vita eterna è un dono di Dio mediante Gesù Cristo, non un salario per le nostre opere. — Efes. 2:8, 9.
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FesteRagioniamo facendo uso delle Scritture
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Feste
Definizione: Giorni di solito caratterizzati da astensione dal lavoro secolare e dalla scuola per celebrare una ricorrenza. Può trattarsi di feste di famiglia o di festività locali. Per i partecipanti possono avere valore religioso o per lo più sociale o secolare.
Il Natale è una celebrazione basata sulla Bibbia?
Data della ricorrenza
Il Dizionario Ecclesiastico della U.T.E.T. (1953-1958), dice: “Riguardo al giorno e al mese di questa nascita [di Gesù] i Vangeli sono muti . . . l’introduz. nella liturgia del 25/12 come festa della Natività di Cristo non sarebbe avvenuta che in vista di opporre una festa cristiana alla festa pagana della nascita di Mitra (solis invicti) celebrata il 25/12 nel paganesimo del sec. III e IV”. — Vol. II, p. 1102.
Luca 2:8-11 indica che al tempo della nascita di Gesù i pastori erano nei campi di notte. Un libro afferma: “Le greggi . . . l’inverno lo passavano negli ovili, e basta questo particolare per dimostrare che la tradizionale data del Natale in inverno non ha molte probabilità di essere esatta, poiché il Vangelo ci dice che i pastori erano nei campi”. — La vita quotidiana in Palestina al tempo di Gesù, di Daniel-Rops, Mondadori, 1986, trad. di Michele Lo Buono, p. 266.
Il Dizionario Enciclopedico Italiano di G. Treccani (1955-1961) dichiara: “Si riconosce ormai universalmente che una festa della natività di Gesù Cristo è ignota ai Padri dei primi tre secoli e che manca una tradizione autorevole circa la data della sua nascita . . . Nella scelta del 25 dic. come giorno del Natale del Salvatore ebbe certo molta influenza il calendario civile romano che dalla fine del sec. 3º celebrava in quel giorno il solstizio invernale e il natale del ‘sole invitto’ (Dies natalis invicti solis) . . . Tra le celebrazioni domestiche e popolari vanno ricordati il ceppo, i fuochi e i falò (sopravvivenze di quelli accesi in antico per il solstizio) . . . l’albero di N. (anch’esso sopravvivenza di riti agrarî)”. — Vol. VIII, p. 242.
La Grande Enciclopedia De Agostini (1972-1978) afferma: “Si celebrava [presso i romani] anche il n. [natale] di certe divinità di cui era significativa la ‘nascita’ (p. es. del Sole Invitto e di Mithra). Per quest’ultimo dio il n. era celebrato il 25 dicembre e costituiva un’importante festa solstiziale, ereditata poi dal cristianesimo come n. di Cristo. I primi n. cristiani datano dall’inizio del sec. IV. Alla scelta del 25 dicembre contribuì anche il simbolismo naturale: festeggiare, cioè, nei giorni in cui la luce comincia a ricrescere, dopo il solstizio d’inverno, il n. di Cristo ‘sole di giustizia e di verità’, che dissipa le tenebre del mondo”. — Vol. XIII, p. 412.
I Magi guidati dalla stella
Quei Magi non erano che astrologi provenienti dall’Oriente. (Matt. 2:1, 2, NM; NE) Anche se oggi l’astrologia va di moda, è qualcosa che la Bibbia disapprova energicamente. (Vedi pagina 104, alla voce “Destino”). Avrebbe Dio condotto dal neonato Gesù persone le cui pratiche condannava?
Matteo 2:1-16 mostra che la stella condusse gli astrologi prima da Erode e poi da Gesù, e che di conseguenza Erode cercò di far uccidere Gesù. Non viene detto che qualcun altro oltre agli astrologi abbia visto la “stella”. Dopo la loro partenza, l’angelo di Geova avvertì Giuseppe di fuggire in Egitto per proteggere il bambino. La “stella” era un segno da Dio o veniva da qualcuno che cercava di far uccidere il Figlio di Dio?
Si noti che il racconto biblico non dice che i Magi trovassero il piccolo Gesù in una mangiatoia, come lo rappresenta l’iconografia natalizia tradizionale. Quando gli astrologi arrivarono, Gesù e i genitori vivevano in una casa. In quanto all’età che Gesù allora aveva, si tenga presente che Erode, in base a ciò che aveva udito dagli astrologi, decretò che fossero uccisi a Betleem e dintorni tutti i bambini dai due anni in giù. — Matt. 2:1, 11, 16.
Lo scambio di doni come parte della festa; favole su Babbo Natale, ecc.
L’abitudine di scambiarsi doni a Natale non si basa su ciò che fecero i Magi. Come indicato sopra, questi non arrivarono al tempo della nascita di Gesù. Per di più non si scambiarono i doni fra loro, ma li offrirono al bambino Gesù, secondo l’usanza dell’epoca nel visitare personaggi autorevoli.
Alla voce “natale” la Grande Enciclopedia De Agostini (1972-1978) dice: “Collegati con la festa del N. sono degli usi che non sempre sono di origine cristiana, anzi per la maggior parte hanno le loro origini nelle religioni e civiltà pre-cristiane. . . . Da un lato una serie di usi che chiaramente derivano dai Saturnali romani, che appunto si celebravano nella seconda metà di dicembre: in particolare l’uso di luminarie, lo scambio di doni, i regali ai bambini”. (Vol. XIII, p. 412) Il vero spirito della “generosità” natalizia è evidente dal fatto che spesso consiste in uno scambio di doni. Questo spirito non reca vera felicità, perché viola princìpi cristiani come quelli riportati in Matteo 6:3, 4 e 2 Corinti 9:7. È ovvio che un cristiano può fare doni ad altri come espressione d’affetto in altri periodi dell’anno, tutte le volte che lo desideri.
A seconda del luogo in cui vivono, ai bambini vien detto che i doni sono stati portati da Babbo Natale, Santa Claus, Père Noël, Knecht Ruprecht, dai Magi, dall’elfo Jultomten (o Julenissen), o dalla Befana. (The World Book Encyclopedia, 1984, Vol. 3, p. 414) Chiaramente si tratta di semplici favole. Raccontando ai bambini queste favole si edifica in
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