Il Teatro dell’Opera di Sydney
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia
L’ORCHESTRA finisce di accordarsi, le luci si spengono e l’uditorio è in silenzio. Si alza una bacchetta e comincia l’ouverture. Quindi si apre il sipario mentre sta per iniziare il primo atto di un’opera nel Teatro dell’Opera di Sydney.
Questo però è molto più che un teatro dell’opera. L’area di quasi due ettari contiene quattro principali sale da concerto, due ristoranti, una biblioteca, una sala d’ingresso, una sala per esposizioni, tutte le sale necessarie per le prove e i camerini, gli uffici amministrativi e i magazzini: circa 900 stanze in tutto!
Tecnica e caratteristiche della costruzione
Probabilmente non c’è un altro edificio nel mondo che abbia richiesto tante migliaia di ore di calcoli da parte di un computer. Infatti, dopo che fu scelto il progetto, ci vollero quasi tre anni perché gli ingegneri riuscissero a calcolare come costruirlo. Quasi 16 anni dopo la progettazione, il Teatro dell’Opera di Sydney fu ufficialmente inaugurato il 20 ottobre 1973.
Situato su una striscia di terra che si protende nel bel porto di Sydney, il complesso assomiglia a una cascata di 10 enormi conchiglie bianche smaglianti che raggiungono l’altezza di un edificio di 22 piani. La bocca delle conchiglie è chiusa da imponenti pareti di vetro color ambra (topazio): 2.000 lastre di 700 diverse grandezze!
Trentadue paesi si contesero il privilegio di progettare questo teatro dell’opera, e furono presentati 233 progetti. Il primo premio andò al 38enne architetto danese Jorn Utzon, che nel suo progetto si rifece alle vele rigonfie dal vento delle navi che entravano in porto. Il progetto richiese di innalzare e sospendere in aria oltre 1,6 ettari di cemento. Tutte le 10 forme simili a conchiglie avevano curve irregolari. Ingegneri di Londra sperimentarono sei metodi di costruzione, ciascuno dei quali dovette essere abbandonato. Infatti, si posero le fondamenta prima di sapere se sarebbe stato possibile costruire un edificio secondo quella magnifica concezione.
Finalmente l’architetto danese suggerì di cambiare la forma irregolare delle conchiglie in quella geometrica di una sfera perfetta, del diametro di 150 metri. Così ciascuna delle 10 conchiglie, pur essendo di diversa altezza, avrebbe avuto essenzialmente la stessa curvatura. Il nuovo progetto semplificò enormemente la costruzione.
Le nervature di cemento che formano le pareti concave di ciascuna conchiglia, partendo da un punto molto ristretto a contatto del terreno, si allargano verso l’alto, e si curvano all’interno per formare sia il tetto che la parete. Il disegno fondamentale delle pareti e del soffitto sembra quello delle stecche di un ventaglio aperto.
Oltre 1.000.000 di piastrelle di ceramica provvedono la copertura esterna della struttura di cemento. Alcune delle piastrelle sono di un bianco lucente, altre color crema. L’imponente sovrastruttura madreperlacea risalta ancor di più essendo posta su un rialzo o piattaforma di base larga 180 metri, di granito rosa, con davanti quella che si dice sia la più grande scalinata esterna esistente.
Dall’inaugurazione, oltre 6.000.000 di appassionati hanno assistito a migliaia di esecuzioni. La bellissima posizione e il fascino della costruzione sono stati altamente lodati. L’acustica delle sale è generalmente considerata pari alle migliori del mondo. Un musicista disse della Sala dei Concerti: “Dobbiamo stare ben attenti a come suoniamo qui: l’acustica è così buona”.
Ogni sala è stata progettata in modo che il suono non sia alterato né abbia bisogno d’essere amplificato. Tuttavia un elaborato sistema d’amplificazione è incorporato in ogni sala. Quando è necessario, questo sistema distribuisce uniformemente il suono in tutti i posti a sedere, inalterato e con uguale intensità. Per ragioni acustiche, non ci sono tappeti sul pavimento delle due grandi sale. Quando qualcuno si siede o si alza, non fa il minimo rumore. Questo perché tutti i sedili hanno un controllo idraulico.
Chi arriva in ritardo a un concerto deve attendere fuori fino all’intervallo. Ma non c’è motivo di essere troppo impazienti. Un sistema televisivo a circuito chiuso permette al pubblico all’esterno, agli artisti o al personale di ascoltare e osservare quello che avviene nei vari teatri in qualunque momento.
L’aria sembra fresca, e la temperatura ideale. L’impianto per il condizionamento dell’aria, costato oltre tre miliardi e mezzo di lire, cambia l’aria ogni otto minuti in tutti i teatri e ogni due minuti nelle cucine.
Il pubblico non può accedere ai numerosi corridoi, scale e stanze dietro il palco e sotto l’auditorio principale. Qui un direttore d’orchestra sinfonica può dare la nota a uno strumento stando nel suo camerino producendo il suono esatto grazie a un particolare dispositivo installato. Per mezzo della televisione a circuito chiuso può dare uno sguardo all’uditorio prima di entrare in sala o osservare l’orchestra che si accorda o prova. Può anche assistere a un’esecuzione in un’altra sala. Dopo la sua esecuzione, se desidera, può rilassarsi guardando un film grazie allo stesso dispositivo, che contiene anche un telefono che gli permette di chiamare qualsiasi parte del mondo.
A causa del labirinto di corridoi, scale e stanze, alcuni esecutori sono disorientati. Un direttore d’orchestra ha detto: “Mentre ero diretto sul palco mi sono perso due volte. Una volta sono finito in cantina e l’altra volta nell’armadio delle scope”.
Davvero grandiosa è la Sala dei Concerti, coi suoi 2.690 posti a sedere e le venature bianche in rilievo del soffitto alto 27 metri. Qui si può ascoltare musica sinfonica e da camera, complessi corali o musica leggera. La Sala dei Concerti serve anche per congressi. C’è un impianto per la traduzione simultanea in cinque lingue. Poiché questi impianti impiegano un sistema radio, non c’è bisogno di spine o fili per collegare le cuffie.
Sospese in alto al di sopra del palco ci sono 21 grandi “nuvole acustiche” a forma di ciambella fatte di materiale acrilico. Queste riflettono parte del suono verso il palcoscenico, fornendo l’orchestra del proprio sistema acustico senza interferire col suono diretto verso l’uditorio.
L’organo, costato 320 milioni di lire, ancora in costruzione, provvede un bellissimo sfondo per il palcoscenico. Sarà l’organo meccanico più grande del mondo, con 10.500 canne. Solo 100 delle canne di metallo brunito e 24 campane di bronzo saranno visibili all’uditorio. L’organo si troverà 9 metri al di sopra del pavimento e sarà alto 15 metri. L’organista dovrà guardare il direttore su una televisione a circuito chiuso.
Ci sono anche teatri più piccoli. Il Teatro di Prosa, con 544 posti a sedere, ha un palcoscenico mobile. La parte frontale può essere abbassata per far posto all’orchestra, a un’altra entrata per gli attori o supplementari posti a sedere. Il palcoscenico ha pure due piattaforme girevoli concentriche per poter cambiare le scene in pochi secondi. Oppure gli attori possono semplicemente passare da una piattaforma all’altra come se andassero da un luogo all’altro. In tutte le sale l’illuminazione del palcoscenico può essere programmata in modo che si accenda e si spenga automaticamente. Ben 200 mutamenti di luce possono esser memorizzati sul nastro del computer per essere usati ogni volta che si ripete una rappresentazione.
Il Teatro dell’Opera
Questa sera abbiamo assistito a un’opera nel Teatro dell’Opera che ha 1.547 posti a sedere. Non è stato difficile concentrarci perché le pareti e il soffitto sono tappezzati di nero così che nulla possa distrarre. C’erano quattro atti, con brevi intervalli tra uno e l’altro mentre si cambiava la scena. Siccome c’è pochissimo spazio dietro le quinte, ci chiedevamo dove scomparivano tutte le scene. Abbiamo appreso che una speciale piattaforma rialzabile solleva lo scenario più leggero nello spazio al di sopra del palcoscenico o fa salire le scene dallo spazio sotto il palcoscenico per un’altezza di tre piani. Poiché gran parte del palcoscenico è girevole, le scene si possono cambiare molto rapidamente durante un atto.
Un nuovo brevetto internazionale
Di giorno c’è molto movimento nella zona per le prove, le mattinate, le conferenze diurne, la proiezione di film, i visitatori e coloro che fanno colazione all’aperto nel ristorante sul porto, e anche quelli che fanno una passeggiata per tenersi in forma.
Ma è la sera che l’attività raggiunge veramente il culmine. Con le 10 grandi conchiglie bianche illuminate in mezzo alle luci che punteggiano il porto, tutto il complesso sembra vivere come in un altro mondo. Giungono giovani e vecchi, con gioielli e pellicce oppure in camicia e blue-jeans, per sfuggire per qualche ora alla fretta e alla tensione della vita rifugiandosi in un mondo fantastico.
La costruzione è diventata un nuovo simbolo internazionale dell’Australia, insieme al ponte del porto di Sydney, al canguro e al koala. Dopo averla visitata siamo senz’altro d’accordo che è maestosa nella sua concezione e una straordinaria impresa edile, un tributo alle capacità creative di cui l’uomo è stato dotato da Dio.