Il dialogo nella famiglia: Perché è interrotto?
QUANDO sir Stamford Raffles, fondatore del porto inglese di Singapore, inviava un dispaccio a Londra non era raro che passasse un anno intero prima che ricevesse la risposta. Ma questo avveniva nel XIX secolo. Oggi meraviglie come i satelliti per telecomunicazioni permettono di comunicare all’istante con quasi tutti i luoghi della terra.
È strano comunque che, sebbene possa comunicare tanto facilmente con qualcuno che si trova in un altro continente, spesso l’uomo fallisca quando si tratta di comunicare con i componenti della sua famiglia. I vertiginosi aumenti nel numero dei divorzi lo confermano. Non c’è dunque da meravigliarsi se in uno studio effettuato tra coppie “felici” e “infelici”, i ricercatori sono pervenuti a questa conclusione: “In molti matrimoni in difficoltà la cosa più necessaria è un miglior dialogo fra i coniugi”. Ma quante famiglie comunicano veramente, cioè condividono “pensieri, sentimenti e sim., a livello profondo”, come un dizionario definisce questo termine? Spesso c’è poco o nessun incontro dei pensieri, per non parlare dei cuori. Ma perché è avvenuta questa interruzione del dialogo?
L’interruzione del dialogo: Le cause
I fattori che hanno contribuito a peggiorare la qualità della vita familiare sono molteplici. Prima dell’avvento dell’industrializzazione, il “lavoro” era più o meno un’attività familiare, ma ora la situazione è cambiata. In quasi tutte le parti del mondo un uomo deve passare lunghe ore a lavorare fuori di casa per guadagnarsi da vivere. L’economia mondiale in ribasso ha costretto molte donne a fare altrettanto. I figli sono spesso affidati a bambinaie o lasciati ad arrangiarsi da soli. Le scuole si sono assunte l’intero compito di educare i ragazzi, compito che in passato era principale responsabilità dei genitori. La tecnologia — lo stesso strumento che ha tanto migliorato le comunicazioni — in alcuni casi ha contribuito a indebolire la vita familiare.
Prima dell’avvento della radio, della TV, degli stereo, dei videoregistratori e dei videogiochi, i componenti delle famiglie trascorrevano spesso il tempo a parlare insieme. Ma in alcune famiglie la sovrabbondanza di questi aggeggi non ha fatto altro che distruggere l’arte della conversazione. Il rapporto dell’Istituto Nazionale per la Salute Mentale (USA) intitolato Television and Behavior (Televisione e comportamento) afferma: “Sembra che ora le riunioni familiari presso il caminetto o a tavola siano state sostituite dalle riunioni davanti al televisore”. Particolarmente allarmante è stato scoprire che negli Stati Uniti “le famiglie passano circa metà delle ore di veglia a casa a guardare la televisione”. Ed è tragico che in molte famiglie quando la televisione è “accesa” la famiglia è “spenta”; la conversazione si riduce notevolmente.
Il risultato? La vita familiare diventa superficiale. L’amicizia diminuisce e i componenti delle famiglie inevitabilmente si allontanano gli uni dagli altri. Ma perché una famiglia sia unita, stretta dai vincoli della comprensione e dell’amore, dev’esserci comunione di idee e di sentimenti. I familiari che hanno questo tipo di dialogo possono edificarsi reciprocamente per resistere al logorio provocato da una società tesa e tormentata. Ma come può una famiglia coltivare questa intimità?
Ci sono numerosi consigli da molte fonti. Ma la migliore fonte di consigli è il libro più antico che esista, la Bibbia! Vediamo come possiamo applicarne i princìpi in modo efficace.